maxs.
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giovedì 4 gennaio 2024
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un film dei buoni sentimenti
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Un film piacevole, con una bella trama, ma nulla a che vedere con i film migliori con Kostner. Dimenticabile.
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giomo891
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martedì 20 settembre 2022
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costner non sopporta chi tocca i bambini giomo891
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Se c'è un modo per creare un originale rapporto intergenerazionale, per sconfiggere pregiudizi etici di una certa parte della società americana, dell'epoca Kennediana, Eastwood, con questo film l'ha centrato in pieno. Gli eroi stavolta non sono gli Sceriffi o, meglio, i Texas Ranger (come quello qui impersonato da Clint stesso), duri e senza scrupoli; ma uno sfortunato quanto intelligente evaso, interpretato in maniera superba, da Costner. Con Un mondo perfetto, Eastwood riprende in mano uno ad uno i grandi temi etici e narrativi che più paiono essergli a cuore e li inserisce in una piccola storia tanto avventurosa quanto struggente.
All'interno della vastità dei territori texani, c'è abbastanza spazio per un racconto di evasione, di epica paesaggistica, di caccia all'uomo, di violenza e di redenzione, e al contempo per nessuno di questi; ma Eastwood ci regala ben altro che un'avventurosa e strana (in quanto coinvolge un bambino, anch'egli, per certi versi, privato della libertà) evasione da qualche carcere, bensì un' impossibile ricerca di una "perfetta" libertà, che non è attuabile neppure nei sogni e nei desideri di un bambino innocente, al pari di quelli di un adulto (Costner), forse un po' meno (ma non molto di più di tanti "impuniti") innocente.
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Se c'è un modo per creare un originale rapporto intergenerazionale, per sconfiggere pregiudizi etici di una certa parte della società americana, dell'epoca Kennediana, Eastwood, con questo film l'ha centrato in pieno. Gli eroi stavolta non sono gli Sceriffi o, meglio, i Texas Ranger (come quello qui impersonato da Clint stesso), duri e senza scrupoli; ma uno sfortunato quanto intelligente evaso, interpretato in maniera superba, da Costner. Con Un mondo perfetto, Eastwood riprende in mano uno ad uno i grandi temi etici e narrativi che più paiono essergli a cuore e li inserisce in una piccola storia tanto avventurosa quanto struggente.
All'interno della vastità dei territori texani, c'è abbastanza spazio per un racconto di evasione, di epica paesaggistica, di caccia all'uomo, di violenza e di redenzione, e al contempo per nessuno di questi; ma Eastwood ci regala ben altro che un'avventurosa e strana (in quanto coinvolge un bambino, anch'egli, per certi versi, privato della libertà) evasione da qualche carcere, bensì un' impossibile ricerca di una "perfetta" libertà, che non è attuabile neppure nei sogni e nei desideri di un bambino innocente, al pari di quelli di un adulto (Costner), forse un po' meno (ma non molto di più di tanti "impuniti") innocente.
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elgatoloco
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lunedì 4 marzo 2019
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inutile dire della grandezza di eastwood?
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Non sarà mai abbastanza, dire della grandezza di Clint Eastwood, segnatamente come regista-autore. Da questa sceneggiatura di John Lee Hancock, nel 1993 trae"A Perfect World"dove, tra denuncia della dabbenaggine umana(l'evaso sciocco e banale, cui fa da contraltare certamente l'altro evaso, talora"reattivo"ma mai scioccamente "cattivo", emblematizzato da Kevin Costner, il negro ospirale quando-e solo quando, in realtà- tratta male il nipotino, picchiandolo senza scopo, ma in modo ancora più eclatante il cecchino della conclusione del film), evenemenzialità prossima(il film è ambientato nell'ottobre del 1963, quando mancano solo due settimnane alla visita di J.
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Non sarà mai abbastanza, dire della grandezza di Clint Eastwood, segnatamente come regista-autore. Da questa sceneggiatura di John Lee Hancock, nel 1993 trae"A Perfect World"dove, tra denuncia della dabbenaggine umana(l'evaso sciocco e banale, cui fa da contraltare certamente l'altro evaso, talora"reattivo"ma mai scioccamente "cattivo", emblematizzato da Kevin Costner, il negro ospirale quando-e solo quando, in realtà- tratta male il nipotino, picchiandolo senza scopo, ma in modo ancora più eclatante il cecchino della conclusione del film), evenemenzialità prossima(il film è ambientato nell'ottobre del 1963, quando mancano solo due settimnane alla visita di J.F.Kennedy, allora presidente a Dallas, dunque all'assassino ancora"Inspiegato"del presidente.cult), contrasto tra bellezza della natura e grettezza umana, in varie manifestazioni dell'essere umano. Tutto questo è reso con stile rigoroso, senza inutili movimenti di macchina(a Clint non piacciono inutili voli pindarici sul piano tecnico, il che non significa che i tempi dei suoi film siano"callimachei", peraltro), con quella definizione tematica e di finalità che Eastwood ha sempre avuto come autore, ma in genere anche come attore, Qui si riserva un ruolo non dominante, dato che è Costner, qui, il protagonista assoluto, ma anche il bambino che è costretto a rapire(Philip"Buzz"Perry, nel film), ma significativo, da sceriffo locale in forte contrasto con l'FBI come anche con le mire elettorali del governatore del Texas, che per l'indagine impone, vista anche la coincidenza della visita presidenziale, un camion iper-attrezzato(ovviamente per l'epoca...)che ovviamente Red Garnett, alias Clint detesta... Anche Laura Dern, nel ruolo di una consulente psicologica, si afferma come interprete sensibile e convicente, non solo in quanto"figlia d'arte". El Gato
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ennio
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martedì 23 ottobre 2018
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un clint eastwood tra banalità e incoerenza
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Quando uscì "un mondo perfetto" me lo sono perso, e non ho fatto un cattivo affare. Questo film è il festival dell'inverosimiglianza al cubo, sparpagliata su tanti luoghi comuni. Evasi che evadono per poi dar subito fuori di testa (ma che sei evaso a fare??), rapimenti di bambini assolutamente improbabili, bambini rapiti che invece di piangere "voglio la mamma" come qualsiasi normale bambino, fanno subito amicizia col rapitore. Rapitore che si cerca di dipingere come il "delinquente di buon cuore" ma in realtà è uno psicopatico con turbe ataviche e che vorrebbe massacrare una pacifica famigliola, solo perchè il tato ha dato due scappellotti al nipotino e il rapitore è rimato tanto traumatizzato perchè gli ha ricordato i maltrattamenti del suo papà.
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Quando uscì "un mondo perfetto" me lo sono perso, e non ho fatto un cattivo affare. Questo film è il festival dell'inverosimiglianza al cubo, sparpagliata su tanti luoghi comuni. Evasi che evadono per poi dar subito fuori di testa (ma che sei evaso a fare??), rapimenti di bambini assolutamente improbabili, bambini rapiti che invece di piangere "voglio la mamma" come qualsiasi normale bambino, fanno subito amicizia col rapitore. Rapitore che si cerca di dipingere come il "delinquente di buon cuore" ma in realtà è uno psicopatico con turbe ataviche e che vorrebbe massacrare una pacifica famigliola, solo perchè il tato ha dato due scappellotti al nipotino e il rapitore è rimato tanto traumatizzato perchè gli ha ricordato i maltrattamenti del suo papà.
Aggiungiamoci i soliti poliziotti stupidi che si fanno allegramente buggerare dall'evaso, l'unica donna del gruppo che ovviamente intuisce come stanno le cose grazie al suo istinto, e per finire un finale prevedibilissimo, banale e strappalacrime.
Le uniche note positive del film sono il bambino, e i paesaggi soleggiati e un pò selvaggi del Texas. Il tutto sprecato dal peggior Clint regista che io ricordi.
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iaoquinti
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domenica 8 aprile 2018
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un film imperfetto
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La trama non era male, peccato per il finale troppo scontato e banale.
Consiglio di spegnere il televisore 10 minuti prima che il film finisca.
Non mi aspettavo un epilogo così idiota da parte di eastwood.
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supersantos
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giovedì 10 agosto 2017
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il bambino e il criminale
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Nonostante il trascorrere del tempo, questo rimane uno dei migliori film di Eastwood.
Forse potrebbe sembrare non molto credibile,sicuramente i poliziotti di turno fanno la figura dei polli,ma complessivamente si rimane incantati dal rapporto che va a crearsi tra il rapitore ed il bambino,da una regia accurata,dall'assenza di tempi morti e da un rapimento che diventa un emozionante viaggio in strada.
L'inizio non è sfavillante, ma con il passare dei minuti, di fatto, potrestre ritrovarvi a versare ben più di una lacrima.
Merito del nostro Clint,che quando decide di colpire allo stomaco,raramente manca il colpo.
Un plauso anche alle interpretazioni del bambino e di Costner che non pensavo potesse sostenere la parte del "cattivo"anche se in fondo,tanto cattivo non è.
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Nonostante il trascorrere del tempo, questo rimane uno dei migliori film di Eastwood.
Forse potrebbe sembrare non molto credibile,sicuramente i poliziotti di turno fanno la figura dei polli,ma complessivamente si rimane incantati dal rapporto che va a crearsi tra il rapitore ed il bambino,da una regia accurata,dall'assenza di tempi morti e da un rapimento che diventa un emozionante viaggio in strada.
L'inizio non è sfavillante, ma con il passare dei minuti, di fatto, potrestre ritrovarvi a versare ben più di una lacrima.
Merito del nostro Clint,che quando decide di colpire allo stomaco,raramente manca il colpo.
Un plauso anche alle interpretazioni del bambino e di Costner che non pensavo potesse sostenere la parte del "cattivo"anche se in fondo,tanto cattivo non è.
Senza effetti speciali o ambientazioni dal budget stellare,questo è il tipico film che viaggia sulle onde della emozioni e che rimane nel cuore di chi ,almeno una volta,vi ha posato sopra lo sguardo.
Consigliabilissimo anche alle nuove generazioni.
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aristoteles
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domenica 27 dicembre 2015
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un film quasi perfetto.
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Eastwood è sinonimo di qualità sia come regista che come attore,anche in questa occasione è impossibile non sottolinearlo.
La storia della fuga con bambino non sarebbe originale se non nel modo in cui ci viene raccontata.
Il temibile Butch ed il piccolo Phillip infatti danno vita ad un rapporto di complicità che ,con il passare dei minuti,diventa davvero emozionante e particolare.
Ognuno compensa le carenze comportamentali dell'altro ed alla fine un rapimento sembra a tratti diventare un viaggio di piacere.
Struggente il finale.
Non fosse per alcuni passaggi eccessivamente melensi avrei messo 5 stellozze.
Altamente consigliabile,bravissimi i protagonisti.
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Eastwood è sinonimo di qualità sia come regista che come attore,anche in questa occasione è impossibile non sottolinearlo.
La storia della fuga con bambino non sarebbe originale se non nel modo in cui ci viene raccontata.
Il temibile Butch ed il piccolo Phillip infatti danno vita ad un rapporto di complicità che ,con il passare dei minuti,diventa davvero emozionante e particolare.
Ognuno compensa le carenze comportamentali dell'altro ed alla fine un rapimento sembra a tratti diventare un viaggio di piacere.
Struggente il finale.
Non fosse per alcuni passaggi eccessivamente melensi avrei messo 5 stellozze.
Altamente consigliabile,bravissimi i protagonisti.
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vanessa zarastro
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mercoledì 22 luglio 2015
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i cattivi e i bambini
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In questo film si ritrovano tanti elementi che Eastwood svilupperà nei suoi lavori più maturi.
Gli individui descritti da Clint non rientrano mai, o quasi mai, nella categoria del cattivo (ma neanche in quella del buono); sembra che lui voglia proprio trasmetterci l’impossibilità a giudicarli. Così in “Grand Torino” il vecchio Walt Kovalski, scorbutico reduce della guerra in Corea, si fa intenerire dal piccolo vicino asiatico, e così in “Million Dollar Baby” Eastwood mostra come l’eutanasia possa essere considerata una sorta di atto d’amore.
“Un mondo perfetto“ è un film del 1993 retrodatato di trent’anni all’epoca della campagna elettorale per il governatorato del Texas pochi mesi prima della famigerata “parata di Dallas“ dove venne ucciso John F. Kennedy. Il killer Butch - evaso con un compagno dal carcere – in qualche modo salva la famiglia di Phillip ma è costretto a portare con sè il bambino con il quale nasce una storia di amicizia. Butch (Kevin Costner) è un amante dei bambini e vedere trattare male un piccolo lo fa montare su tutte le furie e diventare violento; è anche un’idealista, un sognatore e vuole fuggire in Alaska come per rigenerarsi e cominciare una nuova vita. Di fronte alla famiglia di neri quando il padre dà un forte schiaffo al figlio, Butch ha una reazione esagerata: alla fine Phillip non sa decidere se è più violento il padre o lo stesso Butch.
La storia in mano a Clint presenta anche dei classici clichés del cinema americano: i cecchini dei Texas rangers, il poliziotto buono e quello cattivo, l’esperta criminologa che battibecca con il detective (lo stesso Clint Eastwood) e così via.
Il tema dell’infanzia innocente violata è molto spesso presente nei films di Clint Eastwood: in “Mystic River” la profanazione dell’innocenza infantile di uno dei tre protagonisti lo condizionerà negativamente per tutta la vita.
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sabato 24 gennaio 2015
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surreale
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" In un mondo perfetto cose come queste non succederebbero neanchè"
Secondo la mia visione, Eastwood racconta questo film sull'onda del surreale,
dall'evasione, alla fuga e proseguendo con l'inseguimento.
Particolarmente bello è il rapporto padre- figlio che si instaura tra fuggitivo e ostaggio.
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venerdì 23 gennaio 2015
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philip- il "fantasmino" amico
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Una caccia all'uomo abbastanza leggera e a tratti surreale.
Degna di nota è il rapporto confidenziale e di complicità che si crea tra i due protagonisti.
"In un mondo perfetto cose come queste non succederebbero neanche"
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