Uno dei migliori film del poliedrico Margheriti,qui come sempre sotto lo psuedonimo di Anthony M.Dawson.E dei migliori horrror gotici nostrani,al pari del precedente "La maschera del demonio" di Mario Bava.Dall'intrigante idea iniziale di mettere in scena niente meno che Adgar Allan Poe(reso abbastanza bene da Tranquilli,che usa lo pseudomino di Montgomery Glenn)si passa a un'atmosfera sinuosa e suggestiva,grazie all'elegante messa in scena della fotografia giocata sui contrasti e all'uso magistrale dei piani-sequenza.Il macabro è trattenuto,ma gli spunti morbosi vengono mostrati con un'audacia notevole per l'epoca(necrofilia in primis),e un erotismo che include anche accenni lesbici(la versione francese pare sia più lunga di quella nostrana).Lieto fine non previsto per la gioia dei fan,con un'ultimo tocco beffardo da parte del proprietario del castello.Barbara Steele rende bene il tormento del suo personaggio,schiacciato in vita da intrighi amorosi di vario genere e destinato nella morte a rinunciare all'amore(anche se un accenno di speranza è suggerito alla fine).Anche se nessuno è stato in grado di utilizzarla al meglio dopo di Mario Bava.Nonostante gli anni passati,un film ancora godibile,ottimo esempio di un periodo in cui il cinema horror italiano era in piena ribalta(e sarebbe andata avanti per oltre un ventennio prima del declino....).Sceneggiato da Gianni Grimaldi e Bruno Corbucci(sotto gli pseudonimi di Jean Grimaud e Gordon Wiles jr.).Musiche di Ritz Ortolani.Ruggero"Cannibal Holocaust"Deodato è aiuto-regista.Margheriti girerà un remake del '71,"Nella stretta morsa del ragno".Non all'altezza purtroppo...
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