I dolci inganni |
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Un film di Alberto Lattuada.
Con Catherine Spaak, Christian Marquand, Jean Sorel, Giacomo Furia, Patrizia Bini.
continua»
Commedia,
b/n
durata 95 min.
- Italia 1960.
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martedì 31 maggio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lattuada, eminente nome del Cinema Italiana del Dopoguerra, cura , oltre alla regia , il soggetto e la sceneggiatura di questo film, ispirato al romanzo di Nabokov “ Lolita” ed alle sue tematiche, decisamente scabrose e scomode, specialmente per la società italiana di quell’epoca, ovvero l’inizio degli anni ’60. Francesca, la protagonista interpretata da una meravigliosa C. Spaak, avvolta dal conturbante candore che l’ha sempre contraddistinta, è una giovanissima rampolla della Borghesia Romana, frequenta una scuola esclusiva ed è , ovviamente, all’alba dei suoi turbamenti erotici, come ogni adolescente che si rispetti. Le sue compagne di classe non sono da meno, memorabile la scena iniziale in cui le ragazze si confrontano, facendo sfoggio di pruderie sotterranea ed inconfessabile per l’epoca. La sua vita sociale , molto attiva in verità, si dipana ovviamente tra le conoscenze acquisite nel proprio ambiente e la condurrà a conoscere Enrico, un trentasettenne architetto, affermato e volitivo, per il quale proverà un’ evidente attrazione, del tutto ricambiata. Quindi inizia la prevedibile kermesse, fondata sul tira e molla, tipico di simili frangenti, oltre al crollo delle apparenze, poiché l’uomo si mostrerà nella sua vera essenza agli occhi della giovane, in modo assai diverso dalle aspettative formulate dalla ragazza. Si incontreranno altri personaggi, nel corso della vicenda, come Renato, un J. Sorel d’assalto, (come sempre), ragazzo appartenente alla classe sottoproletaria, assetato di successo e denaro, pronto a tutto pur di vivere nel lusso, anche ad essere il giocattolo della Contessa, sempre ai suoi piedi, senza alcuna remora a riguardo. Viene dunque descritta una vicenda tipica degli ambienti alto-borghesi, fatta di inganni, sottintesi, ipocrisia e scomodi compromessi. La tematica inerente alla sessualità adolescenziale , vissuta con un uomo adulto, provocò reazioni molto pronunciate, tanto che il film fu sottoposto a numerose revisioni della sceneggiatura e ad un gran numero di tagli, prima di essere distribuito. Un’operazione molto coraggiosa, condotta con estrema eleganza e rigore stilistico, corredata da un’ottima colonna sonora , a cura del grande Piero Piccioni.
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