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ciullo89
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giovedì 11 giugno 2009
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pensavo peggio....
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Dopo aver visto angeli e demoni pensavo che anche questo film si prendesse molte "libertà", invece il film è molto piacevole, scorre bene ( non ti accorgi neanche che dura più di 2 ore!!! . Ovviamente ci sono delle incongruenze ( vedere la morte di Martin o la durata dell'incarico) ma tutto è stato fatto per far capire pezzi del libro che non avevano spiegato. Uniche due pecche per conto mio sono il carattere di Lisbeth ( troppo loquace e aperta con tutti ) ed il rapporto tra il protagonista ed Erika ( mai pervenuta nel film ).Per il resto bel film che consiglio a tutti!!!!
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pierogiro
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giovedì 11 giugno 2009
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un bel film piacevole..
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un bel film lo cosiglio vivamente agli amanti del buon cinema, che hanno una visione del cinema a 360°
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lalli
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lunedì 8 giugno 2009
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discreto
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non lo definirei certo il film dell' anno come dice il trailer ma è cmq un (quasi)buon film, a tratti noioso e intrecciato, ma cmq apprezzabile. brava (e folle) l'attrice. voto: 6 mezzo
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melania
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domenica 7 giugno 2009
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film ben fatto
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Il film è lungo ma è ben fatto ,non stanca,non annoia e tiene desta l'attenzione fino alla fine.Non ho letto il libro,ho apprezzato il film.Consigliabile a chi ama i temi forti.
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michele88mvp
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domenica 7 giugno 2009
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l'unico giallo che non mi ha annoiato.
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Il film dura più di due ore, ma - come già detto nel titolo - non ci si annoia.
Le musiche sono adatte e mantengono l'atmosfera, i personaggi sono interessanti, e pur non avendo letto il libro ho apprezzato tutta la storia.
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traex
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sabato 6 giugno 2009
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come perdere una serata al cinema
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Ricordate il commento di Paolo Villaggio alias Fantozzi riguardo il film: "La Corazzata Potemkin" ?
Nulla di più calzante con questo (squallido) film svedese.
Tutti sono brutti, sciatti, privi di espressività.
Le uniche scene del film (purtroppo poche) sono gli esterni.
Un consiglio da amico leggete il libro e andate a vedere qualcos'altro.
Con affetto
[+] lisabeth
(di francescoblu)
[ - ] lisabeth
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andra
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sabato 6 giugno 2009
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e carino
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altryx
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venerdì 5 giugno 2009
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curioso ed inutilmente violento
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film curioso buona regia bella storia, volutamente violento, anche oltre la logica, le scene violente non aggiungono nulla nella trama del film anzi risultano contrastanti con gli avvenimenti del film, unico effetto dare un po di shock alle donne in sala. unico neo, quindi, sono le forzature violente, per il resto il film che dura piu di 2 pre e mezza, chiude piu capitoli velocemente quando si potevano realizzare almeno 2 film con la stessa sceneggiatura.
sicuramente visto il successo di incassi ci sarà un sequel, anche perchè piace vedere film che nn siano americanate imbottite di effetti speciali e prive di sceneggiature, ottimo film consigliato voto 7/10.
[+] violenza logica
(di francescoblu)
[ - ] violenza logica
[+] x il moralizzatore frablu
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giorgio47
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venerdì 5 giugno 2009
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discreto film abbastanza fedele al libro
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Quando vedo un film e ho letto il romanzo da cui è tratto, mi capita sempre di guardarlo da una doppia angolazione. Da una parte cerco di vedere se il film è fedele al libro e dall’altra se il film da solo, senza l’aiuto del ricordo della lettura, è autosufficiente. Diciamo subito che questo film, anche se alcuni personaggi sono accennati, altri omessi, alcuni rapporti sono semplificati, nell’essenza resta comunque fedele al libro. Inoltre penso che il film possa essere goduto anche da chi non abbia letto il libro. Diciamo anche che non stiamo parlando di un film memorabile, anche se tutto regge abbastanza bene e il personaggio, secondo me difficilissimo da far uscire dalle pagine del libro per renderlo in carne ed ossa, di Lisbeth Salander è invece credibile nell’ottima interpretazione di Noomi Rapace.
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Quando vedo un film e ho letto il romanzo da cui è tratto, mi capita sempre di guardarlo da una doppia angolazione. Da una parte cerco di vedere se il film è fedele al libro e dall’altra se il film da solo, senza l’aiuto del ricordo della lettura, è autosufficiente. Diciamo subito che questo film, anche se alcuni personaggi sono accennati, altri omessi, alcuni rapporti sono semplificati, nell’essenza resta comunque fedele al libro. Inoltre penso che il film possa essere goduto anche da chi non abbia letto il libro. Diciamo anche che non stiamo parlando di un film memorabile, anche se tutto regge abbastanza bene e il personaggio, secondo me difficilissimo da far uscire dalle pagine del libro per renderlo in carne ed ossa, di Lisbeth Salander è invece credibile nell’ottima interpretazione di Noomi Rapace. Nel complesso un film scorrevole e discreto che si lascia guardare senza annoiare e, visto quello che spesso passa per le sale cinematografiche, non mi pare poco.
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fabrizio cirnigliaro
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venerdì 5 giugno 2009
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lisbeth nos a malo
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Nel romanzo, da cui è tratto questo film, il mistero della scomparsa della ragazza viene risolto 100 pagine prima della fine del libro. Piuttosto insolito per un giallo. Ma questo infatti non è il solito giallo. Scritto prima della grande crisi economica, lo scrittore svedese descrive nel peggiore dei modi possibili il mondo della finanza. Non lascia spazio ad equivoci o interpretazioni. Non crede neanche nei cambiamenti o nelle redenzioni, queste persone devono fare il bene degli azionisti e delle proprie aziende, anche se questo vorrà dire occultare la verità per salvare il nome e la reputazione della famiglia. Se la borsa svedese tentenna loro sono prontissimi a mettere al sicuro il proprio capitale all’estero, fregandosene della conseguenza primaria del loro agire,l’affossamento dell’economia svedese e dell’occupazione.
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Nel romanzo, da cui è tratto questo film, il mistero della scomparsa della ragazza viene risolto 100 pagine prima della fine del libro. Piuttosto insolito per un giallo. Ma questo infatti non è il solito giallo. Scritto prima della grande crisi economica, lo scrittore svedese descrive nel peggiore dei modi possibili il mondo della finanza. Non lascia spazio ad equivoci o interpretazioni. Non crede neanche nei cambiamenti o nelle redenzioni, queste persone devono fare il bene degli azionisti e delle proprie aziende, anche se questo vorrà dire occultare la verità per salvare il nome e la reputazione della famiglia. Se la borsa svedese tentenna loro sono prontissimi a mettere al sicuro il proprio capitale all’estero, fregandosene della conseguenza primaria del loro agire,l’affossamento dell’economia svedese e dell’occupazione. I giornalisti e i mass media non vengono descritti in modo migliore. Spesso il loro ruolo si limita solamente nel tenere un microfono o a scrivere degli articoli su commissione del “potente”. Troppo spesso si dimostrano di essere senza spina dorsale o di puntare solamente alla carriera. Blomkvist invece è un giornalista serio, ha fondato la rivista Millenium, in cui vengono effettuate delle inchieste “scomode”, che puntano il dito contro i soliti potenti di turno, con il rischio di finire in bancarotta, perché questo tipo di giornalismo difficilmente attira gli investimenti degli inserzionisti, un po’ come la trasmissione Report in Italia. Neanche Mikael però è perfetto e suo malgrado prenderà una decisione che peserà come un macigno sulla sua coscienza,di uomo e di giornalista. Cinica invece la rappresentazione del riccone Vanger, con la quale lo scrittore sembra dichiarare la sua assoluta mancanza di fiducia nella classe dirigente svedese. Se avete già visto il film ma non avete mai letto il romanzo vi starete chiedendo di che libro stia parlando, perché tutte queste cose nella trasposizione cinematografica non ci sono. Eppure sono soprattutto questi gli aspetti del romanzo che ne hanno decretato il successo, grazie ad un incessante passaparola e alla recensioni positive dei critici, esaltati dalla storia di questo giornalista che fa bene il suo lavoro. Io non sono del parere che da un buon libro esca sempre un brutto film, senza disturbare Kubrick, basterebbe citare alta Fedeltà, Requiem for a Dream,Il Padrino ,Fight Club etc etc.
Probabilmente se il film fosse stato girato in questi giorni il regista avrebbe osato di più, perché il romanzo dà molti spunti, la società descritta in uomini che odiano le donne è davvero uno spaccato della realtà, l’avidità, il potere, l’autorità, il razzismo, l’integralismo religioso, le speculazioni finanziarie, quasi nessuno di questi temi è stato tratto nel film, e quei pochi che hanno trovato dello spazio vengono banalizzati. Solo la violenza subita dalle donne, soprattutto da Lisbeth, è raccontata bene. Non è un caso che la parte migliore è quella che mostra il ”rapporto” fra Lisbeth e il suo tutore. Quando la libido acceca la ragione dell’uomo arriva Lisbeth al liberarlo dal suo peccato, dal suo male, forse per sempre. Lisbeth nos a malo, appunto.
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