La bocca del lupo

Un film di Pietro Marcello. Con Vincenzo Motta, Mary Monaco, Franco Leo Documentario drammatico, durata 76 min. - Italia 2009. - Bim Distribuzione uscita venerdì 19 febbraio 2010. MYMONETRO La bocca del lupo * * * 1/2 - valutazione media: 3,49 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ucciolibero venerdì 5 marzo 2010
una piccola storia che si fa storia. Valutazione 5 stelle su cinque
72%
No
28%

"La bocca del lupo" è un film piccolo, a basso budget, che narra la storia di due persone ai margini. Al margine della società, al margine della storia e che si aggrappano con rabbia alla vita (o a quel che resta della vita) per dare significato alle loro esistenze, alle loro sofferenze, ai loro errori. Il regista Pietro Marcello focalizza l'attenzione dello spettatore su Enzo e Mary (uno sbandato che è entrato e uscito dal carcere più volte e un trans)e sul loro amore (così poco convenzionale e così autentico). L'azione, a tratti documentaristica, si sviluppa in un crescendo di memorie e di racconti dopo aver attraversato con la cinepresa lo scoglio di Quarto dei Mille e i quartieri più degradati di Genova, tra le grotte e le baracche in cui oggi trovano rifugio gli sbandati come Enzo, ma anche i clandestini, i barboni, gli ultimi, i derelitti, quelli che fingiamo di non vedere (durante il giorno) agli angoli delle nostre strade. [+]

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roberto simeoni domenica 28 febbraio 2010
fra pasolini e van sant Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%


Una storia vera, una storia d'amore, raccontata attraverso i veri protagonisti che l'hanno vissuta. Lui, un emarginato, che ha vissuto ben quattordici anni in prigione, lei un transessuale, che ha trovato la forza di uscire dalla droga grazie all'amore per quest'uomo, duro, ma tenero dentro; infine Genova, la città dove la vicenda si svolge, la terza fondamentale protagonista. Film straordinario e inclassificabile, che oscilla fra il documentario e l'opera di finzione, con riprese dal vero e spezzoni di repertorio commentati dalle voci dei protagonisti e da una voce off esterna, che introduce e chiude la narrazione. Chiaramente ispirato dall'insegnamento di Pasolini, aggiornato dalle sperimentazioni del Van Sant più ispirato (Paranoid Park) e con imprevedibili echi linchyani (in certi momenti il film sembra un noir allucinato reso ancora più inquietante dalla consapevolezza che i personaggi sullo schermo sono veri, non attori che interpretano una parte) "La bocca del lupo" è un film ipnotico e affascinante, disturbante nel suo realismo, ma anche commovente nella sincerità del sentimento. [+]

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domenico a sabato 20 febbraio 2010
cinema antico e modernissimo Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
37%

Vedere questo docu-film è come essere folgorati sulla via di Damasco. E’ come entrare nelle viscere di un certo mondo sia esistenziale che culturale. Siamo nei carrugi di Genova, al termine del mondo perché un mondo esiste. Un viaggio al centro della Terra, fatto da esseri marginali, puri nella loro immediatezza senza alcun archetipo di sovrastruttura, bisognosi di quell’affetto e di quella solidarietà che nessun mondo borghese può chiedere o sa pretendere più. Siamo in quello stesso perimetro di Terra che ha cantato in direzione ostinata e contraria De Andrè con le sue Anime Salve, che abbiamo letto nei libri di Genet e di Franco Fortini, che abbiamo trovato ( in questo caso senza ideologie culturali ) nel pensiero di Pasolini e nelle poesie di Victor Cavallo, che cinematograficamente ci ricorda l’interezza morale di Straub e Danielle Huillet, di Nico D’Alessandria de “ L’Imperatore di Roma “, ma anche del Wenders pentito de “ Il Cielo sopra Berlino “ e parafrasando il suo autore-sceneggiatore Handke “ … Quando l’uomo era uomo era il tempo di queste domande… “. [+]

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laulilla martedì 16 febbraio 2010
una bella e poetica storia d'amore Valutazione 4 stelle su cinque
68%
No
32%

Queste sono le prime impressioni, dopo l'anteprima di questa sera su My movies, ma mi riprometto di vedere il film anche sul grande schermo, perché la visione al computer lo ha certamente penalizzato.
E' davvero una "cronaca di poveri amanti", quella girata da Pietro Marcello in una Genova popolata da umilissimi personaggi,  uomini e donne marginali che prospettano l'altra faccia della città ricca e turistica dal nobile  e signorile passato di regina del mare. In una realtà urbana alquanto squallida si situa la storia vera dell'amore fra Enzo, dal vissuto violento che gli è costato ventisette anni di galera, e Mary, transessuale dolcissima, che lo ha conosciuto in carcere, dove scontava una pena più lieve per reati legati a un' apparentemente invincibile tossico-dipendenza. [+]

[+] ho rivisto il film e aggiungo (di laulilla)
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reservoir dogs domenica 12 dicembre 2010
un fiore tra le rocce Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Nella Genova più povera ed emarginata vivono due persone che condividono un unico sogno, quello di una casetta immersa nel verde; Enzo, ex carcerato siciliano e Mary, transessuale ed ex tossicodipendente.
Ed è proprio in carcere che nasce il loro amore, un colpo di fulmine, un pò come un fiore tra le roccie, Amore che durerà anche quando Mary uscita allieterà le giornate di Enzo grazie alle sue lettere.
Scena finale dedicata ad una confessione/intervista che Enzo e Mary fanno davanti alla cinepresa.
Ispirato al libro omonimo di Remigio Zena, film a metà tra melodramma e documentario, storia di anti-eroi in una Genova in continuo mutamento; mentre l'amore di due non sembra essere colpito dal tempo la città che li ospita cambia continuamente. [+]

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alespiri martedì 16 febbraio 2010
il sogno è sempre Valutazione 3 stelle su cinque
62%
No
38%

Film documento suggestivo ed emozionante. Dal fondo di un'emarginazione che sembra inghiottire tutto, come la bocca di un vorace lupo, si erge un amore che attraversa le "miserie" del tempo. Coraggioso e diretto, costruisce la sua forza narrativa nel racconto verità di Enzo, pluriomicida e Mary, trans eroinomane. Un amore che nasce in carcere e vive di un sogno: un giorno abitare insieme in una casa in campagna, con i cagnolini e un orto di cui prendersi cura. E farsi forza l'un l'altro nelle difficoltà della vita.
Le immagini sono evocative, a volte struggenti nel montaggio nostalgico di filmati di repertorio, che danno al film un taglio realistico ma anche poetico con la voce narrante che ci conduce nei i vicoli, tra passato e presente, di una Genova degradata e miserabile, da cui trasuda però un fascino che incanta. [+]

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ondacinema domenica 21 febbraio 2010
dritto nella storia del documentario italiano Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

Il primo dei protagonisti della favola a lieto fine - questo, in fondo, è "La bocca del lupo" - ai chiama Enzo, il suo accento non può nascondere l'origine siciliana, le rughe sul volto tradiscono le difficoltà di un esistenza ai margini, lo sradicamento dalla propria terra, il duro lavoro manuale, soprattutto i lunghi anni trascorsi in carcere. E' qui che ha modo di conoscere Mary, rinchiusa in una sezione apposita, perché quelli come lei non vengono messi né con gli uomini né con le donne. I due si innamorano presto, si frequentano nelle ore d'aria, comunicano attraverso nastri registrati che diverranno preziosissimi per il regista che avrà deciso di ripercorrere la loro vicenda quando lei, dopo aver pazientemente atteso per tanti anni, potrà ricongiungersi in libertà con il suo amato. [+]

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slowfilm.splinder.com martedì 16 febbraio 2010
la storia con la esse minuscola Valutazione 4 stelle su cinque
54%
No
46%

Come spesso succede, le storie più reali, a contatto con l’uomo e con la terra, col mare e con la strada, sono quelle che più chiamano alla sperimentazione. In questo modo si riconosce che la vita di ogni uomo, e al tempo stesso il sudore o la sofferenza di un popolo o di una classe, per essere raccontati hanno bisogno di vera passione, e della capacità del cinema di farsi linguaggio complesso, per raccontare tutto quel che c’è dietro un volto o un paesaggio (post)industriale. La Bocca del Lupo parla attraverso i filmati della Genova del ‘900, dove si ritrovano scene di lavoro operaio che ricordano la frenesia di Vertov, e anche di vita rurale, cittadina, e naturalmente tuffi nelle acque livide del mare. [+]

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luca scialò lunedì 15 febbraio 2010
i sogni e le speranze degli ultimi Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Storia di Enzo, emigrato siciliano che come il padre ha vissuto di escamotage, finendo poi per ben 27 anni in carcere. Qui però ha conosciuto un trans, l'unica persona alla quale riesce a dare il proprio amore e ricevere rispetto, perchè è proprio lui ad essere l'unico a darne a lei. Hanno un sogno, semplice, ma per le proprie difficoltà, anche molto difficile: vivere in una casetta in campagna insieme ai propri cani.
Sullo sfondo, la Genova dei vicoletti, quella che si vede nei pressi dei porti; quella della gente umile, emarginata, che si accontenta di quello che ha. ma che al contempo, ha i propri sogni. La stessa che viene raccontata nelle canzoni di De Andrè. [+]

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giorpost lunedì 15 febbraio 2010
esperienza narrativa tra pasolini e wenders Valutazione 3 stelle su cinque
53%
No
47%

La prima cosa che mi è balzata al cuore è stata il volto di Enzo, tipico uomo "vissuto", nativo del profondo Sud trapiantato in una Genova dal sapore burlesco, sporca bella e pericolosa come solo le città di mare sanno essere. E forse proprio lo sfondo del capoluogo ligure mi ha fatto rivalutare un certo malcostume presente ancora oggi nella mia città, Napoli, che ho rivisto in quei vicoli fatti di "bassi" che altro non sono che covi di prostitute per vecchietti o ex galeotti.

Enzo è proprio uno di questi, con una vita passata per lo più nelle patrie galere, disgiunto dalla realtà che lo circonda, ex galeotto, ex analfabeta, ex duro che si addolcisce quando sente la voce registrata di Mary, transessuale conosciuta proprio in carcere, con la quale trascorrerà la parte finale della sua vita. [+]

[+] wim wenders? (di francesco2)
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