Ben-Hur

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Un film di Timur Bekmambetov. Con Jack Huston, Toby Kebbell, Morgan Freeman, Rodrigo Santoro, Nazanin Boniadi.
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Titolo originale Ben-hur. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 125 min. - USA 2016. - Universal Pictures uscita giovedì 29 settembre 2016. MYMONETRO Ben-Hur * 1/2 - - - valutazione media: 1,74 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Ben-Hur 2016. Tra Storia, Religione ed Avventura. Valutazione 3 stelle su cinque

di ashtray_bliss


Feedback: 29534 | altri commenti e recensioni di ashtray_bliss
martedì 20 settembre 2016

Hollywood pare aver perso definitvamente ogni interesse a produrre e promuovere dei colossal storici (intesi come colossal dell'epoca pre e post cristiana), che per me si sono fermati con quel meraviglioso e sottovalutato Alexander del 2004, firmato Oliver Stone. Successivo e parallelemente a quello, ultimo dei grandi colossal, ci sono stati dei clamorosi flop sia dal punto di vista delle critiche che del botteghino, quali Troy e Le Crociate di Scott, che pure ho avuto modo di apprezzare. Ma un dato di fatto è che per fare un colossal storico ci deve essere passione, accuratezza storica, amore per la storia e i dettagli ed ovviamente un gruppo di attori-registi-produttori che sappia il suo mestiere. Ecco perchè è più facile, e meno impegnativo, puntare tutto sui cinecomix piuttosto che sui film storici i quali, ahimè, interessano un gruppo limitato di spettatori. Del resto la Storia non vende quanto il Fantasy.
Si viene così al dunque: Era necessario un secondo remake cinematografico di Ben Hur? Non bastava il film del '59 la miniserie del 2010 e i precedenti film del cinema muto degli anni venti? La mia personale risposta è ni. L'originale cinematografico era un opera più che sufficiente, anche se comprendo e accetto i remake di buona qualità quando è passato un lasso di tempo significativo tra un prodotto e l'altro e quando si tratta di attirare ed appassionare le nuove generazioni, usando anche il linguaggio cinematografico che conoscono (compreso l'uso della CGI) e volti ai quali le nuove generazioni fanno riferimento. Ma con tutta la stima che ho per il regista kasako Bekmambetov, di cui ho adorato il fumettistico e adrenalinico Wanted, il remake di un film importante come Ben Hur andava affidato a mani molto più esperte, probabilmente a un R. Scott, Snyder (interessante sarebbe stata una resa fumettistica in stile 300), un Eastwood, un Gibson. Ma il regista si impegna e fa del suo meglio (senza evitare anacronsmi e strafalcioni) e allora ci si domanda cosa ha comportato il flop del Ben Hur 2k16? La componente religiosa c'entra, dato che il film è stato accusato di aver forzatamente inserito la figura di Gesù per attirare quella parte di pubblico credente/cristiana. Ma c'entra anche la scelta di affidare i ruoli chiave ad attori poco noti e dunque non in grado di trascinare una massa corposa di aficionados. Immagino che se al posto di quel volto belloccio ma indifferente di Jack Huston ci fosse stato un volto più incisivo, particolare e ipnotico come ad esempio quello di un Oscar Isaac, Tom Hiddleston o Daniel Bruhl il irisultato sarebbe stato meno debole. Dall'altra parte però bisogna ammettere che la storia c'è e la fa da padrone pur rimanendo abbastanza superficiale. I legami indissolubili che uniscono i protagonisti tra loro sono appena accennati, non risultano mai profondi, autentici, toccanti. E allora cosa resta di funzionale in questa rivisitazione classica? La parte action, l'avventura, le scene d'azione ben confezionate grazie all'ausilio di effex speciali convincenti e ben dosati. Bella è altresì l'ambientazione, ricordiamo che le riprese coinvolgevano Matera e Roma, curata e molto nitida la fotografia e la scenografia, pur con la presenza di qualche anacronismo stilistico in relazione ai personaggi. Buona la colonna sonora e finale a sorpresa. Il finale si rivela probabilmente come la parte più debole del film e certamente fatica ad essere aprezzato o a convincere perchè è troppo convenzionale, artificioso e patinato.
Per il resto si assiste ad una avventura classica ed epica che coinvolge Judah Ben Hur e tutta la sua famiglia; il giovane da ricco rampollo ebreo amico dei romani cade in disgrazia per mano del suo amico fraterno Messala e dopo anni di prigionia e schiavitù decide di tornare a Gerusalemme, ritrovare la famiglia e vendicarsi. Sul percorso di casa però si ritroverà sulle orme di Gesù di Nazareth, un uomo che sta facendo decine di adepti e che poco prima della sua crocifissione riuscirà a conquistare, e convertire, anche il protagonista e la sua sposa Esther. La storia ricalca dunque la classica epopea ricca di pathos, avventura, invidia, amore e odio che coinvolge i protagonisti. La resa attoriale è sufficiente, il veterano Freeman è l'unico volto e nome noto e ovviamente non sfigura nella parte del mercante nomado che diventa il mentore del giovane Ben Hur. Huston ci prova e si impegna, ma il risultato e' abbastanza modesto, non riuscendo ad entrare pienamente nei panni di Ben Hur ed appropriarsi del ruolo, viverlo come una seconda pelle, cosa che invece sarebbe risultata indispensabile per un ruolo come questo. Modeste, senza eccessi, anche le interpretazioni del resto del cast. Buona ma più carente la prova attoriale di Kebbell che impersona un uomo accecato dal rancore e dall'odio nonchè roso dai sentimenti di inadeguatezza rispetto al resto della sua (nobile) famiglia adottiva. Il suo personaggio nonostante sia compatto durante l'intera durata della pellicola perde credibilità nel finale, l'anello debole del film, in quanto la sua trasformazione risulta alquanto repentina e quindi inverosimile dati gli avvenimenti pregressi. Nella norma anche le interpretazioni di Santoro nei panni di un giovane Gesù che non colpisce particolarmente e quelle delle donne, anche se appena un po' di risalto in più viene dato alla figura di Esther, moglie di Ben Hur e una delle prime convertite cristiane discepole di Cristo. 
Nel complesso si esce dal cinema soddisfatti anche se con latente sensazione di incompletezza della serie "si poteva fare di più". Lo script è comunque basato sul classico best-seller, l'adrenalina e l'action alla quale Timur ci ha abituati è ben presente e non molla mentre l'apice del film arriva con la mitica corsa dei cavalli e le bighe nell'arena. Una scena che risulta comunque molto emozionante e ben fatta della quale si percepisce lo sporco, il caldo, la polvere negli occhi e l'incertezza di sopravvivere al prossimo giro. Gli attori sono discreti, ma l'impegno c'è e si nota, del resto due giovani attori come Huston e Kebbell non potevano ereditare il peso delle prove attoriali di C. Heston e S. Boyd, metterli a confronto non sarebbe giusto nè per gli uni nè per gli altri. Accettiamo dunque con piacere questa moderna rivisitazione, ci godiamo lo spettacolo, come gli antichi romani, nelle sale cinematografiche e ci auguariamo che la prossima volta Bekmambetov ci stupisca di più.
Ben Hur 2016 è un prodotto di oggi con tutti i pregi e i difetti che ne conseguono, un film che mescola storia ed avventura, pathos e religione, risultando un prodotto di intrattenimento godibile anche se è conscio di non poter essere un nuovo Gladiatore e di non essere in carreggiata per altri Oscar come l'omonimo predecessore. Resta il fatto che è un prodotto di puro entertainment più che decente -per di più se paragonato ad altri film pseudo-storici usciti quest'anno-, che si può tranquillamente vedere al cinema senza rimpiangere i soldi del biglietto ma preparandosi ad un finale sotto la media del resto della pellicola.
Per me è comunque promosso (la storia del resto batte qualsivoglia difetto tecnico). 3/5.

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ashtray_bliss venerdì 7 ottobre 2016
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Nella fretta di scrivere la recensione ho omesso una frase indispensabile legata alla critica religiosa che il film ha ricevuto: Ben Hur si basa sul classico libro di Wallace, A tale of the Christ scritto dopo aver avuto una conversazione con un ateo passeggero in un treno. La componente religiosa nella storia e' onnipresente e quindi era impensabile di toglierla dal film in questione. Sarebbe stato come snaturarlo e modificarne i contenuti. Cio' nonostante nel remake di Ben Hur la componente religiosa non occupa un gran spazio e dunque possiamo asserire che sia marginale come elemento rispetto al resto della trama che punta tutto sull'azione, l'amicizia e rivalita' tra i due fratelli etc.

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