Soundless Wind Chime

Film 2009 | Drammatico 110 min.

Regia di Kit Hung. Un film con Yulai Lu, Bernhard Bulling, Marie Omlin, Gilles Tschudi, Ruth Schwegler. Cast completo Titolo originale: Mo seng fung ling. Genere Drammatico - Hong Kong, Svizzera, Cina, 2009, durata 110 minuti. - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 14 settembre 2012

Kit Hung dirige la storia d'amore proibita tra Pascal, ragazzo svizzero che vive di espedienti e Ricky, cameriere in un ristorante di Hong Kong.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un esempio di buon cinema cinese, visivamente potente e dallo stile elegante, che immerge lo spettatore in un flusso poetico fluido.
Recensione di Simona Previti
Recensione di Simona Previti

Soundless Wind Chime (in italiano Il silenzioso rintocco del vento) è il primo lungometraggio del giovane regista Wing Kit Hung. Ancora una volta un esempio di buon cinema cinese che in questo caso torna a raccontare con la forza delle immagini e con il potere evocativo i temi della giovinezza, l'ambiguità dei sentimenti, la ricerca di sé. L'occasione sarà il viaggio e l'incontro fra due solitudini tormentate, ma anche fra due nazionalità diverse, e il difficile amore che li unirà e poi li dividerà: un ragazzo svizzero e uno cinese, i cui sguardi s'incrociano fortuitamente per le strade di Hong Kong.
Presentato con successo alla Berlinale del 2009, il film si è subito imposto per la sua potenza visiva e per la sua eleganza stilistica, in perfetta assonanza con l'estetica del cinema cinese di questi ultimi tempi. Per la sua tematica omosessuale il film ha ricevuto premi nei maggiori festival di cinema gay and queer, oltre che al Torino Film Festival nella sezione Nuovi sguardi dove ha ricevuto il premio per la regia e la menzione speciale come miglior lungometraggio in concorso.
Pascal, svizzero, vive facendo piccoli spettacoli per la strada; Ricky invece lavora per un piccolo ristorante di Pechino. Le loro vite si incrociano misteriosamente ma presto torneranno a dividersi. Dopo molti anni Ricky parte alla ricerca del suo primo amore e arriva in Svizzera, così il racconto inizia a srotolare attraverso poetici flashback. Lì sembra incontrare il suo perfetto sosia, anche se nulla sarà chiarito circa questa enigmatica presenza. È Ricky? È un altro? È il passato che torna sotto altre forme? Ne risulta una struttura narrativa complessa ma intrigante. Ed è in questa non chiarezza il fascino del film. Notevole anche la fotografia e l'uso sapiente della macchina da presa: ampio uso di primi piani, luci calde dosate con grande formalismo estetico; atmosfere che riescono ad evocare più che a spiegare, lasciando poi allo spettatore il compito arduo di ricomporre i pezzi. La colonna sonora, che già il titolo (il silenzioso rintocco del vento) lascia individuare come fulcro creativo, è emozionale e sposa la ricerca formale delle immagini.
L'ostentata frammentarietà, oltre che una scelta narrativa, sembra essere dettata dalla stessa cultura cinese e dalla sua percezione di un tempo fluido e ciclico in cui tutto torna anche se sotto forme diverse. Infatti, secondo un'antica leggenda cinese, i morti ritornerebbero dai propri cari dopo sette giorni per cancellarne il ricordo e per rincarnarsi in una nuova vita. Questa è la chiave di lettura che il regista stesso ha più volte fornito per aiutare lo spettatore a seguire il giusto filo narrativo: "I cinesi credono che quando qualcuno viene a mancare, la sua anima ritorni a casa il settimo giorno dopo la morte. Ad essa viene offerta una zuppa per eliminare i ricordi come preparazione per la rinascita. Dopo aver bevuto la zuppa, tutti i ricordi vengono cancellati e l'anima si reincarnerà ed inizierà una nuova vita". Ciò che ad un occidentale dunque può sembrare una costruzione ostica, fra passato e presente, sembra essere invece l'andamento narrativo adeguato ad una tradizione culturale che ama intersecare i piani e creare un flusso poetico fluido in cui far perdere lo spettatore. 

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 31 ottobre 2012
andys80

Film complesso e angosciante che forse lascia molti punti in sospeso nel racconto per dare spazio all'interpretazione dello spettatore...che a parer mio non sempre ci riesce. Al termine del film vien voglia di rivederlo sia per il piacere di farlo che per cercare di capire qualcosa in più. Estremamente delicato, il rapporto che lega i due protagonisti è raccontato nel [...] Vai alla recensione »

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