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Jack Carter è un gangster che "lavora" a Londra. Venuto a conoscenza della morte del fratello, ufficialmente per incidente, si reca a Newcastle per indagare. Le scoperte si rivelano pericolose, innescando la reazione dei clan mafiosi: caldamente invitato, anche dal suo boss londinese, a lasciar perdere la faccenda, Carter prosegue l'indagine ed attua la sua vendetta.
Pregevole noir condito da sequenze crude, almeno per l'epoca: non desta certo scalpore, al giorno d'oggi, per un pubblico ormai ebbro di Tarantino e di un hard boiled ampiamente perlustrato dal cinema recente. Botte e coltellate sono palesemente finte, elargite da braccia i cui movimenti all'ovatta denotano alcune ingenuità fisiche, che oggi farebbero un po' sorridere. Alcune scene, comunque, stupiscono per la velocità con cui rompono l'aplombe narrativo, rappresentato dal distinto Caine: impeccabile nel suo trench, raffinato anche come criminale. Notevole tutta la performance dell'attore britannico, che si dimostra completo pur mantenendo il suo stile: perfetto negli sguardi glaciali quanto nella sua furia, riesce ad essere signore anche quando picchia, nonostante il marciume morale che lo circonda e da cui non è esente. Splendido ritratto dell'eroe/antieroe noir, Caine è anche un amante focoso e manipolatore, che non risparmia i riferimenti erotici durante la telefonata all'amante (che è anche la donna del capo, la bellissima Britt Ekland), né l'avventura con la titolare della pensione in cui alloggia.
Primo film, e probabilmente il migliore, per il regista Mike Hodges. Sedicesimo nella lista dei cento migliori film britannici del XX secolo, Get Carter è anche il titolo di un remake del 2000 con Stallone, distribuito in Italia con il titolo La vendetta di Carter.
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