mrmassori
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mercoledì 4 febbraio 2015
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capolavoro immortale
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Non solamente un Film, ma un'opera d'arte a 360°. E' un Capolavoro Immortale ed una pietra miliare della storia del Cinema. Senza alcun dubbio è tra i miei 15 film preferiti in assoluto.
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jacopo b98
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martedì 10 giugno 2014
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uno dei picchi più alti della storia del cinema!
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A San Francisco un detective (Stewart) è incaricato da un suo vecchio amico (Helmore) di seguire la moglie (Novak) poiché si comporta in modo strano, talvolta inquietante. Ma l’investigatore, nel seguire la moglie, si innamorerà di lei. Quando ella si suiciderà da un campanile il protagonista cadrà in depressione, finché non incontrerà un’altra donna, molto simile alla suicida. Forse troppo simile… Scritto da Alec Coppel e Samuel Taylor da un romanzo francese, Hitchcock ne ha fatto il suo film migliore! È il suo capolavoro psicologico e filosofico, tutto incentrato sul tema del doppio. Film misterioso, ammaliante, indimenticabile.
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A San Francisco un detective (Stewart) è incaricato da un suo vecchio amico (Helmore) di seguire la moglie (Novak) poiché si comporta in modo strano, talvolta inquietante. Ma l’investigatore, nel seguire la moglie, si innamorerà di lei. Quando ella si suiciderà da un campanile il protagonista cadrà in depressione, finché non incontrerà un’altra donna, molto simile alla suicida. Forse troppo simile… Scritto da Alec Coppel e Samuel Taylor da un romanzo francese, Hitchcock ne ha fatto il suo film migliore! È il suo capolavoro psicologico e filosofico, tutto incentrato sul tema del doppio. Film misterioso, ammaliante, indimenticabile. Sembra quasi di immergersi in un vortice di vertigine. Film di tensione, dialoghi, ma soprattutto d’amore! È una grande storia d’amore cinefila e melodrammatica, misteriosa ed inquietante, addirittura necrofila: il tema della morte è sempre presente! Interpretato da una serie di interpreti perfetti, si avvale di una serie di fenomeni tecnici: il direttore della fotografia Robert Burks (la fotografia, dopo anni e anni, non perde nulla della sua immensa, suprema, perfetta forza e luminosità), il compositore Bernard Herrman, suo collaboratore fisso, che qui realizza una delle colonne sonore più riuscite della sua carriera. La regia di Hitchcock è classica, eppur sorprendentemente moderna (memorabile lo zoom in avanti combinato con la carrellata all’indietro per realizzare l’effetto vertigine), viva e scoppiettante. Un film da vedere e rivedere, un’esperienza cinematografica quasi senza paragoni di sorta. Uno dei film più importanti della filmografia non solo del suo regista, ma di tutti i tempi! Come dimostra anche il fatto che il British Film Institute di recente l’abbia posto al vertice della classifica dei film più belli di tutti i tempi! Non so se sia il film più bello della Storia (per me la perfezione raggiunta da Kubrik con 2001: odissea nello spazio è ancora impareggiabile!) ma se non lo è poco ci manca. Sicuramente uno dei miei film preferiti!
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tomdoniphon
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sabato 31 maggio 2014
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la vetta del cinema
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Un investigatore, John "Scottie" Ferguson (James Stewart), che soffre di vertigini è incaricato da un ex compagno di scuola di sorvegliare la moglie Madeleine (Kim Novak), che manifesta tendenze suicide. Lui se ne innamora, ma non riesce ad impedire che si butti da un campanile. Qualche tempo dopo compare una donna (Judy) troppo simile alla morta..Del romanzo (di Boileau-Narcejac), da cui è stato tratto il film, a Hitchcock non interessava tanto la (inverosimile) vicenda narrata, quanto piuttosto gli sforzi che faceva il protagonista per ricreare una donna, partendo dall'immagine di una morta. Ben si spiega, allora, perchè nel libro la chiave della vicenda (che non sveliamo) si apprende soltanto alla fine; Hitchcock, al contrario, ce la svela dopo solo metà film, costringendoci così a seguirlo nel labirinto di una ossessione personale: quest'ossessione si chiamava Grace Kelly, attrice prediletta del regista, che, dopo aver sposato il Principe Ranieri di Monaco, non recitò più.
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Un investigatore, John "Scottie" Ferguson (James Stewart), che soffre di vertigini è incaricato da un ex compagno di scuola di sorvegliare la moglie Madeleine (Kim Novak), che manifesta tendenze suicide. Lui se ne innamora, ma non riesce ad impedire che si butti da un campanile. Qualche tempo dopo compare una donna (Judy) troppo simile alla morta..Del romanzo (di Boileau-Narcejac), da cui è stato tratto il film, a Hitchcock non interessava tanto la (inverosimile) vicenda narrata, quanto piuttosto gli sforzi che faceva il protagonista per ricreare una donna, partendo dall'immagine di una morta. Ben si spiega, allora, perchè nel libro la chiave della vicenda (che non sveliamo) si apprende soltanto alla fine; Hitchcock, al contrario, ce la svela dopo solo metà film, costringendoci così a seguirlo nel labirinto di una ossessione personale: quest'ossessione si chiamava Grace Kelly, attrice prediletta del regista, che, dopo aver sposato il Principe Ranieri di Monaco, non recitò più. Per questo, come ha rilevato genialmente Truffaut, la sequenza più importante del film non è quella in cima al campanile, ma quella in cui James Stewart supplica Kim Novak di riapparirgli davanti con i capelli tirati su: un regista obbliga un'attrice che sostituisce un'altra a imitare quest'ultima. Ma è altrettanto importante la scena in cui Stewart accompagna Judy da un grande sarto, per acquistarle un tailleur identico a quello che portava Madeleine, scegliendo con cura le scarpe giuste. All'uscita del film, questa storia intessuta di necrofilia sconcertò il pubblico e il film non ebbe successo. Ma col tempo, il miglior film del regista si è preso la rivincita, finendo (come dimostra l'ultima classifica stilata dal British Film Foundation) per essere considerato il più bel film della Storia del Cinema. Con gli anni, il film ha infatti messo d'accordo pubblico e critica che sono rimasti folgorati dalla storia di un uomo che si sente tradito dalla propria razionalità: da poliziotto razionale ad innamorato ossessionato. Anche lo stile raggiunge una perfezione insuperabile (basti citare il color verde che nelle scene più importanti illumina Kim Novak, così da ricreare costantemente l'effetto di mistero sulla donna). Indimenticabili le musiche di Bernard Herrmann e l'interpretazione della Novak (che, contrariamente a quanto riteneva Hitchcock, fu straordinaria). Il Cinema nella forma più alta. Insuperabile.
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valetag
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mercoledì 5 marzo 2014
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vertigo: paura di cadere.
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John “Scottie” Ferguson, congedato dal corpo della polizia dopo un incidente, viene assoldato da Gavin Elster, un vecchio amico del college, per seguire la moglie, Madelaine. Ella, infatti, è spesso assente e a tratti depressa: Gavin sospetta che si possa trattare di un collegamento tra lei e la sua bisnonna Carlotta, morta suicida. Sono molti gli indizi che ci portano a pensare che Carlotta si sia impossessata della mente di Madelaine, ma poi scopriremo che nulla è come sembra.
La biondissima Kim Novak, bellissima e fredda nello stesso momento, riconferma l’importanza dei personaggi femminili all’interno dei film di Hitchcock. James Stewart, invece, è da premiare per aver saputo interpretare alla perfezione il passaggio tra la sanità e la pazzia del suo personaggio.
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John “Scottie” Ferguson, congedato dal corpo della polizia dopo un incidente, viene assoldato da Gavin Elster, un vecchio amico del college, per seguire la moglie, Madelaine. Ella, infatti, è spesso assente e a tratti depressa: Gavin sospetta che si possa trattare di un collegamento tra lei e la sua bisnonna Carlotta, morta suicida. Sono molti gli indizi che ci portano a pensare che Carlotta si sia impossessata della mente di Madelaine, ma poi scopriremo che nulla è come sembra.
La biondissima Kim Novak, bellissima e fredda nello stesso momento, riconferma l’importanza dei personaggi femminili all’interno dei film di Hitchcock. James Stewart, invece, è da premiare per aver saputo interpretare alla perfezione il passaggio tra la sanità e la pazzia del suo personaggio.
Hitchcock porta di nuovo sul grande schermo un thriller di dimensioni epiche. Gioca con la psicologia e la malattia mentale, rendendola essa stessa una protagonista. Inoltre, ci reintroduce il concetto dell’infelicità di coppia e l’impossibilità di una relazione stabile.
Importante anche la presenza di una colonna sonora ben elaborata: romantica per le scene d’amore, angosciante e misteriosa per le altre.
Inutile lodare Hitchcock per la maestria con la macchina da presa: sappiamo tutti fin dove arriva il suo genio.
Vertigo rappresenta il caos, ma anche un cerchio che si chiude: la storia si apre con la pazzia e termina con la pazzia; il finto suicidio porta ad una morte vera; la frase del protagonista <<C’è ancora una cosa che devo fare e poi sarò libero dal passato>> ci dimostra la voglia di uscire dal vortice.
Alla fine Scottie ritroverà la pace? Con questo quesito, Hitchcock chiude un’altra delle sue opere, sebbene, a parer mio, non una delle più brillanti.
Consigliato.
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luigi chierico
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domenica 14 luglio 2013
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kim fa venire le vertigini
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Chi non ricorda e ricorderà sempre“La donna che visse due volte” un film con titolo in lingua italiana? I film presentati al pubblico in lingua anglo-americana (non ancora in giapponese o cinese), anche se belli,si dimenticano. Non abbiamo noi una nostra lingua?
Quanti oggi ricorderebbero il film ,forse più visto al mondo dal 1939, “Gone with the wind”, se non fosse stato tradotto in “Via col vento”?,
Ma veniamo al film che ben lo ricordo ricordandomene il titolo.
Ancora una volta Hitchcock, come in “ Psyco e in “Marnie” sceglie tra i suoi protagonisti un uomo psicolabile, penetrando così nell’animo umano, già colpito, per farne oggetto di incubo e di mistero con una suspense che contraddistingue tutti i suoi film.
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Chi non ricorda e ricorderà sempre“La donna che visse due volte” un film con titolo in lingua italiana? I film presentati al pubblico in lingua anglo-americana (non ancora in giapponese o cinese), anche se belli,si dimenticano. Non abbiamo noi una nostra lingua?
Quanti oggi ricorderebbero il film ,forse più visto al mondo dal 1939, “Gone with the wind”, se non fosse stato tradotto in “Via col vento”?,
Ma veniamo al film che ben lo ricordo ricordandomene il titolo.
Ancora una volta Hitchcock, come in “ Psyco e in “Marnie” sceglie tra i suoi protagonisti un uomo psicolabile, penetrando così nell’animo umano, già colpito, per farne oggetto di incubo e di mistero con una suspense che contraddistingue tutti i suoi film.
La paura del vuoto, dello stare in alto vinta dal trasporto di un grande amore caduto nel vuoto, giù, giù là dove non si osa guardare.
Inutile dire come sappia guardare nei dettagli e come sappia muoversi o star fermo con la macchina da presa (vedi ”Il nodo alla gola”, anche con J.Stewart”), dando alle sue riprese un’ importanza non comune.
Il regista ci conduce comunque attraverso labirinti onirici, carichi di un sottile e raffinato erotismo, mai espresso, ma reso attraverso le immagini. In questo film il compito spetta alla tanto bella ed affascinante Kim Novak, nel fulgore dei suoi 25 anni. Il suo fascino misterioso ed accattivante è legato al suo abbigliamento, ai suoi colori, ma soprattutto ai suoi occhi e labbra.
La sua immagine si trasforma in incubo ed ossessione.
Nello stesso anno, avvolta nella magia, ha interpretato, sempre con James Stewart, “Una strega in Paradiso”.
Una coppia bravissima che ha dato prova del suo talento e bravura passando nello stesso anno dalla tragedia alla commedia.
chigi
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gorropu
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domenica 24 marzo 2013
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l'amore
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Non sarà facile per me descrivere appieno ciò che penso di questo film.
Quando mi chiedono "quale è il tuo film preferito ?" seppur non sia facile per me stilare una classifica defintiva, sempre più spesso mi capita di citare Vertigo.
Perché ? Perché, secondo il sottoscritto è il più grande film di sempre non d'amore, ma sull'amore.
Ci sono state, e forse ci saranno ancora grandi pellicole memorabili riguardanti una particolare storia d'amore, ma forse mai niente e nessuno potrà equiparare la descrizione del SENTIMENTO amore così come Vertigo è riuscito a fare.
L'atmosfera surreale, quasi malata della prima parte del film è solo un mezzo per "presentare" il sentimento più sublime ma contemporaeamente più devastante che l'uomo possa provare.
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Non sarà facile per me descrivere appieno ciò che penso di questo film.
Quando mi chiedono "quale è il tuo film preferito ?" seppur non sia facile per me stilare una classifica defintiva, sempre più spesso mi capita di citare Vertigo.
Perché ? Perché, secondo il sottoscritto è il più grande film di sempre non d'amore, ma sull'amore.
Ci sono state, e forse ci saranno ancora grandi pellicole memorabili riguardanti una particolare storia d'amore, ma forse mai niente e nessuno potrà equiparare la descrizione del SENTIMENTO amore così come Vertigo è riuscito a fare.
L'atmosfera surreale, quasi malata della prima parte del film è solo un mezzo per "presentare" il sentimento più sublime ma contemporaeamente più devastante che l'uomo possa provare. L'inseguimento di un fantasma, di una finta perfezione, di un idea di bellezza perfetta ed ingenua tuttavia irreale. L'innamoramento, e il soddisfacimento tramite una figura femminile che non esiste, un essere sfuggente che mai si riesce completamente ad afferrare. Il ricordo, la vertigine per una perfezione irraggiungibile.
Poi il ricongiungimento con una donna sgraziata ( la seconda novak), ma che può diventare, può sembrare, con qualche sforzo, lei, lei che non esiste ma che John ha sempre idealizzato. E il campanile, quasi a monito di un misticismo religioso atto a " condannare" il sentimento stesso.
Quasi una condanna Kafkiana all'illusione dell'amore perfetto, alla spontaneità. In realtà il genio di Alfred ci dimostra come l'amore è solo la proiezione di una febbre, di una idealizzazione della mente, un ombra di un ideale perfetto in un mondo deforme.
Capolavoro assoluto
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el gato
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domenica 10 giugno 2012
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genio spiraliforme
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FIlm assolutamente geniale, in cui si intrecciano i fantasmi hitchockiani, le sue metafore(dove le une si intrecciano con gli altri, sempre che non si identifichino, molto spesso). Lo spunto è letterario(la coppia Narcejac-Boileau, certo non banale, già di per sé), ma l'autore-creatore Hitchcock, come sempre, lo piega allo"specifico filmico"e stravolge dando luogo a un paradossale romanticismo, mai disgiunto da quello humor un po'cinico, che è very british ma soprattutto "very Hitch", che "fa la differenza". Possiamo tranquillamente dire: prima di Hitch e dopo, nel senso che"dopo nulla sarebbe stato come prima", come dimostrano i vari Brian De Palma, ma anche Claude Chabrol, ma persino un"alieno"(in teoria)come David Cronenberg si rifà a Hitch o meglio non può prescinderne.
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FIlm assolutamente geniale, in cui si intrecciano i fantasmi hitchockiani, le sue metafore(dove le une si intrecciano con gli altri, sempre che non si identifichino, molto spesso). Lo spunto è letterario(la coppia Narcejac-Boileau, certo non banale, già di per sé), ma l'autore-creatore Hitchcock, come sempre, lo piega allo"specifico filmico"e stravolge dando luogo a un paradossale romanticismo, mai disgiunto da quello humor un po'cinico, che è very british ma soprattutto "very Hitch", che "fa la differenza". Possiamo tranquillamente dire: prima di Hitch e dopo, nel senso che"dopo nulla sarebbe stato come prima", come dimostrano i vari Brian De Palma, ma anche Claude Chabrol, ma persino un"alieno"(in teoria)come David Cronenberg si rifà a Hitch o meglio non può prescinderne. Il tema del"doppio"e dell'angoscia pervade il film come pure(l'ambientazione del locus delicti)il cattolicesimo assolutamente"abigotto"e a tratti sociologico dell'autore. El Gato
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pulpfictionqt
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venerdì 25 novembre 2011
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capolavoro
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Inutile cercare di descrivere questo film: scene mozzafiato, vertigini, storia d'amore, giallo, colpi di scena...
Voto assolutamente meritato, ma non sono d'accordo con Cappi. Il film è stato fatto apposta così, per cercare di dare spazio, oltre al giallo, a una grande storia d'amore!
Assolutamente da vedere.
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tiamaster
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domenica 20 novembre 2011
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morire per vivere e vivere per morire.
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Assoluto,come il grandissimo regista inglese Alfred Hitchcock,è la donna che visse due volte,il film per eccellenza sulla crisi d'identita.Questa pellicola è indubbiamente una delle più grandi e complete mai fatte,tutto eccellente:trama,sceneggiatura,attori,colonna sonora.Se ci fosse una classifica dei migliori film della storia questo sarebbe tra i primi,il film è leggermente inquietante come da tradizione del regista,alcune scene sono bellissime,entrate nella storia del cinema.James stewart qua si conferma un grande attore che da vita a un classico intramontabile del giallo,eccellente.
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lorenzomnt
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venerdì 1 luglio 2011
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vertigo:suspance,sogni e vertigini
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Ho preferito Psyco e Gli uccelli,ma anche questo è un sublime film del grande Hitchcock:una sapiente mistura di tensione,erotismo e azione.La parte centrale in cui viene spiegato tutto,poi,è un vero colpo da maestro che non fa che aumentare la piacevolezza del film.C'è solo una piccola cosa che poteva essere lievemente migliorata:la colonna sonora,che lima un tantino la tensione.Il fatto che si passi da note impregnate di terrore a quelle spensierate da commedia anni'50 è un pò conturbante.Anche ne La finestra sul cortile erano presenti pezzi musicali da commedia,ma quando iniziava non si capiva subito,se non era per la firma di Hitchcock,che era un thriller,mentre in questo si capisce immediatamente.
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Ho preferito Psyco e Gli uccelli,ma anche questo è un sublime film del grande Hitchcock:una sapiente mistura di tensione,erotismo e azione.La parte centrale in cui viene spiegato tutto,poi,è un vero colpo da maestro che non fa che aumentare la piacevolezza del film.C'è solo una piccola cosa che poteva essere lievemente migliorata:la colonna sonora,che lima un tantino la tensione.Il fatto che si passi da note impregnate di terrore a quelle spensierate da commedia anni'50 è un pò conturbante.Anche ne La finestra sul cortile erano presenti pezzi musicali da commedia,ma quando iniziava non si capiva subito,se non era per la firma di Hitchcock,che era un thriller,mentre in questo si capisce immediatamente.Comunque non c'è dubbio che questo film sia un capolavoro e tale rimane.
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