
In streaming su MYmovies il documentario che Evgeny Afineevsky ha girato a partire dal 24 febbraio, data d'inizio del conflitto. Online anche Luxembourg, Luxembourg di Antonio Lukich. Entrambi i film saranno disponibili dalle 21.00 di mercoledì 7 settembre e successivamente on demand per cinque giorni.
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di Roberto Manassero
La guerra in Ucraina continua a essere uno dei temi centrali dei festival di cinema internazionali. Come abbiamo più volte scritto, da quando il conflitto è salito di livello, con l’invasione dell’esercito russo a partire dallo scorso 24 febbraio, a differenza dell’opinione pubblica e del mondo dell’informazione - accortisi improvvisamente di una crisi che prosegue da almeno otto anni - il cinema da festival e d’autore ha invece seguito con attenzione lo sviluppo del conflitto, con punti di vista sia interni, da parte di cineasti ucraini, sia esterni, con reportage e documentari sull’argomento.
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La stessa Mostra di Venezia, grazie ai film di Valentyn Vasyanovych Atlantis (2019) e Reflection (2021), a Bad Roads - Le strade del Donbass (2020) di Natalya Vorozhbit e ancora a Tranchées (2021) di Loup Bureau, ha aiutato gli spettatori più attenti a capire le forze in gioco, le tensioni pronte a esplodere, le violenze sui due fronti.
Inevitabilmente, ora che il conflitto ha assunto una valenza internazionale, anche nella prossima Mostra che si aprirà il prossimo 31 agosto si tornerà a parlare di Ucraina, di resistenza di un popolo, di vita e arte sotto le bombe, di reportage dalla prima linea. Fuori concorso sarà ad esempio presentato il documentario Freedom On Fire: Ukraine's Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky, disponibile anche in streaming nella Sala Web su MYmovies a partire dalle 21.00 di mercoledì 7 settembre (VAI AL FILM).
Realizzato come un instant movie fin dal primo giorno d’invasione, il film di Afineevsky è la ripresa di un precedente lavoro del regista, Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom (2015), dedicato alla Rivoluzione di Piazza Maidan del 2014 (l’evento all’origine del conflitto attuale), presentato anch’esso a Venezia prima di essere candidato all’Oscar come Miglior Documentario e poi di vincere un Emmy. Dalle testimonianze di chi aveva combattuto contro il presidente filorusso Viktor Janukovy, Afineevsky - americano di originale israeliana che agli scenari di guerra contemporanei ha dedicato anche Cries from Syria (2017) e diretto il film su Papa Francesco, Francesco (2020) - è passato alla vita quotidiana di chi ha ritrovato il proprio paese occupato da un esercito straniero e ha dovuto abituarsi alle bombe, alla distruzione, alla morte.
Attraverso le storie di bambini, medici, anziani, giornalisti, leader religiosi, volontari internazionali e soldati, il film costruisce il diario collettivo di un popolo resistente. Non fa ripartirà la storia dal 2022, ma vede l’invasione russa come la tragica evoluzione di una guerra ormai quasi decennale e destinata a segnare ancora gli anni a venire.
Lo stesso Afineevsky sarà presenta a Venezia durante la giornata che la Biennale dedicherà alla nazione ucraina, giovedì 8 settembre. Incontri, discussioni e iniziative vedranno protagonisti, oltre alle varie autorità dello stato e del cinema ucraini, anche un altro autore presente nella selezione ufficiale della Mostra, Antonio Lukich, regista di Luxembourg Luxembourg (Orizzonti, anch’esso disponibile in streaming nella Sala web su MYmovies, sempre a partire dalle 21.00 di mercoledì 7 settembre), e l’artista Pavlo Makov, che rappresenta il Padiglione dell’Ucraina alla 59. Biennale Arte.