francesco "cerry" cerulli
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giovedì 10 agosto 2006
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le corde mistiche della memoria
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Scosso ed emozionato...due parole per indicare quanto intense siano state le emozioni che questo film mi ha trasmesso.Il merito va al regista Tony Kaye capace di fare del bianco e nero colori che incarnino violenza e odio razziale fino alla redenzione, pagata a caro prezzo.Tutto durante i flash-back è immerso in un'atmosfera quasi irreale,intensi primi piani fatti per comunicare dolore e odio: l'odio di Derek contro le minoranze di colore e contro quell'uomo che amava sua madre, ma che era colpevole di essere ebreo...e il dolore della madre seduta fuori sugli scalini di casa come un angelo che si dispera sbattendo le ali...il dolore di un derek pentito e quello di un ragazzo di colore che uccide chi lo aveva deriso chiudendo quella spirale di violenza.
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Scosso ed emozionato...due parole per indicare quanto intense siano state le emozioni che questo film mi ha trasmesso.Il merito va al regista Tony Kaye capace di fare del bianco e nero colori che incarnino violenza e odio razziale fino alla redenzione, pagata a caro prezzo.Tutto durante i flash-back è immerso in un'atmosfera quasi irreale,intensi primi piani fatti per comunicare dolore e odio: l'odio di Derek contro le minoranze di colore e contro quell'uomo che amava sua madre, ma che era colpevole di essere ebreo...e il dolore della madre seduta fuori sugli scalini di casa come un angelo che si dispera sbattendo le ali...il dolore di un derek pentito e quello di un ragazzo di colore che uccide chi lo aveva deriso chiudendo quella spirale di violenza.La tesina l'hai finita, Denny , e l'ultimo rigo recita cosi': "le corde mistiche della memoria risuoneranno quando verranno toccate, come se a toccarle fossero i migliori angeli della nostra natura..."
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(di sonji)
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[+] 06/06/2007
(di giuly)
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tore717
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lunedì 13 agosto 2007
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la poesia,la violenza, la morte in un film commov
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La violenza scioccante di american history x. Questo film ci comunica il suo messaggio attraverso sopratutto, una violenza scioccante, carica di pietà di amore e odio. Una violenza fastidiosa, a tratti pure pesante (la scena della sodomizzazione mi ha colpito come decine di film splatter non erano mai riusciti a fare). Partendo dal neonazismo solo come un pretesto, il regista va più a fondo, indagando sull'odio e dandoci il suo parere negativo. Che può essere condiviso o no, ma rispetto il lavoro, e la poesia dietro questo grande film. Importante nel film originale , la conclusione era (significativa) con derek che si rasava dopo la morte del fratello.
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jim01
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venerdì 20 marzo 2009
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film stupendo..
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penso sia il mio fim preferito... é davvero stupendo e commovente..uno di quei film che ti rimane impresso nella memoria...ed il reista è stato davvero bravo perchè questo film è fatto in maniera totalmente apolitica...da esso noi non capiaMO da che parte sta il regista...questo non è un film sul razzismo o sull'antisemitismo, no, è un fim sull'ODIO...sull'odio che esisterà sempre nella nostra società... Riguardo al finale convengo che forse avrebbero dovuto mettere quello dell versione americana, anche se in fondo il finale con la poesia ed il tramonto lancia un messaggio di speranza...E questo era lo scopo principale del film...però almeno avrebbero potuto evitare di censurarlo...metterlo almeno nelle scene inedite del DVD.
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penso sia il mio fim preferito... é davvero stupendo e commovente..uno di quei film che ti rimane impresso nella memoria...ed il reista è stato davvero bravo perchè questo film è fatto in maniera totalmente apolitica...da esso noi non capiaMO da che parte sta il regista...questo non è un film sul razzismo o sull'antisemitismo, no, è un fim sull'ODIO...sull'odio che esisterà sempre nella nostra società... Riguardo al finale convengo che forse avrebbero dovuto mettere quello dell versione americana, anche se in fondo il finale con la poesia ed il tramonto lancia un messaggio di speranza...E questo era lo scopo principale del film...però almeno avrebbero potuto evitare di censurarlo...metterlo almeno nelle scene inedite del DVD... Convengo in oltre che ci sono scene molto forti...ad esempio l'irruzione nel supermercato mi ha fatto stare malissimo... Fantastica inoltre l'interpretazione di Edward Norton, che è stato davvero eccezionale...
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(di valle_d90)
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nello
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giovedì 13 ottobre 2005
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davvero bello
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Cosa dire di un film del genere... Non è facile girare un film su un argomento cosi' scottante senza degenerare nel retorico o nello strappalcrime. Tony Kaye c'è riuscito, soprattutto nella prima parte. I discorsi che mette in bocca al grande Edward Norton rispecchiano realmente i ridicoli luoghi comuni su cui quei quattro coglioni di neonazi costruiscono i loro discorsi e snodano la loro ideologia. Si va dalla critica alla letteratura di colore, al disprezzo per il misero sussidio che viene attribuito agli immigrati, al giustificazionismo dei milioni di abusi di potere della polizia statunitense. Norton è uno skinhead convinto e credibile. Forse l'unica lacuna del film sta nel mostrare una conversione troppo rapida e decisa per risultare vera.
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Cosa dire di un film del genere... Non è facile girare un film su un argomento cosi' scottante senza degenerare nel retorico o nello strappalcrime. Tony Kaye c'è riuscito, soprattutto nella prima parte. I discorsi che mette in bocca al grande Edward Norton rispecchiano realmente i ridicoli luoghi comuni su cui quei quattro coglioni di neonazi costruiscono i loro discorsi e snodano la loro ideologia. Si va dalla critica alla letteratura di colore, al disprezzo per il misero sussidio che viene attribuito agli immigrati, al giustificazionismo dei milioni di abusi di potere della polizia statunitense. Norton è uno skinhead convinto e credibile. Forse l'unica lacuna del film sta nel mostrare una conversione troppo rapida e decisa per risultare vera. Quelli che abbracciano idee nazistoidi del genere non cambiano idea tanto facilmente, perchè la loro, più che un'ideologia, è un coacervo di stupidi pregiudizi. Einstein disse che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, e credo proprio che dicesse il vero. Va dato atto comunque al regista di aver portato sotto i riflettori un problema vecchio quanto l'uomo, e di averlo trattato con raziocinio, aciuttezza e lucidità, cose che mancano quasi sempre a coloro che hanno cercato film di condanna al razzismo.
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(di jimmycorgan)
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ultimoboyscout
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martedì 8 febbraio 2011
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bellissimo!!!!!
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Ha un merito solo: quello di colpire, e colpire forte senza pensarci due volte! E a distanza di anni questo film non te lo scordi mai, sia che sia piaciuto o meno. Accecante/shockante per crudeltà, violenza, follia, crudezza ma tutto è portato all'estremo, ma tutto ciò amplificato all'ennesima potenza serve anche e soprattutto a pensare. Norton fantastico!
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dado1987
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martedì 1 febbraio 2011
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sempre fantastico
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Un film bellissimo con due talentuosissimi attori, E. Norton(Derek) e E. Furlong(Danny). E' la storia di due fratelli; il maggiore è uno skinhead convinto, arrestato per eccesso di legittima difesa, che ha appena finito di scontare la pena di tre anni, l'altro è cresciuto nell'ombra e decide di seguire le orme del fratello, idealizzando il nazzismo ed i suoi falsi profeti, ma le cose iniziano a cambiare quando Derek esce dal carcere e cerca di fare capire a Danny cosa gli ha fatto cambiare idea su tutto quello in cui credevano. American History X è veramente stupendo, il migliore del genere, con una regia da maestro, soprattutto le scene in bianco e nero, i dialoghi sono pieni di significato, delineano bene il pensiero dei personaggi, in particolare la metamorfosi di Derek.
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Un film bellissimo con due talentuosissimi attori, E. Norton(Derek) e E. Furlong(Danny). E' la storia di due fratelli; il maggiore è uno skinhead convinto, arrestato per eccesso di legittima difesa, che ha appena finito di scontare la pena di tre anni, l'altro è cresciuto nell'ombra e decide di seguire le orme del fratello, idealizzando il nazzismo ed i suoi falsi profeti, ma le cose iniziano a cambiare quando Derek esce dal carcere e cerca di fare capire a Danny cosa gli ha fatto cambiare idea su tutto quello in cui credevano. American History X è veramente stupendo, il migliore del genere, con una regia da maestro, soprattutto le scene in bianco e nero, i dialoghi sono pieni di significato, delineano bene il pensiero dei personaggi, in particolare la metamorfosi di Derek. Il finale è tragico e lascia u po' di dubbi.
Consigliato a chiunque.
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filippo catani
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venerdì 26 ottobre 2012
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l'odio è una palla al piede
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Un giovane neonazista uccide tre ragazzi di colore che stavano cercando di rubargli la macchina. Uscito di prigione dopo tre anni, il ragazzo è profondamente cambiato e decide di rompere i ponti con il suo passato e dedicarsi anima e corpo alla sua famiglia. Il problema è che il giovane e confuso fratello sta cercando di ripercorrere le sue stesse orme.
Un film ben diretto e interpretato che riflette con lucida spietatezza sul dramma dell'odio specialmente quando prende una connotazione razziale. Ecco allora che un giovane ragazzo, sconvolto dall'uccisione del padre pompiere da parte di un ragazzo di colore, diviene preda facile di un terribile manipolatore che si cela dietro i ragazzi che indottrina per non dover rispondere delle sue azioni.
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Un giovane neonazista uccide tre ragazzi di colore che stavano cercando di rubargli la macchina. Uscito di prigione dopo tre anni, il ragazzo è profondamente cambiato e decide di rompere i ponti con il suo passato e dedicarsi anima e corpo alla sua famiglia. Il problema è che il giovane e confuso fratello sta cercando di ripercorrere le sue stesse orme.
Un film ben diretto e interpretato che riflette con lucida spietatezza sul dramma dell'odio specialmente quando prende una connotazione razziale. Ecco allora che un giovane ragazzo, sconvolto dall'uccisione del padre pompiere da parte di un ragazzo di colore, diviene preda facile di un terribile manipolatore che si cela dietro i ragazzi che indottrina per non dover rispondere delle sue azioni. Ed ecco apparire tutto il campionario del mondo neonazi: svastica tatuata al centro del cuore, croci celtiche, bandiere naziste in camera e ritratti di Hitler ovunque. Ed ecco allora che, nonostante gli intenti del fratello maggiore e del suo preside di liceo, a pagare il prezzo maggiore di questa spirale di violenza sarà proprio il fratello minore che, incaricato di scrivere una tesina sul fratello dal nome American History X, cercaherà di riflettere sulla propria situazione. Oltre alla splendida interpretazione di Edward Norton il film raggiunge il massimo della potenza in due sequenze; la prima quando Norton si offre fieramente agli agenti che lo arrestano sfoggiando la svastica che sembra quasi esplodere dal suo petto e la seconda è quando lo stesso Norton, guardandosi allo specchio dopo una doccia, si mette una mano sul cuore cercando di nascondere quella svastica che è stata la causa del suo continuo odio verso tutto e tutti.
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tony montana
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domenica 17 ottobre 2010
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fulminante, sconvolgente, magnifico
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L’opera prima di Tony Kaye, regista proveniente dagli spot pubblicitari, è un film insanguinato e sanguinario. A guardare il prodotto finito non si direbbe, ma sono molte le traversie che hanno caratterizzato la realizzazione di American History X. Irritato dallo scarso feeling con gli executive della New Line e – pare – dai rimaneggiamenti in sede di montaggio operati dal protagonista Edward Norton, il regista Tony Kaye – all’esordio nel lungometraggio a soggetto – minacciò di comparire nei credit con un nome fittizio, possibilità però negatagli dalla produzione. Per tutta risposta, Kaye intentò una causa plurimilionaria nei confronti della New Line.
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L’opera prima di Tony Kaye, regista proveniente dagli spot pubblicitari, è un film insanguinato e sanguinario. A guardare il prodotto finito non si direbbe, ma sono molte le traversie che hanno caratterizzato la realizzazione di American History X. Irritato dallo scarso feeling con gli executive della New Line e – pare – dai rimaneggiamenti in sede di montaggio operati dal protagonista Edward Norton, il regista Tony Kaye – all’esordio nel lungometraggio a soggetto – minacciò di comparire nei credit con un nome fittizio, possibilità però negatagli dalla produzione. Per tutta risposta, Kaye intentò una causa plurimilionaria nei confronti della New Line. E’ facile intuire come simili dissidi avrebbero potuto inficiare pesantemente il risultato finale, eppure l’esito di questa tumultuosa gestazione è un film sorprendentemente potente ed efficace, capace di scolpire autentiche perle di cinema lungo tutta la sua durata, sfiorando il capolavoro. La scena dell’omicidio, quella della partita di basket, il litigio a tavola, il dialogo fra Derek e il professor Sweeney in prigione… American History X si connota attraverso una lunga serie di momenti assolutamente memorabili. Immagini e parole che si insinuano a forza nella mente e nello stomaco dello spettatore, note auliche a scandire i numerosi picchi di uno spartito che raggiunge ripetutamente livelli d’eccellenza e non conosce cadute di tono. Se la regia di Kaye è invadente ed enfatica al punto giusto, la sceneggiatura di David McKenna è disseminata di bei dialoghi, sia a livello di contenuti che di forma, e traccia in modo credibile il percorso umano che porta un tranquillo ragazzo di Los Angeles a trasformarsi in un feroce guerriero nazista, salvo poi vederlo andare incontro a una dolorosa redenzione. Il montaggio supporta efficacemente lo script e la narrazione stessa, decostruendo la linea temporale dei fatti antecedenti l’uscita di prigione di Derek (tutte le sequenze in bianco e nero); una scelta che permette di cogliere da una prospettiva migliore la drastica evoluzione ideologica e comportamentale del protagonista. Il film, però, non poggia solo ed esclusivamente sulle spalle del personaggio principale, che per quanto perfettamente riuscito non sarebbe stato sufficiente a garantire il giusto respiro all’opera. Se la pellicola assurge a questi livelli, infatti, lo si deve anche all’attenzione con cui sono stati curati i numerosi personaggi di supporto, a cominciare da Danny, rendendoli parte attiva e sostanziale del racconto. Certo, senza la clamorosa interpretazione di Norton – straordinario nel catalizzare l’attenzione dello spettatore anche solo muovendo un paio di muscoli facciali – ( candidato all’Oscar ), probabilmente non saremmo qui a parlare dello stesso film. Ma è doveroso sottolineare come American History X sappia fare leva sul bilanciamento dei vari elementi filmici in gioco, all’interno di una struttura che permette così ai momenti topici di vedere triplicata la propria capacità d’impatto e che, passo dopo passo, è davvero in grado di dimostrarci che «l’odio è una palla al piede». Film che fa riflettere ma sicuramente non per stomaci o cuori deboli.
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cenox
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martedì 5 luglio 2011
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ermeneutica del razzismo
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I pregiudizi. Il razzismo. Chi non conosce queste due parole? Tutti, certamente. Ma siamo veramente sicuri di sapere cosa significhino veramente? Guardando questo film se ne ha sicuramente un'idea più chiara e ci fa pensare sul serio scena dopo scena, violenza dopo violenza, cosa possa voler dire avere una convinzione radicata nel proprio animo. L'interpretazione di Norton (una delle sue migliori in assoluto!) è da Oscar, glielo si potrebbe dare solo per la convinzione che trasmette nei suoi occhi nella scena del suo arresto. E' un film drammatico ma che tutti dovrebbero vedere perchè insegna molto di più questo film che mille parole spese la maggior parte delle volte a vuoto.
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I pregiudizi. Il razzismo. Chi non conosce queste due parole? Tutti, certamente. Ma siamo veramente sicuri di sapere cosa significhino veramente? Guardando questo film se ne ha sicuramente un'idea più chiara e ci fa pensare sul serio scena dopo scena, violenza dopo violenza, cosa possa voler dire avere una convinzione radicata nel proprio animo. L'interpretazione di Norton (una delle sue migliori in assoluto!) è da Oscar, glielo si potrebbe dare solo per la convinzione che trasmette nei suoi occhi nella scena del suo arresto. E' un film drammatico ma che tutti dovrebbero vedere perchè insegna molto di più questo film che mille parole spese la maggior parte delle volte a vuoto. La crudità di certe parti del film è un particolare voluto appositamente dal regista per impressionare lo spettatore di fronte alla barbarie di certe azioni compiute dai protagonisti nello schermo. Il difficile rapporto di Derek (Norton) con la propria famiglia, dopo la perdita della figura paterna, si ripercuote sulle scelte di vita del suo fratello minore, che circondato dall'odio per il diverso sarà decisamente indirizzato a seguire le orme del fratello maggiore. Ma quando Derek esce di prigione dopo aver scontato la pena per omicidio volontario di un ladruncolo di colore sembra cambiato radicalmente. Riuscirà ad abituarsi che più non gli appartiene?
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bella earl!
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giovedì 24 marzo 2011
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la poesia della violenza.
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Questo film è arte pura. La storia è indimenticabile e i personaggi che la popolano ancor di più. E' stato uno dei pochi film che mi hanno commosso veramente moltissimo. Edward Norton ci fa, con Derek il suo personaggio, sentire la realtà di tutti i giorni. La violenza che popola le strade. Fa vedere come la galera possa riabilitare il nome di un uomo che s'è perso. E attraverso queste cose racconta la piccola, insignificante sotto alcuni punti di vista, storia di un comune americano che ha deciso di credere nei principi del nazismo. Questa è la storia più bella che avrete la possibilità di vedere. Per ora, per lo meno.
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