mondolariano
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mercoledì 13 aprile 2011
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amore-ossessione
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“Vertigo” è stato tratto dal romanzo “D’entre les morts”, di Pierre Boileau, a sua volta derivato da alcuni racconti di Edgar Allan Poe (il tema del doppio e l’ossessione di rivivere lo stesso amore in due donne diverse). Ma mentre nel libro il mistero resta insoluto fino alla fine, Hitchcock decide di rivelare già al 94° minuto l’identità della seconda donna. In questo modo il regista rinuncia al fascino dell’enigma guadagnando in psicologia: il sincero desiderio d’amore della ragazza si scontra con la follia del suo uomo, ossia lo struggimento di rivivere il passato che è tipico dell’amore-ossessione.
Fa da collante una carica emotiva di straordinaria efficacia, composta dal fascino di ogni singolo momento e da una scenografia minuziosamente studiata per creare l’effetto della vertigine: le gru del cantiere navale, il ponte sospeso, la casa di Midge che domina il panorama di S.
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“Vertigo” è stato tratto dal romanzo “D’entre les morts”, di Pierre Boileau, a sua volta derivato da alcuni racconti di Edgar Allan Poe (il tema del doppio e l’ossessione di rivivere lo stesso amore in due donne diverse). Ma mentre nel libro il mistero resta insoluto fino alla fine, Hitchcock decide di rivelare già al 94° minuto l’identità della seconda donna. In questo modo il regista rinuncia al fascino dell’enigma guadagnando in psicologia: il sincero desiderio d’amore della ragazza si scontra con la follia del suo uomo, ossia lo struggimento di rivivere il passato che è tipico dell’amore-ossessione.
Fa da collante una carica emotiva di straordinaria efficacia, composta dal fascino di ogni singolo momento e da una scenografia minuziosamente studiata per creare l’effetto della vertigine: le gru del cantiere navale, il ponte sospeso, la casa di Midge che domina il panorama di S.Francisco, le strade a saliscendi della città, le illusioni ottiche come i vortici rotanti e la zoomata in avanti con carrellata all’indietro sulla tromba della scale, le sequoie giganti, l’abisso alienante del tempo che passa.
Le attese piene di mistero sono commentate da una musica intensa, opera di Bernard Herrmann, che rubò a piene mani da Gustav Holst e il suo brano “Saturno”, e che l’anno seguente copierà se stesso in “Viaggio al centro della Terra”. Proprio la combinazione data dalla musica e dalla cornice surreale di una trama in se scarna costituisce gran parte del valore di questo capolavoro.
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chrychry
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martedì 22 febbraio 2011
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paradosso e ragione
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Non ha senso, perché si è buttata?
La domanda chiude il film. Chiude un film in cui Hitchcock riversa la sua immaginazione, creativa più che mai. La donna che visse due volte. Fin dal titolo Hitchcock ci inganna, o meglio, ci trascina. Ci fa immergere nell’impossibile e credere a un paradossale da cui sentiamo in qualche modo di doverci staccare, come John anche noi sentiamo di dover trovare una spiegazione. E la spiegazione non arriva. E quando John smette di cercare "il razionale", è come se anche noi ci abbandonassimo all’assurdo. Come se anche noi avessimo ormai creduto alla reincarnazione, al terribile: al fatto che una donna abbia vissuto due volte, entrambe per uccidersi.
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Non ha senso, perché si è buttata?
La domanda chiude il film. Chiude un film in cui Hitchcock riversa la sua immaginazione, creativa più che mai. La donna che visse due volte. Fin dal titolo Hitchcock ci inganna, o meglio, ci trascina. Ci fa immergere nell’impossibile e credere a un paradossale da cui sentiamo in qualche modo di doverci staccare, come John anche noi sentiamo di dover trovare una spiegazione. E la spiegazione non arriva. E quando John smette di cercare "il razionale", è come se anche noi ci abbandonassimo all’assurdo. Come se anche noi avessimo ormai creduto alla reincarnazione, al terribile: al fatto che una donna abbia vissuto due volte, entrambe per uccidersi.
Proprio quando il film potrebbe anche finire, quando qualcuno ha vinto, e la spiegazione ragione ha perso. E’ allora che, invece, si va avanti. La storia, quasi inaspettatamente, continua. Ci pare un contorno, un finale lungo e allungato. Invece la storia vera arriva proprio adesso. La rivelazione. Il crimine ci viene svelato tramite i ricordi di lei: Carlotta, Madeleine, July. E ora che sappiamo tutto, la "drammatic irony" verso il protagonista, John, ci fa rabbrividire. Ci pare quasi che lui si trasformi in un mostro, o meglio: che sia diventato uno spettro che va avanti a vivere per tornare indietro, verso ciò che non è più. Per afferrare ciò che si era gettato da una torre.
Il gioiello spiega però tutto anche a lui, noi non ne siamo sicuri, perché ci pare che voglia uccidere July, proprio come Madelein e prima ancora Carlotta si erano uccise. Ci pare che questo infondo sia il suo scopo quando la porta fino al villaggio, e fuori dalla macchina, e verso la torre: che questo sia il suo obbiettivo, perché questo, infondo, significherebbe – come John stesso dice – “recuperare il passato”.
L'ultimo bacio finale ci lascia un gusto strano, inaspettato, ma ci fa capire chiaramente che John non la vuole certo uccidere, e che non lo avrebbe mai voluto.
Ma allora perché si butta?
Quel suo sguardo a sinistra mentre John la bacia sulla torre, lo sguardo di Jult, è lo stesso di Madeleine che voleva correre sulla torre: lo sguardo preoccupato che vorrebbe restare lì, tra le braccia dell’amato ma teme qualcosa e sente di doversene andare.
E’, forse, per l’ombra che sbuca, che July si getta, questa volta davvero, dalla . Ed è, forse, per quell’ombra che anche noi – grazie alla magistrale musica di sottofondo accordata perfettamente alle emozioni di July – che anche noi temiamo qualcosa, non sappiamo bene cosa, e non sappiamo spiegarlo, così come non sappiamo spiegare perché Julie-Madlen-Carlotta si butti.
Chissà… forse solo la paura del fantasma del passato.
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renato c.
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lunedì 6 dicembre 2010
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il capolavoro di hitchcock
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E' un film stupendo! Parte come una storia paranormale: mistero, defunti che entrano nei corpi dei viventi, ecc. Verso la fine si vede invece che tutto ha una spiegazione logica e razionale! I due protagonisti James Stewart e Kim Novak sono favolosi! Stewart grande come sempre (è stato infatti protagonista di diversi film di Hitchcock) Kim Novak bellissima e misteriosa, adattissima alla parte, e che è di un tono tutto diverso quando Scottie la reincontra con un diverso colore dei capelli e con un carattere un po' volgarotto e agressivo! La prima parte del film è un continuo pedinamento che Scottie, su richiesta di un suo vecchio amico, fa di Madeleine, moglie dell'amico, ritenuta da questi posseduta dallo spirito della sua bisnonna Carlotta Valdes; il tutto sempre accompagnato da una musica tenebrosa particolarmente adatta! Significative le visite di Madeleine alla tomba di Carlotta Valdes, il suo soffermarsi al museo, davanti al suo ritratto,ecc.
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E' un film stupendo! Parte come una storia paranormale: mistero, defunti che entrano nei corpi dei viventi, ecc. Verso la fine si vede invece che tutto ha una spiegazione logica e razionale! I due protagonisti James Stewart e Kim Novak sono favolosi! Stewart grande come sempre (è stato infatti protagonista di diversi film di Hitchcock) Kim Novak bellissima e misteriosa, adattissima alla parte, e che è di un tono tutto diverso quando Scottie la reincontra con un diverso colore dei capelli e con un carattere un po' volgarotto e agressivo! La prima parte del film è un continuo pedinamento che Scottie, su richiesta di un suo vecchio amico, fa di Madeleine, moglie dell'amico, ritenuta da questi posseduta dallo spirito della sua bisnonna Carlotta Valdes; il tutto sempre accompagnato da una musica tenebrosa particolarmente adatta! Significative le visite di Madeleine alla tomba di Carlotta Valdes, il suo soffermarsi al museo, davanti al suo ritratto,ecc. Poi il tentativo di suicidio di Madeleine, fatto per emulere la sua bisnonna, il suo salvataggio da parte di Scottie, il loro iniziare a frequentarsi ed il successivo ed inevitabile innamoramento! Quindi il suicidio riuscito di Madeleine che si getta dal campanile di una tenebrosa missione spagnola, senza che Scottie possa intervenire in quanto soffre terribilmente di vertigini dopo che, all'inizio del film, un suo collega è precipitatto dal tetto di un palazzo nel tentativo di salvarlo! Quindi la depressione e la quasi pazzia di Scottie, in cui si vede proprio che James Stewart è un grande attore! Bellissima la scena del mazzo di fiori che si scompone con l'uso dei disegni animati, col viso di Scottie che appare in mezzo, davanti alla tomba vuota di Carlotta Valdes, e precipitando lui stesso dal campanile! Si era veramente innamorato follemente di Madeleine, ed ora, anche con un complesso di colpa per la sua morte non riesce più a darsi pace! E poi l'incontro co Judy, sosia di Madeleine, che poi si viene a sapere essre l'amante del marito di Madeleine, e che aveva architettato assieme a lui tutto un piano per uccidere la moglie ed eritare le sue richhezze. E la donna che Scottie pensava fosse Madeleine era invece sempre lei, che recitava tutta la commedia! Ha però scoperto di essersi innamorata veramente di Scottie, e resistendo al primo istinto di fuggire dopo che egli l'aveva rintracciata, accetta di uscire a cena con lui e di frequentarlo, accettando anche di riprendere in pieno le sembianze di Madeleine come egli desiderava; anche soffrendo perchè vedeva che Scottie non era innamorato di lei, ma che in lei cercava solo di rivedere Madeleine! Stupenda da scena in cui esce dalla stanza vestita e pettinata come Madeleine il giorno del suicidio, venendo come fuori da una nebbia e diventando poi sempre più reale! E Scottie la guarda come se tornasse dall'aldilà e la prende tra le sue braccia! Purtroppo c'è stato poi l'errore della collana che ad un ex poliziotto non poteva sfuggire! E quindi la nuova tragedia! Al maestro Hitchcock piaceva a volte lasciare il finale nel dubbio, ed il modo in cui termina il film lascia l'interrogativo: "Cade anche lui dal campanile o guarisce dalla vertigine a causa della nuova tremenda emozione!?" Films così ce ne sono pochi!!!
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[+] un indimenticabile ed immortale capolavoro…
(di antonio montefalcone)
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mr.619
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domenica 4 luglio 2010
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limitazione del rinascente campo mentale
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Il thriller psicologico più importante della storia del cinematografo.La pellicola si delinea come il tracciamento di un moto armonico circolare vorticoso ("Vertigo") le cui principali connotazioni sostanziali e, in relazione ai punti di vista, accidentali (vedesi il finale) trovano la loro reale esistenza nei concetti di spazio e tempo, viventi in base alla soggettività ed interiorizzazione della propria coscienza e del proprio "io".L'uomo può chiudere col passato, ma il passato non chiude mai con l'uomo.Le azioni compiute riecheggiano nell'eternità.Il baratro, il fondo della spirale così perversa eppure così ipnotizzante che domina l'occhio del protagonista e dello spettatore durante la proiezione hanno la facoltà e il grandissimo potere di introdurlo in quello stato onirico di immaginazione, nel quale si possono ravvisare tanto una grave crisi d'identità quanto una ben altrettanto pericolosa caduta nell'abisso dell'intelletto passivo, succube dell'apparenza e pura e cruda misticità dell'artefizio diabolico della mente criminale.
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Il thriller psicologico più importante della storia del cinematografo.La pellicola si delinea come il tracciamento di un moto armonico circolare vorticoso ("Vertigo") le cui principali connotazioni sostanziali e, in relazione ai punti di vista, accidentali (vedesi il finale) trovano la loro reale esistenza nei concetti di spazio e tempo, viventi in base alla soggettività ed interiorizzazione della propria coscienza e del proprio "io".L'uomo può chiudere col passato, ma il passato non chiude mai con l'uomo.Le azioni compiute riecheggiano nell'eternità.Il baratro, il fondo della spirale così perversa eppure così ipnotizzante che domina l'occhio del protagonista e dello spettatore durante la proiezione hanno la facoltà e il grandissimo potere di introdurlo in quello stato onirico di immaginazione, nel quale si possono ravvisare tanto una grave crisi d'identità quanto una ben altrettanto pericolosa caduta nell'abisso dell'intelletto passivo, succube dell'apparenza e pura e cruda misticità dell'artefizio diabolico della mente criminale.Capolavoro.
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il cinefilo
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venerdì 25 giugno 2010
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il film più complesso e affascinante di hitchcock
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TRAMA: un ex poliziotto(il grande James Stewart)che soffre violentemente di vertigini a causa di un trauma avvenuto tempo addietro si ritrova "invischiato" in una inquietante storia d'amore con la moglie di un suo vecchio amico di scuola che sembrerebbe essere "posseduta" dallo spirito di una donna defunta(la bravissima e "gelida" Kim Novak)ma dietro l'intera vicenda si annida un intrigo di cui non sospetta l'esistenza...
RECENSIONE:Alfred Hitchcock firma,con questo film,il suo capolavoro più complesso e appassionante nonchè uno dei "pilastri"della storia dell'cinema americano.
Questo film si potrebbe annoverare a buon diritto nella categoria del cosiddetto "giallo-thriller" condito con una certa sottile"venatura"horror ma che,in chiave di lettura interpretativa,può essere letto a livello filosofico,psicanalitico oppure meramente stilistico.
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TRAMA: un ex poliziotto(il grande James Stewart)che soffre violentemente di vertigini a causa di un trauma avvenuto tempo addietro si ritrova "invischiato" in una inquietante storia d'amore con la moglie di un suo vecchio amico di scuola che sembrerebbe essere "posseduta" dallo spirito di una donna defunta(la bravissima e "gelida" Kim Novak)ma dietro l'intera vicenda si annida un intrigo di cui non sospetta l'esistenza...
RECENSIONE:Alfred Hitchcock firma,con questo film,il suo capolavoro più complesso e appassionante nonchè uno dei "pilastri"della storia dell'cinema americano.
Questo film si potrebbe annoverare a buon diritto nella categoria del cosiddetto "giallo-thriller" condito con una certa sottile"venatura"horror ma che,in chiave di lettura interpretativa,può essere letto a livello filosofico,psicanalitico oppure meramente stilistico.
La solenne lentezza del ritmo(specialmente in alcuni tratti)contribuisce in maniera notevole ad amplificare la dimensione quasi onirica di alcune scene del film e la bravura del regista si può intuire anche dai geniali movimenti della cinepresa nelle sequenze in cui il protagonista finisce "paralizzato" dalla paura delle altezze e anche dal magico uso dei colori sullo sfondo di alcuni ambienti(il ristorante tappezzato di rosso e il bosco)che non sono affatto "casuali" e riescono a essere perfettamente integrati e funzionali alla storia.
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luca scialò
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giovedì 4 marzo 2010
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un capolavoro che non riesce due volte...
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Un ex agente di polizia, John "Scottie" Ferguson, è costretto a lasciare la polizia in seguito ad uno shock avuto sul lavoro (la morte di un collega che cercava di aiutarlo su un tetto), soffrendo da allora di vertigini. Un amico però gli affida un incarico di investigatore privato, per pedinare la moglie che da un pò si comporta stranamente. La donna pare emulare le gesta di una giovane aristocratica del passato, avendo acquistato dei suoi gioielli, arrivando perfino al suicidio. Ferguson, innamoratosi della donna, non riesce ad accettare la sua morte, al punto da finire in un manicomio. Rivivendo il percorso fatto con lei, troverà una donna che le somiglia molto.
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Un ex agente di polizia, John "Scottie" Ferguson, è costretto a lasciare la polizia in seguito ad uno shock avuto sul lavoro (la morte di un collega che cercava di aiutarlo su un tetto), soffrendo da allora di vertigini. Un amico però gli affida un incarico di investigatore privato, per pedinare la moglie che da un pò si comporta stranamente. La donna pare emulare le gesta di una giovane aristocratica del passato, avendo acquistato dei suoi gioielli, arrivando perfino al suicidio. Ferguson, innamoratosi della donna, non riesce ad accettare la sua morte, al punto da finire in un manicomio. Rivivendo il percorso fatto con lei, troverà una donna che le somiglia molto...
Hitchcock è uno dei pochi registi che riesce a mantenere un film su ritmi blandi senza far annoiare lo spettatore, riuscendo altresì a spiazzarlo ed appassionarlo, fino al gran finale. Questo è uno dei massimi esempi di queste capacità del regista. Il quale, è stato un grande maestro, purtroppo però senza eredi...
Bellissima Kim Novak, bravissimo come sempre James Steward.
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 26 agosto 2009
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la donna che visse due volte.
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That's cinema!!!!!. Trattasi, senza ombra di dubbio, di uno dei più bei film di ogni tempo. In cui si fondono sapientemente l'arte (elevata qui, all'ennesima essenza) del thriller, il sentimento strziante ed il giallo. Nonchè profondissimi e fondamentali risvolti psicologici. Il duo di attori, magistralmente diretti, è d'eccezione: Kim Novak e James Stewart, entrambi in stato di grazia. Potrei dire senza remora di smentita; 'mostruosamente' bravi. Devo dire di non aver mai amato il 'personaggio' Hithchok: tronfio, esagerato, con quell'aria da presuntuoso, e il perenne sigaro cubano in bocca. Ma davanti a film come questi, a cui possiamo aggiungere tranquillamente 'Delitto perfetto' e 'La finestra sul cortile', non si può far altro se non togliersi di cappello.
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That's cinema!!!!!. Trattasi, senza ombra di dubbio, di uno dei più bei film di ogni tempo. In cui si fondono sapientemente l'arte (elevata qui, all'ennesima essenza) del thriller, il sentimento strziante ed il giallo. Nonchè profondissimi e fondamentali risvolti psicologici. Il duo di attori, magistralmente diretti, è d'eccezione: Kim Novak e James Stewart, entrambi in stato di grazia. Potrei dire senza remora di smentita; 'mostruosamente' bravi. Devo dire di non aver mai amato il 'personaggio' Hithchok: tronfio, esagerato, con quell'aria da presuntuoso, e il perenne sigaro cubano in bocca. Ma davanti a film come questi, a cui possiamo aggiungere tranquillamente 'Delitto perfetto' e 'La finestra sul cortile', non si può far altro se non togliersi di cappello. Anzi, stendere, oserei, un tappeto al suo passaggio... Scherzi a parte, e in special modo la prima volta che lo si vede, la sofferenza di Stewart penetra nella pelle. E quando, assieme a lui, reincontriamo Magdalaine, come lui ce ne reinnamoriamo senza possibilità alcuna di scampo. Fatale, bellissima, fragile, ma apparentemente forte, la Nowak è qui l'incarnazione del desiderio. E, né più né meno come il 'malcapitato' James, se ne subisce il fascino magnetico. Barbara Bel Geddes offre un cameo (anche di più) preziosissimo. Diabolico il piano ideato per far fuori la consorte, 'dall'amico'. Azzeccatissime le musiche, che contribuiscono non poco all'atmosfera stracolma di tensione, mai gratuita. Quasi mistica, evanescente al limite della follia. Si rischia di impazzire, proprio come Stewart, tanto diabolico e spietato è il piano di cui resta inconsapevolmente vittima. E noi assieme a lui. Il senso di colpa, per la patologia sviluppata in un malaugurato incidente sul 'lavoro', è devastante. 'Quel campanile irraggiungibile..il peggior incubo che si possa immaginare': 'Vertigo'!. Proprio questo invalidante disturbo, le vertigini, lo costringeranno al pensionamento, e ne faranno la 'vittima' designata, perfetta del piano omicida. Il finale lascia addosso, un dolore fisico.
Capolavoro assoluto, imperdibile.
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princifiume
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giovedì 2 luglio 2009
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hitchcok è hitchcok dopotutto!!!
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Ho visto questo film la prima volta quando avevo otto anni e da allora mi è sempre piaciuto. Bravissimo e bellissimisssimooooo James Stewart...che dire: un capolavoro di Hitchcok, come moltissimi altri, dopotutto!!!!!!!!!!!
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elbereth
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giovedì 25 giugno 2009
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ora amo i classici e hitchcock
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Sono una ragazza di 16 anni che ama il cinema, ma non ha mai avuto nessun interesse per i classici, ho sempre diffidato da questi pensando che fossero cose teatrali e che le recitazioni fossero talmente finte da far ridere. Un pregiudizio questo, dato da un film che vidi degli anni ‘50 che non mi piacque per niente, pensando così che tutti i film di quel periodo fossero così. Poi decisi di vedere questo film, siccome la trama sul giornale era molto interessante, e il giornale lo aveva votato con addirittura cinque stelle. Ho passato due ore emozionanti, “La donna che visse due volte” è un capolavoro, non avevo mai visto un film così complesso, mi sono piaciute tantissimo le interpretazioni di James Stewart e di Kim Novak, davvero intensi.
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Sono una ragazza di 16 anni che ama il cinema, ma non ha mai avuto nessun interesse per i classici, ho sempre diffidato da questi pensando che fossero cose teatrali e che le recitazioni fossero talmente finte da far ridere. Un pregiudizio questo, dato da un film che vidi degli anni ‘50 che non mi piacque per niente, pensando così che tutti i film di quel periodo fossero così. Poi decisi di vedere questo film, siccome la trama sul giornale era molto interessante, e il giornale lo aveva votato con addirittura cinque stelle. Ho passato due ore emozionanti, “La donna che visse due volte” è un capolavoro, non avevo mai visto un film così complesso, mi sono piaciute tantissimo le interpretazioni di James Stewart e di Kim Novak, davvero intensi. Insomma questo film mi è arrivato dritto al cuore, e non si può non dargli cinque stelle. E ora grazie a La donna che visse due volte sono diventata un’appassionata di classici, di Kim Novak, James Stewart e naturalmente Alfred Hitchcock.
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calvero
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giovedì 14 maggio 2009
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le regole del suspence
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non si può recensire un film di hitchcock senza conoscere le regole del suspence,x qst m ha sorpreso molto leggere la recensione in prima pagina(la stessa del farinotti).innanzitutto hitchcock ha+volte spiegato ke la suspence è data dal diverso livello d'informazioni d cui sono in possesso spettatore e protagonista,qst maggiore conoscenza,dilatata nel tempo,crea l'attesa nello spettatore e hitchcock l'ha sempre preferita alla sorpresa.nel caso specifico poi la sua scelta regala un interesse maggiore al film,x ttt la seconda parte lo spettatore s kiederà se j.stewart scoprirà la verità e cm reagirà in quel caso e soprattutto la figura d judy assume ttt altro spessore.. nel libro di truffaut(il cinema secondo hitchcock)il regista inglese spiega in maniera dettagliata ttt qst ma io m fermo qui altrimenti sarei portato a ricopiare in parte qll parole ma sarebbe un operazione copia/incola che nn m piacerebbe fare.
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