paolo salvaro
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mercoledì 10 settembre 2014
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purtroppo .... non c'è limite al peggio
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(Vi prego di portare pazienza, ma non sarò affatto breve. Anzi, questa sarà la mia più prolissa recensione, perchè vi è parecchio da dire ...)
Cari pargoletti, benvenuti alla prima lezione di cinema. Pronti ad imparare alcune cosucce? Inanzitutto vediamo di chiarire una cosa che non mi sembra sia evidente a tutti coloro che hanno recensito questo film : c'è un'enorme differenza tra thriller ed horror. Saw l'enigmista appartiene nel dettaglio al genere thriller, derivato dal giallo, cioè un film la cui trama nell'accezione moderna del filone si basa su di un serial killer che commette una serie di delitti.
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(Vi prego di portare pazienza, ma non sarò affatto breve. Anzi, questa sarà la mia più prolissa recensione, perchè vi è parecchio da dire ...)
Cari pargoletti, benvenuti alla prima lezione di cinema. Pronti ad imparare alcune cosucce? Inanzitutto vediamo di chiarire una cosa che non mi sembra sia evidente a tutti coloro che hanno recensito questo film : c'è un'enorme differenza tra thriller ed horror. Saw l'enigmista appartiene nel dettaglio al genere thriller, derivato dal giallo, cioè un film la cui trama nell'accezione moderna del filone si basa su di un serial killer che commette una serie di delitti. Al centro della scena rimangono le indagini della polizia alla ricerca dell'assassino, mentre tutto ruota ed è in funzione del grande colpo di scena finale (twist ending) : l'assassino è qualcuno che non si sarebbe mai pensato potesse essere. La sua esatta controparte è il noir, genere in cui al centro della vicenda si collocano non le indagini della polizia ma le vicende viste e narrate dallo stesso criminale (do you know Il Padrino?). Chiaro che poi esistono vari sottogeneri dello stesso thriller, da quello psicologico di cui Hitchcock è stato il maestro assoluto a quello religioso di cui l'esponente di maggior livello è probabilmente Il nome della rosa. Nel caso specifico, Saw si può definire come un semplice thriller d'azione. Il cinema horror ha finalità totalmente differenti. Nella stragrande maggioranza dei casi in esso irrompono creature al di fuori dall'ordinario, come zombie, vampiri, licantropi, streghe, alieni, mutanti, fantasmi e poltergeist. Oppure in esso si muove un assassino che squarta con ferocia le sue vittime usando in genere lame affilate (slasher), genere inventanto dal maestro Mario Bava. Oppure gli effetti speciali sono talmente ben realizzati e credibili che il sangue schizza ovunque con un realismo incredibile (splatter), si ricordino ad esempio le memorabili deformazioni corporee realizzate dal mitico David Cronenberg. Ma molto più banalmente e semplicemente, in modo assai più intuitivo ed immediato, secondo il vostro parere Saw si può accostare più a Scream ed a Suspiria oppure più ad I soliti sospetti ed a Seven, come evoluzione della trama e stile di narrazione? Lascio a voi la scontata risposta.
Tutto questo lunghissimo ed interminabile interludio per dire cosa? Per dire che mi sono veramente rotto i coglioni di leggere recensioni di gente che definisce Saw come "l'horror peggiore di sempre" o al contrario come "l'horror migliore di tutti i tempi" come se le vie di mezzo non esistessero e come se avessero anche solo la più pallida idea di quello di cui stanno parlando. Saw NON E' un film horror e spero che almeno questo punto, d'ora in avanti, sia chiarito. Mi fanno quindi schifo sia le stroncature dei presunti esperti di cinema horror che le beatificazioni degli stessi, perchè sia nell'uno che nell'altro caso si è completamente sbagliato sede.
Parliamo dunque del film, finalmente. Saw è un'opera definibile come non da cestinare completamente, ma nemmeno da elogiare erroneamente. La via di mezzo esatta tra la spazzatura ed un buon film, a mio avviso mai come in questo caso è stata toccata. Non a caso gli stessi critici cinematografici hanno dimostrato di non saperne venire a capo : il 48% per cento di recensioni positive contro il restante 52% di recensioni negative su Rotten Tomatoes, a fronte di oltre 150 critici professionisti direi che è il più esatto emblema di questa indecisione o contrapposizione tra pensieri diversi. Il mio stesso primo parere riguardo Saw era stato più che positivo quando lo vidi diversi anni fa, ancora adolescente. Per fortuna poi si cresce. E mi rivolgo dicendo questo anche a molti utenti di questo sito che di sicuro non avranno ancora raggiunto la maggiore età: fidatevi. Saw è stato scritto su misura per sconvolgervi. Quando lo rivedrete tra cinque anni non susciterà in voi nemmeno un quinto del coinvolgimento emotivo che vi aveva fatto provare al tempo in cui eravate 17-18-19enni.
Nonostante tante parole poco felici nei confronti del film, devo ammettere che sono rimasto a riflettere fino all'ultimo, indeciso se dare 2 o 3 stelle. Ciò va motivato. Perchè dare 3 stelle ad un film che tutto sommato ne vale realisticamente al massimo 2, non essendo assolutamente niente di speciale? Beh, perchè Saw è un "film più che discreto" valutando i mezzi e l'esperienza del regista da cui è stato girato. Voglio dire, la pellicola è stata realizzata complessivamente con poco più di 1 milione (che per gli standard americani è poco più di uno sputo sul piatto) ed è stata girata in 18 giorni totali da un regista di 27 anni alla primissima esperienza della sua carriera, alle cui dipendenze stava un cast di attori dal nome non certo altisonante (per non dire sconosciuti) salvo il povero Danny Glover, finito chissà come qui dentro. La sceneggiatura non contiene errori grossolani .... per il semplice motivo che è veramente scolastica o elementare, quanto basta per tirar su un film che si regga con le sue gambe (ed è comunque più credibile di quella di Blair Witch Project, no giusto per ... ). Per qualche motivo, la bislacca idea "voi non rispettate il dono della vita .... perciò mo ve squarto tutti!" anzichè un difetto diventa un pregio della pellicola. Se lo si inquadra come giustamente lo si deve inquadrare (film di basso livello girato senza grosse pretese in brevissimo tempo da un regista esordiente che mai si sarebbe sognato di scatenare tutto questo casino) tutto sommato funziona. Chiaro che chi si aspetta perle di cinema da Saw rimarrà molto deluso. Davvero molto. Chi invece parte con l'idea di vedere un trash movie che ha ottenuto un clamoroso successo (cosa oramai impossibile da farsi, visto quanti ne parlano in modo entusiastico) rimarrà credo parzialmente soddisfatto.
Dunque perchè alla fine le stelle da me assegnate sono 2 e non 3? Perchè mi sono convinto che Saw, visto l'anno in cui è stato girato e ciò che poi ne seguì, ha fatto assai più male che bene al cinema. Da qui il titolo della mia recensione "Purtroppo .... non c'è limite al peggio". Sto parlando in particolare, come al solito, della dannata New French Extremity e nel dettaglio di quegli orrori contenuti all'interno di Martyrs (2008) e di A l'intèrieur (2007). Qui bisogna tirare in ballo la tanto contestata recensione scritta da Pino Farinotti, il quale a Saw diede ben 0 stelle su 5, per meglio capire cosa intendo. Da un lato non condivido il modo eccessivo in cui ha condannato la violenza di questo film : torture, squartamenti, sangue che schizza da tutte le parti non sono certo una novità e lui stesso lo ammette. Non aveva forse varcato ogni limite imposto dal pudore e dal buon senso Andrzej Zulawski, quando nel 1981 girò Possession, uno dei più bei film della storia del cinema horror? Non aveva forse sfidato la censura ed il buon costume italiano Mario Bava, quando nel 1971 girò Reazione a catena, il primo slasher, sanguinoso e violento come mai nessun altro film nè prima nè dopo di allora? Era forse impazzito David Cronenberg quando nel 1983, in Videodrome, fece infilare una videocassetta nello stomaco squarciato di James Woods per dare vita alla nuova carne, criticando il delirio a cui le nuove tecnologie stavano conducendo la società umana? E che dire di Pier Paolo Pasolini e del suo disturbante, controverso e violentissimo Salò o le 120 giornate di Sodoma del 1975, in cui i giovani attori del cast vengono violentati, torturati e costretti a mangiare le feci dei loro aguzzini, allo scopo di mostrare in che modo i dittatori obbligano i deboli a mangiare la propria merda? Avevo letto da qualche parte la recensione di un ragazzo che affermava seriamente di non essere riuscito ad avere un'erezione come si deve per oltre una settimana dopo aver visto quel film. Come la mettiamo?
Insomma, questo modesto Saw di James Wan pur puntando solo sulla violenza per costruire la propria trama non è assolutamente il film più violento mai girato ed il buon Pino Farinotti non ha mai detto il contrario, pur avendo forse esagerato con il suo allarmismo generale. Cos'ha dunque di meno rispetto ai grandi film citati fino ad ora? Una solida struttura cinematografica di base, ben presente in registi del calibri di Cronenberg o Bava, ma quasi assente nel debuttante Wan. Il nostro Farinotti, ahinoi, ha perfettamente ragione quando dice: "chi scrive (che ha visto e scritto molto) è uscito soprattutto con una convinzione: il confine è stato sorpassato". Ecco, proprio questo confine è il più spinoso dei problemi. Avevo accennato prima alla corrente della New French Extremity ed agli orrori cinematografici da essa partoriti. Possiamo dire che mentre da un lato The Blair witch project ha mostrato la via ai vari Paranormal Activity e ai mediocri fratelli affini, allo stesso modo Saw ha fatto capire che ormai non conta più come sono girati i film .... conta solo l'incasso al botteghino. Indipendentemente dal numero di schifezze che buttiamo dentro un film, se alla fine al pubblico piace vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta. Invece no. Non dovrebbe essere così anche se in realtà lo è. Questo ovviamente da molto prima che uscisse Saw, non voglio certo far ricondurre tutti i mali di cui il cinema ha sofferto in questi oltre 110 anni di storia al film girato dal povero (ora mica tanto) ed incolpevole (fino ad un certo punto) James Wan.
Tuttavia, ora il limite è stato varcato ed una volta superata quella soglia ci sarà sempre qualcuno che vorrà spingersi ancora più in là, ancora più oltre di quanto tu abbia fatto. Immagino che questo sostanzialmente volesse dirci il Farinotti, ovvero che Saw ha passato il segno. Un conto sarebbe dunque la violenza circondata da un abile costruzione cinematogrica ed intrisa dei più profondi simbolismi ed un conto invece la violenza circondata dal quasi nulla. Il nulla rischierebbe infatti solo di generare un nulla ancora più profondo, nel quale siamo purtroppo già caduti con A l'intèrieur. Vedere che diversi critici cinematografici professionisti riescono anche a recensire in maniera più che positiva, quasi entusiastica le schifezze partorite dai francesi di quel filone, parlando di superba regia e grande colonna sonora, mi fa assai male. Io sono infatti convinto che se Farinotti da un lato sostiene che la povertà di contenuti di un film non è sufficiente a giustificare la violenza gratuita, allo stesso modo ed anzi a maggior ragione non la giustifica nemmeno una grande ricchezza di contenuti! Abbiamo già passato ogni confine possibile ed immaginabile, con il cinema. Dove vogliamo arrivare ancora?
Concludo infine questa lunghissima recensione, dando il mio definitivo giudizio su Saw che tanti spunti mi ha offerto : un modesto film per chi ha poche pretese cinematografiche, per chi cerca l'emozione immediata e tambureggiante senza chiedersi se la pellicola sia di qualità o meno. Dopotutto, credo che nel loro piccolo anche questi film servano.
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alberto 86
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lunedì 6 marzo 2006
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macabro e splatter ma coinvolgente
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Non è male questo film del debuttante James Wan,che ci regala una vicenda che ricorda molto il "Seven"di David Fincher,ma arricchito di una dose massiccia di horror e violenza. Che Wan sia alla sua prima regia si vede eccome,ma,in compenso,Saw si distanzia da quegli inutili horror super-splatter col solo ed unico scopo di sconcertare il pubblico mostrando una serie infinita di scene sanguinose e raccapriccianti.Con questo non voglio dire che in Saw scene del genere non ce ne siano(anzi...)ma il film fortunatamente non è solo questo! Saw è sì macabro,violento e splatter,ma anche teso e coinvolgente... L'idea di base è abbastanza buona:il fatto che l'enigmista sia un malato terminale che vuole punire con sadici giochetti le sue vittime incapaci di apprezzare la vita di cui lui sta per essere privato vuol rendere il film una cupa e crudele favola morale,in cui follia,giustizia,riscatto e terrore si fondono.
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Non è male questo film del debuttante James Wan,che ci regala una vicenda che ricorda molto il "Seven"di David Fincher,ma arricchito di una dose massiccia di horror e violenza. Che Wan sia alla sua prima regia si vede eccome,ma,in compenso,Saw si distanzia da quegli inutili horror super-splatter col solo ed unico scopo di sconcertare il pubblico mostrando una serie infinita di scene sanguinose e raccapriccianti.Con questo non voglio dire che in Saw scene del genere non ce ne siano(anzi...)ma il film fortunatamente non è solo questo! Saw è sì macabro,violento e splatter,ma anche teso e coinvolgente... L'idea di base è abbastanza buona:il fatto che l'enigmista sia un malato terminale che vuole punire con sadici giochetti le sue vittime incapaci di apprezzare la vita di cui lui sta per essere privato vuol rendere il film una cupa e crudele favola morale,in cui follia,giustizia,riscatto e terrore si fondono.Fotografato con realismo da filmaker e intriso di urla strazianti e atmosfere fosche(comuni topos del genere horror),il film riesce parecchio a scuotere,offrendo momenti di vera suspance e terrore ed un finale che sconcerta alquanto.Ma di certo tutto ciò non basta per fare di questo horror-thriller un buon film:Saw,girato a bassissimo budget,ha l'occhio rivolto all'incasso facile e sicuro(in effetti già è stato girato l'insulso sequel).Se solo fosse stato un po'meno trucido e sanguinoso e un po'più originale ed innovativo Saw sarebbe stato più apprezzabile. Comunque il risultato finale è discreto...almeno un horror che si lascia guardare senza esser troppo disprezzabile...2 stelle
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sebastian
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sabato 20 maggio 2006
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forse sarebbe meglio parlare del film...
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Dissento col Farinotti riguardo la critica morale del film. Pellicole come queste, arrivati a questo punto, sono solo conseguenza e non più causa del periodo in cui viviamo; questo è solo un innoquo giocattolone dell'epoca dello spettacolo che per esser tale necessita di far vedere tutto perchè solo su questo si basa lo spettacolo stesso. Trovo molto più sconcertante la notizia che in questi giorni sia stato messo on-line un videogioco sulla strage di Colubine (in cui si prende le parti dei killer). Ma il problema del film sta nel film stesso. Mi pare che l'horror ci stia lasciando e persone come queste aggiungono con ogni film una nuova lettera al suo necrologio. Ciò che atterrisce è che alla base di tutto sta un idea tutto sommato vincente; due persone chiuse in una stanza per ragioni sconosciute che per sopravvivere devo uccidersi l'un l'altro sfidati dagli enigmi perversi di un folle.
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Dissento col Farinotti riguardo la critica morale del film. Pellicole come queste, arrivati a questo punto, sono solo conseguenza e non più causa del periodo in cui viviamo; questo è solo un innoquo giocattolone dell'epoca dello spettacolo che per esser tale necessita di far vedere tutto perchè solo su questo si basa lo spettacolo stesso. Trovo molto più sconcertante la notizia che in questi giorni sia stato messo on-line un videogioco sulla strage di Colubine (in cui si prende le parti dei killer). Ma il problema del film sta nel film stesso. Mi pare che l'horror ci stia lasciando e persone come queste aggiungono con ogni film una nuova lettera al suo necrologio. Ciò che atterrisce è che alla base di tutto sta un idea tutto sommato vincente; due persone chiuse in una stanza per ragioni sconosciute che per sopravvivere devo uccidersi l'un l'altro sfidati dagli enigmi perversi di un folle. Il problema è che la pellicola è stata realizzata basandosi totalmente sul colpo di scena finale dimenticando che un film non esiste solo nella sua fine ma anche nello svolgimento, infatti ho trovato il suddetto molto noioso fino allo scioglersi della vicenda. L'idea di basare un audiovisivo solo sul colpo di scena è qualcosa che può andar bene solo nel cortometraggio o nel videoclip (e siamo di fronte a un video musicale di lunga durata realizzato con le solite e ripetitive tecniche di accellerazione e distorsione che ancora qualcuno pretende di reputare innovative). Ciò che si è perso è il gusto della sfida per vendersi totalmente al potere dell'ostentazione da botteghino. Sfida che in altri tempi si sarebbe tradotta magari in un film di un solo pianosequenza dell'interno della stanza in cui lo spettatore mai avrebbe saputo più dei personaggi messi in scena. Si è perso il gusto di far crescere l'ansia con il lasciare intendere (vedi coltellate di Psycho) e con una costruzione ponderata della trama e del climax per una stupida paura meramente visiva. Insomma, meglio CSI.
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[+] incomprensibile sto disastro che hai postato
(di 4ng3l)
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killbillvol2
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domenica 21 ottobre 2012
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saw
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Primo della lunga serie di film horror splatter, è un thriller ad alta tensione low budget. Al contrario degli altri, il sangue scorre, ma non in fiumi, aumentando la tensione, pur con una storia semplice, ma incisiva. Deve molto di più al grande thriller Se7ev che al capostipite della porno tortura Hostel. Due uomini si risvegliano legati in un grande bagno con un cadavere con loro. Sono stati fatti prigionieri da un pazzo omicida che inventa giochi macabri per uccidere le sue vittime, infatti i due hanno qualche ora, nella quale uno dei due deve uccidere l'altro. Piena di flashback, flashfoward, la sceneggiatura caratterizza bene i personaggi, riuscendo a creare una gran tensione, strano in un film horror dei primi anni 2000.
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Primo della lunga serie di film horror splatter, è un thriller ad alta tensione low budget. Al contrario degli altri, il sangue scorre, ma non in fiumi, aumentando la tensione, pur con una storia semplice, ma incisiva. Deve molto di più al grande thriller Se7ev che al capostipite della porno tortura Hostel. Due uomini si risvegliano legati in un grande bagno con un cadavere con loro. Sono stati fatti prigionieri da un pazzo omicida che inventa giochi macabri per uccidere le sue vittime, infatti i due hanno qualche ora, nella quale uno dei due deve uccidere l'altro. Piena di flashback, flashfoward, la sceneggiatura caratterizza bene i personaggi, riuscendo a creare una gran tensione, strano in un film horror dei primi anni 2000. Girato in 18 giorni in un unico palazzo, ci si accorge dei pochi mezzi a disposizione ma James Wan e il co regista Darren Lynn Bousman riescono a nascondere questo impedimento in modo appropriato con una regia frenetica (ogni tanto anche fin troppo e in momenti inappropriati) e non fa pensare ad alcune incongruenza narrative, che si dimenticano completamente nel davvero inaspettato colpo di scena finale. Non è una pietra miliare del genere horror, ma non è da sottovalutare. Sicuramente per stomaci forti, che non si impressionano facilmente. Per gli altri è consigliabile guardarlo con cautela, o starci davvero alla larga. Anche se All'uscita italiana non fu neanche vietato ai 14...
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viola96
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mercoledì 11 agosto 2010
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i want to play a game
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per chi stesse cercando di dare una risposta decente alla domanda sul miglior horror degli anni 0,Saw l'enigmista è sicuramente una delle migliori pellicole.Il film ci spinge nei meandri della nostra mente e a chiederci:Sarei disposto a tagliarmi un piede pur di aver salva la vita?Non c'è risposta perchè nell'infinito clima di suspance che ci dà la bellissima soundtreck e i mitici flashback,niente è come sembra.Jigsaw sembra essere un serial killer dei più feroci ma in realtà è un malato terminale che rapisce e dà una chance ad uomini e donne che hanno in realtà vissuto una vita vuota,tra droga e alcol e altre schifezze.
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per chi stesse cercando di dare una risposta decente alla domanda sul miglior horror degli anni 0,Saw l'enigmista è sicuramente una delle migliori pellicole.Il film ci spinge nei meandri della nostra mente e a chiederci:Sarei disposto a tagliarmi un piede pur di aver salva la vita?Non c'è risposta perchè nell'infinito clima di suspance che ci dà la bellissima soundtreck e i mitici flashback,niente è come sembra.Jigsaw sembra essere un serial killer dei più feroci ma in realtà è un malato terminale che rapisce e dà una chance ad uomini e donne che hanno in realtà vissuto una vita vuota,tra droga e alcol e altre schifezze.In un certo senso vuole "salvare la loro vita".Solo con la prova finale l'uomo può decretarsi vincitore o vinto di una battaglia forse persa in principio o volutamente,ma questo per l'enigmista non ha importanza.Lui vuole fare solo un gioco,tu sei pronto per sottoporti alla prova?
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gigiesse
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lunedì 17 settembre 2012
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noioso e sadico
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Premetto che non sono un appassionato di thriller/horror. Indipendentemente da ciò, ho trovato questo film piuttosto scadente e noioso. La trama, a parte l'ultima scena, è banale e la recitazione è scadante. Per creare suspance (ingrediente fondamentale per questo genere di film) non basta fare vedere sangue e gente che urla, ma servono colpi di scena, musica appropriata e tutti quegli strumenti che mantengono alto il livello di adrenalina durante la visione, tutte caratteristiche pressochè assenti in questo film.
Il film si apre con un medico e un ragazzo che era stato ingaggiato per scattargli delle foto che, senza ricordarsi come sono arrivati li, si trovano incatenati in una stanza in disuso con un morto in mezzo.
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Premetto che non sono un appassionato di thriller/horror. Indipendentemente da ciò, ho trovato questo film piuttosto scadente e noioso. La trama, a parte l'ultima scena, è banale e la recitazione è scadante. Per creare suspance (ingrediente fondamentale per questo genere di film) non basta fare vedere sangue e gente che urla, ma servono colpi di scena, musica appropriata e tutti quegli strumenti che mantengono alto il livello di adrenalina durante la visione, tutte caratteristiche pressochè assenti in questo film.
Il film si apre con un medico e un ragazzo che era stato ingaggiato per scattargli delle foto che, senza ricordarsi come sono arrivati li, si trovano incatenati in una stanza in disuso con un morto in mezzo. Al medico verrà comunicato che se non uccide il compagno di prigionia entro le sei verranno ammazzate sua moglie e sua figlia. L'ideatore di questa terrificante situazione è il cosiddetto enigmista, il quale soffre di una grave malattia e già in passato aveva messo in atto questo tipo di torture mortali.
Molto celebre è la marionetta che appare nei video dell'enigmista. E' stata girata una cospiqua serie di seguiti.
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[+] sadico è una qualità, da cancellare sto post
(di 4ng3l)
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strikkinio
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sabato 4 febbraio 2006
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troppo rumore
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Ma è davvero questo il film che ha superato il limite?!Un cadavere in un lago di sangue,un ventre sbudellato e un piede amputato suscitano
tanto scalpore?A me sembra che si mantenga nei limiti di"accompagnato dai genitori".E poi il cast fa veramente cagare,i dialoghi sembrano scritti da una bambina di tre anni e mezzo,a questo si aggiunge un doppiaggio da telenovelas sud-americana!Insomma...come si fa paragonare questo regista a mostri come Linch e Tarantino.In questo film si salva solo la sceneggiatura(la storia,l'idea) che forse messa in mano a tartantino sarebbe potuta diventare un capolavoro!
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(di depa)
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aury
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venerdì 25 febbraio 2005
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una... "saw" di film.
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Che dire... un film visto per caso. L'intento iniziale era quello di trascorrere una serata piacevole e rilassante in compagnia del caro vecchio Woody (che per quanto ne dicano i critici non mi delude mai) alla quale ho dovuto però rinunciare per forza maggiore, poiché il più patriottico Ozpetek aveva già preso il posto di un Melinda e Melinda ingiustamente passato in sordina.
Comunque... devo dire che le risate ci sono state lo stesso. Partendo dagli attori, sottolineo un esilarante Cary Elwes che qui si conferma attore comico, divertendo forse più di quando lo si vedeva recitare in calzamaglia in una parodia del celebre Robin Hood firmata Mel Brooks.
Insomma, un primo tempo quasi accettabile, "calpestando" le orme di Seven con scene ammiccanti agli incubi paranoici di The cell.
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Che dire... un film visto per caso. L'intento iniziale era quello di trascorrere una serata piacevole e rilassante in compagnia del caro vecchio Woody (che per quanto ne dicano i critici non mi delude mai) alla quale ho dovuto però rinunciare per forza maggiore, poiché il più patriottico Ozpetek aveva già preso il posto di un Melinda e Melinda ingiustamente passato in sordina.
Comunque... devo dire che le risate ci sono state lo stesso. Partendo dagli attori, sottolineo un esilarante Cary Elwes che qui si conferma attore comico, divertendo forse più di quando lo si vedeva recitare in calzamaglia in una parodia del celebre Robin Hood firmata Mel Brooks.
Insomma, un primo tempo quasi accettabile, "calpestando" le orme di Seven con scene ammiccanti agli incubi paranoici di The cell. L'idea non è male, le scene sono splatter quanto basta per gli amanti del genere, il biglietto ridotto sembra quasi ben speso.
Nel secondo tempo si degenera... frasi da Centovetrine, urla, conversazioni improbabili (in nome di Dio, linciate il dialoghista!), una storia sconnessa mantenuta in piedi da inseguimenti e scene accelerate, per sfociare in un finale che lascia a bocca a perta sì, ma con i denti ben in vista (chi per una risata, chi per lo sdegno): la chiave di tutto è un povero malato terminale che in tutto il film è comparso in una sola scena e del quale ci si riesce a ricordare solo grazie ad un flashback ben piazzato, attribuito tra l'altro al personaggio sbagliato.
L'intento del regista è riuscito, niente da dire su questo: indipendentemente dal motivo, dal cinema si esce scossi di sicuro!
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[+] saw l enigmista
(di vanny)
[ - ] saw l enigmista
[+] non degno di risposta
(di 4ng3l)
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jacopo
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lunedì 14 febbraio 2005
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non posso...
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Non posso che essere d'accordo e sotto certi aspetti confortato dalla recensione di Pino Farinotto.
Avvalora le mie impressioni e un certo sconforto.
Certo, la televisione è ormai invedibile, la spazzatura ci ha invaso, il cattivo gusto, l'effetto qualsiasi esso sia, ad ogni costo, è imperante. L'ignoranza è la religione quotidiana (forse perchè fa comodo ad alcuni come sempre ?). il presenzialimo della stupidità continuamente imposto, a raffiche. Restava ancora un pò di cinema dignitoso, e invece... "SHAW"mi è stato "proposto" da mio figlio che, al contrario, lo ha apprezzato pur essendo un discreto cinefilo. Per risollevarmi mi son rivisto un pò di Carpenter e altri. risollevandomi
un pò (ma "poco-poco" come diceva un tempo una certa KAORY) davanti a dei film con trama, inizio, fine, logica e attori.
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Non posso che essere d'accordo e sotto certi aspetti confortato dalla recensione di Pino Farinotto.
Avvalora le mie impressioni e un certo sconforto.
Certo, la televisione è ormai invedibile, la spazzatura ci ha invaso, il cattivo gusto, l'effetto qualsiasi esso sia, ad ogni costo, è imperante. L'ignoranza è la religione quotidiana (forse perchè fa comodo ad alcuni come sempre ?). il presenzialimo della stupidità continuamente imposto, a raffiche. Restava ancora un pò di cinema dignitoso, e invece... "SHAW"mi è stato "proposto" da mio figlio che, al contrario, lo ha apprezzato pur essendo un discreto cinefilo. Per risollevarmi mi son rivisto un pò di Carpenter e altri. risollevandomi
un pò (ma "poco-poco" come diceva un tempo una certa KAORY) davanti a dei film con trama, inizio, fine, logica e attori.
Distintamente....anche se ormai come saluto si usa raramente, e resistiamo! Di più non si può fare.
Jacopo Terenzio
creATTIVO italiano
installazioni d'arte
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