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Una originale sceneggiatura piena di "Mal d'Australia", sulle tracce della tigre di Tasmania e sulla scia di Wolf Creek, che sta da quelle parti (3000 Km a nord-vest sul continente). Vedendo questo film ci si rende conto di quanto Wolf Creek di Mc.Leaan abbia aperto la strada e sia a tutt'oggi un termine di paragone e di ispirazione. L'inarrivabile talento di Mc.Lean nel controllo di luce e fotografia, qui non si trovano. L'impatto di questo film e' ridotto, si preferisce giocare la carta della location esotica unita alla violenza cruda in primo piano, a sfondo cannibalistico. Nella violenza sta il secondo punto debole di questo film, eccessivamente "ispirato" al tranquillo weekend di paura di quasi 40 anni fa (Deliverance-1972), ma comunque con un'ottima scelta dei momenti in cui esibire il sangue. Infine il commento sonoro convenzionale fa subito dimenticare l'efficacissima e minimale sonorizzazione di Wolf Creek, uno dei suoi punti di forza insieme alla luce. Il risultato e' un film discontinuo, con attori protagonisti appena nella parte e troppo poco caratterizzati, e tante idee che fanno tornare alla mente situazioni gia' viste in altri film. Forse per questo Dying Breed e' stato subito destinato alla distribuzione su DVD (in USA), nonostante meritasse almeno un passaggio su grande schermo piu' di tanti altri film di genere.
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