Pietro Bianchi
Si tratta stavolta di un bel soggetto. C'è un padre vedovo con numerosa figliolanza il quale si tira in casa una governante che s'innamora di lui; poi c'è un figlio che sposa una ragazzina pepata, sul tipo delle pin-up girls che si vedono nelle pagine dei giornali illustrati; poi succede che il marito della ragazzina va in guerra, e l'innocentina approfitta dei suoi vezzi per irretire un fratello restato a casa. C'è aria insomma di incesto, di una tragedia greca. Ma la governante, che è la soave Ingrid Bergman, interviene e fa finta di essere lei la colpevole: ciò che serve a svegliare il vedovo il quale, scoperta la verità, impalma la per tanto tempo silenziosa innamorata. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (2861 caratteri spazi inclusi) su 26-3-1946