Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Siamo a Fondi fra la campagna e il mare, fra contadini e cacciatori, fra pescatori d’acqua dolce e d’acqua salsa. Angela e Pasquale vorrebbero sposarsi, ma è costume, da quelle parti, di celebrar sempre le nozze con gran pompa e non ci sono soldi per farlo. Le due famiglie, così, li convincono ad aspettare un po’, ma passa un giorno, passa l’altro, passano anche degli anni e i due fidanzati si stancano. Decidono, allora, di sposarsi lo stesso, ma per salvar capra e cavoli, lui fingerà di rapire lei (con il tacito accordo delle famiglie); dopo, così, le nozze saranno senz’altro necessarie e, data la fretta e lo scandalo, si potrà fare a meno di feste, cerimonie e spese. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2534 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 10 Febbraio 1954
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