L'uomo venuto dal Kremlino (Nei panni di Pietro)

"Sono calmo ora, perchè il momento della decisione è venuto ed è passato, e non posso revocare la scelta che ho fatto. Ma questa calma è nella migliore delle ipotesi, una tregua. E' una calma malcerta, con l'esercito schierato in ordine di battaglia, pericolosa a colui che se ne fida troppo. Il prossimo giorno o in seguente il fragore della battaglia risuonerà di nuovo: la battaglia mia con me stesso, la battaglia dell'uomo col suo mondo col suo Dio, il cui richiamo d'amore è sempre appello a un conflitto sanguinoso. Il mistero del male è il più profondo di tutti. E il mistero del primo atto creativo quando Dio chiamò alla vita l'anima umana, fatta a Sua immagine, presentandole la scelta terribile; di centrarsi in se stessa o di centrarsi in Colui senza il quale non potrebbe continuare ad esistere.....Il mistero si rinnova giornalmente in me, come in ogni nato di donna.
ove vado? Dove mi volgo? Sono stato chiamato, come Mosè sulla vetta della montagna a intercedere per il mio popolo. Non posso scendere finché non mi porteranno giù morto. Non posso salire finché il Signore non elegge di chiamarmi a Se. Il massimo che possa aspettarmi dai miei fratelli nella Chiesa è che tengano su le mia braccia quando sarò stanco di questa intercessione lunga come una vita.....Ed ecco che si delinea un altro mistero; che io, chiamato a spender tanto, mi trovi così povero nelle cose che sono di Dio..."rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Così sia."