lorenzomnt
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martedì 7 giugno 2011
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il più realistico della serie
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Un film che ha fatto epoca e che,rispetto ai successivi è più realistico.
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roby1965
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domenica 24 aprile 2011
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il miglior film sul pugilato
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il miglior film sportivo assieme a million dollar baby per dramma e maestria nella regia del film , come situazioni e realtà di combattimenti sono i migliori 2 film di questo genere .
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bella earl!
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mercoledì 20 aprile 2011
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per sua fortuna ha fatto anche rambo.
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Non so come si possa apprezzare questo film. Mediocre, banale ricco di... Beh ricco di nulla di interessante. Nessuno spunto, niente di niente. In assoluto uno dei film che mi sono piaciuti di meno.
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(di roby1965)
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themichtemp
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mercoledì 9 febbraio 2011
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un buon film
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the man of steel
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martedì 12 ottobre 2010
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la roccia si spezza...
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Un prodotto appena corretto estremamente sopravvalutato, un piccolo affresco del buonismo della classe media borghese americana che si redime con lo sport dalla vecchia vita pseudo-malavitosa derivante (ovviamente) dalle proprie sporche origini, una pellicola che ha come grande protagonista l'America e il sogno americano di gloria in quei tempi, tutto sommato la celebrazione di ideali retorico-sportivi spruzzati di velato patriottismo e amore. La figura di Rocky appare come un buzzurro italo-americano che fa il duro e ci prova con un cesso, fa boxe per hobby e per guadagnare qualcosa, dopo vari ripensamenti si rende conto che può essere lo strumento per la (finta) gloria. Pessime le scene di boxe, Rocky non fa altro che prendere pugni in faccia all'inizio e alla fine.
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Un prodotto appena corretto estremamente sopravvalutato, un piccolo affresco del buonismo della classe media borghese americana che si redime con lo sport dalla vecchia vita pseudo-malavitosa derivante (ovviamente) dalle proprie sporche origini, una pellicola che ha come grande protagonista l'America e il sogno americano di gloria in quei tempi, tutto sommato la celebrazione di ideali retorico-sportivi spruzzati di velato patriottismo e amore. La figura di Rocky appare come un buzzurro italo-americano che fa il duro e ci prova con un cesso, fa boxe per hobby e per guadagnare qualcosa, dopo vari ripensamenti si rende conto che può essere lo strumento per la (finta) gloria. Pessime le scene di boxe, Rocky non fa altro che prendere pugni in faccia all'inizio e alla fine. Uniche scene degne di nota: l'allenamento e il lungo dialogo tra Rocky e il suo allenatore che ricorda vagamente lo sfogo di Rambo alla fine di First Blood (10 volte meglio di questo), nel complesso Stallone non male ma forse ha fatto di meglio. Finale menefreghista ma astutamente realistico e aperto al più (o meno) roseo amore: dopo essersi ridotto la faccia come i quarti di bue che prendeva a cazzotti urla ADRIANA ADRIANA come un bambino che vuole le caramelle. Se non avesse fatto tutto il successo che ha fatto e senza 5 sequel sulle spalle sarebbe considerato un filmetto da 4 soldi, ma d'altronde è il film colonna portante della carriera di Stallone e si sa che a lui piace esagerare. Scandaloso numero di Oscar che hanno SCANDALOSAMENTE lasciato i resti a Quinto Potere e senza nulla o quasi a Taxi Driver. Come dicevo, incredibilmente sopravvalutato.
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nicolòmatta
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lunedì 26 aprile 2010
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rocky
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Se è vero che il sogno americano è la speranza del popolo statunitense, Rocky Balboa ne incarna al massimo gli ideali. Italoamericano squattrinato, fa il pugile dilettante guadagnando quattro soldi e arrotonda spezzando pollici per un usuraio che ne disprezza la bontà d'animo. La vita è dura per Rocky, che non riesce a dare una svolta nè tantomeno a conquistare l'amata Adriana, sorella dell'amico Paulie e commessa in un negozio di animali. Ma l'America è la terra delle opportunità e il fato ha un'occasione in serbo per il ragazzo tutto muscoli e cuore, un attimo da cogliere con spirito oraziano: un incontro con il campione dei pesi massimi Apollo Creed per celebrare il 200° anniversario degli Stati Uniti, in palio una borsa di 250mila dollari.
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Se è vero che il sogno americano è la speranza del popolo statunitense, Rocky Balboa ne incarna al massimo gli ideali. Italoamericano squattrinato, fa il pugile dilettante guadagnando quattro soldi e arrotonda spezzando pollici per un usuraio che ne disprezza la bontà d'animo. La vita è dura per Rocky, che non riesce a dare una svolta nè tantomeno a conquistare l'amata Adriana, sorella dell'amico Paulie e commessa in un negozio di animali. Ma l'America è la terra delle opportunità e il fato ha un'occasione in serbo per il ragazzo tutto muscoli e cuore, un attimo da cogliere con spirito oraziano: un incontro con il campione dei pesi massimi Apollo Creed per celebrare il 200° anniversario degli Stati Uniti, in palio una borsa di 250mila dollari. Balboa è scelto per il suo nome da combattimento, "The Italian Stallion", in qualità di sostituto di un pugile che non può combattere. Mentre Apollo combatte per la pubblicità (facendo perfino la parte dello Zio Sam al grido di "Voglio te!"), Rocky vincendo l'incontro potrà cambiare la sua vita. Ma l'allenamento nella palestra del vecchio e saggio Mickey è estenuante (ma eccitante per il pubblico: una scena memorabile che culmina nella scalinata del Museum of Art di Philadelphia) e i pronostici lo danno KO entro la 3° ripresa. Arriverà alla 15° - mentre Creed vincerà ai punti - guadagnandosi la vittoria morale, l'affetto del pubblico e l'amore per Adriana. Le ragioni del successo di un film così amato sono pressoché ovvie: Rocky è il manifesto di una nazione, la realizzazione di quell'American dream con tanto di lieto fine che riprende i toni della commedia di Frank Capra; come l'incontro è l'occasione per il pugile, il film lo è per il semisconosciuto Sylvester Stallone, autore della sceneggiatura (ispirata al match fra Alì e Chuck Wepner, che contro il campione resistette fino alla 15° ripresa), che si autocandidò alla parte sfiorando da quasi esordiente l'Oscar e avviando una proficua carriera. C'è quel ritratto sociale di una povertà disperata, di un semplice ambiente cattolico-popolare che fece breccia nel pubblico. E se ha ragione chi sostiene che l'associazione che dà l'Academy Award abbia un debole per i drammi, allora i 3 Oscar di Rocky (film, regia e montaggio) parlano da soli, come l'incasso di più di 176 milioni di dollari, cifra esorbitante per un film che ne costò 1 milione per 26 giorni di lavorazione.
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seiya81
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domenica 14 febbraio 2010
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il film della mia vita! (3^ parte)
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In pratica quello che ho cercato di dire con questa recensione è “che se io posso cambiare, e voi potete cambiare…tutto il mondo può…” ops scusate...mi sono amalgamato col personaggio. Volevo solo dire che io amo questo film, amo Rocky e la faccia dell'attore che lo interpreta (sono etero e sposato…non pensate male). Questo film mi ha accompagnato nell'infanzia, nell'adolescenza e peggio che mai nella vita adulta. A casa, in cima alla mia numerosissima collezione di dvd, Rocky sta lì, insieme ai film di Kubrick, Leone, Spielberg, Scorsese, Coppola; sta in cima...perchè è lì che deve stare, e quando ho voglia di sognare o caricarmi di adrenalina non faccio altro che aprire il cofanetto, inserire il disco nel lettore e salire sul ring insieme a lui, magari sparandomeli tutti e 6 che non fa male!
Concludo dicendo che Stallone con questo film ebbe 2 nominations agli Oscar (miglior attore e migliore sceneggiatura originale), nella storia del cinema quest'accoppiata di candidature l'hanno avuta solo gente del calibro di Orson Welles e Charlie Chaplin.
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In pratica quello che ho cercato di dire con questa recensione è “che se io posso cambiare, e voi potete cambiare…tutto il mondo può…” ops scusate...mi sono amalgamato col personaggio. Volevo solo dire che io amo questo film, amo Rocky e la faccia dell'attore che lo interpreta (sono etero e sposato…non pensate male). Questo film mi ha accompagnato nell'infanzia, nell'adolescenza e peggio che mai nella vita adulta. A casa, in cima alla mia numerosissima collezione di dvd, Rocky sta lì, insieme ai film di Kubrick, Leone, Spielberg, Scorsese, Coppola; sta in cima...perchè è lì che deve stare, e quando ho voglia di sognare o caricarmi di adrenalina non faccio altro che aprire il cofanetto, inserire il disco nel lettore e salire sul ring insieme a lui, magari sparandomeli tutti e 6 che non fa male!
Concludo dicendo che Stallone con questo film ebbe 2 nominations agli Oscar (miglior attore e migliore sceneggiatura originale), nella storia del cinema quest'accoppiata di candidature l'hanno avuta solo gente del calibro di Orson Welles e Charlie Chaplin. Non ne vinse neanche uno! Ma la gente, i fan, "il popolo", quelli per cui il cinema vive gli hanno dato un’altra cosa…la gloria!!!
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(di darkovic)
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seiya81
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domenica 14 febbraio 2010
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il film della mia vita! (2^ parte)
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Sly con Rocky creò una vera e propria figura epica. Un po’ come fece Omero con il personaggio di Ulisse nella letteratura classica.
Lo so per esperienza che chi non ama Stallone a quest’ora penserà di me che ho avuto una vita bastarda, ma quello che sto cercando di dirvi è che se uno va nel deserto del Sahara, nella foresta Amazzonica, in Siberia o in mezzo agli aborigeni e nomina Rocky chi vi starà ascoltando magari risponderà gridando: Adrianaaaaa!!! E se sono gli ultimi io vi consiglierei di darvela a gambe, soprattutto se sono affamati.
Quindi qui abbiamo un fenomeno mondiale che va oltre il cinema, va oltre le paroline messe in fila da un critico che non c’ha capito un’H del film in questione o magari gli sta antipatico il protagonista, qui c’è qualcosa che va oltre i 90 minuti di durata, qui c’è un film che è metafora di vita.
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Sly con Rocky creò una vera e propria figura epica. Un po’ come fece Omero con il personaggio di Ulisse nella letteratura classica.
Lo so per esperienza che chi non ama Stallone a quest’ora penserà di me che ho avuto una vita bastarda, ma quello che sto cercando di dirvi è che se uno va nel deserto del Sahara, nella foresta Amazzonica, in Siberia o in mezzo agli aborigeni e nomina Rocky chi vi starà ascoltando magari risponderà gridando: Adrianaaaaa!!! E se sono gli ultimi io vi consiglierei di darvela a gambe, soprattutto se sono affamati.
Quindi qui abbiamo un fenomeno mondiale che va oltre il cinema, va oltre le paroline messe in fila da un critico che non c’ha capito un’H del film in questione o magari gli sta antipatico il protagonista, qui c’è qualcosa che va oltre i 90 minuti di durata, qui c’è un film che è metafora di vita. Un film che tratta di boxe ma che con la boxe non centra nulla. Perché è proprio così. Rocky è un film sul riscatto sociale. E’ un film d’amore, di un amore pulito, vero, due anime reiette ed emarginate che s’incontrano e si abbracciano completandosi a vicenda. E’ un film saggio e difensore di quei valori che solo l’anziano maestro potrà infondere all’allievo. E’ un film che ha nei dialoghi tra Rocky e Paulie o tra Rocky e Mickey dei picchi di comicità che sembra di vedere Ollio e Stanlio. Abbiamo una colonna sonora che se mi permettete, (scusa Ennio), è la più bella del mondo. Quei momenti di assolo al pianoforte, molto intimi e delicati, nel contesto in cui vengono suonate sono semplicemente meravigliosi.
Rocky è una favola, una favola che è durata trent’anni. Sì lo so che gli altri film della saga sono stati disintegrati dalla critica, ma quelli non erano rivolti a loro o al cinema pseudo-sbadigliante che acclamano, quelli erano rivolti al suo pubblico, a quelli che lo hanno amato, che volevano rivedere la sua faccia che più ne prendeva e più si rialzava, ai suoi fan che volevano sognare e volevano fare insieme a lui un altro round, e quanti ne ha fatti di round…ma questa è un’altra storia.
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seiya81
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domenica 14 febbraio 2010
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il film della mia vita! (1^ parte)
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Sono un appassionato di cinema. Ho visto e continuo a vedere giorno dopo giorno film di tutte le epoche e di tutti i generi. Mi faccio guidare in questo vasto mare da libri e riviste specializzate nel settore. Dopo la visione m’incuriosisce l’opinione di quelli che di cinema ne capiscono veramente e mi tuffo sul perché e sul come un film, che magari a me a fatto vomitare, per altri, molto spesso pochi ma col mestiere di critici, quel film, viene osannato come capolavoro assoluto. Dico questo non perché ce l’abbia con i critici,anzi molte volte è stato grazie a loro che ho scoperto dei bei film, almeno quelli che il mio, seppur ridotto cervello umano, è riuscito a capire; ma quando vedo che il mio amore a prima vista, il film che mi ha fatto sognare, impazzire, emozionare per anni viene trattato in questa maniera io penso…MAH…(il resto non posso scriverlo).
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Sono un appassionato di cinema. Ho visto e continuo a vedere giorno dopo giorno film di tutte le epoche e di tutti i generi. Mi faccio guidare in questo vasto mare da libri e riviste specializzate nel settore. Dopo la visione m’incuriosisce l’opinione di quelli che di cinema ne capiscono veramente e mi tuffo sul perché e sul come un film, che magari a me a fatto vomitare, per altri, molto spesso pochi ma col mestiere di critici, quel film, viene osannato come capolavoro assoluto. Dico questo non perché ce l’abbia con i critici,anzi molte volte è stato grazie a loro che ho scoperto dei bei film, almeno quelli che il mio, seppur ridotto cervello umano, è riuscito a capire; ma quando vedo che il mio amore a prima vista, il film che mi ha fatto sognare, impazzire, emozionare per anni viene trattato in questa maniera io penso…MAH…(il resto non posso scriverlo).
Volete un esempio? Leggete la recensione della rassegna stampa dell’epoca che c’è in fondo alla pagina fatta da un giornalista del Corriere della Sera. Guardate dopo la lettura del suo vangelo cosa è stata la risposta del sondaggio. Non vi viene di dire anche a voi…MAH…? Perché quest’uomo, che dovrebbe parlare di cucina o di pizzi e merletti, parla di cinema e ha voce in capitolo anche dopo un dissenso popolare così ampio? Perché le stelle di Rocky, almeno quelle che "giustamente" contano, sono solo due e mezzo? Ah… certo, scusate, qui si parla di Stallone, robaccia, troppo popolare, mica è Paul Newman che col suo Spaccone ne ha rifilato ben cinque di stelle. Quello sì che era un film, se l’avrebbe fatto lui Rocky a quest’ora gli Oscar sarebbero stati 13! Qui stiamo parlando di Rocky, mica di cinema muto o di cinema neorealista russo o polacco…ah dimenticavo…la Nouvelle Vague…ragazzi guardatevi qualcosa sulla Nouvelle Vague…alla fine di un film io non ricordavo più neanche il mio nome!
Bene adesso grazie a Mymovies e a questo fantastico mezzo che è internet faccio anch’io la mia recensione e mi calo nella parte di critico. (Avete presente De Niro in “Re per una notte”…bene quella è la mia faccia).
Tutto ebbe inizio quando un giovane ragazzo con tanta fame di fare l’attore nel 1976 creò un mito, una leggenda. Quel ragazzo si chiamava e continua a chiamarsi Sylvester Stallone.
E anche se oggi i critici lo odiano perché è miliardario, lo invidiano perché era nato quasi paralizzato e a 62 anni c’ha un fisico bestiale, lo ridicolizzano a modo loro premiandolo con 20 Razzie Award e nel 2000 come peggior attore del secolo, quest’uomo creando Rocky, li ha messi tutti quanti al tappeto.
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alex41
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mercoledì 27 gennaio 2010
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il pugile che ha colpito i nostri cuori
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Un film diventato un cult, ovviamente, sul mondo della boxe. Rocky Balboa è un giovane pugile che, per guadagnarsi qualche spicciolo ogni tanto, lavora come "spezzapollici" per un gangster guadagnandosi qualche soldo per pagare i vari debiiti. E' amico di Paulie, che lavora in una macelleria, ed è fratello di Adriana, la donna che Rocky vuole a tutti i costi, e alla fine la blocca mentre sta per uscire da casa sua e la bacia. Nella prima metà del film, assistiamo a un Rocky visto come un lavoratore semplice e un giovane amante del pugilato, mentre nella seconda parte, assistiamo a un cambiamento di programma: Apollo Creed, il campione nero dei pesi massimi vuole combattere sul ring contro di lui, e Rocky accetta allenandosi duramente nella macelleria di Paulie e nella palestra con il suo manager Mickey, per poter infine combattere corpo a corpo contro il suo avversario.
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Un film diventato un cult, ovviamente, sul mondo della boxe. Rocky Balboa è un giovane pugile che, per guadagnarsi qualche spicciolo ogni tanto, lavora come "spezzapollici" per un gangster guadagnandosi qualche soldo per pagare i vari debiiti. E' amico di Paulie, che lavora in una macelleria, ed è fratello di Adriana, la donna che Rocky vuole a tutti i costi, e alla fine la blocca mentre sta per uscire da casa sua e la bacia. Nella prima metà del film, assistiamo a un Rocky visto come un lavoratore semplice e un giovane amante del pugilato, mentre nella seconda parte, assistiamo a un cambiamento di programma: Apollo Creed, il campione nero dei pesi massimi vuole combattere sul ring contro di lui, e Rocky accetta allenandosi duramente nella macelleria di Paulie e nella palestra con il suo manager Mickey, per poter infine combattere corpo a corpo contro il suo avversario. Storica la scena finale, l'urlo di "Adrianaaaaa!!" di Rocky è entrata nella storia del cinema, come anche l'interpretazione di Stallone. Il primo capitolo (vincitore all'Oscar per Miglior Film) è di sicuro il migliore di tutti. Il secondo è un buon sequel, il terzo è bello anche se sa di qualcosa già visto (soprattutto nel combattimento), il quarto è molto bello anche se triste quanto il precedente per la morte di una persona, il quinto è mediocre e infine il sesto del 2006 è un giusto finale per una lunghissima saga iniziata ben trent'anni fa quando il primo Rocky ha scalato le classifiche mondiali dei migliori film dell'anno. Sorprendente, commovente, correrete insieme a Rocky fino alla grande statua in piazza e alzerete tutti il pugno in alto in segno di rispetto. W ROCKY, PER SEMPRE IL MIGLIORE!!
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