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fede
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domenica 13 gennaio 2008
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africa
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la comencini ha scritto questo film dopo essere andata in africa? beh se questo è il risultato in africa ci poteva anche rimanere
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marcomix
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domenica 13 gennaio 2008
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dubbio irrisolto
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ero indeciso se andare a vedere un capolavoro fidandomi della comencini o un panettone di natale fidandomi di de sica. optando per la prima mi sono accorto a fine film che tanto dubbio sulla scelta non ha pagato in tutte e due i casi avrei visto l'essenza del niente. (almeno in natale in crociera avrei visto delle belle ragazze)
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lolla
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domenica 13 gennaio 2008
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furba
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La comencini la sa lunga...
in un italia con cultura medio bassa, dove si leggono pochi Quotidiani,dove non si visitano i musei ecc.. ecc... ha pensato bene che questo suo lavoro potesse arrivare tranquillamente primo ai botteghini.
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allucinante
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domenica 13 gennaio 2008
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rimborso
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vorrei chiedere alla comencini il rimborso del biglietto! come fare?
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(di kalibardo)
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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simpatico
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Simpatico e divertente. Un po' banale come viene trattata la questione raziale (ma la voleva affrontare???).
Per chi vuole passare un po' di tempo serene e divertito lo consiglio.
andrea
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marco
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domenica 13 gennaio 2008
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bianco e nero
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Bellissimo film, con velate battute di umorismo, che però è estremamente attuale e degli attori che ci hanno fatto capire (per chi non lo avesse ancora capito)che esistono ancora dei pregiudizi.
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federico
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domenica 13 gennaio 2008
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scherzando e ridendo si dice la verità
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Una commedia divertente che tratta con leggerezza un tema per niente "anacronistico" (come sostiene invece mymovies.it).
Situazioni divertenti si alternano con disinvoltura a momenti di riflessione.
Bravo Fabio Volo, ma soprattutto Ambra, che per me è stata una rivelazione.
Complienti a Cristina Comencini.
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pascu apon
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sabato 12 gennaio 2008
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la risaccadel grigio .
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Dalla commistione del bianco con il nero emerge un grigiore tipicamente italiano , un nulla da dire che è lo specchio fedele di un paese alla deriva , senza più idee , banale , fatto di luoghi comuni , la Roma detta e ridetta , la Roma veltroniana , rotto qua e là da chiazze di sentimenti sinceri quali il diario di Elena , le sue frustrazioni di donna spaesata , senza nessun baricentro etnico , il dolore di un negro intenso frantumato fra una integrazione forzosa ed una accorata nostalgia delle origini , la scena della telefonata del marito di Elena alla mamma africana lontana .
Il cinema italiano , oggi , esprime il nulla del paese , anzi esprime fedelmente il vivere secondo il Si dice e il Si fa di un popolo che non ha più nulla da dare , da molti decenni , alla cultura mondiale .
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Dalla commistione del bianco con il nero emerge un grigiore tipicamente italiano , un nulla da dire che è lo specchio fedele di un paese alla deriva , senza più idee , banale , fatto di luoghi comuni , la Roma detta e ridetta , la Roma veltroniana , rotto qua e là da chiazze di sentimenti sinceri quali il diario di Elena , le sue frustrazioni di donna spaesata , senza nessun baricentro etnico , il dolore di un negro intenso frantumato fra una integrazione forzosa ed una accorata nostalgia delle origini , la scena della telefonata del marito di Elena alla mamma africana lontana .
Il cinema italiano , oggi , esprime il nulla del paese , anzi esprime fedelmente il vivere secondo il Si dice e il Si fa di un popolo che non ha più nulla da dare , da molti decenni , alla cultura mondiale .
Pascu Apon
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[+] si dice nero, non negro
(di .........................)
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dylan
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sabato 12 gennaio 2008
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un film senza pretese
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Peccato che ci sia qualche tempo morto e qualche forzatura nella recitazione, che per Ambra e Fabio e assolutamente sotto la media! Meravigliosa Nadine, film da vedere per passare un'ora e mezza svagandosi senza impegno.
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sara cremaschi
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sabato 12 gennaio 2008
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manca il coraggio
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Roma, oggi. Elena (Ambra Angiolini) lavora come mediatrice culturale e si dedica con grande attenzione e convinzione alla raccolta di fondi per l’Africa. Il marito Carlo (Fabio Volo) ha invece un negozio di informatica, e non condivide l’entusiasmo della moglie. Una sera, trascinato con la forza a una conferenza sui bambini del Burundi, Carlo incontra Nadine (Aïssa Maïga), affascinante moglie del collega senegalese di Elena, Bertrand (Eriq Ebouaney). Nel giro di poco tempo, tra i due esploderà una passione che sconvolgerà le loro vite, e quelle dei loro famigliari.
La Comencini sceglie, e con merito, di affrontare la tematica sempre attuale del razzismo attraverso il tono leggero della commedia.
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Roma, oggi. Elena (Ambra Angiolini) lavora come mediatrice culturale e si dedica con grande attenzione e convinzione alla raccolta di fondi per l’Africa. Il marito Carlo (Fabio Volo) ha invece un negozio di informatica, e non condivide l’entusiasmo della moglie. Una sera, trascinato con la forza a una conferenza sui bambini del Burundi, Carlo incontra Nadine (Aïssa Maïga), affascinante moglie del collega senegalese di Elena, Bertrand (Eriq Ebouaney). Nel giro di poco tempo, tra i due esploderà una passione che sconvolgerà le loro vite, e quelle dei loro famigliari.
La Comencini sceglie, e con merito, di affrontare la tematica sempre attuale del razzismo attraverso il tono leggero della commedia. È da ipocriti affermare che sia una scelta anacronistica, di un problema che non esiste quasi più, soprattutto in metropoli multietniche come Roma. La Comencini ci mostra personaggi reali: all’apparenza aperti e tolleranti, che però alla prova dei fatti rivelano un razzismo latente e radicato. Bianchi e neri convivono sì gomito a gomito, ma stando attenti a non mischiarsi gli uni con gli altri.
Il problema di questo film non è certo la scelta dell’argomento, quindi. Il problema, casomai, sta nel modo di trattarlo: i moltissimi clichè servono forse a ironizzare su quelli che sono i pregiudizi presenti nella vita di tutti i giorni, ma dopo una prima parte dove riescono a divertire, diventano via via ripetitivi e forzati. Anche il finale, che vorrebbe forse aprire uno spiraglio di ottimismo nel cinismo imperante nella maggior parte dei personaggi, non ha la forza narrativa necessaria a poterlo definire realmente coraggioso.
Il film si riduce quindi a una commedia senza guizzi e senza particolari qualità, con un cast che convince solo in parte. Buone le interpretazioni di Volo, Branciaroli e Maïga (la più convincente), meno quella di Ambra, spesso fuori luogo, eccessivamente teatrale e forzata durante la scenata al marito Carlo. Altra nota dolente sono i dialoghi, poco naturali, piatti, spesso a banali.
Non è un film brutto, per carità. È una commedia dignitosa, s’è visto di molto peggio. Ma non è quel film coraggioso che avrebbe voluto essere.
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