adriano sgarrino
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giovedì 30 luglio 2009
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johnny guitar
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Paese di prod.: USA Anno: 1954 di: Nicholas Ray con: Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge, Scott Brady, Ward Bond, Ernest Borgnine, John Carradine, Ben Cooper.
Nell'Arizona post-guerra civile, la bella Vienna (Crawford), proprietaria di un saloon, è ingiustamente accusata di aver collaborato ad una rapina e così condannata all'impiccagione, voluta soprattutto dalla sua rivale di sempre Emma (McCambridge). Quando tutto sembra perduto, Vienna viene salvata dal pistolero suo ex amante Johnny Logan, detto Johnny Guitar (Hayden); ma sarà solo un duello con Emma a garantire a Vienna la libertà.
Funziona tutto in questo meraviglioso film di Ray: ottime interpretazioni, sceneggiatura di ferro di Philip Yordan e grandiosa fotografia di Harry Stradling.
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Paese di prod.: USA Anno: 1954 di: Nicholas Ray con: Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge, Scott Brady, Ward Bond, Ernest Borgnine, John Carradine, Ben Cooper.
Nell'Arizona post-guerra civile, la bella Vienna (Crawford), proprietaria di un saloon, è ingiustamente accusata di aver collaborato ad una rapina e così condannata all'impiccagione, voluta soprattutto dalla sua rivale di sempre Emma (McCambridge). Quando tutto sembra perduto, Vienna viene salvata dal pistolero suo ex amante Johnny Logan, detto Johnny Guitar (Hayden); ma sarà solo un duello con Emma a garantire a Vienna la libertà.
Funziona tutto in questo meraviglioso film di Ray: ottime interpretazioni, sceneggiatura di ferro di Philip Yordan e grandiosa fotografia di Harry Stradling. E' un western complesso, con l'importante infrazione alle regole del genere per cui il duello decisivo è tra due donne e non tra due uomini. C'è spazio anche per i buoni sentimenti - in fondo Johnny decide di aiutare Vienna perchè ancora innamorato di lei -, ma sono inseriti senza nessuna facile concessione al sentimentalismo. Seppur a distanza di molti anni, il film sorprende ancora per aver fornito "una delle rielaborazioni più conturbanti (e più poetiche) del mito della frontiera" (Mereghetti): un capolavoro che gioverebbe guardare più di una volta per apprezzarne le varie sfaccettature, e capire che si può fare del grande cinema anche senza molti mezzi (la casa di produzione di questo film era la modesta "Republic").
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agnese
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martedì 13 febbraio 2007
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un western tra donne
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E' da non dimenticare l'interpretazione di Joan Crawford, ma è altrettanto indimenticabile l'altra protagonista femminile, poco nota al pubblico e che pure ha recitato in film come Improvvisamente l'estate scorsa.
La fredda e altezzosa rabbia di Vienna si scontra con il manierismo folle dell'altra donna che forse vorrebbe avere la libertà di parola e di costumi della protagonista.
Non potendo essere come lei è giusto allora eliminarla:
Johnny è in questo film solo uno strumento, la goccia che fa trabboccare il vaso, lo scudo trovato solo in quel momento da Vienna e forse l'oggetto del desiderio incoffessato della sua rivale.
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samanta
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martedì 14 febbraio 2023
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un western barocco.
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Il film uscito nel 1954 diretto da Nicholas Ray è un western anomalo, di atmosfera barocca e un pò ampolloso, che però proprio per questo attrae e convince lo spettatore.
La protagonista è Vienna (Joan Crawford in ottima forma) proprietaria di un Albergo Saloon in una località desolata dell'Arizona, è una donna dura e scaltra con un passato di prostituta, ha scelto quel posto desolato perchè i dirigenti della ferrovia gli hanno promesso che proprio lì arriverà la ferrovia e sarà costruita una stazione. Vienna è osteggiata dagli allevatori di bestiame che temono l'arrivo dei coloni, sono guidati da Emma (Mercedes McCambridge) donna piena di odio contro Vienna anche perché è innamorata di Kid un balordo che con la sua banda vive in luogo nascosto e corteggia Vienna.
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Il film uscito nel 1954 diretto da Nicholas Ray è un western anomalo, di atmosfera barocca e un pò ampolloso, che però proprio per questo attrae e convince lo spettatore.
La protagonista è Vienna (Joan Crawford in ottima forma) proprietaria di un Albergo Saloon in una località desolata dell'Arizona, è una donna dura e scaltra con un passato di prostituta, ha scelto quel posto desolato perchè i dirigenti della ferrovia gli hanno promesso che proprio lì arriverà la ferrovia e sarà costruita una stazione. Vienna è osteggiata dagli allevatori di bestiame che temono l'arrivo dei coloni, sono guidati da Emma (Mercedes McCambridge) donna piena di odio contro Vienna anche perché è innamorata di Kid un balordo che con la sua banda vive in luogo nascosto e corteggia Vienna. Un gruppo di banditi, ma non Kid, attacca una diligenza e uccide il fratello di Emma, che accusa del delitto Kid e Vienna, quest'ultima si è fatta raggiungere da un ex amante Johnny detto Guitar (Chitarra) perché la protegga da Kid e dagli allevatori. Intorno a questa tema di passioni, interessi e odio si sviluppa la trama con un finale tragico che inizia con l'incendio dell'Albergo e terminerà con il massacro di Kid e dei suoi uomini da parte degli allevatori e dallo sceriffo ingiustamente accusati, Vienna e Emma si affrontano in duello e Emma verrà uccisa da Vienna per legittima difesa, la donna si allontanerà insieme a con Johnny Guitar.
E' stato recensito come un western "noir", a mio avviso questo accostamento non è corretto anche perché il noir è una vicenda di ambiente metropolitana, piuttosto ha la cadenza di una tragedia non greca come sostenuto da alcuni critici, anche perché manca il deus ex machina e il finale è positivo con la fine di un odio selvaggio. Barocca è la scenografia con riferimento al Saloon di Vienna articolato su più piani che permette alla cineripresa vedute suggestive, in questo il regista Nicholas Ray ha mostrato la sua abilità tecnica oltre ad evidenziare la sua inquietitudine sia personale che artistica. Un cenno atttento merita la recitazione: innanzitutto Joan Crawford ancora giovanile con i suoi 50 anni, mostrando una notevole grinta e capacità professionale, confermando di essere stata una delle migliori attrici di Hollywood (dietro la sua nemica-rivale Bette Davis); altrettanto brava la sua antagonista Mercedes McCambridge (Attrice teatrale, Oscar come migliore attrice n.p. per Tutti gli uomini del re) con una interpretazione superlativa di una donna carica di passione di odio. Bravo il comprimario Sterling Hayden discreto con una lunga carriera (per tutti: Giungla d'asfalto) che rende bene il malinconico e silenzioso Johnny Guitar. Tra gli altri comprimari i sempre validi Ernest Borgnine (Oscar per Marty) nella parte di uno psicopatico della banda di Kid e l'onnipresente nei western Ward Bond.
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fedeleto
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venerdì 12 ottobre 2012
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joan crowford guitar
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Vienna e' una donna che possiede orgogliosamente un saloon.Quando sorge una rivalita' tra lei e un'altra donna come Emma,innamorata di un suo spasimante ,le cose si mettono male,ma soprattutto quando la incolpano per un colpo in banca che lei non ha commesso allora saranno le pistole a parlare.E johnny Guitar le sara' di aiuto.Nicholas Ray dirige un buon western,che possiede una fotografia ottima(Harry Stadling),e l'aspetto cromatico dona un certo rilievo al film.Ma la cosa che sicuramente e' piu' originale si trova nel duello tra due donne come Emma e Vienna,rivali e nemiche dichiarate che diventano le vere eroine del film.Buona inoltre anche la scena inziale in cui quasi tutta la prima mezz'ora e' incentrata su dialoghi e tempi reali creando staticita' nel tempo ma non nell'azione.
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Vienna e' una donna che possiede orgogliosamente un saloon.Quando sorge una rivalita' tra lei e un'altra donna come Emma,innamorata di un suo spasimante ,le cose si mettono male,ma soprattutto quando la incolpano per un colpo in banca che lei non ha commesso allora saranno le pistole a parlare.E johnny Guitar le sara' di aiuto.Nicholas Ray dirige un buon western,che possiede una fotografia ottima(Harry Stadling),e l'aspetto cromatico dona un certo rilievo al film.Ma la cosa che sicuramente e' piu' originale si trova nel duello tra due donne come Emma e Vienna,rivali e nemiche dichiarate che diventano le vere eroine del film.Buona inoltre anche la scena inziale in cui quasi tutta la prima mezz'ora e' incentrata su dialoghi e tempi reali creando staticita' nel tempo ma non nell'azione.Joan Crowford sembra essere stata tagliata su misura per il film,ma un merito va anche a Nicholas Ray(la donna del bandito,il diritto di uccidere) un regista senza dubbio con molto talento.Ma l'unico punto debole e' Hayden che non convince molto nella parte di Guitar,e questo non parlare del personaggio mettendolo quasi in secondo piano abbassa una certa curiosita' nel film che limita a vedere solo lo scontro tra le due donne.Simbolismi particolari(la chitarra che suona rappresenta un nuovo suono,una nuova vita).Buono ma Ray ha fatto di meglio.
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molinari marco
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domenica 24 luglio 2011
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un western di un'altra razza
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Western inusuale questo film di Nicholas Ray, da molti considerato un capolavoro del genere. Inusuale innanzitutto perché non bisogna cadere nel tranello del titolo che farebbe immediatamente pensare che il protagonista sia il solito pistolero di turno arrivato da chissà dove e pronto a ristabilire l’ordine nella comunità che sta intraprendendo il suo cammino verso la corruzione. Johnny Guitar riveste la sua importanza, ma in realtà la vera protagonista della pellicola è Vienna, interpretata da Joan Crawford, una donna che deve sconfiggere tutto un mondo che la rinnega e alla quale è anche destinato il momento topico di ogni film western: il duello finale. E a fare i conti con lei nello scontro a fuoco vi è un'altra donna, simbolo di un mondo provinciale pieno di pregiudizi che vuole restare ancorato al suo modo di intendere e vedere la realtà circostante.
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Western inusuale questo film di Nicholas Ray, da molti considerato un capolavoro del genere. Inusuale innanzitutto perché non bisogna cadere nel tranello del titolo che farebbe immediatamente pensare che il protagonista sia il solito pistolero di turno arrivato da chissà dove e pronto a ristabilire l’ordine nella comunità che sta intraprendendo il suo cammino verso la corruzione. Johnny Guitar riveste la sua importanza, ma in realtà la vera protagonista della pellicola è Vienna, interpretata da Joan Crawford, una donna che deve sconfiggere tutto un mondo che la rinnega e alla quale è anche destinato il momento topico di ogni film western: il duello finale. E a fare i conti con lei nello scontro a fuoco vi è un'altra donna, simbolo di un mondo provinciale pieno di pregiudizi che vuole restare ancorato al suo modo di intendere e vedere la realtà circostante. Ed è questo un altro aspetto inusuale: a differenza dei capolavori del genere, qui il progresso (l’immancabile rivalità tra natura selvaggia e civiltà che avanza) non è visto come una sorta di cancro che minaccia di devastare un territorio idilliaco e l’innocenza delle persone che lo abitano, bensì come una sorta di miglioramento da un punto di vista più strettamente intimistico, o sociale che dir si voglia. Altro aspetto atipico è costituito dal fatto che forse sono più i dialoghi (per fortuna ben costruiti) che non i colpi di pistola, a tal punto da dare al film in alcuni punti un andamento come potremmo definire quasi teatrale. Anche da un punto di vista stilistico vi è qualche anomalia, dal momento che non si intravede neanche un campo lunghissimo, indispensabile per liberare l’immaginazione dello spettatore sulla sconfinata prateria che contraddistingue ogni pellicola western che si rispetti. Ma sicuramente ciò è dovuto ai pochi soldi che erano disponibili per la sua realizzazione. A vederlo oggi per la prima volta si ricava l’impressione che si tratti di un film con numerosi punti di forza, ma che purtroppo non è riuscito ad invecchiare nella giusta maniera a differenza di alcuni suoi colleghi, perdendo così gran parte del fascino innovativo che avrà avuto nel momento della sua uscita nelle sale.
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