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mercoledì 6 giugno 2018
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film: "solo un padre"
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A: PREMIUM CINEMA EMOTION
PER FAVORE TRASMETTETE DI NUOVO IL FILM "SOLO UN PADRE" - GRAZIEEEEEE!!! BEL FILM, EMOZIONANTE, IMPREVEDIBILE….GLI ATTORI….TUTTI ECCEZIONALI
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paolo31
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giovedì 3 giugno 2010
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piacevole
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Film assolutamente piacevole da vedere. Mi è piaciuto Argentero, per una volta dal Grande Fratello è uscito qualcosa di buono
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germi86
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domenica 21 marzo 2010
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solo un film
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melissa nel dare alla luce la sua primogenita muore,carlo rimane da solo a prendersi cura della bambina..il film è malinconico..(andando avanti si scoprirà che i due nn erano più innamorati)..carlo farà amicizia con camille..fra i due si instaurerà un buon rapporto.Film abbastanza vago..non so l'intento del regista quale fosse.. gradevoli gli attori cmq.
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chiarialessandro
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mercoledì 9 settembre 2009
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per chi si accontenta
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Soprattutto nella parte iniziale del lavoro troviamo una costruzione abbastanza articolata che, passo passo, riesce a spiegarci gli argini entro cui scorre una storia la quale perde però progressivamente ed eccessivamente di verosimiglianza: è credibile infatti che si chieda una informazione su una strada ad uno sconosciuto, un po’ meno che si incontri nuovamente al supermercato e che si riconosca anche, venendo pure a sapere che è amante dello jogging; ancora un po’ meno che il giorno seguente i due si incontrino mentre stanno correndo; ancora ancora meno che lo sconosciuto abbia una bella donna innamorata di lui, la quale vorrebbe offrirgliela sul classico vassoio d’argento (ma la storia, nel momento in cui viene inserito il dilemma di una scelta tra due donne è come un cibo che, opportunamente condito, acquista sapore); di nuovo meno che il nostro protagonista riesca a pisciare sulla testa del gatto dell’innamorata che, guarda caso, era sgattaiolato nel bagno insieme all’incontinente; di nuovo meno che uno dei migliori amici di Luca si porti a letto al primo colpo l’innamorata quando aveva ancora le ciglia bagnate dalle lacrime per il rifiuto di Argentero; ancora un pochino meno che il solito sconosciuto (guarda caso medico) passi davanti alla casa della prima donna di cui sopra proprio nel momento in cui la stanno caricando sull’ambulanza e che lui riesca a salvarle la vita praticandole ripetuti massaggi cardiaci (mi sembrava la pubblicità di un amaro in cui assistiamo immancabilmente al salvataggio, nell’ultimo secondo possibile, di qualcosa di estremamente prezioso) scordandosi peraltro in macchina l’amatissima figlioletta (senza però che nessuno dei numerosi presenti se ne accorgesse, in modo tale da alzare in modo notevole il tasso di pathos).
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Soprattutto nella parte iniziale del lavoro troviamo una costruzione abbastanza articolata che, passo passo, riesce a spiegarci gli argini entro cui scorre una storia la quale perde però progressivamente ed eccessivamente di verosimiglianza: è credibile infatti che si chieda una informazione su una strada ad uno sconosciuto, un po’ meno che si incontri nuovamente al supermercato e che si riconosca anche, venendo pure a sapere che è amante dello jogging; ancora un po’ meno che il giorno seguente i due si incontrino mentre stanno correndo; ancora ancora meno che lo sconosciuto abbia una bella donna innamorata di lui, la quale vorrebbe offrirgliela sul classico vassoio d’argento (ma la storia, nel momento in cui viene inserito il dilemma di una scelta tra due donne è come un cibo che, opportunamente condito, acquista sapore); di nuovo meno che il nostro protagonista riesca a pisciare sulla testa del gatto dell’innamorata che, guarda caso, era sgattaiolato nel bagno insieme all’incontinente; di nuovo meno che uno dei migliori amici di Luca si porti a letto al primo colpo l’innamorata quando aveva ancora le ciglia bagnate dalle lacrime per il rifiuto di Argentero; ancora un pochino meno che il solito sconosciuto (guarda caso medico) passi davanti alla casa della prima donna di cui sopra proprio nel momento in cui la stanno caricando sull’ambulanza e che lui riesca a salvarle la vita praticandole ripetuti massaggi cardiaci (mi sembrava la pubblicità di un amaro in cui assistiamo immancabilmente al salvataggio, nell’ultimo secondo possibile, di qualcosa di estremamente prezioso) scordandosi peraltro in macchina l’amatissima figlioletta (senza però che nessuno dei numerosi presenti se ne accorgesse, in modo tale da alzare in modo notevole il tasso di pathos). Diane, da parte sua, ci mette un’espressività innata accompagnata da una dolcezza magica; Luca, al contrario, mi sembra freddo, legnoso, inespressivo. Ma è chiaro che sia solo una mia sensazione.
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gianluca crudeli
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domenica 26 luglio 2009
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"...quando guardo il cielo cerco te"
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Caspita che bravo L.Argentero!Tenera e dolcissima,amara e commovente...una storia che fa quasi "male" al cuore.Lucini è bravo...racconta momenti di vita entrando nel profondo dell' anima,sfiora i visi dei protagonisti dando allo spettatore sfumature del dolore inedite.Una sorpresa Diane Feri ...
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liuk©
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lunedì 15 giugno 2009
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simpatico
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Prodotto molto semplice e per un pubblico non impegnato. Nel complesso divertente. 2 stelle e mezzo.
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vittorio
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domenica 7 giugno 2009
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carino
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Mi aspettavo di meglio, si tratta comunque di un buon film, forse leggeremente scontato, e un pò troppo piatto per il tema che tocca, inoltre entra raramente nella psicologia dei personaggi....
Mi aspettavo molto di più!!
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atticus
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lunedì 25 maggio 2009
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banale e innoquo passatempo
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Il film scorre via leggero leggero, molto banale e ricalcato su tanti altri film celebri(da Tre uomini e una culla all'inglese Jack & Sarah, per non parlare dell'elaborazione del lutto presa pari pari da Moonlight Mile), innoquo e perfetto per una serata di assoluto relax. Comunque è la riprova che il cinema del neoregista Lucini è anestetizzato e assolutamente privo di novità. Bravissimo Argentero!
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houssy
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mercoledì 13 maggio 2009
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solo un padre: toccante
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Solo un padre, è solo un bel film, niente di più e niente di meno. Non dirò che siamo alle solite e che il cinema italiano non si occupa dei veri problemi, per concentrarsi sull'eterna ricerca della felicità, non mi accanirò sulla mancanza di idee e sull'incapacità di osare, anche se ognuna di queste affermazioni è vera e risulta sacrosanta anche per questa pellicola. La ragione è semplice, Solo un padre dispone di una caratteristica fondamentale per farsi perdonare e per farsi apprezzare dal sottoscritto, ha cuore, sincerità, passione e anima. La toccante storia del padre vedovo Luca Argentero è trattata con tanta e tale partecipazione, da lasciare sbigottiti. La spiazzante sincerità con cui il bravo Luca Lucini descrive la difficile situazione di un uomo solo e chiuso in se stesso, ha la stessa forza di un argentino squillo di tromba, schietto, partecipato, emozionato.
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Solo un padre, è solo un bel film, niente di più e niente di meno. Non dirò che siamo alle solite e che il cinema italiano non si occupa dei veri problemi, per concentrarsi sull'eterna ricerca della felicità, non mi accanirò sulla mancanza di idee e sull'incapacità di osare, anche se ognuna di queste affermazioni è vera e risulta sacrosanta anche per questa pellicola. La ragione è semplice, Solo un padre dispone di una caratteristica fondamentale per farsi perdonare e per farsi apprezzare dal sottoscritto, ha cuore, sincerità, passione e anima. La toccante storia del padre vedovo Luca Argentero è trattata con tanta e tale partecipazione, da lasciare sbigottiti. La spiazzante sincerità con cui il bravo Luca Lucini descrive la difficile situazione di un uomo solo e chiuso in se stesso, ha la stessa forza di un argentino squillo di tromba, schietto, partecipato, emozionato. E' vero, siamo alle solite, il cinema italiano riflette sulla vita di coppia e sul concetto di famiglia, ma qui siamo su di un altro pianeta, grazie soprattutto alla misurata interpretazione del bravo protagonista. La ricerca della felicità lascia quindi posto alla fuga dal dolore, al raggiungimento della pace, toccando vette di partecipata tragicità nelle sequenze che descrivono il parto e l'intimità tra padre e figlia. Il resto, tutto il resto lo fanno gli occhioni spalancati di Fagiolino, la bimba protagonista, capaci di conquistare e sciogliere chiunque, due occhi spalancati sul mondo, pronti a stupirsi e commuoversi, esattamente come quelli di noi spettatori, indifesi e disarmati di fronte ad un tale tumultuoso fiume di emozioni. Consigliato.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Tutti i momenti di intimità tra padre e figlia, vivono di una propria calligrafica e piccola magia.
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[+] bellissimo
(di tokio)
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eli85
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giovedì 7 maggio 2009
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un argentero che non ti aspetti
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Dopo "Lezioni di cioccolato" arriva la conferma che l'ex partecipante del grande fratello non è un fuoco di paglia.
Un film toccante,(anche per chi non apprezza il genere)sensibile,realistico,che divide un comune rapporto in una miriade di sfaccettature che non ti aspetti ma a cui ti affezzionerai...
Da vedere senza pensare..anche se non avete una bimba..
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