Agente 007 - La spia che mi amava |
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Un film di Lewis Gilbert.
Con Roger Moore, Barbara Bach, Curd Jürgens, Richard Kiel.
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Titolo originale The Spy Who Loved Me.
Spionaggio,
durata 123 min.
- Gran Bretagna 1977.
MYMONETRO
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Il migliore dei Bond con Moore
di Paolo 67Feedback: |
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sabato 19 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo Bond prodotto dal solo Broccoli dopo la separazione da Saltzman vede il ritorno dopo 10 anni di Lewis Gilbert alla regia con il suo approccio garbatamente autoparodistico (nel film si citano tutti i Bond precedenti e altri classici del cinema) ma anche con capacità sia realistiche che visionarie (come si vede nelle riprese dell'antico Egitto, dove ha modo di dimostrare la sua bravura anche l'operatore Claude Renoir, nipote del pittore autore di alcune sbalorditive soluzioni di illuminazione durante lo spettacolo son et lumière). Stupende location (tra cui la meravigliosa Costa Smeralda col celebre albergo Cala Di Volpe) e sontuose scenografie di un Ken Adam a briglia sciolta, come la residenza sottomarina del cattivo con finti Botticelli e Mantegna alle pareti e il set acquatico più grande del mondo -a cui pare abbia collaborato segretamente per l'illuminazione Kubrick, la cui figlia Katharine era nel reparto artistico del film- che gli valse una candidatura all'Oscar. Altre due le ebbe Marvin Hamlish, per la colonna sonora (ispirata da Mozart ai Bee Gees) e la canzone ("Nobody does is better"). Molto azzeccate le presenze femminili, fini, eleganti e con un tocco di mistero, tra cui Barbara Bach, bellissima e affascinante, che interpreta con grande classe una specie di Bond al femminile mentre Curd Jurgens è a suo agio nel ruolo del cattivo. Christopher Wood, che coadiuva il solito Richard Maibaum, maestro nel ridurre un libro al film (anche se Broccoli aveva per questo i diritti solo del titolo) scrive un Bond su misura per Moore, qui al suo meglio, di apparente maggiore bonarietà (anche se resta il tipo che uccide le persone commentando con battute a effetto). In uno spettacolo molto vario e per tutti, col tono spesso di una commedia sentimentale ironica, qualcosa di crudele serpeggia però contribuendo a rendere questo un unico anche nella filmografia bondiana di Gilbert, anche se alla fine tutto si riduce ad uno scherzo, come sottolineano il personaggio di Squalo -che infatti piacque molto ai bambini e ritornò nel successivo film- e l'ultima scena: un sorriso intellettuale, per un film colto, forse il più intelligente -per alcuni il migliore- della serie.
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