fabal
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sabato 18 novembre 2017
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un pretesto che funziona
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Il nipotino di una attempata signora è gravemente malato, e solo una cura sperimentale in Australia può salvarlo. I genitori, però, sono in precarie condizioni economiche e non possono sostenere le spese per il viaggio. La nonna, in segreto, decide di trovare un lavoro per contribuire: le opportunità scarseggiano finché l’annuncio di una “hostess” per un night club non attira la sua attenzione. Il concetto di hostess richiesta è molto particolare. Maggie accetta e non solo guadagna a sufficienza per le cure del nipotino ma diventa Irina Palm, la mano più famosa di Londra.
Siamo onesti: per chi non ha mai sentito nominare il film, l’interesse nasce unicamente dalla lettura di un abbozzo di trama.
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Il nipotino di una attempata signora è gravemente malato, e solo una cura sperimentale in Australia può salvarlo. I genitori, però, sono in precarie condizioni economiche e non possono sostenere le spese per il viaggio. La nonna, in segreto, decide di trovare un lavoro per contribuire: le opportunità scarseggiano finché l’annuncio di una “hostess” per un night club non attira la sua attenzione. Il concetto di hostess richiesta è molto particolare. Maggie accetta e non solo guadagna a sufficienza per le cure del nipotino ma diventa Irina Palm, la mano più famosa di Londra.
Siamo onesti: per chi non ha mai sentito nominare il film, l’interesse nasce unicamente dalla lettura di un abbozzo di trama. Irina Palm è un film furbo, autopubblicizzante, che stimola la visione quando già si conosce la tematica scottante che tratta, ossia a quale “palmo” effettivamente si riferisca il titolo.
Ironica e contraddittoria, la storia ruota tutta intorno al singolare impiego di Maggie: una donna ormai non più giovane, vedova, alle prese con un’attività di natura sessuale in cui inizialmente è impacciata, per poi diventare abile e richiesta, intravvedendo nel lavoro addirittura una nuova realizzazione personale. La natura pretestuosa di Irina Palm rimane evidente dall’inizio alla fine, mettendo in secondo piano sia gli altri personaggi (ad eccezione del padrone del night club, ben interpretato da Miki Manojlovic), sia il fine nobile per cui Maggie fa quel che fa: lo spettatore è, in soldoni, più interessato alla sviluppo della tecnica lavorativa di Irina, a scoprire se e come la protagonista sarà a suo agio con se stessa e col mondo.
Va detto, però, che questo elemento hard, benché trascinante, è affrontato in maniera asciutta dal regista Sam Garbarski, senza sensazionalismo e cercando di mantenere il buon gusto: la narrazione è sorda, morigerata, come l’aplomb mantenuto da Marianne Faithfull che mai dà in escandescenza, sia a lavoro che dentro le mura di casa. La volgarità è addolcita dall’ironia che la protagonista sa fare propria come quando, isolata dalle sue amiche scandalizzate, rinfaccia prontamente le loro ipocrisie. La scelta di spezzettare il film in alcuni piccoli capitoli che si concludono con una dissolvenza in nero sembra un escamotage per non divagare, per riportare costantemente lo spettatore “al sodo”.
Il risultato, comunque, non è affatto malvagio.
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maria antonietta tomassetti
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domenica 20 dicembre 2015
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non tutto il male viene per nuocere
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film molto interessante per le tematiche trattate che non cade mai nella volgarità. Rinascita di una donna che si riappropria di se stessa e della propria vita, che supera tabù sessuali, pregiudizi e dogmi morali facenti parte di una società che guarda più all'apparenza che alla sostanza, in cui l'individuo vorrebbe ma non può o che può ma di nascosto senza che si sappia. La protagonista diventa libera togliendo il velo all'ipocrisia imperante.
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stefano bruzzone
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sabato 5 ottobre 2013
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interessante
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la storia di una signora di mezza età che per reperire il denaro sufficente a curare il nipotino in fin di vita decide di prostituirsi...lo farà in modo originale. se vogliamo una sceneggiatura banalissima ed una regia scolastica, ma la bravura della protagonista e la sottile ironia, nonostante l'argomento sia tutt'altro che divertente, con la quale gli autori ci raccontano la storia, fan si che il film risulti una piccola chicca di humor nero inglese. interessante
Voto: 7
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toty bottalla
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martedì 19 marzo 2013
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i sentimenti a portata di mano!
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"Irina palm" è una singolare storia raccontata con tatto, ironia e moderata drammaticità, l'ottima regia è supportata da una sceneggiatura essenziale dove i silenzi parlano più dei dialoghi, marianne faithfull è straordinaria in un ruolo non facile, bravo anche miki manojlovic, credo si tratti di un ottimo film che rivedremo volentieri nel tempo. Saluti.
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narf1
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domenica 26 dicembre 2010
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ok
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britannico
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sabato 16 ottobre 2010
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furbo di denuncia poco credibile.
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Basso voto su una sceneggiatura poco credibile, di buoni sentimenti, una donna fuori mercato trova il successo (inverosimile), in un locale a luci rosse, nella masturbazione a gettone, salva il nipotino da una fine certa, per una patologia rara la cui cura e viaggio richiedono molte sterline, finale d'amore con il troglodita proprietario del locale. Dialoghi lenti, talvolta assenti, il regista vuol convicerci che il denaro facile è neccessariamente sporco e il perbenismo un valore, ne è esempio lo scatto del figlio nel definire la madre "una prostituta", che c'è di peggio del non fare, i genitori, e l'assenza di pietas romana nelle amiche da salotto.
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Basso voto su una sceneggiatura poco credibile, di buoni sentimenti, una donna fuori mercato trova il successo (inverosimile), in un locale a luci rosse, nella masturbazione a gettone, salva il nipotino da una fine certa, per una patologia rara la cui cura e viaggio richiedono molte sterline, finale d'amore con il troglodita proprietario del locale. Dialoghi lenti, talvolta assenti, il regista vuol convicerci che il denaro facile è neccessariamente sporco e il perbenismo un valore, ne è esempio lo scatto del figlio nel definire la madre "una prostituta", che c'è di peggio del non fare, i genitori, e l'assenza di pietas romana nelle amiche da salotto.
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la grande guerra
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lunedì 5 luglio 2010
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bello
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Un bel film, semplice con un'ottima recitazione. Da consigliare a tutti eslusi i più piccini.
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kronos
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domenica 27 giugno 2010
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disarmante
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Una commedia agrodolce nata da un'idea *scabrosa*, ma non gratuita, che riesce ad essere profondamente umana.
Un film assai controllato sotto il profilo stilistico (potrebbe ricordare kaurismaki) ma che trova nei protagonisti la sua risorsa più preziosa.
Da non perdere, falsi moralismi a parte...
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marlasinger
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martedì 7 luglio 2009
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consigliato
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Film vero e divertente, nello stesso tempo amaro e commovente, ottimo soggetto. Uno dei migliori lavori dell'anno 2008. Assolutamente consigliato.
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taniamarina
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mercoledì 27 maggio 2009
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il gomito del seghista, ahah...
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Come affrontare un argomento scabroso con iornia e sentimenti. L'attrice protagonista, ex militante del mondo della musica, interpreta in modo straordinario la sua parte, e il "gomito del seghista" sarà una battuta che rimarrà impressa per parecchio. Aleggia in modo piacevolissimo il perbenismo delle famiglie moraliste, e senza appesantire la trama e i dialoghi (stupendi), in questo film nascono fiorellini dove, di solito, si pensa non potrebbero mai nascere. Film davvero bello, secondo me per tutti. Clicca Taniamarna su google :)
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