Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Yolande Zauberman |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 25 agosto 2011
Da Tel Aviv a Gerusalemme, un documentario che indaga l'integrazione tra arabi e ebrei attraverso il loro punto di vista sul sesso.
CONSIGLIATO SÌ
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Un viaggio nella notte, dai bar di Tel-Aviv alle vie di Gerusalemme, nei night club dove ci si diverte e balla o in un rave party all'aria aperta, per concludersi con un bacio sulla spiaggia. Israeliani, arabi, arabi israeliani, cittadini di un unico paese, Israele. Una domanda coglie di sorpresa ogni intervistato: faresti sesso con un Arabo? Oppure: faresti sesso con un Ebreo israeliano? C'è chi risponde con fermezza, chi, a questa domanda, replica con un altro quesito, chi, soltanto, prende tempo.
Girato di notte, dove i confini sono meno netti, dove tutto è un po' sfocato, gli intervistati sono giovani e meno giovani, amici, nemici, palestinesi e israeliani. Di ognuno di loro la telecamera cattura istanti di vita, emozioni, paure, desideri di un mondo diverso. La regista non dà risposte, lascia che a parlare siano quegli uomini, quelle donne, quei giovani che la sua telecamera sta riprendendo. Generazioni diverse a confronto, storie che si intrecciano in un puzzle composito, personaggi che ritornano, forse soltanto per dare maggiore spessore alla loro risposta, per giustificare una dichiarazione troppo affrettata, poco ponderata. Tra i momenti più toccanti, l'intervista ad una madre che racconta di quando i propri nonni auspicavano per i figli un futuro migliore, senza guerra, di pace. Un futuro che sembrava imminente, ma che ancora oggi non sembra potersi avverare.
Collaboratrice di Amos Gitai, Yolande Zauberman esordisce nella regia del suo primo film nel 1987. Would you have sex with an Arab? è un documento il cui merito più grande è il carattere di urgenza, quell'immediatezza data dalla scelta stilistica del film-inchiesta, da un linguaggio "immediato", della diretta. Un documentario che, grazie ad una domanda la cui risposta rappresenta una scelta di vita, una presa di posizione, una speranza, ci fa comprendere un po' meglio la realtà israeliana, dove, anche solo per una notte, quella pace non sembra poi così utopistica e lontana.