Prima la musica, poi le parole |
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Un film di Fulvio Wetzl.
Con Anna Bonaiuto, Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Jacques Perrin, Barbara Enrichi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 99 min.
- Italia 1998.
MYMONETRO
Prima la musica, poi le parole
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UN BAMBINO. SOLO, DIVERSO DAGLI ALTRIdi Dario D'AmatoFeedback: 0 |
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sabato 23 febbraio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
UN BAMBINO. SOLO, DIVERSO DAGLI ALTRI, con le immagini delicate che tendono a isolarlo ancora di più, se possibile, il paesaggio, nella prima parte del film suo unico compagno. Il piccolo vaga, disperato, abbandonato, nella campagna toscana, finché qualcuno lo ritrova, ma in realtà non sa bene come comportarsi con lui. Perché Giovanni, pur essendo carino e intelligente, come la maggior parte dei suoi coetanei, è diverso da loro, perché parla, però usa un linguaggio del tutto personale. Sicuramente non è italiano, sicuramente non assomiglia a nessun idioma straniero...è "soltanto" la sua voce interiore a parlare per lui. Ma non è facile comunicare con questa creatura fatta di emozioni, e allora "gli adulti" pensano bene di aiutarlo, nella conquista della sua normalità. I medici, gli psicologi, si sforzano di capire, e teorizzano che il motivo principale perché Giovanni parla così, è dovuto ad un trauma subito quando era molto piccolo; così decidono di rieducarlo, convincendosi in maniera abbastanza goffa delle proprie convinzioni di studiosi. Giovanni però non è un caso clinico, non lo vuole essere, e solo Marina (Anna Bonaiuto, qui in un'altra splendida interpretazione) sembra voler "parlare" con la musica del bambino. Comincia ad usare con lui, diversi modi di comunicare, espressamente non verbali, densi di significato, di cura, di attenzione, di tenerezza, soprattutto di rispetto per la sua diversità. Anche lei, improvvisamente diventa speciale agli occhi del bambino e "strana" agli occhi degli altri, degli adulti, che vorrebbero semplicemente trovare una risposta scientifica al problema. Marina ha la capacità nascosta di parlare con Giovanni, di scoprire con lui, la musica, un lessico quasi materno, sicuramente poetico. Il film stenta un po' sulla sceneggiatura, certi personaggi non convincono, ma la fotografia e la musica, sono veramente due elementi ben delineati. Dario D'Amato
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