Insider - Dietro la verità

IL RUOLO DI RUSSEL CROWE E'DEL DOTT.WIGAND E NON BERGMAN CHE E'DI AL PACINO.CHIEDO VENIA!

Il riferimento ai sette nani,non sono quelli di "Biancaneve" ma sono le sette industrie del tabacco piu'potenti al mondo(ci sono tutt'ora!).Premetto che io sono un 64enne che non fuma da mai! INSIDER candidato a 7oscar! e'l'ennesima chicca cinematografica diretta da Michael Mann.I temi di questo bellissimo film non sono solo il fumo,il tabacco,ce'pure l'etica del giornalismo.L.Bergman(R.Crowe)scienziato,licenziato dalla Brown &Williamson industria del tabacco vuole portare a conoscenza su come le sigarette venivano potenziate di ammoniaca che associate alla nicotina diventavano una "droga pericolosa" Il tutto viene portato a conoscenza del grande pubblico dal giornalista d'assalto L. [+]

Il riferimento ai sette nani,non sono quelli di "Biancaneve" ma sono le sette industrie del tabacco piu'potenti al mondo(ci sono tutt'ora!).Premetto che io sono un 64enne che non fuma da mai! INSIDER candidato a 7oscar! e'l'ennesima chicca cinematografica diretta da Michael Mann.I temi di questo bellissimo film non sono solo il fumo,il tabacco,ce'pure l'etica del giornalismo.L.Bergman(R.Crowe)scienziato,licenziato dalla Brown &Williamson industria del tabacco vuole portare a conoscenza su come le sigarette venivano potenziate di ammoniaca che associate alla nicotina diventavano una "droga pericolosa" Il tutto viene portato a conoscenza del grande pubblico dal giornalista d'assalto L.Bergman(A.PACINO) tramite la trasmissione piu'seguita negli USA della CBS "60 minuti" (che esiste davvero)Le 2ore e trenta di film sono le difficolta'nel mandare in onda l'intervista molto complicata e pericolosa con danni alla famiglia del Dott.Bergman e anche dei giornalisti che volevano trasmetterla.Qui non ce'azione,morti ecc.tutto basato su una parziale realta'.Io che faccio la recensione odio il proibizionismo ma scientificamente e' provato che la sigaretta e' pericolosa,sui nostri pacchetti la scritta "il fumo uccide" fa ridere!se e'cosi'perche'si vende? Ma entriamo in una palude dove navigano miliardi di €uro o dollari,assieme ai farmaci e al petrolio sono muri nucleari da toccare.Il giornalismo di scoop,di coraggio viene molto affrontato in questo real-film.Una volta,anni 70/80avevamo anche noi questi giornalisti d'assalto specialmente dossier sulla mafia e alcuni hanno pagato con la vita.Ora sono quasi spariti,stipendio sicuro,la politica,perche' rischiare?..non so dargli torto.Qualcosa e'cambiato si!Torno al film,in evidenza la guerra di bravura tra due mostri sacri come Crowe(10elode) e PACINO(10)ma 10 pure a C.Plummer bravissimo come intervistatore principale nei" 60 minuti".Stupenda musica di Lisa Gerard e un film da vedere sempre!Se poi il tema risulta indigesto ai piu'tutto libero.Nonostante le 7nomination il film non ha preso un oscar neanche negli USA.Fastidio?chissa'? [-]

Che strano ho letto qualche recensione su questo splendido film di Mann regista di serie A..Crowe e Pacino in stato di grazia..parlare del soggetto sul tabacco..mi sembra inutile..l'avete visto tutti no?..un FILM che un appassionato di cinema impossibile non abbia visto!..recitazione..regia..musica..montaggio..fotografia..tutte da oscar! Molto deluso dalla critica principale della vostra scheda..un bellissimo film da quattro stelle e mezza!e su questo non si transige.Sono alla 12visione e non mi stanca mai!

il giornalista forse sembra voler scrivere e fare tante
cose senza essere burattini in mano al loro
padrone, qui abbiamo viisione però di un'altra
realtà, dopo aver tentato di fare inchieste
riguardandi un argomento scottante, per quasi aver pensato
con la sua testa, è messo a
tacere bocciato e a fare mansioncine di
ridotto interesse accorgendosi che il sistema è più forte
di lui, e che deve pensare soltanto a contraddire i cittadini
poveri e a volte legali, criminale e giornalista vanno così a braccetto al bar
per leggersi le notizie del prossimo caso, per non essere
licenziato o sostituito con qualcuno più abile a fare quelle cose,
accade così che tra un ritaglio di pubblicità e l'altra,mentre
i delinquenti che avevano commesso il reato quasi si compiacciono magari
facendo pubblicità con le broschure che infilano nella
buca delle lettere, che non si vede quegli incentivi alla legalità oltre allo
spreco di risorse utili alla legalità, quasi comictà, però è
un caso della cronaca, anche per le età svarionate delle
persone coinvolte in casi del genere, per un buon film della
realtà odierna e che non deve mettere a repentaglio l'incolumità del cittadino legale. [+]

il giornalista forse sembra voler scrivere e fare tante
cose senza essere burattini in mano al loro
padrone, qui abbiamo viisione però di un'altra
realtà, dopo aver tentato di fare inchieste
riguardandi un argomento scottante, per quasi aver pensato
con la sua testa, è messo a
tacere bocciato e a fare mansioncine di
ridotto interesse accorgendosi che il sistema è più forte
di lui, e che deve pensare soltanto a contraddire i cittadini
poveri e a volte legali, criminale e giornalista vanno così a braccetto al bar
per leggersi le notizie del prossimo caso, per non essere
licenziato o sostituito con qualcuno più abile a fare quelle cose,
accade così che tra un ritaglio di pubblicità e l'altra,mentre
i delinquenti che avevano commesso il reato quasi si compiacciono magari
facendo pubblicità con le broschure che infilano nella
buca delle lettere, che non si vede quegli incentivi alla legalità oltre allo
spreco di risorse utili alla legalità, quasi comictà, però è
un caso della cronaca, anche per le età svarionate delle
persone coinvolte in casi del genere, per un buon film della
realtà odierna e che non deve mettere a repentaglio l'incolumità del cittadino legale.

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Premesso che non è indecentemente scandaloso che un film di Michael Mann abbia una recensione di sole tre righe, il film è avvincente, buon ritmo, colonna sonora profonda e siccome si tratta di Mann i fan non saranno delusi, come sempre.

cosa si vorrebbe dire di un film per il quale molte
perosne credevano aver visto il periodo d'oro... di un,
paese, tante cose, però anche in quel periodo, quello in
cui wigand conlfiggendo con quelle
persone svolgeva quel compito..., radio e cronache non
sembravano rendere al meglio per wigand,
volendosi ritagliare un futuro
rosa... e altre cose, ci si riusciva per uno,
due giorni al massimo, e che sarebbe
cmq risulato difficile o quasi impossibile, anche se però...
vediamo da allora e da qualche anno qualche
paperino fracassone avere e che aveva carta bianca
e pressione legata ai soldi non suoi, in ogni senso,
quelli estorti a persone senza accettare le altrui abilità,
e che il mondo non è loro, e di conseguenza per ciò,
le nuove regole. [+]

cosa si vorrebbe dire di un film per il quale molte
perosne credevano aver visto il periodo d'oro... di un,
paese, tante cose, però anche in quel periodo, quello in
cui wigand conlfiggendo con quelle
persone svolgeva quel compito..., radio e cronache non
sembravano rendere al meglio per wigand,
volendosi ritagliare un futuro
rosa... e altre cose, ci si riusciva per uno,
due giorni al massimo, e che sarebbe
cmq risulato difficile o quasi impossibile, anche se però...
vediamo da allora e da qualche anno qualche
paperino fracassone avere e che aveva carta bianca
e pressione legata ai soldi non suoi, in ogni senso,
quelli estorti a persone senza accettare le altrui abilità,
e che il mondo non è loro, e di conseguenza per ciò,
le nuove regole..., che ne limitino il
loro, di errabondo esistere e concepire,
scorazzando per le cronache a ritmo dubitevole,
come alcuni spot telecomunicativi, sintomatizzanti una
economia del soldo facile cui andrebbe... posto qualche
controllino con multe e risarcimento per qualsivoglia
sgarramento, ci si chiede allora come sia possibile in un
conflitto di qualsivoglia genere, come quello del film,
con stampa radio contro, la tv con qualche
pezzo invece a darne atto, per quel che qualcuno sa ottenere,
pensare e dibattere di equità e di compenso,
nonostante ciò, ci va anche bene, chi è
se qulcuno paga... se i magistrati non
danno onore e orgoglio alla legge
riposando..., se i giovani non toccano la
realtà che li aspetta..., quelle
persone s'erano messe in testa che qualcuno non valesse
niente... per loro... ovvio, wigand non sembra
accettare un mercato all'apparenza liberale, senza
regole dove sbagliando qualcuno l'ha concepito
per poi parlare al pubblico di diritti
e sindacati, chiaro? wigadd sembra dire, vada a
vedere cos'ha fatto... perchè lo sappiamo,
e se torna, torni in regola..., non
sei una cosa e l'altra..., il reporter promette
poverino poi soccombe agli ordini del
padrone... del giornale, ecco quelli che hanno vinto..., in
tale vicenda, wigand solo wigand, fantastico mitico.

(ps: replica del post commento di mercoledi scorso, 9)



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Non manca niente. Storia accattivante e occulta, cast stratosferico al massimo della forma, grande regia ma un tantino lenta e ripetitiva. Troppe pause rallentano il ritmo. Fosse stato ridotto un pò qui e un pò là, sarebbe stato perfetto. 
Assolutamente da vedere
Voto 8

ok

bello

Dall'articolo The Man Who Knew Too Much (M. Brenner per Vanity Fair). Scritto da M. Mann ed E. Roth, è un ambizioso thriller politico/giudiziario di denuncia che assume qua e là le cadenze di un film d'inseguimento/poliziesco. La sua componente critica è rivolta, forse, più alla libertà di espressione e di informazione che all'industria del tabacco. Con l'apporto delle musiche di L. Gerrard e P. Bourke, è teso dall'inizio alla fine, ma spesso appesantito e tirato troppo per le lunghe. Mann fa un uso massivo della cinepresa a spalla (o a mano) e dello slow-motion. Suggestivo e cangevole cromatismo di D. Spinotti, dal documentaristico al surreale. [+]

Dall'articolo The Man Who Knew Too Much (M. Brenner per Vanity Fair). Scritto da M. Mann ed E. Roth, è un ambizioso thriller politico/giudiziario di denuncia che assume qua e là le cadenze di un film d'inseguimento/poliziesco. La sua componente critica è rivolta, forse, più alla libertà di espressione e di informazione che all'industria del tabacco. Con l'apporto delle musiche di L. Gerrard e P. Bourke, è teso dall'inizio alla fine, ma spesso appesantito e tirato troppo per le lunghe. Mann fa un uso massivo della cinepresa a spalla (o a mano) e dello slow-motion. Suggestivo e cangevole cromatismo di D. Spinotti, dal documentaristico al surreale. Ben recitato da tutti, con R. Crowe più bravo di A. Pacino e un ottimo C. Plummer tra gli interpreti secondari. Montaggio serrato (W. Goldenberg, D. Rosenbloom e P. Rubell) che a volte stordisce, finale convulso.




 

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