Un tram che si chiama Desiderio |
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Un film di Elia Kazan.
Con Marlon Brando, Vivien Leigh, Karl Malden, Kim Hunter, Rudy Bond.
continua»
Titolo originale A Streetcar Named Desire.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 122 min.
- USA 1951.
- VM 18 -
MYMONETRO
Un tram che si chiama Desiderio
valutazione media:
4,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un tram chiamato desideriodi G. RomagnaFeedback: 16232 | altri commenti e recensioni di G. Romagna |
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venerdì 15 gennaio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un grande film per la frenesia che riesce a trasmettere, quella frenesia che, coniugata in diverse maniere, caratterizza i due poli opposti, nonchè personaggi principali, della vicenda: da un lato c'è Stanley Kowalski, rude, cattivo e violento, dall'altro Blanche, fragile, insicura, nevrotica e dal passato travagliato. In mezzo a loro sta la figura della sorella di Blanche e moglie di Stanley, donna che, nella sua muta rassegnazione con cui sopporta le malversazioni del marito, offre una panoramica ancor oggi -purtroppo- attuale nel descrivere il silenzio con cui spesso tante donne tollerano di vivere alla stregua di oggetti posseduti, nè più nè meno, dal proprio consorte. A questa inermità si affianca invece quella volontà di cambiare, di lasciarsi alle spalle uno ieri tormentato per sperare in un domani migliore, incarnata nella persona di Blanche, la quale, però, deve scontrarsi quotidianamente con la crudeltà di Kowalski, uomo che diviene così simbolo, crudo ma efficace, di quella realtà contro cui ella ha dovuto fare i conti finendo per perderne le redini. Nemmeno la via, all'apparenza promettente, di un possibile nuovo amore riesce per lei ad essere efficace, poichè tutto naufragherà nell'ipocrita spirale del perbenismo. Solamente il finale, nella comparsa dell'evento estremo della follia, riuscirà a smuovere le acque dell'inermità e della rassegnazione altrui, con l'immolazione della vittima destinata e sacrificale che darà luogo, però, al riscatto ed al termine, per qualcun altro, di quella condizione di subalternità altrimenti vista, in precedenza, come innata ed immutabile. Un Tram che si Chiama Desiderio è un film amaro, crudo, e per questo terribilmente efficace e capace di sconvolgere e trasportare nel turbinio di emozioni che evoca. Marlon Brando, splendido nel ruolo di Kowalski, con la sua bellezza, la sua aria tracotante, il suo fisico scultoreo e la sua ostentata maglietta attillata, è divenuto con questa pellicola idolo di intere generazioni e stella di culto -a buon diritto- della storia del cinema. Semplicemente magnifica Vivian Leigh nel ruolo di Blanche. Un grande, grande film. Sicuramente da vedere.
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