jayan
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mercoledì 18 aprile 2012
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un film d'arte su dostoevskij e sui suoi demoni
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Giuliano Montaldo riesce, con atmosfere particolari nella nebbia e suggestioni della fotografia e dell'interpretazione dei bravissimi attori, a rendere in un film lo spirito più profondo del grande scrittore, le sue pulsioni, i tentativi di cambiare il mondo, l'avversione per la violenza e il suo cercare di fermare i rivoluzionari che volevano uccidere tutta la famiglia dello zar. Ma il suo è anche un conflitto tra la gioventù, in cui era anche propenso ad associarsi con questi rivoluzionari, e perciò fu condannato a 10 anni in Siberia, e l'età adulta, in cui è più pacato, vuole realizzare il suo ideale di giustizia sociale con delle riforme al sistema, senza alcuna violenza, cercando di cambiare gli uomini.
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Giuliano Montaldo riesce, con atmosfere particolari nella nebbia e suggestioni della fotografia e dell'interpretazione dei bravissimi attori, a rendere in un film lo spirito più profondo del grande scrittore, le sue pulsioni, i tentativi di cambiare il mondo, l'avversione per la violenza e il suo cercare di fermare i rivoluzionari che volevano uccidere tutta la famiglia dello zar. Ma il suo è anche un conflitto tra la gioventù, in cui era anche propenso ad associarsi con questi rivoluzionari, e perciò fu condannato a 10 anni in Siberia, e l'età adulta, in cui è più pacato, vuole realizzare il suo ideale di giustizia sociale con delle riforme al sistema, senza alcuna violenza, cercando di cambiare gli uomini. Bella la scena finale dell'aquila che viene liberata: rappresentà l'anelito di libertà, per sé e per il suo popolo di Dostoevskij. Un film da non perdere!
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claudia88smile
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mercoledì 10 novembre 2010
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riuscito
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Questa è la dimostrazione che anche i registi italiani, nella loro semplicità, sanno raccontare una grande storia in una grande epoca.
Prima di vederlo, giudicavo Carolina Crescentini un pò troppo frivola per il ruolo datole,invece mi ha piacevolmente stupito.
Miki Manojlovic è veramente credibile e bravo.
Nulla da dire su Filippo Timi ,il quale potrebbe recitare anche con il viso coperto, data l'intensità della sua voce.
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misondesto
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sabato 26 luglio 2008
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il valore della vita
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Tutti da giovani abbiamo sognato di cambiare il mondo. Eravamo pronti- ci dicevamo- anche a pagare a caro prezzo la novità. Anche a costo della vita.
I Demoni di s. Pietroburgo è un film profondamente “politico”, che indaga le aspirazioni di una gioventù russa oppressa dallo zarismo, profondamente affascinata dal sogno socialista. Ma non solo. Tratta del percorso intellettuale, morale, politico di uno dei più grandi fari della cultura russa, Fedor Dostojevskij, prendendo spunto da alcune vicende biografiche, quali la condanna a morte per atti sovversivi, la grazia dello zar giunta solo sul patibolo, i lavori forzati in Siberia. Si occupa del ruolo della cultura, della letteratura nella società.
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Tutti da giovani abbiamo sognato di cambiare il mondo. Eravamo pronti- ci dicevamo- anche a pagare a caro prezzo la novità. Anche a costo della vita.
I Demoni di s. Pietroburgo è un film profondamente “politico”, che indaga le aspirazioni di una gioventù russa oppressa dallo zarismo, profondamente affascinata dal sogno socialista. Ma non solo. Tratta del percorso intellettuale, morale, politico di uno dei più grandi fari della cultura russa, Fedor Dostojevskij, prendendo spunto da alcune vicende biografiche, quali la condanna a morte per atti sovversivi, la grazia dello zar giunta solo sul patibolo, i lavori forzati in Siberia. Si occupa del ruolo della cultura, della letteratura nella società. Delusi nelle loro aspirazioni riguardo la vita futura, un gruppo di studenti universitari progetta di “liberare il popolo”, attraverso atti terroristici che puntano all’annientamento della famiglia imperiale. Uno di questi, però, decide di uscire dall’organizzazione segreta e, internato in un manicomio, svela il prossimo attacco all’acclamato scrittore Dostojevskij, suo maestro morale nonché alter-ego. Anche Dostojevskij, infatti, soffre di disturbi mentali e psichici, accentuati quell’incontro che gli fa ricordare il proprio passato di sovversivo, di condannato a morte e poi di schiavo in Siberia. Si tratta di due percorsi analoghi, di due discese agli inferi, nei bassifondi della condizione umana e di una lenta risalita nel nome della vita e della non-violenza.
Un film che consiglio ai più giovani e ardenti di passione politica e civile, affinché l’Uomo prevalga sempre.
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carlo mega
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domenica 25 maggio 2008
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educativo e commovente.
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Bello e avvincente. Grazie Montaldo. Questo è il cinema che aiuta a far crescere in una prospettiva più umana. Pedagogico è stato definito da molta critica, quasi come volerlo un po' sminuire. E invece questa è la forza del film. Credo che la ragione d'essere dell'arte sia emozionare, far riflettere, educare. E questo film assolve pienamte questo compito. Ancora grazie.
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agnese
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lunedì 19 maggio 2008
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la grande letteratura al cinema
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Era da tempo che non vedevo un film così vicino all'esperienza della lettura! Si avverte lo sforzo del regista di penetrare per quanto possibile nell'animo di quel grande indagatore dell'animo dell'uomo che è Dostojevskij. Seguire la storia, anche con quei simboli semplici, l'aquila/libertà, mi fa capire la ricerca compiuta dal lettore Giuliano Montaldo e mi fa ritrovare qualche immagine che anche io, tanto tempo fa, ho pensato di trovare nella lettura del grande scrittore russo.
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philidor53
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mercoledì 14 maggio 2008
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.come la grande letteratura può affascinare sempre
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..solo qua e là un filo di retorica,ma quanta passione civile,saggezza e tensione emotiva...ottimo il livello di recitazione , i costumi , la colonna sonora..avvincente e in certi momenti emozionante il ritmo della narrazione..di sicuro da non perdere...in tanta spazzatura impresentabile,uno dei 10-15 film che in una stagione non si possono non vedere...
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rr
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mercoledì 14 maggio 2008
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ciao
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il film è bello....quello che è dostoevskij però lo possono dire sl i suoi libri..do 5 stelle al coraggio del regista
[+] i demoni di putin
(di gilda)
[ - ] i demoni di putin
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tina galante
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domenica 11 maggio 2008
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dostoevskij e il mistero dell'uomo
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Difficile tradurre in parole le emozioni forti che ho provato durante la visione de I demoni di San Pietroburgo del regista Montaldo. Vedere proiettati sul grande schermo i momenti salienti della vita di uno degli autori che mi formato, ha provocato nel mio animo sensazioni fortissime. Aspettavo di rivedere quell’evento di cui parla ne L’Idiota, un momento descritto in maniera così mirabile e profonda da diventare l’icona di tutte le persone contrarie alla pena di morte. È il giovane Dostoevskij trascinato davanti al plotone di esecuzione per essere fucilato, e graziato all’ultimo istante. È ancora lui con in mano il Vangelo che trascorre la sua migliore gioventù in Siberia. Quello di Montaldo è un affresco indovinato nelle atmosfere e nei dialoghi; una fusione perfetta tra biografia e bibliografia del grande narratore russo.
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Difficile tradurre in parole le emozioni forti che ho provato durante la visione de I demoni di San Pietroburgo del regista Montaldo. Vedere proiettati sul grande schermo i momenti salienti della vita di uno degli autori che mi formato, ha provocato nel mio animo sensazioni fortissime. Aspettavo di rivedere quell’evento di cui parla ne L’Idiota, un momento descritto in maniera così mirabile e profonda da diventare l’icona di tutte le persone contrarie alla pena di morte. È il giovane Dostoevskij trascinato davanti al plotone di esecuzione per essere fucilato, e graziato all’ultimo istante. È ancora lui con in mano il Vangelo che trascorre la sua migliore gioventù in Siberia. Quello di Montaldo è un affresco indovinato nelle atmosfere e nei dialoghi; una fusione perfetta tra biografia e bibliografia del grande narratore russo. Fusione dalla quale emergono questioni di grande attualità, non ultimo il terrorismo. Ne I Demoni Dostoevskij aveva precorso i tempi, intuendo la degenerazione di ogni ideale politico in follia omicida fine a se stessa. L’autore separa l’obiettivo socialista dal percorso rivoluzionario. La sua permanenza in Siberia gli ha permesso di cogliere quella distanza abissale che c’è tra i teorici della rivoluzione ed il popolo. Le esigenze dei servi della gleba, difatti, non sono ben interpretate dai borghesi rivoluzionari. Ne I demoni di San Pietroburgo non c’è solo politica, c’è anche qualche aspetto biografico non trascurabile come il vizio del gioco che conduceva perennemente il nostro autore in guai finanziari, oppure il contratto capestro firmato al suo editore. Dostoevskij scriveva sempre sull’orlo della disperazione con termini temporali da rispettare assolutamente: una modalità che gli ha fatto partorire una serie di capolavori inestimabili.
Pieni di senso i dialoghi proposti nel film. Ne segnalo due che mi hanno profondamente colpita: la vita è infinitamente più ricca di un romanzo, e l'arte del racconto serve a rendere più verosimili i fatti della vita; non ci sono riuscito, alla fine non sono riuscito a comprendere il mistero umano.
Dostoevskij si è sempre interessato all’uomo in tutti i modi in cui è possibile farlo: scrutandolo interiormente per carpire i motivi dei suoi comportamenti e delle sue scelte; ed in funzione sociale, nel suo rapporto continuo con gli altri uomini. Meglio di chiunque altro ha saputo descrivere la miseria della condizione umana, ma ha saputo anche ergersi al di sopra di essa.
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ylenia
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sabato 10 maggio 2008
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non mi ha convinto
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Nonostante la splendida fotografia, insolita per un film italiano, e a volte ridondante su particolari non necessari, il film si pone verso lo spettatore come noiosamente soporifero, il tempo non sembra passare mai e i dialoghi, talvolta forzosamente melodrammatici ed esasperati, sono poco verosimili e tendono a comunicare sentimenti ad un pathos troppo elevato per essere credibile. Mi aspettavo molto di più dal trailer, ma il film mi ha deluso per il suo essere troppo onirico e verboso, rispetto alla trama, che avrebbe potuto essere più agile e incalzante.
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mariella
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martedì 6 maggio 2008
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cagata pazzesca
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[+] fantozzi e' vivo
(di everyone)
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