Sanguepazzo

Amori e "maledizioni" o "dannazioni", da Visconti a Giordana, andava ripetendo lo stesso regista nelle presentazioni di questo film; senza cadere nel manierismo, facile pericolo per M. T. Giordana, dopo "La meglio gioventu'", affresco corale sulle rivolte giovanili di questo novecento, un "rispecchiamento" di celebri coppie di questo secolo. Senza cadere nel manierismo, come lo stesso regista osservava nelle presentazioni del film, le storie di amori "maledetti" o "dannati" costituiscono materia di riflessione, anche se si tratta di Valenti attore del fascismo e della Ferida, per analoghe saghe dei nostri tempi. Basterebbe pensare al Berlusconi e a Veronica Lario. [+]

Amori e "maledizioni" o "dannazioni", da Visconti a Giordana, andava ripetendo lo stesso regista nelle presentazioni di questo film; senza cadere nel manierismo, facile pericolo per M. T. Giordana, dopo "La meglio gioventu'", affresco corale sulle rivolte giovanili di questo novecento, un "rispecchiamento" di celebri coppie di questo secolo. Senza cadere nel manierismo, come lo stesso regista osservava nelle presentazioni del film, le storie di amori "maledetti" o "dannati" costituiscono materia di riflessione, anche se si tratta di Valenti attore del fascismo e della Ferida, per analoghe saghe dei nostri tempi. Basterebbe pensare al Berlusconi e a Veronica Lario. O magari a "stanze del potere" della Grecia recente. Naturalmente il fascismo diventa un quadro generico, solo lontanamente paragonabile ai tempi nostri. Come ne "La meglio gioventu'" utopia e passione, personaggi singoli e vicende storiche combinano un quadro di grande efficacia. Sul piano della recitazione finalmente una Bellucci all'altezza - non soltanto decorativa come in MALENA - e un Zingaretti che avrebbe convinto Visconti. [-]

LA MEGLIO GIOVENTU' era una saga interessantissima sui movimenti giovanili della fine novecento; ora, come ha rilevato lo stesso regista nelle presentazioni, amori "dannati" sono la tematica che risulta congeniale a un'epoca di isolamenti di personalita' nelle stanze del potere. Un fascismo che puo' metaforizzare l'odierno verticismo nelle sue accezioni piu' estreme. Sul piano degli attori una Bellucci finalmente non solo decorativa e "sexy" e un Zingaretti che avrebbe convinto l'estetica decadente di Visconti.