inesperto
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sabato 14 agosto 2021
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"pazzo" fra le donne
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E' evidentemente tarantiniano, lo si capisce fin dalla prima conversazione in auto (la pellicola mostra macchine bellissime); la capacità del regista nel comporre dialoghi ricchi e variegati (pur nella loro inutilità logica) è rinomata oramai ed è sempre un piacere ascoltarli. La trama del film è unica, ma divisa in 2 parti distinte e con personaggi diversi, ad eccezione del nostro Kurt. Si segue con favore, perchè Quentin è sempre molto citazionista nei propri lavori e anche perchè la sua mano è sempre riconoscibile. Tuttavia, risulta forse essere un'opera meno incisiva e memorabile di altre.
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ennio
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mercoledì 28 aprile 2021
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un tarantino non di serie b
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Rivisto dopo più di dieci anni, "Grindhouse" mi ha fatto un'impressione molto migliore della prima. A volte capita il contrario, ma ciò è difficile che capiti con un regista come Tarantino, semmai il contrario. Vorrei recensire il film ricordando le impressioni della prima visione: troppi dialoghi, troppa frivolezza femminile, troppe scene al chiuso, troppo cruda la parte horror. Sebbene queste caratteristiche siano reali in questo film, ora mi hanno soddisfatto molto più della prima volta, specialmente la (lunghissima) parte riguardante i dialoghi, al 90% tra donne. Difficile apprezzarne il lato comico per noi uomini, ma comunque dialoghi sempre intensi, molto americani e tarantiniani.
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Rivisto dopo più di dieci anni, "Grindhouse" mi ha fatto un'impressione molto migliore della prima. A volte capita il contrario, ma ciò è difficile che capiti con un regista come Tarantino, semmai il contrario. Vorrei recensire il film ricordando le impressioni della prima visione: troppi dialoghi, troppa frivolezza femminile, troppe scene al chiuso, troppo cruda la parte horror. Sebbene queste caratteristiche siano reali in questo film, ora mi hanno soddisfatto molto più della prima volta, specialmente la (lunghissima) parte riguardante i dialoghi, al 90% tra donne. Difficile apprezzarne il lato comico per noi uomini, ma comunque dialoghi sempre intensi, molto americani e tarantiniani.
In realtà c'è anche molta carne al fuoco per l'amante delle scene da brivido, con macchine lanciate a tutta velocità negli scenari brulli e aperti dell'Ovest americano.
Ho apprezzato molto anche la citazione di "punto zero", un film per me di culto, ed evidentemente lo è anche per Tarantino.
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plz
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venerdì 26 marzo 2021
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scene di inseguimenti ottime
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film decisamente appassionante e avvincente, senza ne capo ne coda, ma con inquadrature splendide, scene di guida eccellenti, location da paura, a me piaciacciono certi film quasi solo per quello, condito da una trama assolutamente abbozzata, la storia di uno psicopatico che fa cose da psicopatico filmato da un regista che della psicopatia ha fatto una religione.
Certi dialoghi così"noiosi e surreali" da dare per me il giusto senso ad un film assurdo dove le donne che si ribellano sono più "fuori" del killer psicopatico, tutto condito con la maestria e le citazioni di Q.
Certo non sarà il suo film più ricordato, ma a me è piaciuto molto e l'ho rivisto più volte, se invece il genere con scene di auto non interessa diventa noiosissimo.
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film decisamente appassionante e avvincente, senza ne capo ne coda, ma con inquadrature splendide, scene di guida eccellenti, location da paura, a me piaciacciono certi film quasi solo per quello, condito da una trama assolutamente abbozzata, la storia di uno psicopatico che fa cose da psicopatico filmato da un regista che della psicopatia ha fatto una religione.
Certi dialoghi così"noiosi e surreali" da dare per me il giusto senso ad un film assurdo dove le donne che si ribellano sono più "fuori" del killer psicopatico, tutto condito con la maestria e le citazioni di Q.
Certo non sarà il suo film più ricordato, ma a me è piaciuto molto e l'ho rivisto più volte, se invece il genere con scene di auto non interessa diventa noiosissimo.
Io ci avrei aggiunto qualche scena di sesso in più da parte delle ragazze, sia nel primo episodio che nel secondo, magari sottointesa per non incorrere nella censura, ma avrei osato qualcosa di più forte, ma io non sono Tarantino.
A me quelle scene di guida interessano ed appassionano, non pretendo piacciano a tutti.
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movieman
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venerdì 21 agosto 2020
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la noia lungo le strade
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez). L’operazione si rivelò un flop e i due registi smembrarono, infine, il progetto originario rimaneggiando il materiale girato e mettendo in circolazione le due storie filmate allungandone la durata. I due segmenti hanno alcune caratteristiche in comune: le immagini sgranate, i simulati tagli e salti delle “pellicole” ( che servono a trasmettere l’illusione di trovarsi davanti proprio a due tipici B-movie del periodo d’oro di quel tipo di cinema ) e la presenza, in entrambi, di alcuni attori.
Differenti sono, però, i modelli di riferimento per i due film: quello di Rodriguez è orientato verso la fantascienza e l’horror truculento, mentre questo di Tarantino è un incrocio fra un road movie ( un tipo di film che si svolge lungo un percorso stradale ), ed uno slasher ( cioè, un film dove un gruppetto di personaggi viene preso di mira e assottigliato da un serial killer, da un mostro o da un’entità soprannaturale: “Venerdì 13” ne è un esempio famoso ).
Il sadico di turno si chiama, in questa storia, Stuntman Mike. E’ un ex-controfigura ed il suo divertimento consiste nell’abbordare belle donne negli autogrill e nei bar, lungo le autostrade, per poi farle morire in truculenti incidenti provocati con la sua automobile ( la stessa che usava durante la sua attività come controfigura ). Un giorno, però, il maniaco prende di mira le persone sbagliate: un gruppo di donne spericolate, “toste”, unite dall’amicizia e ben decise a vendere cara la pelle.
Quentin Tarantino è un cineasta capace spesso di sfornare film molto particolari, ironici, belli e ricchi di un sincero amore verso l’arte cinematografica, ma questo è un film molto debole ed in gran parte noioso. Allungato da dialoghi inutili e di spropositata lunghezza ( forse inseriti per dargli una durata degna di un lungometraggio ) che lo allontanano dallo spirito di un B-movie ( perché in quel tipo di film conta l’azione più dei dialoghi ), appesantito anche da personaggi per nulla interessanti, “Grindhouse -A prova di morte” mostra tutte le sue vicissitudini legate alla scissione del progetto originario. Come se non bastasse, anche le citazioni “sonore” ( la colonna sonora è, come al solito, ricca di brani tratti dal cinema di genere italiano ) di cui è impregnato sembrano espedienti per cercare di nascondere il vuoto che c’è in questo debole film e risultano soltanto fastidiosi. Kurt Russell è un bravo attore, ma qui è sprecato e le sue controparti femminili non sono particolarmente memorabili proprio per colpa dello scarso spessore dei personaggi nella sceneggiatura. Dunque, è proprio tutto da buttare?
No: l’umorismo nero ( tipico di tutti i film di Tarantino ) riesce, a tratti, almeno a far sorridere e l’inseguimento finale è spettacolare. Tutta la parte ambientata nella tavola calda ha una buona atmosfera, la fotografia riesce a restituire, con l’aiuto degli stratagemmi tecnici di cui ho già scritto, la perfetta sensazione di assistere ad un film dell’epoca d’oro delle produzioni cinematografiche a basso costo. Purtroppo, la sensazione finale che permane è quella di aver assistito ad un vuoto sfoggio di stile che lascia poco o nulla nella memoria.
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movieman
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venerdì 21 agosto 2020
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la noia lungo le strade
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez).
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez). L’operazione si rivelò un flop e i due registi smembrarono, infine, il progetto originario rimaneggiando il materiale girato e mettendo in circolazione le due storie filmate allungandone la durata. I due segmenti hanno alcune caratteristiche in comune: le immagini sgranate, i simulati tagli e salti delle “pellicole” ( che servono a trasmettere l’illusione di trovarsi davanti proprio a due tipici B-movie del periodo d’oro di quel tipo di cinema ) e la presenza, in entrambi, di alcuni attori.
Differenti sono, però, i modelli di riferimento per i due film: quello di Rodriguez è orientato verso la fantascienza e l’horror truculento, mentre questo di Tarantino è un incrocio fra un road movie ( un tipo di film che si svolge lungo un percorso stradale ), ed uno slasher ( cioè, un film dove un gruppetto di personaggi viene preso di mira e assottigliato da un serial killer, da un mostro o da un’entità soprannaturale: “Venerdì 13” ne è un esempio famoso ).
Il sadico di turno si chiama, in questa storia, Stuntman Mike. E’ un ex-controfigura ed il suo divertimento consiste nell’abbordare belle donne negli autogrill e nei bar, lungo le strade, per poi farle morire in truculenti incidenti provocati con la sua automobile ( la stessa che usava durante la sua attività come controfigura ). Un giorno, però, il maniaco prende di mira le persone sbagliate: un gruppo di donne spericolate, “toste”, unite dall’amicizia e ben decise a vendere cara la pelle.
Quentin Tarantino è un cineasta capace spesso di sfornare film molto particolari, ironici, belli e ricchi di un sincero amore verso l’arte cinematografica, ma questo è un film molto debole ed in gran parte noioso. Allungato da dialoghi inutili e di spropositata lunghezza ( forse inseriti per dargli una durata degna di un lungometraggio ) che lo allontanano dallo spirito di un B-movie ( perché in quel tipo di film conta l’azione più dei dialoghi ), appesantito anche da personaggi per nulla interessanti, “Grindhouse -A prova di morte” mostra tutte le sue vicissitudini legate alla scissione del progetto originario. Come se non bastasse, anche le citazioni “sonore” ( la colonna sonora è, come al solito, ricca di brani tratti dal cinema di genere italiano ) di cui è impregnato sembrano espedienti per cercare di nascondere il vuoto che c’è in questo debole film e risultano soltanto fastidiosi. Kurt Russell è un bravo attore, ma qui è sprecato e le sue controparti femminili non sono particolarmente memorabili proprio per colpa dello scarso spessore dei personaggi nella sceneggiatura. Dunque, è proprio tutto da buttare?
No: l’umorismo nero ( tipico di tutti i film di Tarantino ) riesce, a tratti, almeno a far sorridere e l’inseguimento finale è spettacolare. Tutta la parte ambientata nella tavola calda ha una buona atmosfera, la fotografia riesce a restituire, con l’aiuto degli stratagemmi tecnici di cui ho già scritto, la perfetta sensazione di assistere ad un film dell’epoca d’oro delle produzioni cinematografiche a basso costo. Purtroppo, la sensazione finale che permane è quella di aver assistito ad un vuoto sfoggio di stile che lascia poco o nulla nella memoria.
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cinephilo
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lunedì 21 gennaio 2019
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il peggior film di qt ha comunque il suo perchè...
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Nonostante sia il peggior film del maestro Tarantino questo film è a suo modo un mezzo capolavoro e spiegherò qui il perchè secondo il mio modestissimo punto di vista. Al maestro piace fare cinema. Il cinema può essere tutto : biografia, riflessione, intelletto ma anche intrattenimento. Questo film è stato concepito apposta per riempirsi la pancia. Un'abbuffata, come quella di Stuntman Mike con i nachos, che, senza grandi pretese, vuole semplicemente tenerci incollati sul divano e interrompere bruscamente il brontolio dello stomaco. Magari dopo una giornata di duro lavoro/studio in cui siamo troppo stanchi per pensare e aprire riflessioni su tematiche profonde della vita.
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Nonostante sia il peggior film del maestro Tarantino questo film è a suo modo un mezzo capolavoro e spiegherò qui il perchè secondo il mio modestissimo punto di vista. Al maestro piace fare cinema. Il cinema può essere tutto : biografia, riflessione, intelletto ma anche intrattenimento. Questo film è stato concepito apposta per riempirsi la pancia. Un'abbuffata, come quella di Stuntman Mike con i nachos, che, senza grandi pretese, vuole semplicemente tenerci incollati sul divano e interrompere bruscamente il brontolio dello stomaco. Magari dopo una giornata di duro lavoro/studio in cui siamo troppo stanchi per pensare e aprire riflessioni su tematiche profonde della vita. Un film per quando si ha vogIia di rilassarsi e tirare fuori quel pizzico di "ignoranza" insita in ognuno di noi e che cerchiamo molto spesso di nascondere e reprimere. Io amo il cinema, tutto, di ogni tipo, e questo film rappresenta un action movie estremamente ben diretto. Non mancano poi le caratteristiche tipiche che mi hanno fatto innamorare del mondo tarantiniano : buoni dialoghi (anche se non la migliore sceneggiatura che il regista di Knoxville abbia mai scritto), riferimenti/omaggi al grande cinema (Punto zero) e l'ossessione per la cultura pop (mexican bar, junk food messicano, musica e cocktail a volontà). Ovviamente siamo distanti anni luce dai livelli di Pulp Fiction o Le Iene ma è un action movie on the road che nel repertorio del maestro ci sta tutto. Insomma QT fa centro anche con il suo peggior film. Tra le 4 e le 5 stelle, ne do 5 per la simpatia soprattutto del finale.
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aiopdet
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venerdì 30 marzo 2018
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più che un film, un test
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La cosa più interessante del film non è il film, ma le reazioni del pubblico. Leggere i commenti è veramente istruttivo. Leggo che c'è gente che va a vedere un film per apprezzare la fotografia.... l'abilità stilistica.... le inquadrature..... l'omaggio a questo o quel genere cinematografico... In pratica, ci sono persone che vanno al cinema non con l'occhio dello spettatore, no, ma del collega del registra, o del tecnico dell'audio o del costumista... Non vanno al cinema per O godere di un'oretta e mezzo di intrattenimento O trovare qualcosa che gli parli, che gli riveli, che li interroghi, che li rovesci. No. Loro vanno al cinema per apprezzare le doti tecniche o, al più, gradire l'aspetto estetico del prodotto.
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La cosa più interessante del film non è il film, ma le reazioni del pubblico. Leggere i commenti è veramente istruttivo. Leggo che c'è gente che va a vedere un film per apprezzare la fotografia.... l'abilità stilistica.... le inquadrature..... l'omaggio a questo o quel genere cinematografico... In pratica, ci sono persone che vanno al cinema non con l'occhio dello spettatore, no, ma del collega del registra, o del tecnico dell'audio o del costumista... Non vanno al cinema per O godere di un'oretta e mezzo di intrattenimento O trovare qualcosa che gli parli, che gli riveli, che li interroghi, che li rovesci. No. Loro vanno al cinema per apprezzare le doti tecniche o, al più, gradire l'aspetto estetico del prodotto.
Come se questi aspetti potessero avere un minimo valore prescindendo dalla sostanza.
E la sostanza in questo film non c'è, non c'è per niente. Spogliato degli aspetti formali, non rimane assolutamente nulla in mano. Film di una inconsistenza assoluta, di cui il giorno dopo ti saresti completamente dimenticato, se non fosse per i residui di noia che lasciano la sua insopportabile vacua verbosità. E non vale neppure per la sua inconsistenza, perchè, al contrario, pretenderebbe di essere pulp...
E' chiaro, lo stile, la tecnica, le scelte del regista sono aspetti fondamentali, fanno la differenza. Non sto qui a negarlo, attenzione. Ma quando appendi un bellissimo cappotto ad un attaccapanni che non c'è, il cappotto cade per terra, inutile dire Ma guarda che bel cappotto, però!
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francis metal
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lunedì 3 ottobre 2016
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non male
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La fotografia è eccezionale, Kurt Russell è eccezionale, Pannofino che doppia Russell anche, le ragazze bellissime, tanta tensione, azione e colpi di scena.
Però manca una caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto di Mike, io vorrei capire che diamine porta questo qui ad uccidere le ragazze... questo qui aveva le loro foto in macchina, c'era una ragione.
Lo splatter non lo sopporto, lo poteva evitare... troppe chiacchiere e scene inutili, anche se in esse ti godi la bellezza di alcune ragazze.
Poi questi piedi in mostra... sappiamo che Tarantino è feticista dei piedi, ovviamente l'intento sessuale fine a se stesso c'è.
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La fotografia è eccezionale, Kurt Russell è eccezionale, Pannofino che doppia Russell anche, le ragazze bellissime, tanta tensione, azione e colpi di scena.
Però manca una caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto di Mike, io vorrei capire che diamine porta questo qui ad uccidere le ragazze... questo qui aveva le loro foto in macchina, c'era una ragione.
Lo splatter non lo sopporto, lo poteva evitare... troppe chiacchiere e scene inutili, anche se in esse ti godi la bellezza di alcune ragazze.
Poi questi piedi in mostra... sappiamo che Tarantino è feticista dei piedi, ovviamente l'intento sessuale fine a se stesso c'è... oppure dobbiamo pensare che l'assassino si diverta a ucciderle perché si eccita? Non saprei...
inoltre ci sarebbe da chiarire perché l'ha sempre fatta franca....
Insomma poteva fare meglio, il film vale fondamentalmente per la fotografia e un paio di bellissime ragazze... che ora non sono più giovanissime.... peccato
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mercoledì 7 settembre 2016
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splatter !!
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L’ intento di Tarantino era girare un B-Movie, e ci è riuscito, ma il risultato è inevitabilmente scadente. Il regista tenta di riproporre in “Death Proof” gli elementi tipici del suo cinema ( feticismo, violenza, volgarità) ma il risultato è dei peggiori. Assistiamo a quasi due ore di attrici messe lì per caso che parlano e sparlano di argomenti banali ed a scene di una pochezza unica per un regista del suo calibro. L’inseguimento finale ha una durata eccessiva e l’uccisione del cattivone di turno è banale e ridicola, per non parlare della gamba mozzata a seguito di un incidente a danno di una ragazza ,unica nota positiva sono alcune buone canzoni come “Hold Tight” e la scena del quasi spogliarello di Vanessa Ferlito accompagnata da “Down in Mexico”.
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L’ intento di Tarantino era girare un B-Movie, e ci è riuscito, ma il risultato è inevitabilmente scadente. Il regista tenta di riproporre in “Death Proof” gli elementi tipici del suo cinema ( feticismo, violenza, volgarità) ma il risultato è dei peggiori. Assistiamo a quasi due ore di attrici messe lì per caso che parlano e sparlano di argomenti banali ed a scene di una pochezza unica per un regista del suo calibro. L’inseguimento finale ha una durata eccessiva e l’uccisione del cattivone di turno è banale e ridicola, per non parlare della gamba mozzata a seguito di un incidente a danno di una ragazza ,unica nota positiva sono alcune buone canzoni come “Hold Tight” e la scena del quasi spogliarello di Vanessa Ferlito accompagnata da “Down in Mexico”.
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[+] visione dei suoi film
(di luca bosoni)
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elgatoloco
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venerdì 12 febbraio 2016
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contaminatio totale
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"Slash-movie", "Road-Movie", "Women-Movie", "Sex-Movie"; "Thriller", "Psycho-Thriller", "Horror", "Splash"(con una strizzatina d'occhi anche al"porno"e al"porno-kitsch"di razza nella scena della"lap-dance"di Vanessa Ferlito davanti a Kurt Russell)e altri generi e sottogeneri filmici, in questa felice"contaminatio"di Quentin Tarantino, nato come"segmento"confluiscono in un'opera"spiazzante", dove , volendo, trovi di tutto, appunto, "pour tous le gouts", per ogni gusto, dalla discussione sui film delle ragazze in Tennesse(e qui viene fuori l'anima per nulla nascosta di Tarantino, fillmologo e"divoratore di celluloide"ben prima che regista, come egli stesso ammette)alle folli corse in macchina delle co-protagoniste(da "machonas"perfette quanto affascinanti), dalle scene notturne nel bistro a quelle in esterni(promessa di bacio sotto la pioggia ma con l'ombrello), dalla premeditazione"clash"di "Stuntman Mike"(appunto Russell)che uccide servendosi della sua auto nera alle folli lotte with the car in autostrada e in strade para-poderali.
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"Slash-movie", "Road-Movie", "Women-Movie", "Sex-Movie"; "Thriller", "Psycho-Thriller", "Horror", "Splash"(con una strizzatina d'occhi anche al"porno"e al"porno-kitsch"di razza nella scena della"lap-dance"di Vanessa Ferlito davanti a Kurt Russell)e altri generi e sottogeneri filmici, in questa felice"contaminatio"di Quentin Tarantino, nato come"segmento"confluiscono in un'opera"spiazzante", dove , volendo, trovi di tutto, appunto, "pour tous le gouts", per ogni gusto, dalla discussione sui film delle ragazze in Tennesse(e qui viene fuori l'anima per nulla nascosta di Tarantino, fillmologo e"divoratore di celluloide"ben prima che regista, come egli stesso ammette)alle folli corse in macchina delle co-protagoniste(da "machonas"perfette quanto affascinanti), dalle scene notturne nel bistro a quelle in esterni(promessa di bacio sotto la pioggia ma con l'ombrello), dalla premeditazione"clash"di "Stuntman Mike"(appunto Russell)che uccide servendosi della sua auto nera alle folli lotte with the car in autostrada e in strade para-poderali... Tecniche di ripresa volutamente"vecchie"per un cinema consapevolemente e dichiaratamente"saprofita", cioè capace di catturare quanto gli(a Tarantino, ovviamente) interessa e serve per creare cinema... Kurt Russell è decidamente inbolsito rispetto ai mitici ruoli con Carpenter e come tale si presenta e viene ostentato, delle ottime interpreti si potrà dire solo tutto il bene possibile. Tarantino, "discutibile"sempre(da discutere, cioè)è ottimo, comunque, nel suo modo particolare di contaminare, dicendolo-mostrandolo, senza nascondere(?)nulla. El Gato
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