Anno | 2003 |
Genere | Documentario |
Produzione | Canada |
Durata | 145 minuti |
Regia di | Mark Achbar, Jennifer Abbott, Joel Bakan |
Attori | Mikela J.Mikael, Rob Beckwermert, Christopher Gora, Nina Jones, Richard Kopycinski Karen Lam, Sean Lang, Bert Phillips, Diana Wilson, Jane Akre, Ray Anderson, Joe Badaracco. |
Uscita | venerdì 22 ottobre 2004 |
Tag | Da vedere 2003 |
MYmonetro | 3,23 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 marzo 2014
Un viaggio nel mondo delle multinazionali, dal 1800 a oggi, attraverso le voci dei protagonisti. Illuminante. In Italia al Box Office The Corporation ha incassato 189 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il Bestseller di successo No logo ha spianato la strada a tutti coloro che desideravano parlare della società capitalistica, analizzandone le problematiche più sottili, dietro le apparenze del benessere conquistato nella nostra epoca. Fra i progetti più interessanti degli ultimi periodi, c'è il libro-documentario di Mark Achbar e Joel Bakan, che, attraverso una serie di interviste ai più importanti esponenti del business mondiale (fra cui Druecker, la stessa Naomi Klein e Rifkin), rappresenta una visione super partes sulle multinazionali e sulle loro strategie di prodotto, di comunicazione e, soprattutto, di ethic management (ad es. devolvere quote degli introiti a cause quali la preservazione della foresta amazzonica).
Il documentario, strutturato in una prima parte storica e una seconda di testimonianze, e diviso in capitoli che affrontano teorie e argomenti diversi, analizza il comportamento delle multinazionali alla stregua di un essere umano, da un punto di vista psichiatrico evidenziandone le psicosi.
L'approccio utilizzato dai due autori si allontana dall'idea documentaristica di Michael Moore, maestro di cerimonie che guida, dirige i contenuti e interagisce con l'oggetto del film, e si appoggia sul ritmo brillante del montaggio, alternando documenti storici, frammenti di film e interviste classiche che costituiscono un viaggio all'interno della globalizzazione.
The corporation non impone le sue convinzioni, al contrario di Michael Moore, ma lascia lo spettatore pensare e costituire una propria coscienza sull'argomento. Come dichiarato da Mark Achbar, "la più grande soddisfazione per noi sarebbe sapere che chi ha visto il film, pensasse: oggi ho imparato qualcosa".
THE CORPORATION disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€9,99 | – |
Analizzando ogni singola corporation come un unico soggetto, in base a come egli si comporta nella società odierna, il quadro che ne uscirebbe fuori sarebbe la perfetta descrizione di una persona psicopatica. Questo ciò che emerge da questo interessante documentario che analizza, grazie all'intervento e alle testimonianze di numerosi studiosi, le corporation americane, ormai padrone [...] Vai alla recensione »
E' un documentario eccezionale, da vedere e far conoscere ad altri. La patologica ricerca del profitto ad ogni costo. Da vedere in abbinata ad un altro interessante documentario dal titolo: "Food inc."
Il mondo è malato. La globalizzazione ne ha ottime responsabilità. Nessuno però aveva ancora pensato di analizzare la patologica ricerca del profitto delle grandi multinazionali. Lo hanno fatto un libro, ora divenuto documentario. Il dato di partenza è semplice: negli Usa, dopo la guerra civile e la liberazione degli schiavi, viene data loro personalità giuridica.
Non solo Michael Moore né solo America. La fioritura dei documentario o “cinema del reale” - anche Francesca Comencini sul mobbing con Mi piace lavorare, Il dono di Michelangelo Frammartino sull’emigrazione italiana, L’orizzonte degli eventi di Daniele Vicari hi lavorazione in Abruzzo - trova risalto sui media e nelle sale come era impensabile prima di Bowling for Columbine e Fahreneit 9/11.
Un po’ macchinosa l’idea venuta ai registi canadesi Mark Achbar e Jennifer Abbot di psicanalizzare le corporation, ovvero le società di capitale, ovvero le multinazionali. Lo fanno con un documentario-inchiesta avvincente (malgrado il tema) e incalzante (malgrado la durata) che l’anno scorso ha vinto il premio del pubblico al Sundance Film Festival e mietuto elogi n molte altre rassegne.
Il mondo è malato. La globalizzazione ne ha ottime responsabilità. Nessuno però aveva ancora pensato di analizzare la patologica ricerca del profitto delle grandi multinazionali. Lo hanno fatto un libro, ora divenuto documentario. Il dato di partenza è semplice: negli Usa, dopo la guerra civile e la liberazione degli schiavi, viene data loro personalità giuridica.
Cerano una volta le monarchie assolute, c'erano le dittature (e purtroppo queste ultime, in certi disgraziati paesi, resistono), ma più o meno da un secolo e mezzo è nato e sta proliferando un potere non tanto occulto che rischia di soffocare l'intero pianeta. È il potere denunciato nel documentario realizzato dai canadesi Marc Achbar e Jennifer Abbott sul copione del professore di diritto Joel Bakan, [...] Vai alla recensione »
È stata una delle cose peggiori che abbia mai visto in tutta la mia vita». Carlton Brown, operatore di Borsa solitamente imperturbabile, rimase profondamente sconvolto da quello che vide l’11 settembre 2001. «Pensavo soItanto a tirarli fuori al più presto», dice. «Pensavamo solo a loro, ai nostri clienti, dovevamo assolutamente farli uscire prima che le Torri crollassero».
Questo documentario, che non è semplicemente la versione filmata, l’adattamento, con testimonianze (circa quaranta), memorie e pentimenti di economisti, amministratori delegati, professori, antagonisti e supporter del “big business”, del libro The Corporation: !a patologica ricerca de! profitto e del potere scritto da Joel Bakan, sarebbe piaciuto a Michel Foucault.
L’antico dubbio -sollevato di recente dopo la retrospettiva su Dziga Vertov alle Giornate del cinema muto- se il cinema avrà mai il valore di documento storico, non dev’essere consolante il quadro che si faranno le generazioni future della nostra epoca. Sarà il ritratto di un momento storico in cui le frontiere dell’etica sono state abbattute, in cui il profitto delle aziende era più importante della [...] Vai alla recensione »