American History X

Nelle mie altre recensioni ho cercato di dare un giudizio che fosse il più obiettivo possibile. Questo mi risulta più difficile nel caso di American History X, un film che per tanti aspetti non posso non valutare a pieni voti per diverse componenti soggettive. Mi piace il tema, che può risultare cinematograficamente banale ma che personalmente trovo sempre valido e attuale, purtroppo. Mi piace il protagonista, Edward Norton, uno dei miei attori preferiti, in un'altra sua meravigliosa interpretazione. Nonostante ciò, riconosco che al suo interno vi siano delle scene da includere nelle cosiddette "americanate", scene che più o meno fanno comprendere ciò che accadrà, dialoghi che fanno presagire qualcosa; tuttavia riesco a sorvolare su questi aspetti facilmente. Trovo questo film veramente utile per ragionare sula futilità di certi ideali. Il razzismo verso i neri, il razzismo verso chi non è bianco da parte di un esponente nazista è il tema principale. Questo ideale, che, come tanti altri nella realtà, porta il protagonista persino a commettere un omicidio, sarà improvvisamente messo in discussione proprio quando dovrà scontare la propria pena, comprendendo come spesso dietro alcuni principi alla fine ci sia la mera convenienza, siano totalmente vuoti, sterili di qualsiasi pensiero e alla fine ciò che occorre chiedersi è se "tutto quello che hai fatto ti ha reso la vita migliore". Come si evince dal film, il problema non è mai L'episodio singolarmente (La morte del padre ad esempio), ma spesso è quello che quotidianamente e comunemente si dice, quello che le famiglie trasmettono con i loro pensieri, quello che si sente in TV o si legge nei giornali, tutte queste cose sono la vera causa scatenante del nostro odio. Il singolo episodio sarà soltanto l'impulso per dar moto a quel meccanismo di odio reciproco, che può generare in violenza e non più in semplici discussioni in famiglia o letture saltuarie. L'odio è solo una palla al piede e la vita è troppo breve per passarla odiando il prossimo.