scarlett
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venerdì 7 gennaio 2011
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speak: storia di un segreto inconfessabile
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"Benvenuti alla Merryweather High. Sei quaderni nuovi, una gonna che odio e il mal di pancia". Questo è l'incipit di "Speak, le parole non dette" celebre romanzo della scrittrice statunitense Laurie Halse Anderson, vincitore di numerosi premi letterari. Il libro, con le sue 180 pagine, si fa portavoce di un grande messaggio, testimone di un'importantissima crescita morale. Questo libro è ben presto divenuto un film che, presentato al Sudance Film Festival, ha riscosso il suo successo, divenendo il simbolo di un'intera generazione di adolescenti timidi e introversi. Malgrado il successo ottenuto, c'è voluto un po' prima che libro e film arrivassero in Italia, ma almeno ne è valsa la pena.
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"Benvenuti alla Merryweather High. Sei quaderni nuovi, una gonna che odio e il mal di pancia". Questo è l'incipit di "Speak, le parole non dette" celebre romanzo della scrittrice statunitense Laurie Halse Anderson, vincitore di numerosi premi letterari. Il libro, con le sue 180 pagine, si fa portavoce di un grande messaggio, testimone di un'importantissima crescita morale. Questo libro è ben presto divenuto un film che, presentato al Sudance Film Festival, ha riscosso il suo successo, divenendo il simbolo di un'intera generazione di adolescenti timidi e introversi. Malgrado il successo ottenuto, c'è voluto un po' prima che libro e film arrivassero in Italia, ma almeno ne è valsa la pena. Il film in lingua originale con i sottotitoli in italiano,il che è anche meglio, perché a volte i doppiaggi si rivelano piuttosto deludenti.
La voce narrante è quella di Melinda Sordino, 14 anni, studentessa che si trova a varcare per la prima la soglia del liceo, si aprresta a fare il proprio ingresso nel mondo degli adulti. Un passo importante. Eppure Melinda ha un'aria sofferente... E' diventata un'emerginata. Le sue amiche l'hanno abbandonata e la maggior parte degli studenti la odiano o la evitano da quando si è sparsa la notizia che è stata lei a chiamare la polizia durante la festa di un certo Kyle Rodgers e alcuni ragazzi sono stati arrestati. I suoi genitori sono troppo impegnati a odiarsi per accorgersi dello stato d'animo di Melinda. I professori non possono capire. Melinda precipita nello sconforto, comincia a marinare le lezioni, a prendere brutti voti. I genitori vengono avvisati dagli insegnanti, piuttosto preoccupati dal comportamento della ragazza che, fino a un anno prima, era una brava studentessa. Seguono i rimproveri, ma non servono a niente. Melinda si rinchiude in sé stessa, sempre di più. Tutti sembrano volerla giudicare, ma non ne hanno il diritto. Non potrebbero capire. Del resto, non sanno quello che successe quella notte. Tutti sanno che Melinda è quella che ha fatto la spia, ma nessuno si è degnato di capire il perché lei abbia agito così.
La chiave della storia sta proprio qui, nei frammenti di flashback che si fanno spazio tra le scene del film per raccontare quella memorabile notte. Melinda cerca di non pensarci, di dimenticare. Si chiude nell'armadio, dove urla a squarciagola per sfogare la propria rabbia e la propria frustrzione per un segreto incoffessabile che le sigilla la gola impedendole di svelarlo. Neanche fingersi una paziente in ospedale è di grande aiuto: ovunque, i ricordo la scovano, soffocando ogni sua speranza.
Eppure qualcosa comincia a cambiare... alla Merryweather tutti conoscono il signor Freeman, il professore di educazione artistica. Come potrebbero non conoscerlo? Il professore più simpatico e ribelle che si possa immaginare ha il volto di Steve Zahn, dai capelli lunghi biondi, i modi scherzosi e gioviali, un sorriso gentile e uno sguardo paterno. Un vero artista, come pochi lo sono. Fin dal primo giorno di scuola assegna ai ragazzi un compito che svolgeranno nel corso di tutto l'anno. Rappresentare la propria anima e le proprie emozioni tramite un oggetto da disegnare, scolpire, incidere, dipingere. Melinda deve occuparsi di alberi. Da principio sembra qualcosa di stupido, eppure questo semplice compito riesce a far riflettere la ragazza, a farle esprimere i propri sentimenti creando qualcosa di nuovo e più bello. Le emozioni sono ciò che anima l'opera dell'artista, ciò che la rende viva caricandola di un significato che solo pochi possono interpretare... e Melinda avrebbe tante cose da dire, se solo trovasse le parole e qualcuno disposto ad ascoltarla, alleviando il tormentato ad esse legato. Inoltre, il signor Freeman è l'unico a capire che Melinda custodisce un terribile, l'unico a capirla a non trattarla male...
Tra le anonime mura della Merryweather High, una storia straordinaria, eccezionale per la sua semplicità carica di grande espressività. Melinda Sordino è interpretata da una giovanissima Kristen Stewart il cui corpo esile e delicato, il corpo di una bambina che ancora deve crescere, maturare, fa apparire ancora più straziante la violenza di cui è stata vittima. Per l'errore di una sola notte, Melinda ha perso i suoi sogni, i suoi amici, la sua allegria. Riuscirà a trovare le parole?
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gianleo67
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martedì 8 luglio 2014
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l'ostinato mutismo di una ragazza interrotta
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Ragazza giovane e problematica, Melinda passa dall'infanzia all'età adulta attraverso le vicissidutidi e gli accadimenti che si susseguono dalla fine delle medie all'inizio del liceo, dove sembra chiudersi in un ostinato ed incomprensibile mutismo. Interrotti i rapporti con le amiche del cuore ed in rotta di collisione con un'istituzione scolastica rigida e autoritaria riuscirà, grazie all'aiuto di un bizzarro professore di disegno e di una comprensivo compagno di scuola ad affrontare e superare un evento traumatico che pare averne condizionato identità e relazioni.Produzione televisiva dal taglio decisamente cinematografico e che adatta il romanzo di Laurie Halse Anderson scritto 10 anni prima , quello di Jessica Sharzer è un dramma adolescenziale che pur soggiacendo alle consolidate regole di scrittura di un cinema impegnato con le beghe ed i conflitti che si sviluppano nel settarismo dell'ambiente scolastico della provincia americana e che pullula dei luoghi comuni della letteratura di genere (la divisione per gruppi sociali, i conflitti intergenerazionali, il bello e cattivo tempo dell'ambiguo pedagogismo a stelle e strisce) sa leggera tra le righe di un disagio che coltiva attraverso l'uso sapiente del flashback e, una volta tanto, anche con quello appropriato di una voce fuori campo che si fa narrazione e diario intimo della fragile e 'interrotta' protagonista femminile.
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Ragazza giovane e problematica, Melinda passa dall'infanzia all'età adulta attraverso le vicissidutidi e gli accadimenti che si susseguono dalla fine delle medie all'inizio del liceo, dove sembra chiudersi in un ostinato ed incomprensibile mutismo. Interrotti i rapporti con le amiche del cuore ed in rotta di collisione con un'istituzione scolastica rigida e autoritaria riuscirà, grazie all'aiuto di un bizzarro professore di disegno e di una comprensivo compagno di scuola ad affrontare e superare un evento traumatico che pare averne condizionato identità e relazioni.Produzione televisiva dal taglio decisamente cinematografico e che adatta il romanzo di Laurie Halse Anderson scritto 10 anni prima , quello di Jessica Sharzer è un dramma adolescenziale che pur soggiacendo alle consolidate regole di scrittura di un cinema impegnato con le beghe ed i conflitti che si sviluppano nel settarismo dell'ambiente scolastico della provincia americana e che pullula dei luoghi comuni della letteratura di genere (la divisione per gruppi sociali, i conflitti intergenerazionali, il bello e cattivo tempo dell'ambiguo pedagogismo a stelle e strisce) sa leggera tra le righe di un disagio che coltiva attraverso l'uso sapiente del flashback e, una volta tanto, anche con quello appropriato di una voce fuori campo che si fa narrazione e diario intimo della fragile e 'interrotta' protagonista femminile. Sebbene introduca e sostenga un tema molto spesso abusato e ancora più spesso risolto attraverso i tasti sensibili e dolenti del melodramma o della commedia sentimentale, il film dell'autrice americana concentra le sue attenzioni piuttosto sulla figura inusitata e taciturna di un'adolescente graziosa e problematica che potrebbe appartenere al gruppo dei vincenti, venendo invece confinata in quello dei 'losers' e che fa emergere, nell'ostinato mutismo di una elaborazione post-traumatica di un lutto (la perdita della verginità e dei sogni adolescenziali), una difficoltà alla comunicazione ed alla relazione che potrebbe essere quello di un qualunque suo coetaneo, non fosse che per i segni tangibili di un disagio che solo una forma di rappresentazione non verbale come l'arte figurativa riesce ad elaborare e trasmettere all'esterno. Film di parole non dette, è forse più intelleggibile sul piano drammatico proprio grazie alla dialettica dei piani temporali e alla scontata simbologia pedagogica e che trova credibilità nella straordinaria interpretazione di una giovane ma già brillante interprete come Kristen Stewart piuttosto che nel disegno prevedibile e un pò incompleto di altri personaggi (l'amica logorroica e approfittatrice, il compagno riflessivo e secchione, il bellimbusto prepotente e violento, il professore sensibile e anticonformista, etc.), accomunadolo per sensibilità e (crudele) autoironia alle simpatiche e romantiche svagatezze di un liceale con i giorni contati che scopre l'amore ('Keith' - 2008 - Todd Kessler). Premiato per la migliore storia al Woodstock Film Festival 2004.
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