Drammatico,
durata 150 min.
- Italia 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 23maggio 2008.
MYMONETROSanguepazzo
valutazione media:
2,81
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Eccellente sguardo corale di un'epoca attraverso le vicende di due figure simbolo di un modo di concepire l'arte e la vita. Giordana osa nella scelta del cast puntando sulla Bellucci, che se la cava egregiamente dimostrando di essere, oltre che di una sensualità carismatica, anche brava. La sceneggiatura è elaborata, rigorosa, elegante ed emozionante, MAI sopra le righe cioè incline al patetico o ridicolo. Zingaretti è straordinario (e sicuramente sarà pluripremiato tra David e Nastri), la sua è una maschera vera e propria. Secondo me è tecnicamente superiore a "La meglio gioventù", forse il pregiudizio di trovarsi di fronte ad una storiella stile "Via col vento" distrarrà molti spettatori, per gli altri invece sarà un'altra musica (e MOLTO interessante).
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Eccellente sguardo corale di un'epoca attraverso le vicende di due figure simbolo di un modo di concepire l'arte e la vita. Giordana osa nella scelta del cast puntando sulla Bellucci, che se la cava egregiamente dimostrando di essere, oltre che di una sensualità carismatica, anche brava. La sceneggiatura è elaborata, rigorosa, elegante ed emozionante, MAI sopra le righe cioè incline al patetico o ridicolo. Zingaretti è straordinario (e sicuramente sarà pluripremiato tra David e Nastri), la sua è una maschera vera e propria. Secondo me è tecnicamente superiore a "La meglio gioventù", forse il pregiudizio di trovarsi di fronte ad una storiella stile "Via col vento" distrarrà molti spettatori, per gli altri invece sarà un'altra musica (e MOLTO interessante). Buona visione a tutti (orecchie ben aperte, mi raccomando).
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[+] riserve sul cast (di angela)[ - ] riserve sul cast
[+] e invece devi sentirti lusingata (di alessia)[ - ] e invece devi sentirti lusingata
[+] str (di angela)[ - ] str
[+] non volevi essere insultata (di alessia)[ - ] non volevi essere insultata
[+] prego (di angela)[ - ] prego
[+] senti, (di alessia)[ - ] senti,
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Attraverso la storia di Valenti e della Ferida, che sicuramente molti ignoravano prima dell'uscita del film, Giordana ci fa vivere e rapprsenta molto bene il quadro storico dell'Italia della Guerra Civile. Un affresco che rispecchia perfettamente lo spaccato dell'epoca. La storia che giordana ci racconta non è solo una storia d'amore tormentato e maledetto tra due personaggi altrettanto tormentati e vittime del loro stesso narcismo, ma è la storia di un paese vista attraverso i loro occhi. Una storia tragica con un tragico epilogo, ma senza strumentalizzazioni di nessun tipo, solo la voglia di raccontare una storia senza filtri e senza censure. Giordana osa nella scelta del Cast e ci azzecca.
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Attraverso la storia di Valenti e della Ferida, che sicuramente molti ignoravano prima dell'uscita del film, Giordana ci fa vivere e rapprsenta molto bene il quadro storico dell'Italia della Guerra Civile. Un affresco che rispecchia perfettamente lo spaccato dell'epoca. La storia che giordana ci racconta non è solo una storia d'amore tormentato e maledetto tra due personaggi altrettanto tormentati e vittime del loro stesso narcismo, ma è la storia di un paese vista attraverso i loro occhi. Una storia tragica con un tragico epilogo, ma senza strumentalizzazioni di nessun tipo, solo la voglia di raccontare una storia senza filtri e senza censure. Giordana osa nella scelta del Cast e ci azzecca. La Bellucci è quanto mai perfetta nel ruolo della Ferida, e che se ne dica, Monica sarebbe stata l'unica in grado trasmettere la passionalità e di esprimere i tormenti di una donna vittima del proprio amore per un uomo "maledetto" come valenti. Zingaretti perfetto nei panni del maledetto vittima del proprio ego e dei propri vizi. Fanno da sfondo tante piccole storie, tanti piccoli drammi umani, che concorrono a rendere ancora più realistico e coinvolgente questo splendido film corale. Ingiustamente presentato fuori concorso a Cannes, ma ben accolto dalla critica, credo che sangue pazzo avrà comunque qualche riconoscimento a livello nazionale, anche se forse come botteghino incasserà poco. Comunque da vedere !!
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[+] d'accordo, un'altra prova notevole di giordana. (di valvestino)[ - ] d'accordo, un'altra prova notevole di giordana.
[+] ancora una prova valida per giordana. (di valvestino)[ - ] ancora una prova valida per giordana.
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La storia raccontata da Marco Tullio Giordana in Sanguepazzo è quella di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, due attori italiani degli anni ’30, che lavorarono soprattutto in quei film definiti dei "telefoni bianchi" e che dopo l’armistizio dell’8 settembre si compromisero aderendo alla Repubblica di Salò. Consegnatisi ai partigiani, furono giustiziati perché accusati di aver partecipato alle torture che la “polizia politica” della neonata repubblica fascista infliggeva ai partigiani presi prigionieri. Accuse che però non sembrerebbero essere state mai compiutamente provate.
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La storia raccontata da Marco Tullio Giordana in Sanguepazzo è quella di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, due attori italiani degli anni ’30, che lavorarono soprattutto in quei film definiti dei "telefoni bianchi" e che dopo l’armistizio dell’8 settembre si compromisero aderendo alla Repubblica di Salò. Consegnatisi ai partigiani, furono giustiziati perché accusati di aver partecipato alle torture che la “polizia politica” della neonata repubblica fascista infliggeva ai partigiani presi prigionieri. Accuse che però non sembrerebbero essere state mai compiutamente provate.
Un film, questo di Giordana, dalla genesi lunghissima (iniziò a scriverlo più di venticinque anni fa) e dai contenuti sostanziosi e “pericolosi” considerando i rischi che si corrono quando si toccano temi delicati come quelli che riguardano il periodo della Resistenza e della guerra di liberazione che alcuni storici definiscono come una vera e propria guerra civile. Il regista milanese, forse anche per non farsi coinvolgere in una lunga quanto estenuante querelle sul giudizio storico sui fatti di quegli anni, sceglie di puntare soprattutto sulla personalità dei due attori. Per farlo dipinge un bozzetto molto accurato e sfaccettato dei due personaggi principali, tale da catalizzare tutta l’attenzione su di loro, affrontando, in questo modo, il problema storico solo tangenzialmente.
Ma, se questo progetto riesce a trovare in Luca Zingaretti, nei panni dell’attore Valenti, un interprete completo ed autorevole capace di affrontare un ruolo importante che non concede mai una caduta di tensione, lo stesso non può dirsi riguardo la scelta di affidare a Monica Bellucci la parte della protagonista femminile.
Per certi versi, l’attrice umbra, si districa con maggior disinvoltura nelle pieghe più drammatiche del copione, quando ormai il destino dei due amanti è segnato. Approfondimento dei personaggi e delle loro caratteristiche che si nota anche nei personaggi secondari come la figura di Golfiero (Alessio Boni) o quella di Koch (bravo l’attore Paolo Bonanni) il sinistro commissario della polizia politica. La corposa sceneggiatura (150 minuti sono davvero tanti, anzi troppi), ben sostenuta da un’attenta ricostruzione dei luoghi frutto di una scenografia dai mezzi cospicui e dall’ottima manifattura, regala quindi a tutti i personaggi momenti di approfondimento che diventano poi essenziali per la comprensione globale dell’opera.
In alcuni passi, però, se ci si consente l’espressione, scade in momenti di eccessiva morbosità che, anche se giustificati dalla necessità di rappresentare l’atmosfera decadente di quegli anni, non sempre sono apparsi così funzionali alla storia
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La storia, quella vera, quella ufficiale, dice ben altro. Osvaldo Valenti lascia Roma per recarsi a Venezia, nei territori della Repubblica Sociale. Qui indosserà una divisa della Decima Flottiglia MAS, non perché senza altri vestiti a disposizione, ma perché decide autonomamente e spontaneamente di aderire al corpo militare comandato da Junio Valerio Borghese.
Il regista si diverte invece ad inventare una storia che ha pochi riscontri con la realtà, trasforma Valenti in un eroe, spaccia i partigiani per degli assassini senza scrupoli e rischia che qualcuno tra il pubblico possa aver voglia di passarlo per le armi.
Una stella è sin troppo per un film che dovrebbe essere cancellato, dalla storia e dalla memoria.
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La storia, quella vera, quella ufficiale, dice ben altro. Osvaldo Valenti lascia Roma per recarsi a Venezia, nei territori della Repubblica Sociale. Qui indosserà una divisa della Decima Flottiglia MAS, non perché senza altri vestiti a disposizione, ma perché decide autonomamente e spontaneamente di aderire al corpo militare comandato da Junio Valerio Borghese.
Il regista si diverte invece ad inventare una storia che ha pochi riscontri con la realtà, trasforma Valenti in un eroe, spaccia i partigiani per degli assassini senza scrupoli e rischia che qualcuno tra il pubblico possa aver voglia di passarlo per le armi.
Una stella è sin troppo per un film che dovrebbe essere cancellato, dalla storia e dalla memoria. [-]
[+] fumettone (di ragnetto46)[ - ] fumettone
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