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lilli
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lunedì 4 febbraio 2008
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per sorridere e riflettere
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Un film che affronta il tema del razzismo(quello dei "bianchi" verso i "neri" ma anche quello dei "neri" verso i "bianchi") in maniera intelligente e non buonista. Il merito di questa pellicola è sicuramente quello di riuscire a suscitare, tra una battutina e l'altra, delle riflessioni profonde: più di una volta la storia pone lo spettatore davanti a quei pensieri che tutti vorremmo allontanare perchè ci fanno sentire "cattivi". Questi spunti sono offerti, ad esempio, dai commenti ingenui dei bambini e dalle parole dure dei due personaggi "traditi"(Elena e Bertrand), che inizialmente vivono il tradimento (che è sempre un’esperienza dolorosa) dei loro coniugi quasi come una vergogna, una cosa contro natura, impossibile da accettare e che, successivamente, scoprono di provare, l'uno per l'altra, la stessa "curiosità" che aveva spinto Nadine e Carlo (i veri protagonisti) ad avvicinarsi prima e ad innamorarsi poi.
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Un film che affronta il tema del razzismo(quello dei "bianchi" verso i "neri" ma anche quello dei "neri" verso i "bianchi") in maniera intelligente e non buonista. Il merito di questa pellicola è sicuramente quello di riuscire a suscitare, tra una battutina e l'altra, delle riflessioni profonde: più di una volta la storia pone lo spettatore davanti a quei pensieri che tutti vorremmo allontanare perchè ci fanno sentire "cattivi". Questi spunti sono offerti, ad esempio, dai commenti ingenui dei bambini e dalle parole dure dei due personaggi "traditi"(Elena e Bertrand), che inizialmente vivono il tradimento (che è sempre un’esperienza dolorosa) dei loro coniugi quasi come una vergogna, una cosa contro natura, impossibile da accettare e che, successivamente, scoprono di provare, l'uno per l'altra, la stessa "curiosità" che aveva spinto Nadine e Carlo (i veri protagonisti) ad avvicinarsi prima e ad innamorarsi poi. Se all'inizio la vicenda di Nadine e Carlo sembra essere, infatti, solo un "viaggio curioso" all'interno di un mondo che percepiscono come "diverso" dal proprio, essa si rivela in seguito essere una normale storia d'amore tra due persone che, conoscendosi, scoprono di amarsi talmente da non capire più nemmeno "di che colore sono io, di che colore sei tu.." (A mio giudizio la Comencini riesce ad evidenziare benissimo questa progressione). Un film d’amore ma non solo. Ci sono tutti i toni della commedia: dialoghi ironici, situazioni buffe e personaggi esagerati (es. Il padre “imbarazzante” di Elena o la sorella gelosa ed il cognato “mantenuto-sciupafemmine” di Nadine) strappano più di qualche sorriso. Una parola speciale per Katia Ricciarelli che conferma di essere perfettamente a suo agio nel ruolo di attrice: naturale e credibile. Da vedere.
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simona
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sabato 2 febbraio 2008
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niente di nuovo nei colori
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Non mi e' piaciuto. Concetti visti rivisti e strarivisti, luoghi scontati e finale non condiviso. Simona B.
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paolo58
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sabato 2 febbraio 2008
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splendida lei, bravo lui ma solo luoghi comuni
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Tutto sommato deludente un film che ci si aspetta più gradevole e più sorprendente che invece è una serie di luoghi comuni più che prevedibili. Non riesce mai a decollare, a tratti addirittura noioso e con personaggi poco credibili come i genitori di Ambra. Peccato mi aspettavo di più dalla Comencini. Ottimi gli attori però.
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rosa
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sabato 2 febbraio 2008
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ridere e riflettere
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Una commedia che fa ridere e insieme riflettere non è facile da trovare! Il razzismo è un tema delicato da trattare, trattarlo attraverso una commedia è sicuramente una mossa coraggiosa ma in questo caso azzeccata. Davvero un bel film italiano lo consiglio a tutti.
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bianca
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venerdì 1 febbraio 2008
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indignazione italiana
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uno dei prodotti cinematografici più terribili degli ultimi tempi;una meravigliosa conferma alla bassezza del cinema italiano;un film incastrato in griglie morali superate e mortificanti;un tentativo goffo di farsi portavoce di temi sociali forti e delicati banalizzati e appiattitti dietro sentenze pronunciate da isteriche trentenni con voci impostate e con toni per nulla plausibili,dietro salumiere che farebbero bene a tornare a gorgheggiare al teatro Margherita e dietro espressioni naif e immature di un fabio volo felice di vivere.
Regia di merda e inquadrature agghiaccianti.Scene di sesso imbarazzanti e lontane da ogni forma di armonia e piacere estetico,solo inquadrature grossolane a pezzettoni di carne non ben identificati corredate da un sonoro pastoso e insalivato di "baciotti" non sensuali e noncredibili.
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uno dei prodotti cinematografici più terribili degli ultimi tempi;una meravigliosa conferma alla bassezza del cinema italiano;un film incastrato in griglie morali superate e mortificanti;un tentativo goffo di farsi portavoce di temi sociali forti e delicati banalizzati e appiattitti dietro sentenze pronunciate da isteriche trentenni con voci impostate e con toni per nulla plausibili,dietro salumiere che farebbero bene a tornare a gorgheggiare al teatro Margherita e dietro espressioni naif e immature di un fabio volo felice di vivere.
Regia di merda e inquadrature agghiaccianti.Scene di sesso imbarazzanti e lontane da ogni forma di armonia e piacere estetico,solo inquadrature grossolane a pezzettoni di carne non ben identificati corredate da un sonoro pastoso e insalivato di "baciotti" non sensuali e noncredibili.
Un film da non vedere ora e mai più.
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il negoziatore
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venerdì 1 febbraio 2008
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bianco e nero, ma anche giallo o rosso !!
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Il film affronta con delicatezza ma anche profondità il tema della discriminazione razziale, che inconsapevolmente a volte affiora in certi comportamenti anche del più incallito assertore dell'uguaglianza tra diverse etnie. Le vicende che vivono i protagonisti del film, la splendida nera Nadine, lo scialbo Fabio Volo ma soprattutto la vera rivelazione Ambra Angiolini sono permeati dal tema della discriminazione razziale, finanche nei comportamenti dei bambini che, seppure un tantino "forzati", riescono ad evidenziare efficacemente alcuni stereotipi pericolosi nei rapporti interrazziali. Il film comunque è davvero gradevole, la storia, sia pure molto semplice, si svolge tra dialoghi spiritosi e situazioni più seriose, ma mai tristi.
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Il film affronta con delicatezza ma anche profondità il tema della discriminazione razziale, che inconsapevolmente a volte affiora in certi comportamenti anche del più incallito assertore dell'uguaglianza tra diverse etnie. Le vicende che vivono i protagonisti del film, la splendida nera Nadine, lo scialbo Fabio Volo ma soprattutto la vera rivelazione Ambra Angiolini sono permeati dal tema della discriminazione razziale, finanche nei comportamenti dei bambini che, seppure un tantino "forzati", riescono ad evidenziare efficacemente alcuni stereotipi pericolosi nei rapporti interrazziali. Il film comunque è davvero gradevole, la storia, sia pure molto semplice, si svolge tra dialoghi spiritosi e situazioni più seriose, ma mai tristi. La storia d'amore in cui evolve il film è un vero classico, ma in fondo non sarebbe potuto essere altrimenti ed, inoltre, il finale è quasi inaspettato !! Un'ora e mezza passata piacevolmente !!!
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max67
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giovedì 31 gennaio 2008
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superficiale come pochi
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La Comencini, dopo tentativi più o meno riusciti di cimentarsi in pellicole "pseudo-impegnate" vira verso un'indefinita commedia con spunti sociologici.
Lo fa con una totale superficialità e con un accumulo di luoghi comuni (Es.i camerieri di colore...la virilità verso le donne bianche presunta etc.)che difficilmente si riesce a trovare uno spunto per interessarsi alla vicenda di questa coppia così disomogenea che sembra uscita da un concorso di "cuori solitari" ..lei è impegnata nel sociale senza essere una persona degna di queste tematiche.Lui vive un'esistenza grigia tra un software e una cena di rappresentanza insieme ala moglie.
L'incontro con questa donna di colore (moglie di un collega della moglie) lo porterà in un caleidoscopio di sensazioni e/o frustrazioni mai provate prima.
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La Comencini, dopo tentativi più o meno riusciti di cimentarsi in pellicole "pseudo-impegnate" vira verso un'indefinita commedia con spunti sociologici.
Lo fa con una totale superficialità e con un accumulo di luoghi comuni (Es.i camerieri di colore...la virilità verso le donne bianche presunta etc.)che difficilmente si riesce a trovare uno spunto per interessarsi alla vicenda di questa coppia così disomogenea che sembra uscita da un concorso di "cuori solitari" ..lei è impegnata nel sociale senza essere una persona degna di queste tematiche.Lui vive un'esistenza grigia tra un software e una cena di rappresentanza insieme ala moglie.
L'incontro con questa donna di colore (moglie di un collega della moglie) lo porterà in un caleidoscopio di sensazioni e/o frustrazioni mai provate prima.
Regia sciatta, attori (soprattutto Ambra) che si prendono troppo sul serio e divengono stucchevoli.
Qualche equivoco e dopppio senso che non manca mai quando fa capolino nel nosro cinema il sesso o la passione ed ecco farcito questo film che addirittura ha usufruito di contributi statali per la sua realizzazione.
P.S poi quel finale che nel giro di pochi attimi vira dalla riconciliazione dellle due coppie alla reiterata passione tra Volo e la senegalese con tanto di prospettiva di famiglia allargata è la chicca della Comencini.....cara Francesca...ogni tanto riguardati qualche lavoro di tuo padre.
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freo
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giovedì 31 gennaio 2008
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provocante
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Film che provoca più di un dibattito senza essere pedante. Volo, Ambra e Aissa molto spontanei, un po' macchiette i genitori di lei, credibile e ottima interprete la Ricciarelli.
Suscita risate e riflessioni, mette in discussione ciascuno di noi.
[+] ricciarellona
(di luigi pesce)
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marco giacosa
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martedì 29 gennaio 2008
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filmetto senza troppe pretese
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Leggero, divertente, piacevole. Filmetto senza troppe pretese, commedia che ciclicamente sonnecchia e si desta: alla fine nulla aggiunge nulla toglie. Un po’ L’ultimo bacio, un po’ Manuale d’amore, emerge la bellezza delicata della pantera nera Aissa Maiga, Ambra Angiolini conferma di essere in grado di recitare, Fabio Volo conferma - in attesa di sapere con certezza se sia un fenomeno poliedrico o un mediocre multitask - di essere anche un attore.
Roma. Lui lei l’altra, solo che l’altra è nera, e il marito dell’altra è collega di lei. Ironie più o meno taciute, considerazioni più o meno luogocomunistiche, enfatizzazione dei colori e della dicotomia, finale aperto, cento minuti che non faranno tappa nella storia del cinema ma nemmeno rimpiangere il prezzo del biglietto.
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Leggero, divertente, piacevole. Filmetto senza troppe pretese, commedia che ciclicamente sonnecchia e si desta: alla fine nulla aggiunge nulla toglie. Un po’ L’ultimo bacio, un po’ Manuale d’amore, emerge la bellezza delicata della pantera nera Aissa Maiga, Ambra Angiolini conferma di essere in grado di recitare, Fabio Volo conferma - in attesa di sapere con certezza se sia un fenomeno poliedrico o un mediocre multitask - di essere anche un attore.
Roma. Lui lei l’altra, solo che l’altra è nera, e il marito dell’altra è collega di lei. Ironie più o meno taciute, considerazioni più o meno luogocomunistiche, enfatizzazione dei colori e della dicotomia, finale aperto, cento minuti che non faranno tappa nella storia del cinema ma nemmeno rimpiangere il prezzo del biglietto.
Voto: 6,25/10
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quirico
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lunedì 28 gennaio 2008
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leggero e non scontato
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Film simpatico, leggero, divertente. Capace di affrontare temi scabrosi, che demagogia, disinformazione, buonismo e politicamente corretto hanno ricoperto di una informa melassa. Bianco e nero affronta tanti luoghi comuni sottolineando sempre la medesima verità. La diversità esiste e la si incontra che lo si voglia o no. Nonostante le idee, i pregiudizi, i tentativi di comprendere (come se le relazioni umane trovassero pace nella razionalità)l'incontro con l'altro sorprende, spaventa, induce curiosità e può travolgere.
Brava la Comencini nell'affacciarsi su un mondo sotterraneo, che è profondamente parte dell'Italia sebbene sia troppo spesso trascurato dai mezzi di comunicazione. L'associazionismo, l'impegno sociale sono una cifra significativa dell'Italia e, forse, oggi in misura maggiore di ieri perché proprio queste realtà sono sulla frontiera della società che sarà nell'immediato futuro.
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Film simpatico, leggero, divertente. Capace di affrontare temi scabrosi, che demagogia, disinformazione, buonismo e politicamente corretto hanno ricoperto di una informa melassa. Bianco e nero affronta tanti luoghi comuni sottolineando sempre la medesima verità. La diversità esiste e la si incontra che lo si voglia o no. Nonostante le idee, i pregiudizi, i tentativi di comprendere (come se le relazioni umane trovassero pace nella razionalità)l'incontro con l'altro sorprende, spaventa, induce curiosità e può travolgere.
Brava la Comencini nell'affacciarsi su un mondo sotterraneo, che è profondamente parte dell'Italia sebbene sia troppo spesso trascurato dai mezzi di comunicazione. L'associazionismo, l'impegno sociale sono una cifra significativa dell'Italia e, forse, oggi in misura maggiore di ieri perché proprio queste realtà sono sulla frontiera della società che sarà nell'immediato futuro.
Ogni evento, apparentemente banale, è sottolineato e sviscerato da frasi che rivelano un copione asciutto e incisivo. Il commento della bambina (Giovanna)alla madre che cerca di difendere Felicité e di regalarle la Barbie (fai così perché è nera) è la prova di un coraggio e di uan semplicità che in film ben più ambiziosi invece manca (es. Quando sei nato non puoi più nasconderti).
Il film, peraltro, è un'efficace commedia nonché pièce teatrale, con interpretazioni incisive di Ambra Angiolini, di Eriq Ebouaney e di altri personaggi di secondo piano.
L'unico appunto, forse, è la rappresentazione oleografica dei personaggi di Carlo e Nadine. D'altronde, è il gioco delle maschere teatrali.
Decisamente consigliato per trascorrere una serata serena e divertente.
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