Il grande sogno |
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Un film di Michele Placido.
Con Marco Iermanò, Luca Argentero, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Silvio Orlando.
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Drammatico,
durata 101 min.
- Italia, Francia 2009.
- Medusa
uscita venerdì 11 settembre 2009.
MYMONETRO
Il grande sogno
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il '68 di Placido divaga senza arrivare a fondodi Paioco89Feedback: 387 | altri commenti e recensioni di Paioco89 |
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lunedì 14 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Siamo nel bel mezzo della contestazione studentesca nel '68 italiano dove i giovani chiedono attenzione, ascolto da parte degli adulti, fiducia nelle loro azioni, maggiore libertà ed intraprendenza. I giovani chiedono lo stop della guerra in Vietnam. Un periodo (quello del'68) molto caldo che tutt'ora viene ammirato dalla nuova generazione studentesca e che viene visto con rimpianto e con nostalgia da chi quelle proteste le ha vissute in prima persona. Il film inizia con un'impronta molto "documentaristica" dove vengono mostrate le cause e le basi della imminente occupazione universitaria, dove la guerra e il bigottismo borghese vengono subito bollati negativamente. L'azione è molto densa, pregna di sentimento. Argentero e la Trinca eseguono più che discretamente il loro compito "rivoluzionario" e Scamarcio, nei panni del poliziotto infiltrato, s'immedesima in un personaggio che non va d'accordo con se stesso, che non s'individua e non si riconosce nella divisa che porta. E da qui, dall'università occupata, si mostrano le rivendicaizoni e il pensiero giovanile con la libertà di propaganda, la ricerca della libertà sessuale, le rivendicazioni sociali in favore dei braccianti del sud ai quali vengono calpestati i loro diritti. Purtroppo la questione "sociale" si spegne poco dopo e il film inizia a divagare più sulla storia dei personaggi e sul riuscire a creare un intreccio appassionante, minando quelle aspettative di approfondimento tematico che (forse) avremmo voluto vedere volentieri. Le ideologie contrastanti (fascismo/comunismo) vengono poste in contrapposizione a gocce, se non altro in occasione della repressione poliziesca verso una manifestazione prima pacifista poi violenta. Oltre ciò, Placido condisce il film di espedienti cinematografici inutili e superflui, che in alcuni frangenti disturbano lo spettatore come nel caso di una sequenza con "telecamera a spalla", nauseando l'intera platea per il continuo movimento inessenziale ai fini narrativi. Buona la fotografia e altrettanto la colonna sonora. Il cast globalmente si comporta più che discretamente, evidenziando un Argentero che stupirà la maggior parte degli scettici. Tutto sommato un prodotto che intratterrà il pubblico e farà vedere ai giovani come l'università di prima era vissuta, ideologicamente parlando, in maniera molto diversa di quella moderna.
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