Uomini che odiano le donne

Uomini che odiano le donne mostra la figura di Mikael Blomkvist,affascinante giornalista quarantenne della rivista Millenium, nota per l’ attività di denuncia di corruzione e affari poco puliti nel mondo dell’imprenditoria, il quale viene assunto da Henrik Vanger, ricco industriale a capo di una potente famiglia. Quarant’anni prima, nel 1966, in una riunione di famiglia, la nipote Harriet scompare misteriosamente e non viene più ritrovata. Lo zio, convinto da sempre che sia stata assassinata, assume il giornalista per risolvere il mistero. Accanto a lui, ad aiutarlo nelle indagini, Lisbeth Salander, una giovanissima hacker dal carattere cupo ed introverso, asociale e distaccato, con punte di “misandria”. Lo svolgersi del film procede in un intreccio tipico dei polizieschi in cui, grazie all’uso di flashback ogni tassello trova la sua posizione in una ricostruzione del puzzle che svela l’occulto mistero della famiglia Vanger. Collegata a una serie di grotteschi e sanguinosi delitti avvenuti tra gli anni '40 e '60, il mistero della scomparsa della nipote viene risolto dalla stravagante coppia che svela la verità sulla sparizione di Harriet. Protagonista indiscussa del film la Famiglia, con la sua tipica caratteristica di chiusura tra le mura di casa, nella quale i membri sono disposti a spingersi oltre i limiti del consentito per nascondere i propri segreti e proteggersi l’un l’altro. Uno dopo l’altro i componenti vengono presentati nella pellicola alternando sentimenti come dolore, rimpianti, tenerezza, vendetta. Co-protagoniste le figure femminili come vittime di atroci massacri a causa del loro stesso sesso, come già anticipa il titolo. Basilare nello svolgersi del film la riuscita dello sfondo panoramico di una pellicola ambientata nei pressi di Stoccolma,in Svezia, i cui colori, paesaggi e scenari ben si intrecciano con la trama cupa e tenebrosa di un film giallo, duro, a tratti fin troppo crudo che disgusta e commuove contemporaneamente.