300 - L'alba di un impero |
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Un film di Noam Murro.
Con Sullivan Stapleton, Eva Green, Peter Ferdinando, Callan Mulvey, Vincent Walsh.
continua»
Titolo originale 300: Rise of An Empire.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 102 min.
- USA 2014.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 6 marzo 2014.
MYMONETRO
300 - L'alba di un impero
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Questa è Atene!di jayleeFeedback: 14771 | altri commenti e recensioni di jaylee |
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domenica 16 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ben 7 anni dopo il suo predecessore, esce l’attesissimo sequel di 300: non più Zack Snyder alla regia, ma Noam Murro; da un punto di vista cronologico, questo sequel avviene prima, durante e dopo il prequel e racconta le gesta di Temistocle, che uccide il re persiano Dario nella battaglia di Maratona, e avrà il compito di unire i Greci per fermare il ritorno dei Persiani, ovvero Serse e il suo generale, la greca rinnegata Artemisia. Il tutto in un periodo di circa dieci anni, rispetto ai pochi giorni della Battaglia delle Termopili, tema del primo 300 e che sono in pratica “contenuti” in questo. Se l'altro 300 era direttamente basato sulla Graphic Novel di Frank Miller, questo lo è solo in parte, in quanto “Xerxes”, nuovo lavoro del maestro statunitense, che avrebbe dovuto essere la base di questo film, è ancora largamente incompleto. Quindi, Murro sceglie di rifarsi al mood del predecessore con i colori saturi (sostituendo il Rosso di Sparta con il Blu di Atene) e ci aggiunge una terra plumbea macchiata del rosso del sangue versato (e ce ne sarà molto), cieli altrettanto plumbei attraversati da perenni scintille (prima presagio e poi memento del destino di Atene), e il petrolio del mare, luogo di battaglia primario (l’atto finale è la battaglia di Salamina). Emerge ancora la tematica della contrapposizione tra la mistica tirannia dell’Impero Persiano, i cui soldati sono milioni di schiavi; e l’oasi di libertà e giustizia delle Città Stato greche, difese da pochi uomini liberi e che, nella visione di Miller (1998) era una contrapposizione tra mondo occidentale e mondo orientale; con in più la necessaria complementarietà del ruolo di riformisti ateniesi (l’Europa, che favorisce il progresso) con i militaristi Spartani (gli USA, che difendono i confini, reali e non). Proprio da quest’ultima tematica, emerge bene il ruolo di Temistocle, leader moderno rispetto al sovrumano, roboante, manicheo, per certi versi ottuso Leonida che non potrà che abboccare all’offerta fattagli dai Persiani per una “magnifica morte”, come dirà lo stesso Temistocle. E se Leonida pianifica la sua nobile morte secondo la Legge di Sparta per unire i Greci, Temistocle più pazientemente ed umilmente sopravvive per tessere strategie per unire le rissose città greche (chiave per sconfiggere i Persiani) e per inventarsi tattiche geniali per affrontare le mostruose navi da combattimento del nemico con soldati e navi “normali”: frutto di una diversa cultura, Temistocle sfrutta l’ingegno ed ispira la motivazione di chi combatte per la propria famiglia, rispetto a chi lo fa sotto la frusta dei padroni. Tutto bello? Si, anzi no. Putroppo 300 l’Alba di Un Impero soffre della sindrome di Kick Ass 2: non aggiunge abbastanza al predecessore se non una maggiore spettacolarizzazione dei combattimenti (ottimo il 3D), e lo spostamento dei combattimenti sul mare; e purtroppo i dialoghi ed i monologhi (orfani di Miller) sono poco impattanti; idem la musica, poco evocativa. Brave soprattutto le due “regine” Eva Green e Lena Headey, bravino Sullivan Stapleton (Temistocle meno impressionante però di quanto lo fu G. Butler/Leonida di qualche anno fa), ancora disturbante Rodrigo Santoro nella parte di Serse. Ma tutto visto, purtroppo. E francamente, 7 anni dopo, ci si poteva aspettare qualcosa di più: forse a questo punto conveniva attendere che Miller completasse il lavoro, ma evidentemente business is business. Preparatevi per la Gloria, ma non troppo. (www.versionekowalski.it)
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