Sesso e filosofia

E, dopo il «Viaggio a Kandahar», riflettori sul sesso

Mohsen Makhmalbaf è una di quelle figure d’artista che noi occidentali abbiamo dimenticato: regista, scrittore, sceneggiatore, creatore di una factory familiare dove, dalle due figlie (Samira e Hana) alla moglie Marziyeh Meshkini, tutti fanno cinema e cercano di raccontare la realtà del loro tempo. Sesso e filosofia arriva dopo Viaggio a Kandahar, film piccolissimo e di poco costo che stregò le platee italiane per la forza e la grazia della narrazione. Quest’ultimo film, invece, è una riflessione sul tema dell’amore. Il regista iraniano ne fa il centro di un film molto parlato, molto pensato e molto surreale. Un uomo, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, convoca le sue quattro amanti rivelando così a ognuna l’esistenza dell’altra. Ogni donna reagisce a modo suo e rievoca con lui la nascita, la vita e il declino della loro relazione. Ma l’ultima gli riserva una sorpresa che lo farà riflettere.
Da Il Venerdì di Repubblica, 14 aprile 2006


di Federica Lamberti Zanardi, 14 aprile 2006