Johnny Guitar |
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Un film di Nicholas Ray.
Con Sterling Hayden, Joan Crawford, Ernest Borgnine, Dennis Hopper, Ward Bond.
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Titolo originale Johnny Guitar.
Western,
Ratings: Kids+16,
durata 110 min.
- USA 1954.
MYMONETRO
Johnny Guitar
valutazione media:
3,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un western di un'altra razzadi molinari marcoFeedback: 2225 | altri commenti e recensioni di molinari marco |
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domenica 24 luglio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Western inusuale questo film di Nicholas Ray, da molti considerato un capolavoro del genere. Inusuale innanzitutto perché non bisogna cadere nel tranello del titolo che farebbe immediatamente pensare che il protagonista sia il solito pistolero di turno arrivato da chissà dove e pronto a ristabilire l’ordine nella comunità che sta intraprendendo il suo cammino verso la corruzione. Johnny Guitar riveste la sua importanza, ma in realtà la vera protagonista della pellicola è Vienna, interpretata da Joan Crawford, una donna che deve sconfiggere tutto un mondo che la rinnega e alla quale è anche destinato il momento topico di ogni film western: il duello finale. E a fare i conti con lei nello scontro a fuoco vi è un'altra donna, simbolo di un mondo provinciale pieno di pregiudizi che vuole restare ancorato al suo modo di intendere e vedere la realtà circostante. Ed è questo un altro aspetto inusuale: a differenza dei capolavori del genere, qui il progresso (l’immancabile rivalità tra natura selvaggia e civiltà che avanza) non è visto come una sorta di cancro che minaccia di devastare un territorio idilliaco e l’innocenza delle persone che lo abitano, bensì come una sorta di miglioramento da un punto di vista più strettamente intimistico, o sociale che dir si voglia. Altro aspetto atipico è costituito dal fatto che forse sono più i dialoghi (per fortuna ben costruiti) che non i colpi di pistola, a tal punto da dare al film in alcuni punti un andamento come potremmo definire quasi teatrale. Anche da un punto di vista stilistico vi è qualche anomalia, dal momento che non si intravede neanche un campo lunghissimo, indispensabile per liberare l’immaginazione dello spettatore sulla sconfinata prateria che contraddistingue ogni pellicola western che si rispetti. Ma sicuramente ciò è dovuto ai pochi soldi che erano disponibili per la sua realizzazione. A vederlo oggi per la prima volta si ricava l’impressione che si tratti di un film con numerosi punti di forza, ma che purtroppo non è riuscito ad invecchiare nella giusta maniera a differenza di alcuni suoi colleghi, perdendo così gran parte del fascino innovativo che avrà avuto nel momento della sua uscita nelle sale.
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