flatout
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venerdì 20 novembre 2015
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un giocattolone dalla struttura semplice
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2012 dovrebbe essere il film catastrofico per eccellenza. Non solo per la qualità degli effetti speciali, ma anche per tutte le cazzate che questo blockbuster si porta dietro. Ha tutti gli elementi del catastrofico classico, a partire dalla trama, semplice pretesto. Però non ci si poteva impegnare un pò di più? Non tanto per gli avvenimenti, in quanto per i dialoghi, a volte davvero imbarazzanti. Ma a parte questo il film mi piace, c'è una grande spettacolaritá per tutta la durata del film, e l'enorme budget si vede. E menomale. Come giá detto, la trama e le introspezioni dei personaggi sono proprio a livello basilare, e non c'è neanche un grande messaggio sociale (anche se si intravede pigro negli ultimi 45 minuti), ma è un grande e divertente giocattolo.
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2012 dovrebbe essere il film catastrofico per eccellenza. Non solo per la qualità degli effetti speciali, ma anche per tutte le cazzate che questo blockbuster si porta dietro. Ha tutti gli elementi del catastrofico classico, a partire dalla trama, semplice pretesto. Però non ci si poteva impegnare un pò di più? Non tanto per gli avvenimenti, in quanto per i dialoghi, a volte davvero imbarazzanti. Ma a parte questo il film mi piace, c'è una grande spettacolaritá per tutta la durata del film, e l'enorme budget si vede. E menomale. Come giá detto, la trama e le introspezioni dei personaggi sono proprio a livello basilare, e non c'è neanche un grande messaggio sociale (anche se si intravede pigro negli ultimi 45 minuti), ma è un grande e divertente giocattolo. Anche se non è il migliore di Emmerich (the day after tomorrow lo surclassa), la sua mano si vede, e il divertimento non manca.
John Cusack, anche se non da oscar, adatto per il ruolo. E simpatico lo stralunato charlie, interpretato da Woody Harrelson.
Era più conveniente vederlo al cinema.
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jacopo b98
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lunedì 10 marzo 2014
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un tripudio di effetti speciali e sentimentalismi
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Nel 2012, come previsto dall’antica profezia maya, il mondo finisce: gli oceani si alzano, le falde terrestri si spostano, le inondazioni devastano il mondo intero, i terremoti radono al suolo le città, ecc. In tutto questo si intrecciano le vicende di una famiglia che tenta di sopravvivere al disastro e dello scienziato (Ejiofor) che scopre la catastrofe imminente. È un mega-kolossal da 200 milioni di dollari la penultima fatica del regista delle catastrofi: al nostro pianeta Roland Emmerich ha già fatto capitare di tutto; invasioni aliene, catastrofi di ogni genere, e ora finalmente la fine del mondo. Il film indaga tutti gli aspetti di una catastrofe annunciata e fornisce spiegazioni inventate, ma plausibili, alla distruzione dell’umanità.
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Nel 2012, come previsto dall’antica profezia maya, il mondo finisce: gli oceani si alzano, le falde terrestri si spostano, le inondazioni devastano il mondo intero, i terremoti radono al suolo le città, ecc. In tutto questo si intrecciano le vicende di una famiglia che tenta di sopravvivere al disastro e dello scienziato (Ejiofor) che scopre la catastrofe imminente. È un mega-kolossal da 200 milioni di dollari la penultima fatica del regista delle catastrofi: al nostro pianeta Roland Emmerich ha già fatto capitare di tutto; invasioni aliene, catastrofi di ogni genere, e ora finalmente la fine del mondo. Il film indaga tutti gli aspetti di una catastrofe annunciata e fornisce spiegazioni inventate, ma plausibili, alla distruzione dell’umanità. È il racconto, la cronaca, di una civiltà che ha perso la sua innocenza e viene punita da un’entità superiore che devasta il mondo. Emmerich (anche sceneggiatore con Harald Kloser) condisce il tutto con una serie di riflessioni sociopolitiche sulla società che si sfascia, i ricchi che si rifugiano sulle grandi arche lasciando i poveri sulla Terra a morire, ecc. Ma tutto ciò ripara solo parzialmente ai tanti difetti di un film che è innanzitutto e soprattutto un kolossal ricco di effetti speciali di grande impatto ma di originalità relativa. Anche i personaggi non sono banali, ma sono protagonisti a tutto tondo, senza difetti, moralmente onestissimi e incapaci di sbagliare. Insomma Emmerich, pur con tutto il suo talento visivo, non riesce a riparare agli schematismi di una sceneggiatura banale e deboluccia. E quindi l’ambizioso progetto del regista sfuma in gran parte in un ammasso di effetti speciali, sentimentalismi e patriottismi inutili. Comunque sia Ejiofor, sia Cusack, sia Harrelson, se la cavano egregiamente.
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jred1986
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venerdì 27 novembre 2009
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indipendence 2012
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Che il regista fosse lo stesso del celeberrimo "Indipendence Day" lo avevamo letto, che però creasse un continuo deja-vu tra 2012 e il già narrato disastro del 4 luglio affrontato da Will Smith negli anni 90, era un po' meno scontato. In effetti la pellicola segue la scia dei principali film di fantascienza del decennio passato di cui Indipendance Day fu la massima dimostrazione e questo presenta lati positivi e negativi. Di buono c'è l'enorme impegno di rappresentare il "disastro" quanto più stupefacentemente e dettagliatamente possibile cercando di tenere il fiato sospeso per almeno 3/4 di film - come la tradizione cinematografica fantascientifica qualche anno fa imponeva - quindi se siete diffidenti verso il film solo perchè "ha troppi effetti speciali" andatelo a vedere comunque, poichè la qualità di questi ultimi probabilmente vi farà cambiare idea sul loro aspetto negativo.
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Che il regista fosse lo stesso del celeberrimo "Indipendence Day" lo avevamo letto, che però creasse un continuo deja-vu tra 2012 e il già narrato disastro del 4 luglio affrontato da Will Smith negli anni 90, era un po' meno scontato. In effetti la pellicola segue la scia dei principali film di fantascienza del decennio passato di cui Indipendance Day fu la massima dimostrazione e questo presenta lati positivi e negativi. Di buono c'è l'enorme impegno di rappresentare il "disastro" quanto più stupefacentemente e dettagliatamente possibile cercando di tenere il fiato sospeso per almeno 3/4 di film - come la tradizione cinematografica fantascientifica qualche anno fa imponeva - quindi se siete diffidenti verso il film solo perchè "ha troppi effetti speciali" andatelo a vedere comunque, poichè la qualità di questi ultimi probabilmente vi farà cambiare idea sul loro aspetto negativo. Un disaster movie è bello proprio perchè ci mostra i nostri incubi senza mezzi termini, senza i "facciamo così altrimenti la situazione peggiora", no. La situazione, peggio di così, semplicemente non può andare. Perciò non rimane altro che mostrarlo, questo incubo. E allora via con lo Tsunami alto quanto l'Everest, grattacieli che vanno giù come castelli di carta con gente aggrappata disperatamente alle finestre e un vulcano di dimensioni apocalittiche.
Un comparto tecnico così imponente da sopperire alle carenze di spessore di molti personaggi e, soprattutto, all'incredibile banalità delle storie che si intrecciano.
Partiamo dal primo problema, i personaggi. Questa mancanza è derivata principalmente da due motivi: la senzazione di deja-vu di cui parlavamo prima e gli attori. Va bene ispirarsi ad un colossal come Indipendence Day ma da lì a riproporre gli stessi personaggi è un po' eccessivo. C'è il Presidente degli USA, c'è lo scienziato che annuncia il disastro - stavolta un po' più rispettato, ma non troppo - l'ubriaco predicatore, la parente del Presidente, il padre dello scienziato, insomma cambia solo il protagonista principale. Non più Will Smith l'ufficiale combattente ma un semplice scrittore che si dimostra ancora più resistente dell'altro. Guardare le battute e la caratterizzazione di questi personaggi è come mangiare di sera lo stufato della mattina prima. Per tutta la durata del film se avete il sentore che una determinata cosa succederà, state tranquilli che sarà proprio così. Il secondo lato negativo sono gli attori. A parte il protagonista (John Cusack), emotivo di fronte al disastro al punto giusto, e lo splendido pazzo predicatore (Woody Harrelson) il resto del cast affronta la fine del mondo come fosse la guerra in Iraq. Nessuno perde il controllo, tutti sono eroi; la figlia dello scrittore, poi, giusto qualche lacrimuccia sulle prime scosse di terremoto poi si trosforma in Miss Sanguefreddo anche lei. Il tempo della narrazzione è molto veloce inizialmente, tanto da non aspettarsi tanto subito il verificarsi della profezia Maya, poi assume un rallentamento nella parte centrale per poi riaccellerare verso la corsa all'ultimo secondo per la salvezza dell'umanità con tanto di esultanza da stadio nel momento della risoluzione. Il film dura 155 minuti e c'è da ammettere che ci si annoia un pochino in alcuni passaggi. Tuttavia alla fine, usciti dalla sala, vedrete che vi verrà istintivamente la voglia di assicurarsi che l'orizzonte sia sgombro da grossi volumi d'acqua. Un film per cui vale la pena acquistare il biglietto in fin dei conti.
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(di oiggamad)
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oggiero
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domenica 29 novembre 2009
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esilarante burla.
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La società borghese, attraverso i suoi conati rappresentativi, approda ad un nuovo catastrofismo il quale non è altro che l'espressione di un sentimento di tedio e di frustrazione verso un assetto sociale-economico che appare come un colosso indistruttibile: è con compiacimento che, nell'impotenza data dall'incapacità di immaginare alternativa ad un'odiato mondo, blindato dalla parvenza d'assoluto, figlia della pavidità culturale d'occidente, l'artista in questione pensa bene di avvalersi di stupefacenti effetti speciali onde questo mondo distruggere. Egli nello sfogo divertito e delirante spazza via un pianeta di logore istituzioni, civili, religiose e militari solo per ristabilirle decimate.
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La società borghese, attraverso i suoi conati rappresentativi, approda ad un nuovo catastrofismo il quale non è altro che l'espressione di un sentimento di tedio e di frustrazione verso un assetto sociale-economico che appare come un colosso indistruttibile: è con compiacimento che, nell'impotenza data dall'incapacità di immaginare alternativa ad un'odiato mondo, blindato dalla parvenza d'assoluto, figlia della pavidità culturale d'occidente, l'artista in questione pensa bene di avvalersi di stupefacenti effetti speciali onde questo mondo distruggere. Egli nello sfogo divertito e delirante spazza via un pianeta di logore istituzioni, civili, religiose e militari solo per ristabilirle decimate. Perennemente inseguiti da gigantesche ondate di elementi in disfacimento, i protagonisti, medioborghesi, anch'essi stereotipi, riescono ad aggiungersi al consesso della plutocrazia, peggiore umanità, riuscita a salvarsi ed a perpetuarsi con l'espediente non proprio biblico dell'arca ad 8 stelle per multimiliardari. L'arca invaderà un' Africa innalzatasi a novella pangea per contaminarla con la maledizione di una umanità eternamene mercantile. Divertentissimo il personaggio Charlie, il ghettizzato speaker sostenitore di ogni verità negata che muore giubilante, mentre l'eruzione di un megavulcano lo manda in orbita avvalorando le sue tesi. Sono lontani gli anni ottanta dove alle catastrofi sopravviveva un' aristocrazia guerriera eletta fra il sostrato sottoproletario, dunque ceto medio e suoi vertici a prova anche di apocalisse. Forse il film catastrofico più angosciante fin ora concepito.
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(di tuko benedicto)
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liuk©
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sabato 26 dicembre 2009
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incolla allo schermo
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Diciamolo subito, 2012 non arriva allo splendore del film capolavoro di questo genere che è The Day After Tomorrow, però è stilisticamente un capolavoro: effetti speciali, scenografie.. tutto perfetto, ai massimi livelli. Il problema sta nella trama e nei dialoghi, questi ultimi veramente devastanti. Peccato. In ogni caso va visto perchè ha il vantaggio di incollare lo spettatore allo schermo.
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wynorski guiaz '80s
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sabato 9 gennaio 2010
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il miglior roland emmerich di sempre
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Nel 2009 vengono riscontrati dei segni preoccupanti di imminenti disastri naturali e cataclismi a livello Mondiale e la situazione viene quindi monitorata nei tre successivi anni. Nel 2012, improvvisamente, forti scosse sismiche, voragini e violenti tsunami colpiscono il globo terrestre annunciando il Mondo che la fine è ormai vicina. Lo scrittore fallito Jackson Curtis insieme alla famiglia tenterà di raggiungere la Cina dove i gli Stati Mondiali hanno messo a punto delle moderne Arche per la salvezza di un genere umano selezionato per ridare la vita dopo l'Apocalisse. A sei anni di distanza dall'altrettanto catastrofico The Day After Tomorrow e a uno dall'avventuroso e storico(per così dire) 10.
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Nel 2009 vengono riscontrati dei segni preoccupanti di imminenti disastri naturali e cataclismi a livello Mondiale e la situazione viene quindi monitorata nei tre successivi anni. Nel 2012, improvvisamente, forti scosse sismiche, voragini e violenti tsunami colpiscono il globo terrestre annunciando il Mondo che la fine è ormai vicina. Lo scrittore fallito Jackson Curtis insieme alla famiglia tenterà di raggiungere la Cina dove i gli Stati Mondiali hanno messo a punto delle moderne Arche per la salvezza di un genere umano selezionato per ridare la vita dopo l'Apocalisse. A sei anni di distanza dall'altrettanto catastrofico The Day After Tomorrow e a uno dall'avventuroso e storico(per così dire) 10.000 A.C., il regista Tedesco Roland Emmerich torna al suo preferito disaster movie dandoci una sua personale visione ed interpretazione di come dovrebbe verificarsi(scientificamente) l'avvento dell'Apocalisse del 2012. La sua pellicola è un ottimo film: ha una prima parte introduttiva che, al cominciare delle varie catastrofi, unisce con successo e divertimento comicità involontaria e fragorose ed eccezzionali scene d'azione e di distrizione. Il film continua poi per le altre due ore in un susseguirsi continuo e magnifico di catastrofismo spettacolare e attenzione centrale per John Cusack(perfetto anche in un film catastrofico come questo) e famiglia in fuga verso la salvezza(inizilmente apparente) non risparmiando al pubblico qualche personaggio comico(come il Charlie Frost interpretato dal bravo Woody Harrelson) e qualche Capo Del Governo mai altruista e desideroso invece di salvare solo lui e i 'selezionati' infischiandosi di tutti gli altri. La pellicola pone il pubblico nelle condizioni di dibattito a fine film e difatti, lo scopo di Emmerich è quello di far riflettere lo spettatore tramite la sua visione ipotetica della fine del Mondo. Come al solito, la sceneggiatura(dell'anche musicista Harald Kloser) infonde nei dialoghi e nella morale di fondo la questione della fede e della politica(quest'ultima al riguardo degli Stati che aderisco al segreto progetto di salvezza). Il cinema di Emmerich è puro intrattenimento, dimostrato con successo anche in Stargate, Independence Day e Godzilla e come quello di Roger Corman(per citare un esempio) si preoccupa anche, oltre al catastrofismo e alla parte di entertainer, di lasciare al di sotto del film, un messaggio al suo pubblico. 2012 può dividere pubblico e critica o critica e pubblico; magari per impossibilità di certe ipotesi scientifiche o catastrofi naturali. Il pubblico potrà vederci la solita banalità da film home video e trovarci volutamente nei di realizzazione e impossibilità generale. Il 2012 però, è qualcosa di vicino e che secondo Emmerich è una questione che affiscina da tempo tutto il Mondo. Il suo è un perfetto film ipotetico realizzato a dovere ma è solo una teoria(il catastrofismo del Pianeta Terra). Come del resto lo sono anche le ipotesi formulate da libri, show tv e prodotti cinematografici come questo. Il 2012 è una data e un anno misterioso. Emmerich ci ha svelato la sua visione e il suo intento è quello di stimolare il pubblico a capire come l'Apocalisse potrebbe verificarsi. Un mistero. Mentre il film, tecnicamente e criticamente parlando, è un successo di disaster movie, storia avventurosa e ottima mescolanza tra generi cinematografici. Consigliato.
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tomangelo
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mercoledì 18 novembre 2009
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disaster movie ben riuscito. ma trama ripetitiva
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La storia si sviluppa sotto l’azione di due personaggi principali. Il primo, il giovane scienziato Adrian Helmsley, rileva in un centro di ricerca indiano un'improvvisa variazione delle emissioni solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre, stimato il pericolo egli cercherà insieme al governo un possibile piano di evacuazione. Il secondo è uno scrittore di scarso successo, Jackson Curtis, il quale grazie ad una serie di eventi casuali riesce ad accorgersi della catastrofe e fuggire preventivamente portando con se la sua famiglia.
Il governo cercherà di mantenere il segreto sulla futura minaccia globale, ma il panico ha il sopravvento e la fine è imminente….
Se messo a confronto con i tanti ‘disaster movie’ usciti negli ultimi anni ‘2012’ non presenta nulla di nuovo dal punto di vista stilistico e narrativo se non lo scenario che, per chi ama gli effetti speciali, fortunatamente diventa sempre più disastroso.
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La storia si sviluppa sotto l’azione di due personaggi principali. Il primo, il giovane scienziato Adrian Helmsley, rileva in un centro di ricerca indiano un'improvvisa variazione delle emissioni solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre, stimato il pericolo egli cercherà insieme al governo un possibile piano di evacuazione. Il secondo è uno scrittore di scarso successo, Jackson Curtis, il quale grazie ad una serie di eventi casuali riesce ad accorgersi della catastrofe e fuggire preventivamente portando con se la sua famiglia.
Il governo cercherà di mantenere il segreto sulla futura minaccia globale, ma il panico ha il sopravvento e la fine è imminente….
Se messo a confronto con i tanti ‘disaster movie’ usciti negli ultimi anni ‘2012’ non presenta nulla di nuovo dal punto di vista stilistico e narrativo se non lo scenario che, per chi ama gli effetti speciali, fortunatamente diventa sempre più disastroso. Un elogio si potrebbe fare al regista per i temi trattati nel film, tra i quali ha voluto sottolineare in modo particolare quelli dell’unione dei popoli e della nostra umanità nei confronti del prossimo.
Comunque dal film ci si aspetta non poco soltanto per il fatto di essere ispirato all’antica profezia dei maya, perché guardandolo dovrebbe fare felici tutti coloro che aspettavano una sensibilizzazione dei grandi media sull’argomento che ha suscitato numerose domande e dubbi nella testa di ognuno.
Comprensibile l’inserimento di scene ironiche, soprattutto nella parte finale, che hanno reso 160 minuti di film meno pesanti da vedere.
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camillo
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lunedì 17 gennaio 2011
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la fine del mondo...che sballo!
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Nel 2009 lo scienziato Adam Helmsley scopre,in un centro di ricerca indiano,che la fine del mondo che è stata predetta dai Maya è reale e che averrà nella data prescritta del dicembre 2012,questi lavorerà successivamente per il presidente degli Stati Uniti,continuando a fare degli studi e a trovare una soluzione per salvare quante più persone possibili.La storia passa più volte da Adam a Jackson Curtis,scrittore poco conosciuto che,essendosi accorto che qualcosa non va,fugge e vivrà in prima persona gli spaventosi eventi apocalittici (terremoti,eruzioni spaventose).La storia è convincente.Le elettrizzanti scene di fuga occupano la maggior parte della pellicola,ma non mancano scene commoventi e che fanno riflettere.
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Nel 2009 lo scienziato Adam Helmsley scopre,in un centro di ricerca indiano,che la fine del mondo che è stata predetta dai Maya è reale e che averrà nella data prescritta del dicembre 2012,questi lavorerà successivamente per il presidente degli Stati Uniti,continuando a fare degli studi e a trovare una soluzione per salvare quante più persone possibili.La storia passa più volte da Adam a Jackson Curtis,scrittore poco conosciuto che,essendosi accorto che qualcosa non va,fugge e vivrà in prima persona gli spaventosi eventi apocalittici (terremoti,eruzioni spaventose).La storia è convincente.Le elettrizzanti scene di fuga occupano la maggior parte della pellicola,ma non mancano scene commoventi e che fanno riflettere.Un film molto ben riuscito.
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