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stefano capasso
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martedì 1 settembre 2015
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il cambiamento attraverso il gruppo
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Manoj e Stanley sono due giovani ragazzi cingalesi che hanno provato diverse volte ad ottenere un visto di immigrazione per la Germania dove vorrebbero costruirsi una vita migliore. Decidono di inventare una nazionale di pallamano che iscrivendosi ad un torneo organizzato in Baviera dovrebbe ottenere i visti per tutti i componenti dell’equipe, circa 16. La macchina si mette in moto tra tante difficoltà, ripensamenti, e senza che il gruppo in formazione riesca ad amalgamarsi. Ottengono il visto e quando è il momento di partire, l’atteggiamento individualista dei singoli partecipanti comincia a creare dei problemi, che esplodono quando viene chiesto loro di fare le prime partite: la loro idea era di scappare non appena messo piede in Germania e di fronte alle umiliazioni subite durante i match capiscono che è importante cominciare questa nuova possibilità di vita con dignità.
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Manoj e Stanley sono due giovani ragazzi cingalesi che hanno provato diverse volte ad ottenere un visto di immigrazione per la Germania dove vorrebbero costruirsi una vita migliore. Decidono di inventare una nazionale di pallamano che iscrivendosi ad un torneo organizzato in Baviera dovrebbe ottenere i visti per tutti i componenti dell’equipe, circa 16. La macchina si mette in moto tra tante difficoltà, ripensamenti, e senza che il gruppo in formazione riesca ad amalgamarsi. Ottengono il visto e quando è il momento di partire, l’atteggiamento individualista dei singoli partecipanti comincia a creare dei problemi, che esplodono quando viene chiesto loro di fare le prime partite: la loro idea era di scappare non appena messo piede in Germania e di fronte alle umiliazioni subite durante i match capiscono che è importante cominciare questa nuova possibilità di vita con dignità. Riescono a formare un gruppo unito che finalmente potrà sciogliersi e permettere ad ognuno di trovare la propria strada.
Uberto Pasolini firma questo film, tratto da una storia realmente accaduta, che mescola divertimento e dramma, quello delle condizioni di chi vive in paesi poveri che sogna una vita diversa. La disperazione porta gli individui a pensare solo per se stessi e questo atteggiamento non produce cambiamenti positivi. Quando i protagonisti cominciano a pensare in termini di gruppo intero, a sperimentare solidarietà e condivisione di emozioni il cambiamento diviene possibile per tutti. E su nuove basi si formeranno nuovi gruppi che partiranno alla scoperta di una nuova vita. E’ questa la parte più commovente del film, la solidarietà tra i singoli che emerge forte nel finale
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micaa
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domenica 4 aprile 2010
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una vera e propria foto di un popolo
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Io non sono cingalese... io no, ma mio figlio si.
Chi conosce la società cingalese si ritrova pienamente nel film.
Tenero e divertente, sullo stile de "i soliti ignoti", anche qui si ride insieme a un gruppo di poveri disgraziati che venderebbero l'anima pur di uscire dalla miseria.
Questo film ha il pregio di sottolineare tante piccole cose che all'occhio di un italiano passano inosservate, e che invece sono tipiche dello sri lanka.:
La superstizione (in SL il nome di un neonato si sceglie su suggerimento dell'astrologo), l'amicizia simbiotica degli uomini (quasi tutti i matrimoni sono combinati e per gli uomini è normale passare la notte a bere e cantare con gli amici), la necessità fisica di emigrare.
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Io non sono cingalese... io no, ma mio figlio si.
Chi conosce la società cingalese si ritrova pienamente nel film.
Tenero e divertente, sullo stile de "i soliti ignoti", anche qui si ride insieme a un gruppo di poveri disgraziati che venderebbero l'anima pur di uscire dalla miseria.
Questo film ha il pregio di sottolineare tante piccole cose che all'occhio di un italiano passano inosservate, e che invece sono tipiche dello sri lanka.:
La superstizione (in SL il nome di un neonato si sceglie su suggerimento dell'astrologo), l'amicizia simbiotica degli uomini (quasi tutti i matrimoni sono combinati e per gli uomini è normale passare la notte a bere e cantare con gli amici), la necessità fisica di emigrare...
Quello che più mi ha irritato in questa recensione è quest'inciso "– tutti uomini relegati ai margini della società – ".
Questo denota che lei ha, si visto il film, ma che dello Sri Lanka non sa nulla.
In questo splendido, poverissimo, paese la situazione descritta nel film è la regola.
Lo stipendio di un direttore di banca è di 150 euro (non la butto lì, è lo stipendio di mia cognata).
Il lavoro è una specie di utopia e comunque anche stipendi "alti" non permettono di mantenere una famiglia.
Un uomo cingalese, che non riesce ad emigrare, ogni mattina si alza col pensiero fisso di riuscire a mettere insieme un piatto di riso per la famiglia.
Mi sono state raccontate certe storie agghiaccianti che mi hanno sconvolta. E quello che mi ha più sconvolto è stata la naturalezza con cui venivano descritte... Non erano eccezzioni ma norma!
Le uniche famiglie con condizioni di vita accettabili, vivono di rimesse di un familiare emigrato o degli investimenti derivati dai risparmi che un emigrato tornato a casa ha fatto.
Un'automobile costa 15 o 20.000 euro e una casa 5 o 10.000 (a seconda degli optional).
Come si può comprare tutto questo con stipendi mensili medi di 100 euro?
L'intero paese basa la sua economia sulle rimesse degli emigranti.
Le baraccopoli di Colombo... Colombo è una città-baraccopoli in cui solo alcuni quartieri possono vantare palazzi in stile europeo.
In cui poi vivono i pochissimi ricchi di etnia cingalese e gli europei che sono in Sri Lanka per lavoro.
Questo film andrebbe fatto vedere nelle scuole.
Bisognerebbe spiegare a tutti gli italiani (anche a quelli che credono di essere di sinistra) che se un uomo o una donna decide di venire in Europa e vivere come uno schiavo, stipato in tuguri umidi e puzzolenti insieme ad altri 10 o 20 disperati, magari anche da clandestino, non lo fa per divertimento ma perché almeno qui mangia tutti i giorni!
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francesco2
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giovedì 3 dicembre 2009
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una (vera)recensionesu un vero(?) film
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Nel passare alla regia, il produttore Pasolini si ispira(Ma non abbastanza) a un piccolo caso di oltre dieci anni fa,"Full Mnty", che portava il suo marchio di fabbrica.Prima non ci risparmia vari bozzetti, alcuni però simpatici, riguardanti le vite difficili dei suoi protagonisti.Già non siamo messi benissimo, vedi i dialoghi arraffazzonati e personaggi come l'imbroglione che poi seguirà i protagonisti.Ma quando vuole raccontarne la fuga e le (Dis)avventure, Pasolini cola a picco.
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felelo
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domenica 22 febbraio 2009
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buono
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finalmente un bel film...
erano aanni che non ne vedevo uno decente
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andrew
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martedì 6 gennaio 2009
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splendido!!!
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Dico solo.....GUARDATELO!!!
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opera132
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sabato 18 ottobre 2008
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cinaglesi dall'inferno al paradiso, senza ritorno
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Attori ben diretti, con il coraggio di scegliere una storia fuori dall'ordinario, finalmente ambientata in esterni e non in appartamenti romani o milanesi (Muccino e Ozpetek docent).
Purtroppo come sempre capita ai registi che s'innamorano della loro opera, si poteva in fase di montaggio togliere un quarto d'ora prima che iniziassero le esilaranti partite di pallamano.
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vale
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mercoledì 1 ottobre 2008
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deludente
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Idea deliziosa , anche se di storia vera si tratta; ma a mio parere il film non decolla affatto, il materiale c'é ma i i vari personaggi non sono delineati in profondita', ma con una serie di luoghi comuni.. onestamente noiosi i primi 3/4 del film: non basta una buona idea e una drammatica realta' per fare un grande film. Eccessivamente osannato, apprezzabile tentativo. Ironicamente garbato e spassoso nella trasferta bavarese! Purtroppo nell'insieme manca di spessore. ... il film intendo, non certo i problemi e la realtà a cui si appoggia.
Consiglio comunque di andarlo a vedere... senza aspettarsi pero' la chicca cinematografica di cui si parla tanto.
[+] finalmente qualcuno che ha il coraggio...
(di jules)
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marvelman
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domenica 28 settembre 2008
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storia senza senso !!!
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Un film sulla pallamano veramente da dimenticare , come è da dimenticare il suo regista che ha lo stesso cognome di uno dei più grandi registi italiani ma che con questo film ha dimostrato di avere solo quello e basta !!!
[+] film sulla pallamano???
(di anonimo316500)
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blunotte
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domenica 28 settembre 2008
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delizioso
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Francamente mi chiedo se qualcuno dei recensori, in particolare coloro che si soffermano sulla palla a mano come sport, hanno veramente visto il film.In realtà la pallamano è un pretesto, avrebbe potuto essere il tresette o il bob a quattro..Protagonista è la globalizzazione, i suoi squilibri, le sfide e le illusioni con cui chi vive in aree poco fortunate e prive di opportunità deve misurarsi per conquistare una vita decente.Lo sprezzo dei paesi ricchi, il loro egoismo, la loro burocratica insensibilità e il guizzo dell'intelligenza delle persone disperate.Da cui scaturisce audacia, coraggio e una faccia di bronzo spesso a prova di tutto.Il racconto è leggero, chiosato, con sprazzi di umorismo anche nelle pagine più difficili o drammatiche, senza compiacimento ideologico, ma con molta spontaneità e apertura verso il prossimo.
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Francamente mi chiedo se qualcuno dei recensori, in particolare coloro che si soffermano sulla palla a mano come sport, hanno veramente visto il film.In realtà la pallamano è un pretesto, avrebbe potuto essere il tresette o il bob a quattro..Protagonista è la globalizzazione, i suoi squilibri, le sfide e le illusioni con cui chi vive in aree poco fortunate e prive di opportunità deve misurarsi per conquistare una vita decente.Lo sprezzo dei paesi ricchi, il loro egoismo, la loro burocratica insensibilità e il guizzo dell'intelligenza delle persone disperate.Da cui scaturisce audacia, coraggio e una faccia di bronzo spesso a prova di tutto.Il racconto è leggero, chiosato, con sprazzi di umorismo anche nelle pagine più difficili o drammatiche, senza compiacimento ideologico, ma con molta spontaneità e apertura verso il prossimo.Anche l'individuo più abietto possiede una sua umanità, il più disperato un suo orgoglio, il più meschino uno sprazzo di grandezza.Io ho trovato il film ricco e divertente.
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(di gabry)
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paola
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giovedì 25 settembre 2008
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pallamano
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Certo che vedere un film come questo da appassionati di pallamano vuol dire non aver capito nulla. Il classico guardare il dito per non vedere la luna. Complimenti
[+] hai ragione
(di francesco2)
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