tizianastanzani
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martedì 26 ottobre 2010
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noi e gli altri
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Amo pensare che in letteratura e in cinematografia sia già stato detto tutto e che la bravura stia nel dirlo meglio ogni volta; meglio in termini di soggetto, di sceneggiatura, di recitazione e - perché no - di effetti speciali. Detto questo, credo che nell’inconscio collettivo (e soggettivo) di tutti noi siano presenti molte delle paure che evoca questo film, così come amo pensare che ci siano dei vivi che siano più morti dei defunti, e viceversa. “The Others” è un gran bel film che può terrorizzare anche gli animi più robusti. Da non vedere se si soffre di cuore.
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jayan
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venerdì 22 ottobre 2010
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un capolavoro del thriller gotico paranormale
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Finalmente un capolavoro del thriller gotico paranormale! Non lo considererei un film Horror. Si, è vero che può far paura, anzi ne fa tanta, ma è una paura senza persone dissanguate o scene raccapriccianti... E' molto psicologico. Un film di atmosfere e una grandiosa interpretazione di Nicole Kidman, ma anche dei bambini e della governante. Lei va ad abitare in una grande villa infestata da fantasmi... Alla fine scoprirà... ma non si può rivelare il finale, che è la ciliegina sulla torta: eccezionale e molto originale. La regia è eccellente, anche la fotografia, tutto il film avrebbe meritato l'oscar. Ma non sempre danno gli oscar ai bei film! Complimenti al regista Almenabar e all'attrice Kidman!
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angel7
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venerdì 22 ottobre 2010
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finale inaspettato
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Il Finale rende il film un capolavoro assoluto!!!
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sickboy
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lunedì 6 settembre 2010
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questa casa e' nostra...!
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Avvincente storia di fantasmi in vecchio stile. 1945 : in una tetra magione nella Manica vivono Grace e i suoi due figli, affetti da una violenta forma di allergia alla luce. Giungeranno tre domestici a prestare servizio nella casa ma, a quanto sembra, nella dimora vi sono molte altre presenze che vi abitano. Magnifico horror permeato di materia magica, reso ancor più straordinario dal fatto che sia stato realizzato nel bel mezzo di tempi votati ormai all'eccesso e allo "splatterismo". Spiazzante lezione di stile, con The Others si torna al cinema del passato, quando bastavano ombre, suggestioni, scricchiolii, porte cigolanti, vento fischiante e sussurri per generare brividi.
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Avvincente storia di fantasmi in vecchio stile. 1945 : in una tetra magione nella Manica vivono Grace e i suoi due figli, affetti da una violenta forma di allergia alla luce. Giungeranno tre domestici a prestare servizio nella casa ma, a quanto sembra, nella dimora vi sono molte altre presenze che vi abitano. Magnifico horror permeato di materia magica, reso ancor più straordinario dal fatto che sia stato realizzato nel bel mezzo di tempi votati ormai all'eccesso e allo "splatterismo". Spiazzante lezione di stile, con The Others si torna al cinema del passato, quando bastavano ombre, suggestioni, scricchiolii, porte cigolanti, vento fischiante e sussurri per generare brividi. Amenàbar torna a nobilitare con questo film un genere che, nonostante offra grandi potenzialità espressive, venga spesso penalizzato da scelte discutibili. Con grande intelligenza e scaltrezza (doti rare, purtroppo!) Amenàbar confeziona un film splendido, dove gli attori sono davvero attori (e non mere pedine da condannare al macello) e la paura non si specchia in nessuna pozza di sangue. Un piacevole ritorno al gotico sensoriale : atmosfere lugubri e sottili inquietudini che scorrono nel sottosuolo. Grande lezione di cinema, che oltrepassa i limiti del genere, nonostante la trama non brilli per originalità. Grazie ad una Nicole Kidman da "urlo!", austera e fragile, nevrotica ed eterea ; grazie ad una malinconica colonna sonora, a sottolineare le sospensioni ; grazie alla totale assenza di "effettacci", The Others resta un prodotto raffinato e fuori dall'ordinario, giunto come una ventata di freschezza in questi tempi stanchi ed apatici. Molti avrebbero da imparare da questo film ed Amenàbar resta una delle poche, valide, speranze nel panorama attuale. I "palati sopraffini" si preparino ad esultare, mentre gli estimatori di Hostel e derivati potrebbero incontrare grandi perplessità! "Splatteriani" avvisati...
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weach
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sabato 21 agosto 2010
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a volte succede i vivi comunicano con chi è morto
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Un film misterioso,che lascia sospeso il finale sino all'ultimo fotogramma.
Nicole kidman ,con acconciatura alla Grace Kelly ,è la mattatrice di questo storia che potremmo definire drammatica .
Si narradì di una donna morta che ,in un momento di disperazione ha ucciso i suoi due bambini e che poi si è tolta anche la vita ; ma di questa morta ancora non vi è consapevolezze e le anime continuano a vivere ignare nella loro villa in una camapgna inglese sempre avvolta nella nebbia.
Ci appare una Nicole ,splendida, perfettamente calata nella parte, fragile ,vulnerabile ,sempre spaventata ,ma anche austera , rigida ed amorevole con i figli , imperativa con la servitù .
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Un film misterioso,che lascia sospeso il finale sino all'ultimo fotogramma.
Nicole kidman ,con acconciatura alla Grace Kelly ,è la mattatrice di questo storia che potremmo definire drammatica .
Si narradì di una donna morta che ,in un momento di disperazione ha ucciso i suoi due bambini e che poi si è tolta anche la vita ; ma di questa morta ancora non vi è consapevolezze e le anime continuano a vivere ignare nella loro villa in una camapgna inglese sempre avvolta nella nebbia.
Ci appare una Nicole ,splendida, perfettamente calata nella parte, fragile ,vulnerabile ,sempre spaventata ,ma anche austera , rigida ed amorevole con i figli , imperativa con la servitù .
In questo viaggio onirico gli occhi dell Kidman sono come due fari che tengono in piedi , l'amore infinito per i figli ed una una vita che è già passata ; questi occhie potrebbero superare i limiti della forma e spaziotemporali.
"A volte succede che il mondo dei vivi conviva con il mondo dei morti"
"Solo dopo una seduta con una medium , alla fine del film è chiara la storia : gli attuali inquilini , avendo percepito strane presenze ,con la medium intercettatono le anime dei defunti che ancora librano nella villa con la convinzione che questa è per sempre sarà solo la loro casa .
Ma"Ora gli intrusi stanno partendo ma ne arriveranno altri a volte li sentiremo altre volte no"-
Gli ultimi fotogrammi inquadrano un cartello con su scritto "for sale" ed una finestra della villa da cui le tre anime guardano gli inquilini che se ne vanno impauriti .
Va premiata la regia, l'originalità della storia ,gli sviluppi imprevidibili , ma anche il personalissiomo approcci con gli spiriti senza corpo che qui sono visti come entità viventi ed ultradimensionalil
weach
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calypso
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domenica 18 luglio 2010
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film che naviga nelle torbide acque dell'inconscio
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Uno dei film più inquietanti che mi sia mai capitato di vedere. Ambientazione eccellente nella nebbiosa e fredda campagna inglese, adatta ad una vicenda da brivido; una vicenda che coinvolge tutti i dubbi più profondi e cupi che accerchiano da sempre la vita umana e il rapporto con il paranormale. Per tutta la durata del film si viaggia in equilibrio su un filo di tensione che non si spezza nemmeno per un istante; complice di questa tensione una Nicole Kidman fragile, vulnerabile, spaventata forte, e allo stesso tempo austera e rigida nell'educazione dei suoi bambini, una donna che si ostina a vivere in un mondo chiuso,simboleggiato dalle stesse tende sempre attentamente tirate, che impediscono alla luce di filtrare attraverso le finestre della casa, uan donna che fatica a riconoscere la terribile verità, che ha rimosso il suo passato.
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Uno dei film più inquietanti che mi sia mai capitato di vedere. Ambientazione eccellente nella nebbiosa e fredda campagna inglese, adatta ad una vicenda da brivido; una vicenda che coinvolge tutti i dubbi più profondi e cupi che accerchiano da sempre la vita umana e il rapporto con il paranormale. Per tutta la durata del film si viaggia in equilibrio su un filo di tensione che non si spezza nemmeno per un istante; complice di questa tensione una Nicole Kidman fragile, vulnerabile, spaventata forte, e allo stesso tempo austera e rigida nell'educazione dei suoi bambini, una donna che si ostina a vivere in un mondo chiuso,simboleggiato dalle stesse tende sempre attentamente tirate, che impediscono alla luce di filtrare attraverso le finestre della casa, uan donna che fatica a riconoscere la terribile verità, che ha rimosso il suo passato.
Solo la sensibilità della sua bambina riesce a vedere oltre, e alla fine tutta la verità verrà a galla, non senza sussulti e sorprendenti colpi di scena.
Da brivido i momenti in cui il corpo della medium viene posseduto dallo spirito della piccola Anne, e in cui Nicole Kidman ritrova la fotografia, risalente a mezzo secolo prima, dei tre domestici... deceduti.
Nella parte finale le due visioni contrapposte della realtà si alternano repentinamente, ed ecco che allora tutto il significato dalla storia vissuta finora si ribalta, distruggendo e poi ricostituendo l'ordine delle cose.
Un film che naviga nelle torbide acque dell'incoscio, e che proprio perchè così profondamente legato ai timori della vita reale, risulta terribilmente affascinante e allo stesso tempo sconvolgente.
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dario j. a.
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martedì 18 maggio 2010
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il rovescio della medaglia
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Mettere in atto un crescendo in una pellicola non è cosa semplice ma questo film dimostra che il risultato può essere a dir poco sorprendente. Non solo, struttura, tempi, musica e recitazione di alto livello ci rendono vittime di un inganno colossale. Un intreccio apparentemente già noto si protrae a lungo per poi cambiare decisamente rotta e lasciare inebetita ogni più scontata previsione. La componente misteriosa e psicologica è un velo che lascia filtrare la luce solo quando un'inaspettata entrata in scena addolcisce la tensione per pochi attimi, rivelandosi poi, per contro, un'abile strategia che disarma la speranza nell'eroe dell'ultimo minuto. Di colpo ci si ritrova sull'altra faccia della medaglia e la tensione accumulata, non si trasforma in paura del buio ma in stupore e compassione.
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Mettere in atto un crescendo in una pellicola non è cosa semplice ma questo film dimostra che il risultato può essere a dir poco sorprendente. Non solo, struttura, tempi, musica e recitazione di alto livello ci rendono vittime di un inganno colossale. Un intreccio apparentemente già noto si protrae a lungo per poi cambiare decisamente rotta e lasciare inebetita ogni più scontata previsione. La componente misteriosa e psicologica è un velo che lascia filtrare la luce solo quando un'inaspettata entrata in scena addolcisce la tensione per pochi attimi, rivelandosi poi, per contro, un'abile strategia che disarma la speranza nell'eroe dell'ultimo minuto. Di colpo ci si ritrova sull'altra faccia della medaglia e la tensione accumulata, non si trasforma in paura del buio ma in stupore e compassione. Un horror che non è horror ma, semplicemente ed egregiamente, cinema.
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cassandra85
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domenica 25 aprile 2010
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le porte:confine tra morti e vivi
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Le porte sono state protagoniste inquietanti di numerose pellicole «Nessuna porta deve essere aperta prima che l'ultima sia stata chiusa» recitava Nicole Kidman. La formula risuonava dappertutto istallando la certezza che si trattasse di un horror classico, ma The Others è molto più di questo. A partire infatti da un' impostazione classica del genere horror le formule sono rovesciate, così vengono indagate le personalità dei cosiddetti «cattivi». Osservando con occhio attento, lo spettatore potrà rendersi conto che sta seguendo la vicenda, semplicisticamente parlando, di una casa infestata dai fantasmi, dalla prospettiva dei fantasmi stessi.
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Le porte sono state protagoniste inquietanti di numerose pellicole «Nessuna porta deve essere aperta prima che l'ultima sia stata chiusa» recitava Nicole Kidman. La formula risuonava dappertutto istallando la certezza che si trattasse di un horror classico, ma The Others è molto più di questo. A partire infatti da un' impostazione classica del genere horror le formule sono rovesciate, così vengono indagate le personalità dei cosiddetti «cattivi». Osservando con occhio attento, lo spettatore potrà rendersi conto che sta seguendo la vicenda, semplicisticamente parlando, di una casa infestata dai fantasmi, dalla prospettiva dei fantasmi stessi. Due mondi che si incontrano sullo stesso territorio, quello dei vivi, e quello dei morti che è impossibile far coabitare poiché le regole che governano gli uni non risultano condivisibili dagli altri, così le porte che segnano spazi e confini regolamentati in un caso sono dettagli di arredo nell’altro. Ma questo non è solo un film di confine fra mondo dei morti e mondo dei vivi scandito da porte chiuse e porte aperte ma è in grado di mettere in dubbio la realtà, rendendo in una prospettiva cristiana questo scambio delle parti, per cui la vera vita ha inizio dopo la morte.
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tizianastanzani
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martedì 6 aprile 2010
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da brivido
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Amo pensare che in letteratura e in cinematografia sia già stato detto tutto e che la bravura stia nel dirlo meglio ogni volta; meglio in termini di soggetto, di sceneggiatura, di recitazione e - perché no - di effetti speciali. Detto questo, credo che nell’inconscio collettivo (e soggettivo) di tutti noi siano presenti molte delle paure che evoca questo film, così come amo pensare che ci siano dei vivi che siano più morti dei defunti, e viceversa. “The Others” è un gran bel film che può terrorizzare anche gli animi più robusti. Da non vedere se si soffre di cuore.
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luca scialò
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giovedì 21 gennaio 2010
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film che trova nel finale la sua genialità
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Una vedova di guerra vive con in due suoi figli in una casa molto grande, la quale ordina ai suoi maggiordomi di chiudere sempre a chiave le porte che si lasciano alle spalle. La casa sembra essere oggetto di eventi paranormali...
Film che sembra uno dei soliti Horror con case infestate da fantasmi ed eventi soprannaturali. Già, sembra, almeno fino al finale geniale e inaspettato, capace di sorprendere anche lo spettatore più attento ai particolari.
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