Changeling

Film interpretato molto bene da tutti gli attori a partire da un'intensa e straordinaria A.Jolie e dal caratterista J.Malkovich.Changeling è un film commovente e scioccante,emozionante e coinvolgente.Non vorrei fare spoiler ma è d'obbligo citare un drammatico confronto finale in cui la Jolie tira fuori tutta la sua rabbia e la sua disperazione nella ricerca della verità su suo figlio.Probabilmente continuerà a essere sottovalutato da critica stupida e fredda questo splendido film che ci lascia con l'amaro in bocca e ci atterrà proprio come la dura vita nonostante noi non smettiamo di sperare.Proprio come il film:vedetelo e capirete il perchè.

Critici e pubblico freddo non possono cogliere l'importanza di Changeling.La storia parla di un donna che lotta per la sola cosa che conti di più,suo figlio.Il film parla di questo ed altro:la lotta dell'individuo contro la corruzione di un sistema(anche politico),l'infanzia negata e segnata dalla violenza e il valore e il rispetto dei diritti civili della persona.Temi cari al grande cinema classico e mai datato di C.Eastwood e trattati con una semplicità disarmante dalla perfetta sceneggiatura.Una regia come sempre asciutta e essenziale di Eastwood che in questo film conferma la sua maestria nel raccontare storie difficili e talvolta disturbanti.

interessante

spettacolare merita di essere visto!!

vorrei rispondere alla critica del Manifesto, ma voi critici iyaliani non sapete recensire un film senza raccontarne tutta la trama? Io che per lavoro vivo in In ghilterra paragono le scolastiche cronachette italianucce con quelle del Times e del NY Times. Che differenza!!! Film strepitoso che avrei apprezzato di più senza la pedissequa cronistoria della pur brava giornalista del Manifesto.

Un film d’altri tempi, non solo per l’ambientazione (1920-30) ma anche e soprattutto per la compassata regia dell’ormai quasi ottantenne Clint Eastwood. Gli vanno comunque dati grandi meriti per aver portato sul grande schermo una storia intrigante e controversa com'è suo solito. Tuttavia gli appunterei una regia scialba, che lascia scivolare via le immagini senza un vero tocco personale e senza mai meravigliare. Colpa anche degli sceneggiatori che coprono ben poco le falle della regia sfruttando molto raramente le enormi potenzialità che può dare una Los Angeles negli anni 30 con i suoi tram, le Ford T e tutto il resto. Prova incolore anche degli interpreti: a cominciare da Angelina Jolie, mai troppo convincente dietro fiumi di lacrime e un naso fin troppo rosso, per finire al caro vecchio John Malkovich ormai troppo monotono e regolare nelle sue interpretazioni. [+]

Un film d’altri tempi, non solo per l’ambientazione (1920-30) ma anche e soprattutto per la compassata regia dell’ormai quasi ottantenne Clint Eastwood. Gli vanno comunque dati grandi meriti per aver portato sul grande schermo una storia intrigante e controversa com'è suo solito. Tuttavia gli appunterei una regia scialba, che lascia scivolare via le immagini senza un vero tocco personale e senza mai meravigliare. Colpa anche degli sceneggiatori che coprono ben poco le falle della regia sfruttando molto raramente le enormi potenzialità che può dare una Los Angeles negli anni 30 con i suoi tram, le Ford T e tutto il resto. Prova incolore anche degli interpreti: a cominciare da Angelina Jolie, mai troppo convincente dietro fiumi di lacrime e un naso fin troppo rosso, per finire al caro vecchio John Malkovich ormai troppo monotono e regolare nelle sue interpretazioni. Lo ricordo ancora nel simpatico Con Air e continuo a pensare che forse è stata l’unica volta che è riuscito a dar dell’originale alla sua interpretazione che, pur rimanendo di altissima qualità è, a mio avviso, troppo simile di film in film. A vedere lui, Changeling sembra il sequel di Burn After Reading. Per non parlare dei bambini. Inguardabili e talvolta irritanti le performance dei ragazzi chiamati a interpretare il vero e il “finto” figlio della Collins; un po’ meglio quelle del giovane della fattoria. Nel vederli viene da chiedere: “com’è possibile che il vecchio Clint abbia detto: ok questa è buona!”? Un po’ di colpa anche ai testi dei ragazzi e probabilmente ai doppiatori italiani. E’ un vero peccato perché alla fine questi ragazzi sono il fulcro del film con le loro storie incredibili (anche se vere), mal gestite e mal enfatizzate con il risultato che la storia scricchiola in più punti. Si ha l’impressione che la regia, non sapendo come dare credibilità a diverse situazioni, ci passi semplicemente su senza troppe spiegazioni. Ma il film non è solo questo. E’ anche un film d’amore, di passione e perché no anche un pò storico: ai titoli di coda ci si ferma a riflettere a com’era il mondo una volta e come si è giunti a quello che oggi: ai diritti delle persone, alle manifestazioni in piazza, al potere della stampa e alla cecità del potere. Il film regge a malapena all’inizio e poi è un crescendo rossiniano coadiuvato da un turbinio di emozioni nel finale che imputerei più che al film, all’incredibile storia. E’ quest’ultima che cataloga il film tra i “da vedere” ma non assolutamente tra gli “impedibili”. [-]

Un grande film che tiene incollati alle poltrone senza mai staccare lo sguardo, una storia che può sembrare scontata si rivela avvincente e commovente. Angelina Jolie bravissima nella sua interpretazione di madre distrutta. Merita una riflessione la parte sull'assistenza ai malati psichiatrici e sull'internamento delle persone scomode agli organi del potere. Il potere mediatico e il coinvolgimento popolare per la lotta di una donna. Assolutamente da vedere.

Eastwood ci racconta sulla schermo una storia vera e lo fa con i toni ed i modi del grande cineasta, alla John Houston per intenderci. Non interpreto il film per quello che vuol dire o per le conclusioni che ogni singolo vorrà trarne, i temi trattati sono tutti di grande attualità, lo vedo piuttosto come un racconto di immagini, meticolosamente ricostruite. Il film è potente, lirico ed è sorretto da una grande interpretazione della Jolie, affiancata da un camaleontico Malkovich e da tanti altri bravi attori. Ma soprattutto è coinvolgente e ci lascia, alla fine, la sensazione di aver vissuto anche noi in quell'epoca.

... certo il film è perfetto in ogni sua componente: soggetto, sceneggiatura, costumi, scenografie, regia, fotografia, recitazione (Kelly e Malkovich sono eccezionali), la denuncia è sacrosanta soprattutto volendo mostrare che l'america è capace di estirpare da se stessa i propri cancri,ma il film non riesce a prendere il cuore, no, non ci riesce ... troppo, inutilmente, didascalico, troppo, insistentemente, calligrafico ... e poi, forse, sarà anche la lentezza, studiata, della narrazione o la recitazione troppo straniante di Jolie, non so ... insomma, è un bellissimo film ma non è un capolaro: per intederci non è un altro "Million dollar baby" ...

ESASPERATA CRUDELTA'