Ginger e Fred |
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Un film di Federico Fellini.
Con Marcello Mastroianni, Giulietta Masina, Franco Fabrizi, Frederick Ledenburg, Martin Maria Blau.
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Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 92 min.
- Italia 1985.
MYMONETRO
Ginger e Fred
valutazione media:
3,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'incomprensibile soggetto della vitadi Paolo 67Feedback: 9827 | altri commenti e recensioni di Paolo 67 |
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lunedì 12 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per la prima volta Fellini immette il tema autobiografico della vecchiaia nello sgomento di vedere un mondo degenerato in una visione infernale, nella nostalgia di uno spettacolo che non c'è più, ma anche nello sforzo di tenere gli occhi aperti sulla realtà cogliendo le occasioni che si pongono in una stoica accettazione dell'esistenza così com'è, coi suoi dolori e misteri. L'addio finale alla stazione conferma che la storia di Ginger e Fred appartiene al passato, anch'esso volgare ma più sognante e ingenuo rispetto a quello attuale. Espressione di questa nuova volgarità è la televisione, in particolare quella privata, coi suoi programmi continuamente interrotti dalla pubblicità: Fellini aveva colto profeticamente il cambiamento che stava avvenendo in quegli anni, quella civiltà televisiva piena di falsi (rappresentata nel film dalla trovata dei sosia) che corrispondeva puntualmente a uno sfascio sociale, sottolineato da Fellini con riprese anche dal vero di una Roma piena di sacchi di immondizia fumiganti e tipi che sembravano venuti da un altro mondo (visioni dantesche che vengono da lontano nell'opera felliniana, in particolare da "Toby Dammit" e "Roma"). Come ogni film di Fellini, "Ginger e Fred" è godibile momento per momento, trasfigurando la realtà anche più inquietante in variopinta e sovente incantata rappresentazione. La poesia di questo film è che la descrizione degli squallori di una realtà grottesca non disturba la delicatezza, il pudore, i toni smorzati, la dignità della storia tra i due protagonisti, in un film in cui confluiscono i due tipi psicologici fondamentali dei personaggi felliniani, sempre rappresentati rispettivamente da Giulietta e Marcello: da una parte l'innocenza, l'entusiasmo infantile, la fede, l'ottimismo, il perbenismo e il pragmatico buon senso, dall'altra l'irresponsabilità di inventarsi anche con le bugie la vita per sfuggire alla tragedia e alla cesura del sogno (che Fellini rappresenta nella sua opera nell'agghiacciante personaggio dell'intellettuale ne "La dolce vita"), in quella sintesi che è Fellini.
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