mondolariano
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domenica 29 maggio 2011
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troppo brutale
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E’ sempre interessante osservare da vicino la vita dei grandi personaggi artistici, a patto però di non prendere come oro colato ciò che viene proposto. Beethoven in tarda età non aveva alcuna donna e non vedo perché bisogna immaginare cosa sarebbe successo se l’avesse avuta. Inoltre si eccede nella rozzezza, specie in certe scene quali il modellino del ponte, le nudità e l’esecuzione della musica della ragazza accompagnata dai versacci. Niente a che fare con la verità di un uomo scorbutico e misantropo ma non certo brutale, che negli ultimi anni era sordo del tutto e comunicava coi “quaderni di conversazione”, mentre qui - oltre che dimostrare dieci anni di meno - dialoga normalmente come se niente fosse.
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E’ sempre interessante osservare da vicino la vita dei grandi personaggi artistici, a patto però di non prendere come oro colato ciò che viene proposto. Beethoven in tarda età non aveva alcuna donna e non vedo perché bisogna immaginare cosa sarebbe successo se l’avesse avuta. Inoltre si eccede nella rozzezza, specie in certe scene quali il modellino del ponte, le nudità e l’esecuzione della musica della ragazza accompagnata dai versacci. Niente a che fare con la verità di un uomo scorbutico e misantropo ma non certo brutale, che negli ultimi anni era sordo del tutto e comunicava coi “quaderni di conversazione”, mentre qui - oltre che dimostrare dieci anni di meno - dialoga normalmente come se niente fosse. Però l’attore è bravo, i costumi azzeccati e la cura dei particolari lodevole. Davvero suggestiva la prima esecuzione della “Nona sinfonia”, che commosse davvero il pubblico dell’epoca mentre Beethoven non udì nemmeno i fortissimi applausi finali. In realtà, in quell’occasione il musicista affiancò il direttore d’orchestra sul podio, mentre qui dirige da solo con l’aiuto della sua ammiratrice: idea inverosimile ma originale. E proprio l’originalità costituisce il piccolo merito di questa biografia. Due stelle e mezzo.
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movie response
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venerdì 4 giugno 2010
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il genio di beethoven
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Un film piacevole anche se storicamente poco credibile. Se lo intendiamo come un film dalla trama surreale, è sicuramente una pellicola di pregio. Ed Harris riesce bene a caratterizzare e riprodurre il carattere e gli atteggiamenti di un personaggio della musica, consapevole della sua grandezza. La giovane Anna Holtz è in grado di dar testa alla rude e a volte minacciosa irruenza di Beethoven.
Rare se non inesistenti le scene patetiche, il film riesce a mantenere una sobrietà che gli fa guadagnare un bell'8!
Grandiosa, anche se molto fantasiosa, la scena del concerto svolto da Beethoven grazie ad Anna Holtz: minuti e minuti interi dedicati ad una sola scena che, nonostante questo, rimane secondo il mio parere una delle scene migliori del film.
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Un film piacevole anche se storicamente poco credibile. Se lo intendiamo come un film dalla trama surreale, è sicuramente una pellicola di pregio. Ed Harris riesce bene a caratterizzare e riprodurre il carattere e gli atteggiamenti di un personaggio della musica, consapevole della sua grandezza. La giovane Anna Holtz è in grado di dar testa alla rude e a volte minacciosa irruenza di Beethoven.
Rare se non inesistenti le scene patetiche, il film riesce a mantenere una sobrietà che gli fa guadagnare un bell'8!
Grandiosa, anche se molto fantasiosa, la scena del concerto svolto da Beethoven grazie ad Anna Holtz: minuti e minuti interi dedicati ad una sola scena che, nonostante questo, rimane secondo il mio parere una delle scene migliori del film.
Perde qualche punto la fine della pellicola, in realtà già rivelata nella scena iniziale (commettendo a mio giudizio un grosso errore nella resa della trama), che suscita nello spettatore un senso di incompiutezza dell'intreccio.
Molto azzeccati i piccoli momenti comici all'interno del film, che mettono in luce la sostanziale umanità di un personaggio che, sebbene sia considerato un genio divino, possiede tutti i difetti di un essere umano comune.
Gradevole il sonoro (ovviamente di Beethoven).
In breve: un film da vedere per chi ama il genio musicale di Beethoven ed è disposto a guardarlo senza pretendere necessariamente una corretta ricostruzione storica.
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argo
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martedì 24 febbraio 2009
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scopiazzato malamente amadeus di milos forman
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BENE, SE PRIMA DI AVER VISTO MOZART DI FORMAN (8 OSCAR), QUESTO FILM APPARE UNA NULLITà, DOPO, SCOMPARE!!
BENINTESO, DI CERTO, UN CAPOLAVORO NON SI RIPETE TANTO FACILMENTE, PER MOLTE RAGIONI: DA QUELLE STORICHE A QUELLE INERENTI LA CAPACITà DEL REGISTA. IN QUESTO FILM, PURTROPPO MALAMENTE INTERPRETATO DA HARRIS, I PUNTI SALIENTI CHE DOVREBBERO ISPIRARE, SONO STATI COPIATI PARI PARI DALL'AMADEUS SUCCITATO, MA CON ALCUNE SALIENTI DIFFERENZE:
1) LA DESCRIZIONE DELLA MUSICA, IN AMADEUS è SUBLIME, QUI, PER AVVICINARSI, USA PAROLE CHE NON RENDONO E SI VEDE CHE SONO STATE MESSE A BELLA POSTA.
2) IN AMADEUS, LA SCENA FINALE CON MOZART MORENTE E SALIERI CHE TRASCRIVE IL REQUIEM è DA ANTOLOGIA, QUI è UN INSIPIDO SURROGATO.
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BENE, SE PRIMA DI AVER VISTO MOZART DI FORMAN (8 OSCAR), QUESTO FILM APPARE UNA NULLITà, DOPO, SCOMPARE!!
BENINTESO, DI CERTO, UN CAPOLAVORO NON SI RIPETE TANTO FACILMENTE, PER MOLTE RAGIONI: DA QUELLE STORICHE A QUELLE INERENTI LA CAPACITà DEL REGISTA. IN QUESTO FILM, PURTROPPO MALAMENTE INTERPRETATO DA HARRIS, I PUNTI SALIENTI CHE DOVREBBERO ISPIRARE, SONO STATI COPIATI PARI PARI DALL'AMADEUS SUCCITATO, MA CON ALCUNE SALIENTI DIFFERENZE:
1) LA DESCRIZIONE DELLA MUSICA, IN AMADEUS è SUBLIME, QUI, PER AVVICINARSI, USA PAROLE CHE NON RENDONO E SI VEDE CHE SONO STATE MESSE A BELLA POSTA.
2) IN AMADEUS, LA SCENA FINALE CON MOZART MORENTE E SALIERI CHE TRASCRIVE IL REQUIEM è DA ANTOLOGIA, QUI è UN INSIPIDO SURROGATO.
3) PUR ROMANZATA, LA TRAMA DI AMADEUS RIESCE A CONVINCERE, QUI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI.
4) NON C'è TENSIONE, NON C'è TRASPORTO
5) HARRIS FA PENA QUANDO SMANACCIA NEL TENTATIVO DI DIRIGERE
6) IN AMADEUS, TOM HULCE (MOZART) FA UN PETO GIGANTESCO (E LA STORIA VERA RACCONTA DI PEGGIO...)QUI, HARRIS, ADDIRITTURA SI CALA LE BRAGHE MOSTRANDO IL DERETANO E POI SPERNACCHIA IL MOTIVO SCRITTO DALLA SUA COPISTA...
7) LA MUSICA AVREBBE DOVUTO ESSERE IL TERZO INTERPRETE (COME FORMAN DISSE DEL SUO AMADEUS) FORSE QUESTA COPIATA AVREBBE SALVATO CAPRA E CAVOLI...
domanda: cosa voleva fare la regista?
SPIACENTE DELUDERE CHI AMA QUESTO FILM, MA L'OBIETTIVITA' DEV'ESSERE TALE, PERSONALMENTE, POSSEDENDO L'INTERA OPERA DI BEETHOVEN E DI MOZART, NONCHè DI BACH, CON RELATIVI LIBRI SULLE LORO VITE, VEDERE UNO SCEMPIO SIMILE FA MALE, MOLTO MALE...
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[+] mozart vs beethoven
(di rebby95)
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taniamarina
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domenica 28 dicembre 2008
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si può solo rimanerne scandalizzati
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La vita di Beethoven messa così in discussione è un'autentica bestemmia per chi ama la vita dei grandi autori. Vada per la bella fotografia, anche per il momento in cui Beethoven suona la musica della copista e ci scorreggia sopra (bel momento cinematografico), ma un po' di scuola di direzione la si poteva insegnare ad Ed Harris, dopotutto, no?... film assolutamente ridicolo
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jw
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sabato 25 ottobre 2008
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si vede e si sente il grande beethoven
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E' davvero un bel film, da vedere. La regista è riuscita a rendere non solo la personalità burbera di Beethoven che viene sostenuto e incoraggiato da Anna Holtz, con la sua semplicità, tenerezza e allo stesso tempo grande tenacia, ma anche la forza della musica e il dramma della vecchiaia, la perdita dell'udito per un musicista è l'esperienza più difficile da dover affrontare. E' stato criticato per superficialità, ma non sono affatto d'accordo. La regista vuole rappresentare un grande musicista in fase di decadenza, che proprio quando sta per morire crea la sua opera più famosa ed eccelsa: la Nona, nonostante sia diventato quasi del tutto sordo. Brava la regista e i due attori protgaonisti: Ed Harris e Diane Kruger.
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E' davvero un bel film, da vedere. La regista è riuscita a rendere non solo la personalità burbera di Beethoven che viene sostenuto e incoraggiato da Anna Holtz, con la sua semplicità, tenerezza e allo stesso tempo grande tenacia, ma anche la forza della musica e il dramma della vecchiaia, la perdita dell'udito per un musicista è l'esperienza più difficile da dover affrontare. E' stato criticato per superficialità, ma non sono affatto d'accordo. La regista vuole rappresentare un grande musicista in fase di decadenza, che proprio quando sta per morire crea la sua opera più famosa ed eccelsa: la Nona, nonostante sia diventato quasi del tutto sordo. Brava la regista e i due attori protgaonisti: Ed Harris e Diane Kruger. Questo è il vero film sulla Nona di Beethoven, non quel falso grottesco e inverosimile di Baricco (Lezione Ventuno). In questo film si sente, non solo attraverso la musica ma anche tramite le immagini e la recitazione, la forza del grande e ineguagliabile Beethoven.
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(di argoo3)
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paolo washi
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venerdì 24 ottobre 2008
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non così male...guardatelo prima di giudicarlo
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non capisco la feroce critica... a me personalmente è piaciuto certo non si deve credere che sia una ricostruzione fedele dell'ultimo periodo di vita del grande compositore... ma ha un suo ritmo e se serve per far avvicinare qualcuno all'opera di Beethoven che sia lodato chi questo film lo ha fatto.
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marvelman
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venerdì 26 settembre 2008
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questo è il vero film su beethoven !!!
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Bellissimo altro che Amadeus , film troppo sopravvalutato ; tutti gli attori sono bravissimi a cominciare da Ed Harris , uno degli attori più sottovalutati di tutti i tempi !!!
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faby
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lunedì 15 settembre 2008
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film ispirante . . .
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Commuovente. Anche se non rispecchia fedelemente la vita del 'Maestro' il film rende onore e merito a colui che 'sentiva la musica perchè Dio stesso gli aveva conferito il sacro dono'.
Gli attori interpretano al meglio un copione interessante.
Le inquadrature, lo studio cromatico delle scene sono eloquenti.
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(di argoo3)
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suonavoilpiano
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giovedì 21 agosto 2008
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io ho pianto
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questo film attraverso la combinazione di immagini statiche e anche un pochino artefatte mi ha commosso dentro e mi ha fatto piangere.
è stata rispecchiata l anima di un uomo attraverso la sua musica! il compito non era facile e comprendo molte critiche al film, ma vorrei sottolineare che molti dimenticano che riprendere attraverso delle immagini la sola e pura musica di beethoven è pressocché impossibile: perciò ritengo che il lavoro svolto dal regista è stato spettacolare ed infine penso che questo film sia uno dei migliori che ho visto questo anno.
[+] mi spiace
(di argoo3)
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angelo
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lunedì 28 luglio 2008
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la grande musica che unisce l'uomo a dio
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LA MUSICA E' SOVRANA, TI AVVOLGE, TI ACCAREZZA E TI TRASPORTA SU CIME INVIOLABILI.
L'INTERPETRAZIONE DI E. HARRIS E D. KRUGER E' SUBLIME. LO SCROSCIO CADENZATO E VIBRANTE DELL'ACQUA, CHE SGORGA DALLA BROCCA A LAVARE LE BRUTTURE DEL FISICO, E' LA DOLCE MELODIA DELLA "MUSICA" COME LA MANO DI DIO CHE DETERGE I NOSTRI PECCATI, LENISCE I NOSTRI TURBAMENTI E PREPARA LA NOSTRA ANIMA DANDOLE UNA APPAGANTE SERENITA'.
E' SUPERFLUO COMMENTARE LA STUPENDA COMMOVENTE SINFONIA E VEDERE LE MANI DEL MAESTRO CHE CERCANO, NELLE SPIRE DEI MOVIMENTI, DI AVVOLGERE E ACCAREZZARE SIA PUR DA LONTANO IL VOLTO DI ANNA, NEL DESIDERIO DI POTER ABBRACCIARE LA LUCE DIVINA. PROPRIO COME, PRIMA DI SPIRARE, DETTA LE NOTE, UNA AD UNA, E MUOVE LE SUE DITA VERSO QUEL VOLTO, VERSO LA LUCE, VERSO L'ETERNITA'.
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LA MUSICA E' SOVRANA, TI AVVOLGE, TI ACCAREZZA E TI TRASPORTA SU CIME INVIOLABILI.
L'INTERPETRAZIONE DI E. HARRIS E D. KRUGER E' SUBLIME. LO SCROSCIO CADENZATO E VIBRANTE DELL'ACQUA, CHE SGORGA DALLA BROCCA A LAVARE LE BRUTTURE DEL FISICO, E' LA DOLCE MELODIA DELLA "MUSICA" COME LA MANO DI DIO CHE DETERGE I NOSTRI PECCATI, LENISCE I NOSTRI TURBAMENTI E PREPARA LA NOSTRA ANIMA DANDOLE UNA APPAGANTE SERENITA'.
E' SUPERFLUO COMMENTARE LA STUPENDA COMMOVENTE SINFONIA E VEDERE LE MANI DEL MAESTRO CHE CERCANO, NELLE SPIRE DEI MOVIMENTI, DI AVVOLGERE E ACCAREZZARE SIA PUR DA LONTANO IL VOLTO DI ANNA, NEL DESIDERIO DI POTER ABBRACCIARE LA LUCE DIVINA. PROPRIO COME, PRIMA DI SPIRARE, DETTA LE NOTE, UNA AD UNA, E MUOVE LE SUE DITA VERSO QUEL VOLTO, VERSO LA LUCE, VERSO L'ETERNITA'.
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[+] l'arte soprattutto
(di ale)
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