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bandit650black
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venerdì 28 maggio 2010
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amare o essere amati?
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molto bello con uno straordinario phoenix. il finale certo è il momento più bello dopo due ore di grande tensione emotiva gestiti con grande sensibilità da gray: leonard, sulla riva, sembra stia per tentare nuovamente il suicidio, dopo che michelle lo ha lasciato da solo. ma leonard non si suicida, riflette, capisce che la cosa più bella e importante è non solo amare, ma essere amati davvero, e decide di tornare dalla seconda delle due donne che gli hanno movimentato la vita, sandra, che lo ama e che capisce le sue fragilità. così leonard fa a sandra il regalo più bello, la sua vita. scelta che in apparenza può sembrare un rifugiarsi nel tranquillo e protettivo clima familiare che lo ha accompagnato da sempre
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doctorw58
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mercoledì 14 aprile 2010
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astenersi amanti sdolcinate commedie americane
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Un bel film, raffinato e ben girato. a dispetto del titolo che farebbe pensare ad una delle solite edulcorate e insopportabili commedie americane. Il tema portante, il rapporto amoroso e in particolare quello del protagonista con le sue "Two lovers" potrebbe sembrare banale, ma è trattato con sensibilità e con dialoghi mai scontati o banali. Alla buona riuscita del film contribuisce in modo determinante il cast degli attori, su tutti il bravissimo Joaquin Phoenix, sempre a suo agio alle prese con personaggi tormentati e dai marcati toni drammatici. La trama ha secondo me due piccole inverosimiglianze: improbabile che un aspirante suicida recidivo come il protagonista, abbia capacità mentali ed energie psicologiche per intessere un rapporto addirittura con due partner (forse sarebbe stato opportuno non estremizzare con il suicidio il disagio personale del protagonista).
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Un bel film, raffinato e ben girato. a dispetto del titolo che farebbe pensare ad una delle solite edulcorate e insopportabili commedie americane. Il tema portante, il rapporto amoroso e in particolare quello del protagonista con le sue "Two lovers" potrebbe sembrare banale, ma è trattato con sensibilità e con dialoghi mai scontati o banali. Alla buona riuscita del film contribuisce in modo determinante il cast degli attori, su tutti il bravissimo Joaquin Phoenix, sempre a suo agio alle prese con personaggi tormentati e dai marcati toni drammatici. La trama ha secondo me due piccole inverosimiglianze: improbabile che un aspirante suicida recidivo come il protagonista, abbia capacità mentali ed energie psicologiche per intessere un rapporto addirittura con due partner (forse sarebbe stato opportuno non estremizzare con il suicidio il disagio personale del protagonista). La seconda, il passaggio un po' troppo frettoloso da parte del protagonista dalla rottura del rapporto con la complicata Paltrow alle braccia della più rassicurante Shaw (nel lasso temporale di una festa di capodanno). Due peccati veniali che non inficiano il giudizio sul film. Ottimo.
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doctorw58
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mercoledì 14 aprile 2010
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astenersi amanti sdolcinate commedie americane
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Un bel film, raffinato e ben girato. a dispetto del titolo che farebbe pensare ad una delle solite edulcorate e insopportabili commedie americane. Il tema portante, il rapporto amoroso e in particolare quello del protagonista con le sue "Two lovers" potrebbe sembrare banale, ma è trattato con sensibilità e con dialoghi mai scontati o banali. Alla buona riuscita del film contribuisce in modo determinante il cast degli attori, su tutti il bravissimo Joaquin Phoenix, sempre a suo agio alle prese con personaggi tormentati e dai marcati toni drammatici. La trama ha secondo me due piccole inverosimiglianze: improbabile che un aspirante suicida recidivo come il protagonista, abbia capacità mentali ed energie psicologiche per intessere un rapporto addirittura con due partner (forse sarebbe stato opportuno non estremizzare con il suicidio il disagio personale del protagonista).
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Un bel film, raffinato e ben girato. a dispetto del titolo che farebbe pensare ad una delle solite edulcorate e insopportabili commedie americane. Il tema portante, il rapporto amoroso e in particolare quello del protagonista con le sue "Two lovers" potrebbe sembrare banale, ma è trattato con sensibilità e con dialoghi mai scontati o banali. Alla buona riuscita del film contribuisce in modo determinante il cast degli attori, su tutti il bravissimo Joaquin Phoenix, sempre a suo agio alle prese con personaggi tormentati e dai marcati toni drammatici. La trama ha secondo me due piccole inverosimiglianze: improbabile che un aspirante suicida recidivo come il protagonista, abbia capacità mentali ed energie psicologiche per intessere un rapporto addirittura con due partner (forse sarebbe stato opportuno non estremizzare con il suicidio il disagio personale del protagonista). La seconda, il passaggio un po' troppo frettoloso da parte del protagonista dalla rottura del rapporto con la complicata Paltrow alle braccia della più rassicurante Shaw (nel lasso temporale di una festa di capodanno). Due peccati veniali che non inficiano il giudizio sul film. Ottimo.
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francesco2
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domenica 11 aprile 2010
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padroni della notte.......ma di loro stessi?
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Un film precedente di Gray(uno dei pochi che abbia fatto) si intitola proprio "I padroni della notte":una (breve)vita da medi(an)o,quattro in almeno sedici anni("Little Odessa" risale al '94 o qualcosa del genere).Anche "I padroni della notte" era, sia detto senza ironia, un noir autoriale,un film dalle luci soffuse privo di scene madri(Anche più di questo) ma tutt'altro che privo di schematismi,"impegnato" com'era nel narrarci storie di fratelli che prendevano strade diverse.Il risultato però, come in questo caso, non si faceva disprezzare perché Gray parte dagli schem(atism)i ma in qualche modo li rielabora secondo una chiave personale;in più, come ho detto poch'anzi,in questi film non si cercano praticamente mai colpi bassi per accattivarsi l'attenzione dello spettatore.
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Un film precedente di Gray(uno dei pochi che abbia fatto) si intitola proprio "I padroni della notte":una (breve)vita da medi(an)o,quattro in almeno sedici anni("Little Odessa" risale al '94 o qualcosa del genere).Anche "I padroni della notte" era, sia detto senza ironia, un noir autoriale,un film dalle luci soffuse privo di scene madri(Anche più di questo) ma tutt'altro che privo di schematismi,"impegnato" com'era nel narrarci storie di fratelli che prendevano strade diverse.Il risultato però, come in questo caso, non si faceva disprezzare perché Gray parte dagli schem(atism)i ma in qualche modo li rielabora secondo una chiave personale;in più, come ho detto poch'anzi,in questi film non si cercano praticamente mai colpi bassi per accattivarsi l'attenzione dello spettatore.
Anche in questo caso i protagonisti vivono la notte, di giorno sembrano incombere in ogni momento i telefonini che ricordano gli appuntamenti di Charles("Quattro matrimoni ed un funerale"), altro protagonista svampito e perennemente indeciso.Quando poc'anzi accennavo ai colori, andrebbero valutati NERO e BIANCO nel filmetto di cui stiamo per parlare.Se gli opposti cromatismi sono presenti in due ritratti femminili troppo scontati(Fragile e BIANCA la Paltrow,FORTE e nera l'altra),il nero oltre che la notte distingue alla galleria che attraversano la Paltrow e il protagonista in metropolitana;potrebbe essere un momento in cui prendono coscienza dei loro sentimenti.Il BIANCO è quello della foto con cui cercano di illuminare la notte ma anche di fare chiareza dentro loro stessi;se sono due "Amici", perché cercarsi e scrutarsi dalla finestra?Curiosamente, proprio bianca è anche la piccola luce che scaturisce da un fiammifero acceso, sempre di notte, dal protagonista......
Dunque, dopo il "Giorno" c'è più intima ma non priva di inquietudini:quando al personaggio maschile viene chiesto di prendersi cura della Paltrow, oltre al ruolo di amante(Lover, appunto) e di amico(sic!),gli viene domandato di aggiungere quasi un terzo ruolo, di fratello maggiore.L'uomo nella prima scena voleva porre fine alla propria vita sulla TERRA scegliendo l'elemento ACQUA)La stessa coesistenza di "Giulia non esce la sera", ma dentro di lui continua il dilemma piuttosto scontato tra la due elementi, la famiglia che gli promette una carriera e la realizazione di ciò che desidera.Alla fine prende una decisione, ma il caso gli riserva la stessa sorpresa che alla Szapolowska in "Non desiderare la donna 'altri":la Paltrow, diversamente da quanto avveniva lì, non si è stancata di lui, ma è costretta anche lei a reinventarsi il rapporto con l'uomo che ama(va):da Amante((Come participio di "Amare", non in opposiione a "Moglie") A"Lasciata" a "Donna grata" a chi aveva lasciato la sua famiglia per lei.
Pensando ci bene(?), lo stesso protagonista deve reinventarsi alla fine, da FUGGITIVO(Scoperto dalla madre) a MARITO FEDELE(Sic!): ecco, uno dei pochi lati interessanti del film, peraltro interpretato credo maluccio, è la necesità che abbiamo di reinventare noi stessi quotidianamente, in balia delle circostane o a nche delle nostre debolezze.Quanto basta però a non annoiarsi troppo, senza ricorrere ai Mastradrea o alle Mezzogiorno di turno racchiuse in sceneggiature soporifere.
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don64
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sabato 10 aprile 2010
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film...piatto
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Un film drammatico a mio parere piatto, scialbo,lento, monotono,scontato,insomma un film che non lascia nulla alla spettatore quindi da dimenticare.Voto 6
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titomauro
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mercoledì 30 dicembre 2009
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un film delicato e struggente
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un film delicato e struggente. É la storia di un ragazzo di famiglia ebrea che possiede una rinomata lavanderia. Aspirante fotografo, che lasciatosi con la ragazza, tenta il suicidio gettandosi dal ponte di un molo. Questa é la scena iniziale, bella ed intensa: s'immerge lentamente nelle profonde acque e poi altrettanto lentamente quasi in un un liberatorio rallenty riemerge tornando a galla quasi che la vita stessa e la stessa leggiadría della sua delicatissima anima lo tirino su. Ovviamente alla istintiva richiesta d'aiuto viene salvato. Frettolosamente ringrazia e torna da i suoi amorevoli genitori che sanno della sua sofferenza e della sua bipolaritá. Bellissimo e tenero come viene descritto il rapporto tra lui e genitori, la madre (Isabella Rossellini) compassata, apparentemente passiva quasi rassegnata ed assente, ma che invece sa, capisce il figlio giá vedendolo negli occhi, che lo sente e comprende nell'intimo (poi lo si vedrá nella struggente scena finale).
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un film delicato e struggente. É la storia di un ragazzo di famiglia ebrea che possiede una rinomata lavanderia. Aspirante fotografo, che lasciatosi con la ragazza, tenta il suicidio gettandosi dal ponte di un molo. Questa é la scena iniziale, bella ed intensa: s'immerge lentamente nelle profonde acque e poi altrettanto lentamente quasi in un un liberatorio rallenty riemerge tornando a galla quasi che la vita stessa e la stessa leggiadría della sua delicatissima anima lo tirino su. Ovviamente alla istintiva richiesta d'aiuto viene salvato. Frettolosamente ringrazia e torna da i suoi amorevoli genitori che sanno della sua sofferenza e della sua bipolaritá. Bellissimo e tenero come viene descritto il rapporto tra lui e genitori, la madre (Isabella Rossellini) compassata, apparentemente passiva quasi rassegnata ed assente, ma che invece sa, capisce il figlio giá vedendolo negli occhi, che lo sente e comprende nell'intimo (poi lo si vedrá nella struggente scena finale). Il padre (una sorta di Rubinstein con i riccioletti bianchi) che si rivolge a lui sempre con tenerezza e tanta premura quasi temendo di turbarlo e spezzare il suo cuore di cristallo giá andato in frantumi, o quello che ne resta per lo meno. Anzi resta parecchio o positivamente, si rigenera perché é sempre aperto e disponibile a conoscere altre ragazze e di innamorarsene. Infatti i genitori invitando dei loro amici (a bella posta) gli presentano una ragazza, la figlia(Sandra) che si innamorerá di lui. Ma lui corteggerá a sua volta Michelle. Il cromatismo tenue e leggiadro osso seppia avvolge la storia di un appena palpabile sapore agrodolce, in cui dolore e amarezza ma anche tanta tenerezza tratteggiano in maniera indiretta con sapiente mano della regía il delicatissimo e dolcissimo protagonista (un sensazionale Joaquin Phoenix che ci ha abituati a personaggi di cattivo e duro, ma che qui invece ci offre un personaggio fragile e romanticamente forte, sensibilissimo e pieno di slancio, stravagante, apparentemente goffo ma tenero e sofferente) fanno presagire e preannunciano l'esito della storia che piuttosto che "sbracarsi" in uno scontato melodramma si pone e si "inscena" in un dolore e dramma intimo quasi celato in un composto e misuratissimo pudore che in un contesto scenico ambientale,sociale sereno e festoso,insomma durante la festa di Capodanno per intenderci, si palesa quasi in filigrana un mondo interiore appunto e uno scenario, di drammaticitá profonda intima e struggente,qui i dialoghi sono quasi marginali, le scene buffe aricchiscono e paradossalmente accentuano la caratterizzazione del personaggio anche nella sua drammaticitá ma che sono poi di contorno, sotto la raffinatissima guida di Gray con i suoi colori, gli sguardi, gli accenni di questi e i movimenti degli attori, i volti, il soffermarsi o l'incedere di alcune inquadrature, la colonna sonora, che gíá al primo accennar del suo tema con un tempo-tre quarti d'arpa nelle e con le scene iniziali illustrano giá tutto, e che poi prende corpo proprio nel finale in una toccante aria di opera lirica che rispetta incarna e rispecchia proprio lo spirito del film,ci propone insomma del vero cinema, comovente e struggente, le lacrime qui sono d'obbligo. Un consiglio: i piú suscettibili si procurino un pacchetto di fazzolettini.
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giammarco
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sabato 19 dicembre 2009
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bellissimo film
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E' un bellissimo film, grandi gli attori, tutti. Splendida la foto e la poetica delle immaggini. Da oscar Phoenix. La storia è una storia che a tutti puo' succedere anche se in forma diversa. Splendido.
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titomauro
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giovedì 22 ottobre 2009
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delicato e struggente
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un film delicato e struggente,é la storia di un ragazzo di famiglia ebrea che possiede una rinomata lavanderia aspirante fotografo che lasciatosi con la ragazza tenta il suicidio gettandosi dal ponte di un molo,questa é la scena iniziale,bella ed intensa(come tutte d'altronde):s'immerge lentamente nelle profonde acque e poi altrettanto lentamente quasi in un un liberatorio rallenty riemerge tornando a galla quasi che la vita stessa e la stessa leggiadría della sua delicatissima anima lo tirino su,ovviamente alla istintiva richiesta d'aiuto viene salvato,frettolosamente ringrazia e torna da i suoi amorevoli genitori che sanno... della sua sofferenza e della sua bipolaritá,proprio come commentano tra loro appoggiatisi alla porta della sua camera,bellissimo e tenero come viene descritto il rapporto tra lui e genitori, la madre(Isabella Rossellini)compassata,apparentemente passiva quasi rassegnata ed assente,ma che invece sa,capisce il figlio giá vedendolo negli occhi,che lo sente e comprende nell'intimo(poi lo si vedrá nella struggente scena finale),il padre(una sorta di Rubinstein con i riccioletti bianchi)che si rivolge a lui sempre con tenerezza e tanta premura quasi temendo di turbarlo e spezzare il suo cuore di cristallo giá andato in frantumi,quello che ne resta per lo meno,anzi resta parecchio o positivamente,si rigenera perché é sempre aperto e disponibile a conoscere altre ragazze e di innamorarsene,infatti i genitori invitando dei loro amici(a bella posta)gli presentano una ragazza,la figlia(Sandra)che si innamorerá di lui,e lui corteggerá a sua volta Michelle,che.
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un film delicato e struggente,é la storia di un ragazzo di famiglia ebrea che possiede una rinomata lavanderia aspirante fotografo che lasciatosi con la ragazza tenta il suicidio gettandosi dal ponte di un molo,questa é la scena iniziale,bella ed intensa(come tutte d'altronde):s'immerge lentamente nelle profonde acque e poi altrettanto lentamente quasi in un un liberatorio rallenty riemerge tornando a galla quasi che la vita stessa e la stessa leggiadría della sua delicatissima anima lo tirino su,ovviamente alla istintiva richiesta d'aiuto viene salvato,frettolosamente ringrazia e torna da i suoi amorevoli genitori che sanno... della sua sofferenza e della sua bipolaritá,proprio come commentano tra loro appoggiatisi alla porta della sua camera,bellissimo e tenero come viene descritto il rapporto tra lui e genitori, la madre(Isabella Rossellini)compassata,apparentemente passiva quasi rassegnata ed assente,ma che invece sa,capisce il figlio giá vedendolo negli occhi,che lo sente e comprende nell'intimo(poi lo si vedrá nella struggente scena finale),il padre(una sorta di Rubinstein con i riccioletti bianchi)che si rivolge a lui sempre con tenerezza e tanta premura quasi temendo di turbarlo e spezzare il suo cuore di cristallo giá andato in frantumi,quello che ne resta per lo meno,anzi resta parecchio o positivamente,si rigenera perché é sempre aperto e disponibile a conoscere altre ragazze e di innamorarsene,infatti i genitori invitando dei loro amici(a bella posta)gli presentano una ragazza,la figlia(Sandra)che si innamorerá di lui,e lui corteggerá a sua volta Michelle,che...(appunto qui due amanti,ma chi con chi...),il cromatismo tenue e leggiadro osso seppia avvolge la storia di un appena palpabile sapore agrodolce,in cui dolore e amarezza ma anche tanta tenerezza tratteggiano in maniera indiretta con sapiente mano della regía il delicatissimo e dolcissimo protagonista,(un sensazionale Joaquin Phoenix che ci ha abituati a personaggi di cattivo e duro,ma che qui invece ci offre un personaggio fragile e romanticamente forte,sensibilissimo e pieno di slancio,stravagante,apparentemente goffo ma tenero e sofferente)fanno presagire e preannunciano l'esito della storia che piuttosto che "sbracarsi" in uno scontato melodramma si pone e si "inscena" in un dolore e dramma intimo quasi celato in un composto e misuratissimo pudore che in un contesto scenico ambientale,sociale sereno e festoso,insomma durante la festa di Capodanno per intenderci,si palesa quasi in filigrana un mondo interiore appunto e uno scenario,di drammaticitá profonda intima e struggente,qui i dialoghi sono quasi marginali,le scene buffe aricchiscono e paradossalmente accentuano la caratterizzazione del personaggio anche nella sua drammaticitá ma che sono poi di contorno,sotto la raffinatissima guida di Gray con i suoi colori,gli sguardi,gli accenni di questi e i movimenti degli attori,i volti,il soffermarsi o l'incedere di alcune inquadrature,la colonna sonora, che gíá al primo accennar del suo tema con un tempo-tre quarti d'arpa nelle e con le scene iniziali illustrano giá tutto,e che poi prende corpo proprio nel finale in una toccante aria di opera lirica che rispetta incarna e rispecchia proprio lo spirito del film,ci propone insomma del vero cinema,comovente e struggente,le lacrime qui sono d'obbligo,un consiglio,i piú suscettibili si procurino un pacchetto di fazzolettini,godetevi lo spettacolo
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paolo ciarpaglini
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giovedì 22 ottobre 2009
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two lovers
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Phoenix, dimostra ancora una volta il suo immenso talento drammatico, affiancato da un'ottima prova corale di attori. Il connubio con la Paltrow consegna un risultato emozionante, verosimile e per questo dolorosissimo. Ottimamente diretto, trattasi di un'impegnato tentativo di sondare l'animo umano la dove spesso i soggetti più sensibili, sono maggiormente vulnerabili. Al centro di questa bella ma 'tragica' storia, J.P. cesella su di se un personaggio difficile; Leopold. Unico figlio di una famiglia di origine ebraica, piena di principi e ideali che intende proiettare su di lui, egoisticamente. Un futuro sicuro e la figlia di una famiglia della medesima comunità; Mischelle (Vinessa Shaw). Al tutto si aggiunge uno strisciante, devastante e mal celato peso del passato, che i genitori fanno pesare come un macigno su di lui.
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Phoenix, dimostra ancora una volta il suo immenso talento drammatico, affiancato da un'ottima prova corale di attori. Il connubio con la Paltrow consegna un risultato emozionante, verosimile e per questo dolorosissimo. Ottimamente diretto, trattasi di un'impegnato tentativo di sondare l'animo umano la dove spesso i soggetti più sensibili, sono maggiormente vulnerabili. Al centro di questa bella ma 'tragica' storia, J.P. cesella su di se un personaggio difficile; Leopold. Unico figlio di una famiglia di origine ebraica, piena di principi e ideali che intende proiettare su di lui, egoisticamente. Un futuro sicuro e la figlia di una famiglia della medesima comunità; Mischelle (Vinessa Shaw). Al tutto si aggiunge uno strisciante, devastante e mal celato peso del passato, che i genitori fanno pesare come un macigno su di lui. Reduce da un tentato suicidio per un'amore finito. Il mondo di Leopold appare sull'orlo del collasso, costretto a mantenersi in equilibrio tra un'amore sublime ma non corrisposto, e l'amore da cui sembra fuggire ma che inconsapevolmente il destino ha già preparato. Tutto è malfermo intorno, privo di un seppur minimo appoggio psicologico di cui Leopold ha estremo bisogno. Lentamente ma in modo unico, la grandissima interpretazione di J.Phoenix, ci
trasporta fuori dalla realtà e convoglia nella sua. (n.d.r.): astenersi dalla visione gli spettatori poco inclini alle problematiche psicologiche; non coglierebbero "niente", se non un film scuro che passa e niente lascia. Lincontro fortuito con Sandra (G.P.), darà a Leonard il cielo e l'inferno. Lei ha già una storia con un uomo maturo, sposato e che sembra non mantenere mai la promessa di lasciare tutto per lei. L'amicizia si trasforma in breve in un profondo amore, in cui Leonard convoglia tutto se stesso. Perchè è un sincero, perchè è vero. Non coglie infatti le sfumature del rapporto, che fanno presupporre in lei 'solo' una grande e vera amicizia, autoinfliggendosi non scentemente ma come sovente solo i sentimenti riescono, dolore puro. Ma infine accade ciò he è più giusto, ciò che la vita spesso riserva agli animi come Leopold. Sembra la fine, l'abisso si spalanca sotto ed è senza fondo, senza ritorno. Ma 'qualcosa' in lui muta: a un passo dall'oceano sul bagnasciuga, si decide la sua sorte. Phoenix è immenso, un'interprtazione che in un film di maggior risonanza pubblicitaria, o non so che, avrebbe certamente meritato almeno una candidatura all'oscar. La attende con una valigia piena di sogni e pochi abiti, mentre i minuti scorrono e il dubbio, diviene terrore. Per poi manifestarsi in tutta la sua insensibile, atroce ed apparente ingiustizia. La vita per una seconda volta sembra dirgli: "ucciditi, poichè ad attenderti c'è solo ed ancora sofferenza". Ma è fra il rumore della risacca ed un guanto regalatogli da Mischelle, che Leonard sull'orlo della decisione estrema, fissa il mare come per cercare risposta a tanto dolore. La sofferenza interiore sfiora l'odio irrimediabile per la vita, mentre osserva quel guanto, emblema e messaggio della 'via'. Di tutto ciò che gli è rimasto per aggrapparsi all'esistenza. L'anello poi, fine di un sogno ma di un ancor più prezioso ritorno alla vita. BELLISSIMO.
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(di paolo ciarpaglini)
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(di paolo ciarpaglini)
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maryluu
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mercoledì 16 settembre 2009
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le eterne e immutabili sfumature dell'animo umano
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Ho trovato “ Two Lovers” molto suggestivo. Il titolo potrebbe farci pensare alla solita commedia americana in cui l’amore è stereotipato, finto e infiocchettato per bene, ma non è così.
E’ vero, al centro della storia c’è il sentimento più declamato del tempo, ma il film non è banale. Nonostante ripercorra luoghi comuni, James Gray è stato in grado di rappresentare una storia verosimile. E’ stato in grado di scavare nell’animo umano per trovare la psicologia più profonda del comportamento, di sensazioni che in alcuni di noi sono amplificate al massimo, in altri meno.
Il protagonista Leopold, magistralmente interpretato da Joaquin Phoenix,unico neo la voce del doppiatore davvero irritante, è un uomo che ha già subito una profonda ferita.
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Ho trovato “ Two Lovers” molto suggestivo. Il titolo potrebbe farci pensare alla solita commedia americana in cui l’amore è stereotipato, finto e infiocchettato per bene, ma non è così.
E’ vero, al centro della storia c’è il sentimento più declamato del tempo, ma il film non è banale. Nonostante ripercorra luoghi comuni, James Gray è stato in grado di rappresentare una storia verosimile. E’ stato in grado di scavare nell’animo umano per trovare la psicologia più profonda del comportamento, di sensazioni che in alcuni di noi sono amplificate al massimo, in altri meno.
Il protagonista Leopold, magistralmente interpretato da Joaquin Phoenix,unico neo la voce del doppiatore davvero irritante, è un uomo che ha già subito una profonda ferita. E’ un uomo sensibile ed emotivo, tanto che tenta più volte il suicidio. Gray costruisce su di lui la storia. Ci fa vedere le dinamiche della sua vita. Tutto ha un senso. Leopold non poteva che innamorarsi di Michelle, che se guardiamo bene è il suo alter ego.
Lui vede in lei se stesso e prendendosi cura di lei è come se decidesse di prendersi cura di se stesso.
Lui ha bisogno di questo. La bella Sandra, che è realmente innamorata e vuole prendersi cura di lui, non ha bisogno di sostegno. Non è fragile, indifesa, piena di problemi. E questo la rende agli occhi di Leopold poco affascinante.
Infondo io non credo che quello di Leopold per Michelle fosse pienamente amore, ma un meccanismo psicologico di difesa, da se stesso e dal fantasma della sua ex.
Molto realistico anche il modo con cui lui si “ accontenta”, con cui segue l’unica via rimasta.
James Gray non ha rappresentato un “personaggio” ma un uomo, cogliendone sfumature impercettibili ma vere. E per questo merita grandi applausi.
Il cast in generale mi ha colpito parecchio.
In un film pieno di silenzi, le emozioni di tutti sono straripate nello schermo, più loquaci di mille parole.
Un ulteriore encomio merita la fotografia del film. Coinvolgente. Triste. Contribuisce all’espressione generale di emozioni. Diventa anch’essa linguaggio.
Ho molto apprezzato le diverse citazioni, nascoste ad arte nella sceneggiatura e i pochi minuti di “Cavalleria Rusticana” inseriti ad hoc.
Bisognerebbe davvero, come proferisce Elias Koteas nei panni di Ronals, che tutti portassero le loro fidanzate spesso all’Opera.
Infine è palese il richiamo a Dostoiewski, da cui Gray “attinge ” abbondantemente.
Insomma il mio giudizio è molto positivo, non tanto per la storia in se ma per queste peculiarità che rendono il film valido, interessante e particolare.
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[+] di nuovo su mymovies
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