great steven
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lunedì 11 agosto 2014
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7 ragazzi di diversi paesi convivono tutti insieme
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L'APPARTAMENTO SPAGNOLO (FR, 2002) diretto da CEDRIC KLAPISCH. Interpretato da ROMAIN DURIS – JUDITH GODRECHE – AUDREY TAUTOU – KELLY REILLY – KEVIN BISHOP – FEDERICO D'ANNA – CECILE DE FRANCE – CHRISTIAN PAGH § A venticinque anni, impappinato e alla ricerca di un’identità, il mite Xavier lascia la Francia per passare, grazie agli scambi internazionali del progetto Erasmus, un anno a Barcellona dove si insedia in un appartamento già occupato da un eurogruppo studentesco: un italiano, un danese, un tedesco, una britannica, una belga e un’andalusa. Il suo obiettivo primario e iniziale è quello di farsi ammettere al Ministero delle Finanze.
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L'APPARTAMENTO SPAGNOLO (FR, 2002) diretto da CEDRIC KLAPISCH. Interpretato da ROMAIN DURIS – JUDITH GODRECHE – AUDREY TAUTOU – KELLY REILLY – KEVIN BISHOP – FEDERICO D'ANNA – CECILE DE FRANCE – CHRISTIAN PAGH § A venticinque anni, impappinato e alla ricerca di un’identità, il mite Xavier lascia la Francia per passare, grazie agli scambi internazionali del progetto Erasmus, un anno a Barcellona dove si insedia in un appartamento già occupato da un eurogruppo studentesco: un italiano, un danese, un tedesco, una britannica, una belga e un’andalusa. Il suo obiettivo primario e iniziale è quello di farsi ammettere al Ministero delle Finanze. Il distacco dalle abitudini e soprattutto dalla fidanzata Martine non è semplice, né è di grande aiuto l’incontro con due conterranei in viaggio di nozze, disposti ad ospitarlo ma troppo differenti da lui. Ma l’incontro con tutti quei ragazzi di varie nazionalità, che hanno la sua stessa età e le sue medesime aspirazioni, la sua vita e le sue opinioni cambieranno radicalmente. Al termine dell’esperienza sarà diventato uomo e deciderà di percorrere autonomamente la propria strada: quella che voleva seguire fin da bambino, ossia la carriera di scrittore, dato che ora sente di possedere un’entità pressoché cosmopolita a tutti i livelli. Nel film sono presenti tutti i possibili luoghi comuni su studenti universitari, pregi e difetti delle varie nazionalità europee e storie d’amore giovanili, di qualunque orientamento sessuale. Settimo lungometraggio (terzo fra quelli distribuiti in Italia) di C. Klapisch, che ha anche redatto la sceneggiatura. È una commedia corale abbastanza divertente e spigliata, ben ritmata e orchestrata, nonostante qualche caduta di ritmo e perdita tonale. Fra una strizzata d’occhio a Gaudì e qualche cenno malizioso all’amore libero, fa passare con leggerezza un messaggio sull’accettazione delle differenze nazionali e culturali. La qualità migliore del film rimane comunque il quadro delle interpretazioni: R. Duris è un giovane incasinato e confuso, che non smette di rincorrere le proprie ambizioni pur senza sapere esattamente ciò che vuole e di cosa va cercando, anche se alla fine tutto gli sembrerà più limpido e chiaro; J. Godrèche è una donna timida, impacciata, che non si trova mai a proprio agio, ma che porta nella sua vita un salto di qualità quando scopre l’amore incondizionato ma pur sempre onesto che le mostra il protagonista, ben più adorato rispetto al marito civile; A. Tautou (qualche anno prima di sfondare con Il favoloso mondo di Amélie) è una fidanzata tutta pepe e angosciata, che ama il suo moroso lontano da lei e che pretende spiegazioni delle sue scappatelle e arriva quasi a piantarlo per sospetta infedeltà, per poi riammetterlo nelle proprie grazie; K. Reilly è una studentessa inglese un po’ brontolona e cocciuta, ma comunque coerente e fedele nei sentimenti e comprensiva e paziente col fratello, un K. Bishop rompicoglioni che incarna con molto humour il diffusore e propinatore degli stereotipi più blandi e stupidi; F. D’Anna è un italiano un po’ distratto e combinaguai, ma pur sempre tranquillo, osservatore e calcolatore, che dirige il gruppo di benvenuto ad ogni nuovo arrivato nell’appartamento, in cui la convivenza è sempre all’ordine del giorno e non rappresenta mai un gioco da ragazzi; C. De France è una ragazza belga indaffarata e vogliosa, simpatica e sprizzante energia da tutti i pori, che cerca un amore sincero e autentico ed è colei che crea la calma e la pazienza nella comitiva eterogenea in cui si ritrova a vivere tutt’altro che come un pesce fuor d’acqua; infine C. Pagh è un teutonico in piena regola, rigido e freddo, elaboratore e maniaco, che scopre di avere un figlio da una sua conterranea che ritorna da lui dopo che sono passati alcuni anni dal termine della sua gravidanza e dalla nascita del pargoletto. Le scene migliori, o comunque quelle più accattivanti: la partenza per Barcellona in un aeroporto confusionario e foriero di incertezze; il primo bacio fra Xavier e Anne-Sophie sul balcone tutto pitturato e col cielo spianato davanti; l’ascolto della canzone rock nella camera con la luce soffusa e in un’atmosfera intima; l’arrivo di William e l’esternazione dei suoi archetipi cretini e balordi, che vengono accolti con disapprovazione da tutti i conviventi nell’appartamento; i ricordi di Xavier bambino e la sua intenzione di intraprendere il mestiere di autore di libri. La regia non è troppo attenta e precisa, ma si distingue comunque per una certa eleganza e una cura ambientale certamente non da buttare via, sebbene sarebbe stato preferibile un accento più veritiero e catalizzante sul melting pot culturale che accentra in sé stesso culture e nazioni fra le più disparate cercando di conciliarle con pace, allegria e serenità. Il film ha totalizzato più di tre milioni di spettatori in Francia, ed è stato girato in DV.
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molenga
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sabato 27 agosto 2011
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tanti bravi attori per un film insulso
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Quando moccia diventa internazionasle:questo potrebbe essere il sottotitolo de"l`appartamento spagnolo", un film pieno di buoni attori che fa vedere quanto sia complicato fare l`erasmus a barcellona, dove i professori parlano solo catalano, le mogli annoiate di ricchi dottori finiscono tra le braccia del primo gonzo-il protagonista- e tutti hanno un sacco di problemi: ovviamente non manca nulla di Barcellona, nuovo topos dell`immaginario collettivo(povero Montalban...), forse non si vede il mou camp, ma potrei essermelo dimenticato. Non manca il fratello becero della studentessa inglese che alla fine potrebbe crisultare anche simpatico se non diventasse il piu` stupido della situazione per amore fraterno, abbiamo il tedesco irascibile, lo svedese che ha seminato un figliolo in patria e il capo dei citrulli, l`italiano che vaga in mountain bike.
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Quando moccia diventa internazionasle:questo potrebbe essere il sottotitolo de"l`appartamento spagnolo", un film pieno di buoni attori che fa vedere quanto sia complicato fare l`erasmus a barcellona, dove i professori parlano solo catalano, le mogli annoiate di ricchi dottori finiscono tra le braccia del primo gonzo-il protagonista- e tutti hanno un sacco di problemi: ovviamente non manca nulla di Barcellona, nuovo topos dell`immaginario collettivo(povero Montalban...), forse non si vede il mou camp, ma potrei essermelo dimenticato. Non manca il fratello becero della studentessa inglese che alla fine potrebbe crisultare anche simpatico se non diventasse il piu` stupido della situazione per amore fraterno, abbiamo il tedesco irascibile, lo svedese che ha seminato un figliolo in patria e il capo dei citrulli, l`italiano che vaga in mountain bike...c`e' anche un american boy di mezzo, tra una paella e una bevuta, e l`emblematica fermata del metro: Proxima estacio`-Urquinaona... ma l`apice del tessuto narrativo si ha sul molo che conduce al Maremagnum, luogo di serate danzanti ...li` il nostro eroe in contra erasmo da rotterdam e ha con lui un dialogo metafisico...
che orrore.
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andrea
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mercoledì 4 maggio 2011
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no surprises
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Non sono riuscito a non scrivere qualche riga su questo film, visto dopo il mio ritorno dall ERASMUS a Las Palmas.
Che dire, ognuno fa le proprie esperienze, ma credo che alcune sequenze tocchino tutti coloro che hanno fatto una simile
esperienza: l'arrivo in una città diversa, dove è tutto nuovo,vergine, e che presto ci apparterrà; il trovar casa e condividere
il quotidiano con diverse personalità e culture non può che farti crescere; le difficoltà a cui non avevi pensato e la
gioia per cose apparentemente semplici e di poco conto; passare il piu bel periodo della propria vita assieme a gente
nuova, col tuo stesso desiderio di voler qualcosa in più. Detto questo il film è ben scandito e delicato negli eventi e
non capisco come mai venga cosi mal considerato dal critico di mymovies, anche se ho il vago sospetto, che non sappia di
preciso cosa voglia comunicare il film nel suo profondo: l'allontanarsi da tutto, vivere cose nuove in altri contesti, può
essere l'unico modo per capire meglio ciò che ha valore per ognuno di noi e aiutarci nelle scelte.
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Non sono riuscito a non scrivere qualche riga su questo film, visto dopo il mio ritorno dall ERASMUS a Las Palmas.
Che dire, ognuno fa le proprie esperienze, ma credo che alcune sequenze tocchino tutti coloro che hanno fatto una simile
esperienza: l'arrivo in una città diversa, dove è tutto nuovo,vergine, e che presto ci apparterrà; il trovar casa e condividere
il quotidiano con diverse personalità e culture non può che farti crescere; le difficoltà a cui non avevi pensato e la
gioia per cose apparentemente semplici e di poco conto; passare il piu bel periodo della propria vita assieme a gente
nuova, col tuo stesso desiderio di voler qualcosa in più. Detto questo il film è ben scandito e delicato negli eventi e
non capisco come mai venga cosi mal considerato dal critico di mymovies, anche se ho il vago sospetto, che non sappia di
preciso cosa voglia comunicare il film nel suo profondo: l'allontanarsi da tutto, vivere cose nuove in altri contesti, può
essere l'unico modo per capire meglio ciò che ha valore per ognuno di noi e aiutarci nelle scelte.
Ho scritto piu una riflessione che una recensione,anche perchè mi han sempre dato fastidio spoiler inutili buttati lì
anticipazioni e altre cose simili: se avete voglia di un viaggio interiore o se avtete nostalgia dell erasmus vedetelo.
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nick castle
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lunedì 11 ottobre 2010
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insomma...
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Come negli stati uniti, anche nel cinema europeo esistono i film che possono avere grande approvazione dal pubblico, ma privi di veri e propri contenuti, questo ne è un esempio. "L'appartamento spagnolo" è una pellicola (anche se il termine è poco appropriato, dato che è stato girato con telecamere digitali DV su supporti DVCAM) dai toni abbastanza leggeri e a tratti surreali, che schiaccia l'acceleratore sul pedale della inverosimiglianza. Sostanzialmente nella prima ora, il film sembrerebbe anche avere qualcosa da dire, ma dopo la prima ora fino alla fine, il film, come una corda che si sfilaccia, perde sostanza e inizia a girare a vuoto, con deludenti frecciate al bigottismo, alla burocrazia e a luoghi comuni.
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Come negli stati uniti, anche nel cinema europeo esistono i film che possono avere grande approvazione dal pubblico, ma privi di veri e propri contenuti, questo ne è un esempio. "L'appartamento spagnolo" è una pellicola (anche se il termine è poco appropriato, dato che è stato girato con telecamere digitali DV su supporti DVCAM) dai toni abbastanza leggeri e a tratti surreali, che schiaccia l'acceleratore sul pedale della inverosimiglianza. Sostanzialmente nella prima ora, il film sembrerebbe anche avere qualcosa da dire, ma dopo la prima ora fino alla fine, il film, come una corda che si sfilaccia, perde sostanza e inizia a girare a vuoto, con deludenti frecciate al bigottismo, alla burocrazia e a luoghi comuni. Ma se il regista avesse avuto un po' di coscienza di se, avrebbe capito che lo stesso film è un grande luogo comune. Nonostante tutto, una scelta azzeccata è quella di far intepretare agli attori, personaggi della loro stessa nazionalità, un italiano, una inglese, un danese, un tedesco, una spagnola, un francese e a metà film in aggiunta una belga. Purtroppo, sotto trucchetti ottici, split screen, composizione digitale e sequenze velocizzate-allucinate con in sottofondo "Te Deun", non c'è niente. Tuttavia, il messaggio dell'accetarsi tra le varie etnie, anche se solo nella prima ora del film, c'è.
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riccardo.it
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giovedì 2 luglio 2009
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veritiero
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Questo film rispecchia gli stati d'animo e le avventure di molti dei giovani che vanno in Erasmus.
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orso felice
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lunedì 23 febbraio 2009
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capolavoro
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Vedetelo assolutamente.
ASSOLUTAMENTE.
Non va aggiunto altro. Il film parlerà da sè.
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broken
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venerdì 6 giugno 2008
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realismo puro
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Un film che rispecchia la realtà vera e non quella viziata dei film di questo genere. Trasmette imbarazzo, disagio ma subito risolto, per molte scene, emozione molto rara che affiora guardando un film. Alla fine la scena mozzafiato, bellissima, tutti accorrono per salvare l'amica intenta ad amoreggiare con uno sconosciuto, mentre il fidanzato le arriva in casa con i fiori. INDIMENTICABILE. NON HA UN LIETO FINE ANZI UN PO' TRISTE, MA UN INIZIO DI UNA GRANDE VITA ALL'INSEGNA DELLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE " LO SCRITTORE ".
Sembra quasi quasi un reality.
ciao
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fabio
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domenica 20 aprile 2008
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bello!!!
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decisamente divertente! ideale per passare una serata piacevole! certo, non è un capolavoro, ma non ascoltate quei tristi intellettualoidi che se un film non è e s a t t a m e n t e dello stesso livello de "i sette samurai" non lo guardano nemmeno!!! unica pecca, ci sono delle gag banali in alcuni momenti, ma lo si perdona.
ho riso anche leggendo la recensione che dice che nel film c'è una barcellona da cartolina con gaudì messo sempre al posto giusto.....bah...una critica assolutamente gratuita e inutile.
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simone
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lunedì 31 marzo 2008
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bella vita eh....
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gabriele1974
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giovedì 3 gennaio 2008
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bello!!!
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ho visto il film in Italiano, perchè non so il francese, ma ascoltando in lingua originale tutti i dialoghi in Spagnolo, Inglese, e pure qualche parola in Italiano di Federico d'Anna.
Avendo alle spalle una esperienza universitaria con annessa vita di studente fuori sede, avendo conosciuto molti ragazzi Erasmus, ed essendo stato a Barcellona, ho avuto nostalgia del passato guardando questo film, che considero specchio abbastanza fedele della realtà studentesca di oggi...
Ovvio che qualcosa vada concesso alla trama e alla drammaturgia, ma la caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni(la ragazza ordinata, il disordinato Italiano!!!, le canne, le serate in discoteca col giorno dopo a lezione, il padrone di casa) sono fatte molto bene.
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ho visto il film in Italiano, perchè non so il francese, ma ascoltando in lingua originale tutti i dialoghi in Spagnolo, Inglese, e pure qualche parola in Italiano di Federico d'Anna.
Avendo alle spalle una esperienza universitaria con annessa vita di studente fuori sede, avendo conosciuto molti ragazzi Erasmus, ed essendo stato a Barcellona, ho avuto nostalgia del passato guardando questo film, che considero specchio abbastanza fedele della realtà studentesca di oggi...
Ovvio che qualcosa vada concesso alla trama e alla drammaturgia, ma la caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni(la ragazza ordinata, il disordinato Italiano!!!, le canne, le serate in discoteca col giorno dopo a lezione, il padrone di casa) sono fatte molto bene.
A ben vedere questo film potrebbe essere interpretato come un "succedaneo" moderno e traslato di 10 anni, del tempo delle mele, non ha pretese roboanti di morali o insegnamenti o solennità di nessun tipo.
E' un film secondo me anche riuscito su come si snoda l'intervallo 18-25 dei ragazzi di oggi, intervallo fondamentale per costruirsi una personalità e un avvenire.
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