
Anno | 2001 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Belgio, Francia |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Lieven Debrauwer |
Attori | Dora van der Groen, Ann Petersen, Rosemarie Bergmans, Julienne De Bruyn, Idwig Stéphane . |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,17 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Pauline è una bambina di 66 anni. Non sa né leggere né scrivere e parla con qualche incertezza. Vive in un paesino belga. E' Martha, la sorella maggiore, che si prende cura di lei dopo la morte dei genitori
CONSIGLIATO SÌ
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Pauline è una bambina di 66 anni. Non sa né leggere né scrivere e parla con qualche incertezza. Vive in un paesino belga. È Martha, la sorella maggiore, che si prende cura di lei dopo la morte dei genitori. Un giorno Martha muore e lascia una disposizione testamentaria: il ricavato della vendita della sua abitazione e la sua eredità andranno a quella delle due sorelle rimaste che si occuperà di Pauline. Né Paulette, che abita in paese e ha un negozio di abbigliamento, né Cecile che vive a Bruxelles vogliono caricarsi di questo fardello. Ma l'eredità fa gola a entrambe. Ma Pauline ha un debole per Paulette e continua ad andare a trovarla, mal accetta, nel negozio. Riuscirà a farsi adottare? È un trentaduenne con l'aria da ragazzino il regista Debrauwer che come opera d'esordio sceglie di andare ad esplorare il mondo dell'infanzia letto alla rovescia: cioè nella cosiddetta terza età. È nel gioco delle personalità di Pauline e di Paulette, con una protagonista davvero straordinaria, che Debrauwer ci spinge a riflettere con un sorriso amaro sulle labbra. Senza prediche ma anche senza accondiscendenza verso i nostri egoismi.
Un minuscolo concentrato di dolcezza, questo film. Gradevole nelle sue sfumature, a tratti perfino commovente e piacevole nella sua leggerezza stilistica. Privo di fronzoli emotivi, la storia si presenta per quello che è, ossia lo specchio di un rapporto difficile ma pieno di affetto fra una donna e la sorella malata. Sviluppato a tinte fiabesche, col mondo delle favole ha in comune l'epilogo felice. [...] Vai alla recensione »
Dal Belgio arriva una storia che parla del disagio mentale e della difficoltà nella società di oggi, di accettare la vecchiaia. Pauline è una donna di 66 anni, il cui handicap la rende simile ad una bambina e bisognosa di tutto. Vive in un piccolo paese delle Fiandre, accudita amorevolmente dalla sorella Martha che all'improvviso muore. Nel suo testamento Martha lascia i suoi averi a quella sorella [...] Vai alla recensione »
Quando i belgi parlano di handicap. Pauline, ritardata mentale di 66 anni, si comporta come una bambina di quattro. Quando Martha, la sorella che si è sempre presa cura di lei, muore improvvisamente, le altre due sorelle apprendono che avranno diritto all'eredità soltanto accettando di occuparsi di Pauline. Né Paulette né Cécile sono entusiaste all'idea; tanto che cominciano a scaricarsi a vicenda [...] Vai alla recensione »
In Pauline e Paulette il disagio si mette nei panni di una donna sessantenne, demente dalla nascita, che necessita del supporto e del conforto delle sorelle per rimanere in vita. Quando la maggiore, che da sempre si era presa cura di lei, muore l'oneroso compito passa alle altre due sorelle, compito gravato da lascito testamentario che le vincola alla cura ad personam della sorella, pena la perdita [...] Vai alla recensione »
Pauline (Dora van der Groen) ha difficoltà psichiche: la sua età mentale non sembra andare oltre i 5 o 6 anni. Questo è il suo handicap, come si usa dire con una parola trasparente. In italiano la si può tradurre con svantaggio, differenza di valore e di abilità nel gareggiare che deve essere in qualche modo compensata. D'altra parte, a quale "gara" partecipa mai la vecchia signora raccontata dal regista [...] Vai alla recensione »
In dosi da cavallo di minimalismo si consuma il racconto cinematografico Pauline e Paulette, dell'esordiente Lieven Debrauwer. Scorrendo l'elenco dei produttori, tra interventi statali e privati, è impressionante scoprire in quanti si siano messi d'impegno per una produzione al massimo televisiva, di soli 78 interminabili minuti da far rimpiangere la stringatezza di Via col vento.
È il candidato belga alle nomination per il miglior film straniero e viene dalla Quinzaine di Cannes. Nonostante le protagoniste, due vecchine, sorelle di temperamento e psicopatologie apparentemente opposti, non è un film geriatrico (tipo Le balene d'agosto) né da nosocomio della terza età (tipo That's amore). Pauline è rimasta bambina, e ricorda semmai un lato infantile di Bette Davis prima di graffiare. [...] Vai alla recensione »
E lo chiamano mare... Torbido, ostile, perennemente battuto da vento e pioggia, freddo come la morte, il triste pelago che bagna le coste del Belgio non invita proprio a trascorrere giorni felici sulle sue sponde. Eppure, anche a quelle latitudini c’è chi sogna di acquistare un bilocale vista mare, magari con i soldini risparmiati in una vita di lavoro, e godersi così la meritata pensione.