The Last Station |
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Un film di Michael Hoffman.
Con Helen Mirren, Christopher Plummer, James McAvoy, Paul Giamatti, Anne-Marie Duff.
continua»
Drammatico,
durata 112 min.
- Germania, Russia, Gran Bretagna 2009.
- Sony Pictures Italia
uscita venerdì 28 maggio 2010.
MYMONETRO
The Last Station
valutazione media:
2,75
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Mirren & Plummer che grandi attori
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Anche se il film si riferisce a fatti veri nella vita di Tolstoj, in The Last Station prende il sopravvento la preziosa prova, da ammirarea bocca aperta, di due splendidi attori: Helen Mirren nel ruolo di Sofia, la donna che Tolstoj aveva sposato nel 1862 quando lui aveva 34 anni e dalla quale ebbe tredici figli, e Christopher Plummer nelle vesti del romanziere. In altre parole le due interpretazioni, di sopraffino virtuosismo, rubano la scena ai personaggi. Di date non si parla. Anche perché il film sintetizza una vicenda, un processo che ha occupato la biografia umana e artistica di Tolstoj per un lungo periodo. Il crescere in lui di convinzioni antitetiche alla sua posizione sociale di origine (aristocratico, possidente)e alla ricchezza derivante dalla sua fama: nell' intenzione di rinunciare ai privilegi di classe e di spogliarsi dei propri beni, ma anche nel predicare il pacifismo, nel praticare la dieta vegetariana, nell' affermare un ideale di amore e fraternità anticonformista per l' epoca e il contesto storico, e guardato con sospetto dalle autorità statali e religiose come pericolosa propaganda anarchica. Tuttavia il fuoco del film si concentra sugli ultimi giorni di vita dello scrittore. Che effettivamente, come vediamo, morì ottantaduenne il 7 novembre 1910 nella piccola stazione ferroviaria di uno sperduto villaggio della Russia meridionale. Trasformato in improvvisato ricovero per l' illustre ospite - tanto illustre che accorsero giornalisti da ogni parte del mondo - che aveva finalmente deciso di abbandonare la moglie e fuggire dalla famosa casa di Jasnaia Poliana. Cedendo però, per via delle precarie condizioni di salute, nel corso del viaggio intrapreso su un treno di terza classe per potersi nascondere nell' anonimato. Il conflitto era divenuto insanabile. Intorno a Tolstoj si era formata una comunità - cui forse il film un po' troppo attribuisce i contorni di comune hippie antelitteram - di adepti della sue religione umanista. A un capo del conflitto c' è la figura di Vladimir Chertkov, che da sacerdote di questo culto e allievo numero uno del maestro forza la mano del vecchio guru a firmare un nuovo testamento secondo il quale i cospicui diritti d' autore vengono sottratti alla famiglia e conferiti al popolo russo. All' altro capo c' è la moglie Sofia che considera questo gesto un tradimento, denuncia Chertkov come un fanatico manipolatore, spinge la propria gelosia oltre ogni limite sopportabile. In mezzo altre due figure ma di fantasia. Un giovanissimo segretario di Tolstoj, ingenuo e infatuato, travolto da questa disputa; e una giovanissima adepta che ragiona con la propria testa e gli fa scoprire la differenza fra Tolstoj e i presunti tolstoioani. Per quanto il film tenti di entrare nelle pieghe di una storia complessa, è evidente il suo concentrarsi su marito e moglie, su una relazione nutrita di grande passionalità. E anche il suo propendere per le ragioni di Sofia, per la sua ostilità contro la deriva settaria dell' anima tolstoiana e della sua lezione spirituale.
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